venerdì 30 maggio 2008

Se l'azienda ti veste...


Accade anche questo. Certo non accade solo in Svizzera, ma come al solito mi sembra che qui le cose accadano più velocemente, foss'anche se ci sono soldi da spendere...

Lunedì devo andare a lavorare in un ambiente lurido. Pensate solo che ovunque ci si appoggi c'è uno strato di grasso di almeno un centimetro dovuto a anni e anni di test... Per questa ragione, ho preso la somma decisione di procurarmi gli abiti da lavoro, perchè se si distrugge un paio di jeans che mi è costato 10€, non mi metto in lacrime, ma sempre devo poi andare a ricomprarlo! Avuta l'autorizzazione dal mio Manager a procedere all'acquisto e al ritiro, con 150CHF mi sono rivestito di:
  • 2 Polo con marca dell'azienda
  • 2 T-Shirt con marca dell'azienda
  • 2 Pantaloni con marca dell'azienda
  • 1 Felpa con marca dell'azienda
  • 1 Maglietta (questa piuttosto figa) a maniche lunghe con marca dell'azienda
La qualità non è certo elevata: in particolare il pantalone è ruvido come una piallatrice automatica e quindi prevedo devastanti effetti depilatori sulle mie già non particolarmente lanose gambe. La felpa mi entusiasma alquanto, ma l'accumulo di energia statica sarà più o meno quello di un condensatore cilindrico grande quanto il sottoscritto: sarò veramente una persona elettrica!

Però devo dire che quando addosso hai i vestiti "brandizzati", ti senti un pò un uomo gadget e anche un pò parte di un conglomerato pulsante. Lo so che è anche suggestione, però mi piace confondermi nella folla di meccanici e sentirmene un pò parte. Mi piace respirare quella sensazione di fare materiale e non solo cerebrale. Il senso di completezza di mano e ingegno, esplode un pò e ad oggi mi sento forse anche un pò più Ingegnere. Se questo sia un male lascio a voi decidere, ma di certo l'abito aziendale è un pò un saio: fa il monaco!

giovedì 29 maggio 2008

Una settimana con mia Madre

Domenica sono rientrato oltre il confine Svizzero con mia Madre. Uso sempre la lettera maiuscola quando scrivo di lei perchè per me questo è un nome proprio, non una semplice definizione...

E' venuta qui, Mamma, perchè la sua missione speciale era riprendere in mano la mia casa da come la aveva lasciata a Gennaio, e lavare, stirare, rassettare, cucinare, ripulire, organizzare... In questo resta per me un modello irraggiungibile: non riuscirò mai a rendere il Maniero così splendente come dopo il suo passaggio ciclonico. Purtroppo non trovo un modo per impedirle di fare tutto quello che fa, e onestamente mi sembrerebbe anche di sprecare questo poco tempo che passiamo insieme se mi mettessi a discutere provando a limitarla. Quando arrivo la sera sono stanco, ma mi va di muovere quel piccolo passo in più che si chiama GEM (go extra miles), che significa stare semplicemente in divano a vedere la tv e scambiare qualche chiacchiera comunicando un pò della mia giornata dal vivo, come faremmo normalmente per telefono.

Ovviamente è una visita breve. Domenica riparte già alla volta della terra del sole, del mare e della munnezza. E ovviamente questi saluti sono sempre un pò dolorosi, finanche quando sono per periodi di pochi giorni. Perchè anche se si ritorna alla propria vita che ha i suoi ritmi e un poco viene sconvolta dalla presenza non usuale, è bello avere qualcuno di cui ti importa e che ci terrà sempre per te in un modo speciale accanto. Mi piacerebbe oggi avere più tempo da trascorrere insieme, come anche con mio Padre e mio Fratello, ma non mi lamento. Ho notato che da quando sono qui, se la quantità è diminuita per ovvie ragioni, la qualità è mediamente cresciuta con il tentativo reciproco di darsi qualche bel ricordo e vivere momenti semplici e tranquilli, quanto pacificatori dell'animo...

E per questo, nuova partenza, e fischio!

mercoledì 28 maggio 2008

Occhi


Oggi sono tornato in treno da solo. C'erano persone note, ma alla fine, siccome era piuttosto pieno, mi sono seduto in un posto isolato... Ed è iniziata una esperienza di viaggio abbastanza interessante da volerla raccontare sul blog.

Ho iniziato a guardarmi intorno, a guardare negli occhi delle persone del vagone bollente senza aria condizionata. C'erano occhi interessati, occhi interessanti, spaventati, allegri, pericolosi, onesti, vacui, chiusi e aperti. Occhi belli, quelli delle donne in genere, occhi che si possono dimenticare perchè non esprimono nulla che meriti di essere ricordato...


Dicono che gli occhi siano lo specchio dell'anima, ma onestamente credo che sia un luogo comune di scarso significato. Gli occhi vengono mascherati in tutti i modi dagli accessori necessari o superflui come sono gli occhiali, dal trucco per le donne (e anche per alcuni uomini...), e quindi cosa dovrebbe filtrare attraverso questi strati? Io penso che il viso parli molto di più, e purtroppo sono uno di quei personaggi trasparenti le cui espressioni cambiano secondo l'umore... Questo produce spiacevoli conseguenze inibendo la facoltà tanto vituperata quanto utile di mentire!


Ebbene, ritornando agli occhi, per chi vuole, io consiglio un esperimento. Provate a centrare a caso un pò di sguardi durante il vostro viaggio in treno, e a ipotizzare cosa ci sia dietro cristallini e cornee. Secondo me alle idee bislacche potrebbero anche associarsi più o meno fortunate interpretazioni di stati d'animo e sentimenti. Io oggi sono sceso dal vagone con l'idea che la bionda di fronte fosse una piccola impaurita a dispetto del fisico prorompente. Che la ragazza che si ostinava maniacalmente a maneggiare l'iPod fosse una che se la credeva. Che a volte anche alle 6 del pomeriggio il sonno ci può prendere se la giornata è stata dura... E quello che mi sono chiesto è cosa avranno visto nei miei di occhi, quelli intorno a me...

lunedì 26 maggio 2008

Errare humanum est, but ca**o!


Miscellanea di lingue vive e morte per dire che oggi la giornata è iniziata proprio maluccio. Già quando è suonata la sveglia mi sono sentito vagamente di cattivo umore: era troppo presto e stavo continuando a sognare con scarsissima voglia di essere interrotto... A poco è servito che ci fosse mia Madre qui a preparare colazione e vettovaglie per il pranzo. Finanche la solita rilassante doccia non ha sortito effetto...

Poi direzione ufficio: i soliti incontri in treno disturbati dalla palpebra a mezzo servizio che ha addirittura offuscato la mia visione di elemento femminile di interesse!


Arrivo in ufficio, e molto presto capisco finalmente quale sia stato l'errore che ci ha bloccato per un lavoro che stiamo facendo. Potrei esultare di gioia perchè si può proseguire, ma l'errore è mio, per cui il retrogusto è amaro, anzi la lingua scartavetrata!
Non contento, vado alla riunione del lunedì nella speranza di riuscire a organizzare una visita in Inghilterra, e scopro che sono definitivamente fregato perchè c'è una misura da fare qui e io sono l'eletto per la prossima settimana! Ovviamente, mentre mi spalmo una crema analgesica per rendere il dolore sopportabile e sedermi ancora, arriva anche la scoppola finale che per fare queste misure la sveglia è alle 5 con ingresso alle 6.30...

E poi a casa, trovo anche chi vorrebbe discutere via MSN. No, non ce la faccio...

domenica 25 maggio 2008

Un venerdì da Leoni...


Vi racconto questa serata perchè è emblematica di quello che nella mia testa significa uscire vittoriosi da una situazione disastrosa...

Dalla mia precedente venuta in terra Italica, si era deciso con una cara amica di rivederci dopo un positivo incontro dello scorso mese... Fissata la data di venerdì, le proposte languivano un pò. Come al solito il cibo in Italia la fa da padrone e quindi l'indecisione era sostanzialmente tra Pizza, Panino o qualcosa di serio... In questo spazio aperto a idee, veniva proposta una serata con musica in pub. Cantante un amico della mia amica, che si supponeva avesse delle capacità nascoste nell'ugola.

La botta di c**o del parcheggio immediato e gratuito, mi metteva di ottimo umore, e mi lasciavo così trascinare dalla mia positività oltre l'ingresso del pub Oliver al Vomero alto. Il locale veniva ben presto riempito di amici-clac dell'amico dell'amica, e quindi la situazione diventava animata. Purtroppo però 2 cose si rivelavano come un tradimento delle nostre attese:


1) Il Karaoke faceva da contorno (o da portata principale) della serata

2) Il supposto cantante e il suo gruppo non erano in grado (ringraziando Dio) di orchestrare musica causa sistema di diffusione in panne... Insomma le casse emettevano dei suoni strani, ruggiti, che riuscivano però apprezzatissimi a noi, visto che l'alternativa era l'ascolto di uno degli ultimi brani dei Pooh (avete letto bene, neanche Pensiero o Piccola Ketty!)...


Obiettivo improvviso fuga dal locale. Impedimento da noi stesso inatteso, una clamorosa lentezza nel portarci i piatti ordinati. Probabilmente il ritardo era dovuto alla necessità di realizzare della "Porchetta Riccia" e dei "Trimballi ai funghi" (letterale dal menù). Dovevamo finanche lottare con la cameriera S(CH)USAMI, il cui forte accento napoletano non era molesto quanto la sua abitudine di comparire di soppiatto e millantare l'uscita dei piatti in 2 minuti (dopo che ne erano passati almeno 200)!


La situazione sarebbe potuta diventare triste e deprimente se non fossimo stati comunque ancora felici di rivederci e capaci di fare gruppo compatto anche contro il fiume d'olio dilagante dai panini peggio inzivati della storia! Ridere è stato il segreto: ridere, sbeffeggiare, ironizzare... Ilarità sana, per vincere contro un momento che poteva anche rendere la serata orribile. E invece l'ottima idea di uscire di corsa per tirarsi su con cioccolata svizzera e limoncello, fingendo di santiare contro il canario mancato e invece trovando nuovi spunti per sentire che una esperienza come questa, unisce, in un venerdì da leoni...

Arrivedersi...


Nuova partenza. Tra poche ore mi imbarco sul mio solito treno dell'aria per la mia terra di adozione... Inutile dilungarmi sulle solite sensazioni da esilio scelto. Sono controverse e tutto sommato sono una matassa che dipanare non ha un gran senso. L'intorcinamento addominale credo parli da sè...


Però ancora una volta sono stati giorni densi e ricchi. Famiglia, amici, mare, città, smog, spazzatura, piccioni assassini, guidare, respirare, bloggare, pensare... Ed ecco una nuova vacanza nella mia terra...


Ho anche finito il mio giro di check up per quest'anno: dentista, dermatologo, oculista hanno detto che il mio fisico può ancora resistere un altro anno al tempo che passa, salvo fare il tagliando... Cambio olio motore, benzina super senza piombo, e la macchina dovrebbe ancora evitare gli inceppamenti della incipiente età. Io sono fiducioso, anche se dovrei forse pensare di tornare alla maglia della salute!


Ringrazio chi mi ha voluto vedere e chi ha deciso di fare uno sforzo per passare del tempo insieme. E' stato bello essere ancora parte di qualcosa che va avanti veloce insieme alla vita che passa... Ritornerò ancora, perchè per fortuna la Svizzera è vicina, e il mare mi aspetta felice di abbracciare le mie rotonde membra...

giovedì 22 maggio 2008

Pergamena o non pergamena????

Ecco...ci sono...ci provo...al diavolo word, quadernoni, penne, pergamene e quant'altro possa intromettersi tra me e lo scrivere un post direttamente in bella copia. Sappiate che sto facendo uno sforzo disumano e se poi nella formattazione mi si cancella tutto, giuro che sono disposta ad arrivare fino in svizzera per tirarvi le orecchie.
Sono a casa, aspettando come al solito un fidanzato che ritarda e che mi lascia mangiare da sola! Certo che dopo un post sul tradimento, qualche dubbio viene!!!!
A lavoro ho finito molto tardi...sono addirittura riuscita ad assistere al CAMBIO DELLA GUARDIA (che da noi avviene rigorosamente alle ore 19:00)! Le gambe protestano, colpa dell'umidità, e la pancia brontola mentre sul fuoco bollono tortelloni freschi ai funghi porcini e arrostisce un hamburgher triste e sconsolato. Per fortuna che dopo mi aspetta il mio barattolone di nutella da 5 Kg.
Nell'attesa che tutto sia pronto mi collego ad internet per poter dire anche io la mia sulla bella serata trascorsa ieri. Ci terrei prima di tutto a precisare che quando si ordina una pizza al filetto (senza specificare il tipo di pizza) è evidente che si intenda una margherita...quindi ritengo la precisazione del cameriere alquanto superflua!!! Per il resto...grande serata, bella compagnia e tanto divertimento. Da ripetere sicuramente!!!! Interessante anche scoprire che in luoghi strani, da noi molto lontani (per fortuna) la gente è disposta ad alzarsi la mattina alle 4:30 per andare a lavorare alle 6:30 e non perdersi le ultime ore di shopping sfrenato con i negozi che chiudono alle 18 del pomeriggio!!! Se poi dico di essere contenta di lavorare qui nella mia città, qualcuno può darmi torto???? Capotreno, non me ne volere!!! Ma io resto fedele alla mia sveglia delle 7 e al treno delle 9:02!
Per concludere la serata, sosta a casa di trinity per recuperare il fidanzato che ha condiviso con il suo l'emozione della finale di Champions League e alla domanda "Quando hanno sbagliato il rigore???"...la risposta è stata "al terzo tiro"! EVVAI...la partita l'hanno vista davvero...altro che scappatelle e serate in libertà!!!


La Perfy e i tradimenti

Ieri sera ho capito che:
1) se mai volessi fare un cornino al mio fidanzato prima devo emigrare;
2) e manco è detto che ci riesca.
Qualche tempo fa feci tardi una mattina, telefonai al collega superbono motomunito trendy e gli chiesi di venirmi a prendere. Ok, mentre lo aspetto all'angolo (si aspetta sempre all'angolo) alle 9,45 del mattino chi incontro? La fantastica suocerina bastonemunita che mi saluta giuliva. Mentre ci intratteniamo in dolci conversari arriva lo strafigo, saluto con la manina, scalo la motocicletta che sembro Cita al circo e decollo. Ch'avrà pensato? Bah!
Ieri sera mentre aspettavo il Capotreno sotto la pioggia (maledetto ritardatario) al buio al solito angolo, chi passa? La cognatina, che dolcemente mi chiede "Che fai qui?", "vado a farmi una pizza", "Che bello ..........(??????????) ti vengono a prendere?"
Mi sfiora un sospetto, che mi stiano facendo la posta??
E se accogliessi qualcuno nel talamo nunziale (si fa per dire, nunziale) che succede? Arriva il suocerino e mi chiede "Che fai di bello? Uh, figlio mio, ti si sono lisciati i capelli?" E meno male che non ho dato le chiavi alla suocera ..... gosh, hulp, aaaarghhhh, la cognata le ha!! Avevo dimenticato! Ahhhh! Colpita e affondata!

Quando Perfy sta per Perfida ...

Piccolo episodio da treno. Ieri eravamo parecchi sull'8,28. Quindi abbiamo occupato 1 divanetto e 1/2. Di fronte a noi sul 1/2 divanetto un adolescente maschio. Al mio fianco un giovane collega, che non sa cos'è la perfidia ....
Come spesso accade leggo l'oroscopo (ohhhhhhh, la signoooora dell'oroscopooooooo), quindi passiamo al gossip da ufficio.
L'incauto brufoloso e nonsochemiaspetta adolescente mi chiede di prestargli il giornale per uno sguardo. Modalità mi sento perfida on, glielo dò e interiormente ghigno.
Quindi "casualmente" porto il discorso con il giovane collega al fianco su quanto è brutto, urfido, infelice e infausto il periodo della nostra vita che si colloca fra i 13 e i 18 anni. Mmmmmhhhhhhh! Mi guarda sgomento (il collega) ma non riesce a sottrarsi. Arriviamo al meraviglioso paesello del lavoro.
Il brufoloso adolescente sollecito mi tende il giornale, lo guardo dolcemente, sorrido alla Closer e dico con tono soave "No, grazie, tienilo pure. Non posso leggere il giornale già letto da un altro, quindi ....."
L'adolescente mi guarda attonito, gli crolla la mascella sul petto, tende ancora il giornale, è una statua di sale. Il giovane collega quasi sviene dalle risate a vedere la faccia del fanciullo.
Me lo ha riraccontato stamattina, non riesce ancora a crederci.
Il pulsante Perfida off non funziona più.

Cronache di una pizza annunciata

MOSTRO! MOSTRO! Come osa, dico COME OSA? Si butta alle 2 del mattino a pubblicare post, il mefistofelico individuo, per battere tutti sul tempo, e ci riesce solo perchè io invece sono svenuta nel mio letto, pensando alla sveglia alle 6.30. OHHHH, ma mi vendicherò, sì mi vendicherò! Intanto:

1) Confermo, profumava come una bagascia sulla via della pensione, però nonostante la mia avversione per i profumi maschili (quelli aggiunti, solo quelli aggiunti) il bacino sulla guancia gliel'ho dato lo stesso (vabbè, era al massimo dello splendore, come potevo sottrarmi?)

2) Abbiamo anche avuto qualche defezione. Cattivelle, bacchettate sulle manine, ma peggio per voi!

3) Pietosamente ha taciuto che quando Memole mi ha chiesto "Vero che il cioccolato è elegante?" e io ho risposto "Grunf, sgnam, sci, sci, ciomp, scerto" avevo già la tavoletta in bocca e masticavo a più non posso. Cioccolatoooo, elegante? E chi l'ha guardato, ero troppo concentrata ad assaporare il meraviglioso prodotto elvetico.

4) Angy si è prodotta nelle sue meravigliose risate fino alle lacrime, piangeva a dirotto, sarà stato il limoncello?

5) Abbiamo fatto un casino di pazzi, le signore dai balconi soprastanti stavano per annacquarci mentre berciavano selvaggiamente all'uscita dalla pizzeria. Il Capotreno faceva un verso strano, forse è tipico della categoria "Scccc, sccccc, sccccc". Bah!

6) Abbiamo soprasseduto sul bowling, al massimo avremmo fatto i birilli (bhè, io mi candidavo pure per la palletta).

7) Il Capotreno guida come Nuvolari - ok, facciamo Schumacker, è più moderno - però a Nuvolari gli hanno fatto anche la canzone, a Schumi no.

8) Ma ci pensate che dovremmo dire meno male che il capotreno se ne è andato in Svizzera se no quando le facevamo 'ste belle cosette, pizze, cene, blog, etc. Mah! Qui ci potrebbero stare un sacco di riflessioni filosofiche però lascio perdere sennò mi accusano di fare post troppo rarefatti.

9) Messaggio al capotreno: basta con l'anatomia dei rapporti interpersonali! Tuocc' 'e femmen!

10) Ultimo, ma non per importanza, ci siamo veramente divertiti!!!!

Viaggia in Treno: dal virtuale al Friariello

E' arrivata la grande serata di incontro materiale per il nostro Minuetto. Dopo tanto parlarne alla fine una nuova riunione (con annessa abboffata) si è realizzata nelle lande partenopee dove che tanti lutti addusse agli Achei... No, forse questa era un'altra storia... Breve cronaca di un momento insieme dagli occhi per l'occasione inguantati in lenti a contatto del Capotreno...

Partenza di casa alle 20, dimentico del fatto che piove, penso in modo del tutto irrealistico di poter arrivare a prendere la Perfezione al CVE alle 20.20 e di conseguenza Angy alle 20.40. Invece no: arrivo con 14 minuti di ritardo (che alla Perfezione sotto la pioggia sono sembrati almeno 30...) rendendomi anche conto lungo la strada e con conferma Perfetta, che lo spruzzatore del nuovo profumo è un'arma chimica che mi rende centro di una nuvola di afrore: insomma profumo peggio di una bagascia ad inizio serata... Angy viene delicatamente richiamata alla nostra auto da un soffio di voce della Perfezione: ANGYYYYYYYYYYYY! Due o tre semi-suicidi di omonimi del sesto piano sono stati evitati solo con l'aiuto delle forze dell'ordine e la nostra repentina fuga...

Alla pizzeria Michele a Bagnoli, parcheggio la mia auto praticamente dentro il locale, ben contento di risparmiare così anche i soldi dell'abusivo!

E la magnificente pizza: mentre io e Trinity agevolmente disboscavamo un campo di Friarielli in cui erano incastonate gemme di salsiccia luccicanti come un trilogy, la Perfezione scalava delle irte colline di ricotta nella sua leggerissima pizza lasagna... Ciabrilla poteva scoprire che la pizza al filetto può essere fatta in ogni modo, e che quindi bisogna essere molto specifici al momento dell'ordinazione... Memole, Sunlight e Angy davano un tocco di salute al tavolo andando su pizze tradizionali e ricche di sapidi vegetali con la mozzarella di chiara origine controllata (e magari arricchita)... Infine il Controllore dei biglietti accorso a tirare su il livello di testosterone, si avviava su sperimentali quattro gusti che un pò lo distraevano dalla sua funzione rigorosa...

Ancora una volta seduti insieme a ipotizzare e razionalizzare un anno di blog e un anno di vita nuova e vecchia... La conclusione inevitabile è stata la cioccolata svizzera che subito tutti abbiamo trovato "molto elegante" (copyright Memole) inondata dal fresco limoncello...

Per chi non c'era. non si preoccupi: ci saranno altre occasioni! Per chi c'è stato, non pensiate di potervi astenere dal vostro particolare racconto... Ciabrilla può pubblicare, ma solo per questa volta, la terza stesura del suo commento, quella in carta pergamena... Memole può pensare di utilizzare qualcuna delle 16 colonne del tema di maturità se proprio non le viene in mente nient'altro. Sunlight basta che metta anche un "ok", che tanto ci piace lo stesso. Angy spero che me le pacificherà tutte con le tue arti diplomatiche! Perfezione, già sai!

E a parte gli scherzi ci vuole un grazie, perchè viaggiare non è lo stesso se in carrozza si è soli, ma può essere anche peggio con dei cattivi compagni che puzzano pure un pò. Noi siamo fortunati!

P.S.: Ho cercato di stringere, ma questa volta mi perdonerete le tremila parole di troppo! :-)

mercoledì 21 maggio 2008

Comunicato stampa

Viste le difficoltà di comunicazione, il Ministero per i Trasporti, di concerto con il Ministero della Cultura, comunica che l'appuntamento di stasera (21/05) è alle ore 21.00, pizzeria Michele a Bagnoli, Via Giusso.
Si occupa della prenotazione La perfy. Elenco dei convenuti, se dimentico qualcuno ditemelo! Il capotreno, gattacicova, angy, sunlight (se può), il pappice, ciabrilla, la perfy medesima, la vale e la marcy (non mi ricordo il nick! sarà memole? sarà trinity? capperi, non sono perfy manco per niente).
Accorrete tutte e notate bene: come al solito il capotreno ha fatto in modo di essere l'unico maschio contornato da mille stelle femminine!
E dopo BOWLING!

martedì 20 maggio 2008

La solita Italia



Chi mi conosce sa che con i treni non ho molta familiarità, anzi per dirla tutta non mi piacciono proprio, ma per la legge del contrappasso proprio in famiglia i treni contribuiscono sostanzialmente al reddito del mio piccolo nucleo familiare, per cui si fa di necessità virtù.


Ma ecco che oggi le FS sono riuscite a stupirmi di nuovo.


Se qualcuno lavora (da precario) con contratti a termine per una società di trenitalia, sappia che è un fantasma.

Ebbene sì, se mai vi capitasse di chiedere una dichiarazione che attesti il vostro operato, come referenza o perchè potrebbe essere utile come titolo in un concorso, sappiate che la "holding" ha stabilito che non si possono rilasciare tali dichiarazioni, per evitare strane strumentalizzazioni in caso di eventuali vertenze.

Allora io mi domando : se non puoi attestare ciò che ho fatto, come hai ottenuto l'autorizzazione a rinnovarmi il contratto quante volte PUOI! Di due l'una, o non ho fatto nulla, allora andrebbero chieste spiegazioni a chi ha autorizzato i rinnovi oppure ho svolto onestamente il mio lavoro, allora perchè non puoi certificarmelo, che strani giochi ci sono sotto?


Ma siamo alle solite nell'Italia dei precari, dove si fa un caso del "fannullone" licenziato agli acquedotti pugliesi ma non si controllano le società che abusano della Legge Biagi sul lavoro temporaneo.

Mi meraviglia che per due anni (e parlo solo di quello che conosco e non del passato) ci sia stato un picco di lavoro, tale da dover assumere interinali e quando poi non è più possibile riconfermare gli stessi...assumerne altri con lo stesso meccanismo.

Allora non è un picco di lavoro è la staffatura dell'organico che è sbagliata!!!


Posso capire, ma non giustificare, il piccolo imprenditore che si serve di questi mezzi per ottenere sgravi fiscali o contributi...ma una società statale no...non può farlo!


Purtroppo per noi, questa è la nostra realtà e la classe politica non fa nulla per cambiare le regole e migliorare la situazione.


Ma dato che i politici li eleggiamo noi, ci meritiamo la fuga dei cervelli all'estero (il Capotreno docet) il precariato e anche il ministro ex velina!!!


Ora vado a mangiare una cucchiaiata di Nutella con la speranza di addolcire l'amaro che mi è rimasto in bocca.

domenica 18 maggio 2008

Storia: per non essere troppo Easy


Qualche anno fa, il buon Lionel Richie, cantava "I'm easy like Sundaz morning" e così via. Essere "Easy" nella concezione americana del termine mi piace. Significa essere uno di quelli che non se la prendono mai troppo per le sciocchezze, e che sanno guardare al futuro godendosi il presente. Sono quelli di vivi e lascia vivere, che tutto sommato, a dosi ragionevoli è anche una filosofia non disprezzabile. Gli Easy, sono anche quelli un pò epicurei, cui piace andare avanti lisci come su un acqua-planing in olio di oliva...

Non è sempre possibile però farlo. Capire il punto dove siamo è per forza guardare anche un attimo indietro a come ci siamo arrivati. La nostra classe politica, nella sua vita quotidiana, tende a essere molto Easy quando le conviene e non vuole ricordare fatti storici che ci hanno portato allo stato attuale. La memoria corta è un fenomeno che investe tante aree del nostro percorso di vita, e anche quando si volta pagina o ci si prova, non si dovrebbe dimenticare di dare una sbirciatina alle ultime righe di quella precedente. Nulla è disgiunto nel continuum temporale, come ben dimostrano "Ritorno al futuro I e II". La cosa straordinaria di questi film (sulla cui qualità non mi pronuncio perchè io ci sono legato per motivi anagrafici) è la dimostrazione che, se si potesse tornare indietro, il nostro presente lo andremmo a modificare in modo anche del tutto inatteso e non necessariamente secondo le nostre ipotesi. Non è male quindi anche tenersi stretta la nostra storia, perchè non è detto che le cose sarebbero andate meglio se avessimo agito diversamente nelle stesse condizioni del passato...


Essere Easy con capelli cotonati e bella voce da cantante americano, va bene in genere. Io tendo a prendere molte cose in modo Easy, ma ahimè sono anche uno di quelli cui la storia piace. Ho una pessima memoria per le date, è stato sempre così, ma una ferrea capacità di immagazzinare fatti e circostanze, parole, con una triste ma netta prevalenza di eventi inutili di cui mi posso servire solo in fatue circostanze di conversazione. Meno male che non ho un abbonamento a Novella 2000 perchè altrimenti saprei vita morte e miracoli del seno della Ventura e almeno di dieci dei suoi ultimi veri o supposti fidanzati... Però forse anche questa memoria storica non ha solo lati negativi. Mi permette, di fronte a un problema, di ripercorrerlo, e di capire quando esso ha iniziato a innescarsi, e a non pensare sterilmente che oggi è così e amen. Mi permette anche di non dimenticare del tutto i compleanni, pur se sto perdendo colpi in questo senso...
In ogni caso, trovo la Storia con la S maiuscola una fonte di ispirazione e di illuminazione. Non sono mai deluso dalla sua ricostruzione, ma anzi resto affascinato e conturbato, come davanti a uno di quei puzzle da tanti pezzi che mi piace costruire sfidando quelle piccole tesserine...

sabato 17 maggio 2008

Sensibilità, questa nemica...


Tra i pareri opposti sulla mia personalità, c'è anche chi sostiene che io sia tutto sommato un tipo sensibile. Lo prendo come un complimento, perchè molto spesso mi è venuto da donne: se a dirmelo fosse stato un uomo, molto probabilmente non ne sarei stato altrettanto lusingato, perchè è un pò darti del gay, rispettabilissima categoria, però...

Devo dire però che ci sono delle volte in cui credo che la definizione di persona sensibile mi si attagli. Sì, delle volte percepisco delle cose, ma al contrario di Jucas Casella, quel bislacco illusionista che secondo me spende cmq la metà del suo alto cachet per pagare le sue ipotetiche vittime, ho la sensazione e la percezione si sentimenti e atteggiamenti e approcci... Insomma se mi mandano un messaggio del tipo: "Bene, la prossima settimana ci sei a Napoli ma io non vengo. Ciao", ci resto male... Ovviamente se fossi Camilleri direi che nulla è riferito a persone o fatti reali, ma siccome non sono lui, fate un pò voi...
Lo so: non è questa una gran prova di sensibilità da parte mia. Anche un vero cinico, come mi piacerebbe essere, sentirebbe che qualcosa suona storto in questo freddo e tagliente sms (che Dio abbia in gloria il suo inventore che tanti imbarazzi ha creato, almeno quanti ne ha risolti).

Però, secondo me, rimanere male per una cosa del genere e farsene un motivo di riflessione, non è bene, seppure accade a tanti. Si tratta di speculazione un pò vuota di senso, in quanto mera frustrazione della propria capacità interpretativa. E se poi questo viene al terzo bicchiere di vino di un non bevitore come me, l'alzata di dito medio diventa la prima inevitabile reazione... Alla rabbia segue però il dispiacere e la riflessione. Anche questa. condita con il vino, è un pò distorta, e
galliche frequentazioni non la aiutano... Insomma, la sensibilità annacquata dall'alcol non è che sia poi una gran consigliera. Ti procura malumore e dispetto, senza soluzione... Meno male che poi si dorme e si oblia, sperando di non sognare di nuovo l'eruzione del Vesuvio!

Ritorno a casa...


Stasera sono appena rientrato. Cena da un amabile collega tedesco: lo apprezzo perchè è veramente un semplice con poca malizia, e così la sua giovane famiglia. Mi ha invitato a questa cena e mi sono disobbligato con una bottiglia di Primitivo del Salento comprata in offerta nel solito supermercato sotto casa...

Il rientro a casa è stato piuttosto variegato. Non nel senso del fantastico gelato della Carte D'Or che pure vi consiglio (la variante al cioccolato merita un "remarkable"), ma della fauna umana che mi ha circondato. Che uscire faccia bene perchè apre la mente, credo di averlo già ripetuto più e più volte, ma stasera conferma scientifica! Nel bus dei pendolari della sera-notte profonda svizzera, esemplari di specie che raccogliere in un'arca di Noè da far affondare invece che galleggiare sarebbe una scelta pietosa...

Due ragazze fin troppo allegre che nella loro mutevole gioventù hanno trascorso il viaggio a parlare per pochi istanti mentre prendevano fiato tra le risate: va bene l'allegria, ma diamole un senso: forse lo aveva in tedesco, ma i mugugni gutturali che mi sono giunti non mi hanno detto molto! Poi i due uomini imbarazzati che finchè c'erano due donne con loro sono sembrati intenti in approfondite discussioni finanche divertenti visto il numero di sorrisi profusi, per poi calare in un imbarazzato silenzio nel momento in cui le donzelle sono scese. Neanche il tentativo di salvare le apparenze: amico sei una palla, sono sembrati dire all'unisono! Poi una pagnotta troppo cotta di donna in compagnia di un mezzo cieco, che a mio modo di vedere cercava di fargli sbagliare strada e farlo inciampare e ruzzolare: anche il suo tasso alcolico mi ha lasciato delle perplessità incolmabili... E infine, last but not least, il tipico gallico: capelli ricci scuri un pò allungati sul collo e "accorciati" naturalmente sulla fronte alta. Baffi alla Federico Barbarossa (aveva i baffi???), e gli immancabili germanici occhialini a cerchio tondo dorato di cui i tedeschi sembrano non poter fare a meno, nonostante la moda e la tecnologia abbia fatto qualche passo in altre direzioni. Intento in conversazioni che è impossibile abbia reso divertenti, già lo immaginavo con i suoi Unni discendere in Italia e darsi a depredare e bruciare villaggi...


E in questo panorama, io, il solito italiano, interessato ad una anonima ragazza credo piuttosto giovane seduta di fronte al gallico e per questo a me completamente interdetta... Che carrozza... E meno male che in me girava un pò di vino, altrimenti la depressione avrebbe potuto giungere a tradimento! :-)

Buonanotte!

giovedì 15 maggio 2008

Lavorare bene...


Questa settimana sto lavorando bene. C'è tranquillità in ufficio e nessuna agitazione sostanziale prima dell'uso... Così ho il tempo di ragionare approfonditamente e di trovare, si spera, qualche bella soluzione ingegneristica a dei problemi... Problemi poi... Che parola grossa: si tratta in fondo di situazioni che noi stessi creiamo per avere qualche cosa di stimolante da fare... Fossero quelli del lavoro i problemi... :-)

E dopo aver fatto un pò di dolce qualunquismo, vengo con questa mia a raccontare cosa succede in Svizzera quando arrivano le belle giornate. Sì, abbiamo avuto una settimana di bel tempo: caldo, sole, aria tersa. Le persone si sono adeguate istantaneamente sia con delle T-Shirts di dubbio gusto che con le nefaste camicie a maniche corte... Le ragazze non sono state da meno, sfoderando finalmente le pance a lungo in letargo con i soliti globalizzati pantaloni a vita bassa. Miracoli dei wonderba di progettazione aeronautica si sono verificati più frequentemente di quanto possa essere immaginato in una comunità di sicuro poco avvezza al vestire scarso... Un dorato riflesso di abbronzatura si è dipinto sui volti piuttosto eburnei della fauna locale, di sicuro sconcertata dal caldo inaspettato (come direbbero i meteorologi +10° sulle medie del periodo...). Ma la reazione è stata immediata con frotte di giovani avvolti di profumi conturbanti nelle piscine all'aperto a ciaciarsi come qualsiasi adolescente con livelli ormonali sopra la media... Sì, perchè ogni istante va sfruttato, perchè chissà quando ricapita... Sono iniziate per una volta delle danze di accoppiamento non accompagnate da fiumi di alcool, ma da tanta buona volontà!

E chissà che l'umanità, con la primavera, non venga fuori anche qui!
Insomma, nella filosofia di questa terra, quando si lavora, lavoro al 100%, quando c'è da divertirsi, ugualmente 100% o di più! E onestamente, io spero che continui così!

Non mi aggredite nei corridoi, per pietà

Vabbene, vabbene, ho capito. Ecco la ricetta, però, belle, io qua un po' di pasticci li ho fatti. Perchè occorre una piccola premessa: nella bella terra di Sicilia avevo l'anno scorso comprato della pasta di pistacchio, tipo quella di mandorla. Evidentemente loro (i siciliani) se la bevono diluita, che ne so. Quindi me la guardavo ogni volta che aprivo il frigo, e che ce fò, e come la uso, e come la consumo, e nun la voglio mica buttà e allora, cerca che ti cerca, studia che ti studia, ponza che ti riponza, ecco che ci ho fatto.
Semifreddo al pistacchio
Procuratevi un 300 cc. (3 dl) di panna fresca oppure di quelle schifezze finte che poi si montano (io faccio come mi sento e voi pure!), 90 gr di zucchero, 2 uova, 2 cucchiai di zucchero (mica detto), una stecca di pasta di pistacchio (peserà un due etti, ma non l'ho usata proprio tutta), 150 gr di pistacchi non salati.
Ho preso i tuorli e li ho montati con i 90 gr di zucchero, poi ci ho mescolato dentro la pasta al pistacchio frullando bene, quindi i pistacchi interi dando ancora qualche frullata, ma senza ridurli proprio a poltiglia, ho lasciato una lieve granulosità. Quindi ho montato i bianchi a neve ben ferma (e non ci mettete dentro il pizzichino di sale per piacere, che ottenete l'effetto contrario, se volete un aiuto al montaggio spremeteci qualche goccia di limone - dottori in chimica docet) e li ho uniti al composto. Ho montato la panna, se avete quella fresca ci aggiungete i 2 cucchiai di zucchero, se usate le schifezze finte niente zucchero che è già dolce. Ho unito anche la panna al composto delicatamente senza farla smontare, cioè (in onore di ciabrilla) unendo 3 o 4 cucchiaiate alla volta e mescolando dal basso in alto, e poi altre 3 o 4 cucchiaiate e via così.
Ora prendete il vostro composto e versatelo in uno stampo da plum cake rivestito di carta forno se volete una mattonella o in tanti stampini (sempre rivestiti, co' sta roba lo staccante non funzia) conici. Io ho preferito la seconda, che se no sta mattonella indò me la mettevo, dopo? Ahò, niente battutacce del piffero, eh? Mettete in freezer per minimo tre ore, poi mangiate. Buono, divino, paradisiaco, delicato, morbido, profumato, etc. etc. Il bello è che si possono lasciare in frigo quanto si vuole, non diventato mai duri in quanto pannosi. Potete naturalmente decorare con granella di pistacchi, altra panna, quello che vi frulla in capo, vedete voi ...

mercoledì 14 maggio 2008

Benvenuta


Un benvenuto tra noi ad una bambolina che è nata oggi!!!

Un enorme augurio a mamma e papà, sono certa che la piccina porterà un'enorme felicità!

Un abbraccio forte

martedì 13 maggio 2008

Friends: un corsivo...


La primavera ha finalmente portato in Italia una ventata di amicizia profonda e indissolubile... Che gioia vedere al telegiornale e leggere sulle pagine bianche e nere dei quotidiani parole di affetto, di stima... Sembra di sentire una brezza fresca dipartire dalle aule parlamentari e diffondersi da levante a ponente, da nord a sud, quasi a coprire il puzzo della munnezza e dare una botta di chanel n.5 ai rom che proprio profumati non sono.

Sì, l'amicizia, l'amore si è diffuso improvvisamente! Adesso capisco anche perchè tutti in campagna elettorale hanno accelerato sul discorso donne in parlamento: temevano di dover raccogliere a turno la saponetta nella doccia, mentre adesso, con una minima quota rosa, i più fortunati potranno scansare il loro amorevole turno inclinato e magari ballare un pò di macarena con qualcuna delle poche passabili, colti dall'inebriante comunione di anima e corpo!

Quanto sei bello Walter, quanto ti rispetto Silvio! Il clima è cambiato, lo dicono tutti. Eppure le menzogne che sono capaci di dirsi hanno solo fatto una rivoluzione di 180° fino alla prossima convenienza... Ora non siamo meglio noi di voi, ci piace il vostro governo, sia quello vero che quello finto, e magari qualche legge la votiamo anche... Certo, sarebbe simpatico se poi per ricambiare voi votaste qualche nostra proposta minore... Ma senza impegno, non ci offendiamo mica...


Mi si stanno già cariando i denti per questo eccesso di miele... Soprattutto la cosa che mi preoccupa è quando scopriremo che si tratta di un preparato ricco di aromi (vedi Report di domenica scorsa), che quindi con il dolce naturale prodotto delle api, ha ben poco in comune... All'inizio il colore è lo stesso, l'appiccicaticcio non si discosta di molto, ma il sapore è stranamente più forte... Avete mai pensato alla vernice per il legno: cambiateci il gusto con un poco di zucchero e la pillola andrà giù! Peccato per il cancro...

Trapani e conquiste

Beh, a seguire i post del capotreno sulle gioie familiari, questo mio ci sta tutto. Anche perchè mica solo i genitori fanno un lavoro usurante, anche i figli, mentre badano ai loro studipissimi genitori, si usurano mica male.
Qualche giorno fa mia madre mi telefona e mi fa: hai mica un piccolo trapano, sai quelli da modellismo? Ora si da il caso che effettivamente io ce l'abbia, il trapano da modellismo, ma sorge spontaneo un dubbio: per fare che? E la mia mammina, donna pazza e dannosa, mi fa: ho comprato un uovo e tu lo devi aprire. Con il trapano??? E certo, mi fa la donna pazza e dannosa, è di struzzo, l'ho preso a Messina. Ecco, questa è mia madre, passa da Messina e compra un uovo di struzzo e se lo spupazza fino a Napoli. Sta bene, porto il trapano. Alè! Perlomeno il nipotaino si diverte.
Giungo nella casa materna, baci e abbracci al nipotino e ci accingiamo alla bisogna. Guardo l'uovo: un mostro alto 25 centimetri, raggio al punto massimo circa 4 centimetri, bianco abbagliante, minaccioso, pesa una chioppa, un bel due chiletti.
Ok, lo considero attentamente e decido di recidere la calotta superiore. Monto il trapano, una bella puntina e giù tanti bei buchetti torno torno alla punta superiore. Che ve lo dico affà, il nipotaino al colmo della goduria mentre maneggia il primo trapano della sua vita! Aspe', zia perfy ti fa gli inviti per i buchini (non a nozze) e tu fai il buco. Ok, ogni buchetto un bello schizzetto di bianco d'uovo qua e là, sul tavolo, addosso a noi, in un occhio... Finiti i buchini montiamo la fresa da taglio ('na specie di seghina circolare) e si taglia da buco a buco. Vuoi provare nipotaino? Mmmmm, nipotaino è cauto, zia magari questo lo fai tu, no no, tu e io mettiamo le manine insieme e dai di taglio. Attento, non inclinare la fresa, vai perpendicolare, non spingere, lasci che tagli da sola. Finalmente vittoriosi asportiamo la calotta, uaho!, è pienissimissimo. Incliniamo il cocco su una bella zuppierona e facciamo uscire il contenuto. Tuorlo gigantesco! e perfettamente intatto in un mare di albume. Il nipotaino protende il ditino e tocca il tuorlo, guarda zia, rimane il segno del ditino. Madre santa, cioè donna pazza e dannosa, e mo' che faccio di tutto 'sto uovo? Du' frittate, ma no due frittatine, due mega frittate. In effetti 1 uovo di struzzo = da 12 a 20 uova di garrina. E tiè, sbatti l'uovone, dividi in due, aggiungi un altro po' di ingredienti, tipo zucchini o asparagi e versa il mostro in padella. E meno male che siamo buone forchette! Ma alla fine comunque la donna pazza e dannosa si è congelata un bel po' di frittata a gusti vari. E il guscio? Bhè, il guscio giustamente il nipotaino se lo vuole portare a scuola e spacciarlo per uovo di pterodattilo o tirannosauro. Aodunque, la dolce zietta ficca la manina nell'uovo e a strattoni asporta quella pellicina sottile sottile che nell'uovo di garrina è impalpabile e trasparente, ma che nell'uovo di struzzo è spessa, bianca e resistentissima tipo stoffa da vele d'altura. Bhè, alla fine il bimbo giulivo ha il suo cocco, spessore del guscio mezzo centimetro, altro che trapano, un maglio ci voleva e la famiglia riunita ha le due mega frittate! Che dire, com'è la famiglia? Bello bello, ma che fatica fare sia la figlia che la zia / mamma putativa!

lunedì 12 maggio 2008

Mio fratello è figlio unico: la famiglia


In questi 2 giorni, in treno, ho visto il film di Daniele Luchetti con Scamarcio e Germano... La storia è bella, ma non la racconto qui, perchè sarebbe togliere il gusto a chi il film non lo ha visto e probabilmente ciò che ho colto io non sarebbe lo stesso di quelli che lo hanno visto...

Ne parlo perchè è un film pieno di spunti importanti per tutte le generazioni, trattando di famiglia, di politica, di amore e di dolore... Con l'età, forse sto diventando un pò sentimentale, o forse lo sono sempre stato, ma mi commuovo per queste storie. Mi commuove il senso profondo che evocano nei miei ricordi e credo che ci siano percorsi comuni a tanti, che vanno solo spolverati per essere compresi un pò di più...

Forse mi sbaglio, ma nel mio immaginario, la famiglia è sempre stata tirata per la giacchetta come valore da chi ne aveva più bisogno. Mi spiego meglio: sembra che tutti prima o poi si ergano a difensori della istituzione come se fossero i depositari assoluti del concetto e della ricetta giusta. Di fatto, non credo che la famiglia sia una cosa che si possa classificare come proprietà intellettuale di qualche parte politica o stupido/intelligente movimento. La famiglia è una cosa che per noi italiani ha storicamente una forma, ma che sempre siamo stati disposti a accettare come elemento cangiante della società. Questo perchè siamo gente di cuore, e che il Papa, la Destra o la Sinistra tentino di dare l'indicazione in valore assoluto di quale sia il modo giusto, è uno spettacolo desolante... Nel film, tutto sommato, c'è una tipica famiglia cattolica, che mai disconosce la famiglia di un figlio che pure ha fatto delle scelte difficili, nè giudica. La famiglia resta solo a guardare e amare, perchè è l'amore, e non un vincolo scritto, che tiene insieme delle persone. L'amore sì, e quel legame di sangue che non ha una spiegazione, ma che è l'impulso elettrico che ogni giorno ci fa battere il cuore... E' per questo che due fratelli, pur tra le loro difficoltà comunicative risolte solo a calci e pugni, pur tra le loro diversità di approccio alla vita, pur nel dolore della lontananza, non si perdono mai... E la prima domanda di uno all'altro è sempre come stai, e come stanno mamma e papà...

La famiglia di origine è il nucleo da cui si irradia quella che vorremmo essere in grado di costruire. Possiamo incontrare difficoltà, sentirla a volte come un peso, ma non saremmo noi senza di lei e senza portare dentro di noi ore, giorni, mesi e anni di convivenza, di comunione e di sopportazione, come anche di scontro, crescita e speranza che le cose diventino quello che sogniamo... Anche nella vita da soli, siamo un pò famiglia. Magari una famiglia non completa, eppure meritevole di rispetto e di quello stesso amore che si genera con unioni, matrimoni, figli e così via...

Io mi sento una famiglia, magari non completa, ma capace di voler bene a quella che saprò creare, come anche a quelle di chi mi è accanto e che si è già lanciato sulla strada piena di curve e pericoli, su cui guidare è una impresa difficile, stancante, ma emozionante.

Lavori altamente usuranti: i genitori


Vengo da due giorni di vita in famiglia. Ospite di mio parentado emigrato, sono stato a stretto contatto con la mia nipote più vicina e più adorata...

Ne esco di certo felice, entusiasta delle gioie familiari, eppure atterrito dall'impegno che si deve profondere nella vita quotidiana... La tua vita, per certi versi, non è più tua: c'è un piccolo esserino che ti domina e con uno sguardo può portarti istantaneamente dall'inferno al paradiso e viceversa... Guardi per capire, per far passare un messaggio che diviene efficace esclusivamente quando è coadiuvato da un contatto fisico... La comunicazione passa come una scossa elettrica a piccola intensità, trasmettendo tutta quell'attenzione che il piccolo sgambettatore reclama a gran voce. I concetti sono primordiali: mangiare, bere, pipì, dormire. Eppure la loro importanza riesce a scavalcare senza alcuno sforzo tutte quelle false priorità ideali che riusciamo a costruire nella nostra esistenza... Insomma si diventa dei pupazzoni più o meno capaci di organizzazione, ma sempre pronti a cambiare repentinamente piano e direzione, perchè il sorriso e le risate possano albergare sulle gonfie guance del re/regina con potere di veto e di pianto...


Il lavoro è evidentemente usurante: notte, giorno... L'h24 è un miraggio sperabile e irraggiungibile. Il 100% delle energie fisiche una chimera lontana... Qui bisogna stiracchiare la giornata a 26-30h e iniziare a pensare alle anfetamine per mantenere le proprie performance al 120%! Ma alla fine della giornata, se si va a guardare quello speciale conto corrente dove si mettono gli euro che ci danno i sentimenti, quello dei genitori è un lavoro altamente remunerativo, forse il più remunerativo per chi è manager della propria esistenza...


Sì, usurante, ma anche ben pagato da quei momenti in cui si ride, si gioca, e si ritorna piccoli piccoli sentendosi vicini a quelle creature che scalzeranno dal nostro cuore ogni altra passione, lasciando solo un gran pieno...

giovedì 8 maggio 2008

Alternanze e alternative...


Oggi stavo per salire sul mio solito treno in direzione lavoro, quando è apparsa una ragazza tipica tedesca, ma atipica per peso: trattavasi evidentemente di persona con seri problemi alimentari, visto che il suo viso era oltre lo scarno e il suo polso simile a un grissino... Il contrasto è stato fortissimo con una tipica vaccarella Svizzera rotonda e possibile produttrice di abbondante prodotto caseario... Capita spesso di vedere a breve distanza persone della stessa terra eppure molto diverse.

Altro esempio è la mia nuova conoscenza di italica specie frequentante il treno... E' un alto individuo che emette quella vocina piccola piccola da bambina di 3 anni, dotato di labbro di sotto un pò sporgente e pettinatura alla Battisti... Proviene dalla mia stessa terra (non la Campania, ma l'Italia), eppure tra di noi le somiglianze si fermano alle parole di uso comune: già l'accento ci divide... Ancor di più ci ha separato ben presto l'entusiasmo per questa terra Svizzera. Il giovine ci ha tenuto a farmi capire che della Helvetia si è già triturato le mandorle a grandezza buona per fare la caprese... Sono quindi sostanzialmente residui di polvere frantumati che possono essere facilmente trasportati dal vento in altri lidi...

Questi personaggi oggi mi sono distanti: vivo per il momento una certa rilassata scoperta della primavera montanara, con una interiore inattesa soddisfazione... Atteggiamenti meno felici mi risultano poco chiari. Chissà però che non si diventi amici: compagni di merende o di bevute la vedo difficile!


Qual era il filosofo che parlava della presenza degli opposti che manda avanti il mondo? Non mi viene (ma sono certo che qualcuna di voi potrà aiutarmi), però tutto sommato non posso dargli torto. Nella diversità piena di alternanze c'è un bel motore potente che ci spinge poi a direzioni opposte con grande forza. Diventiamo quindi dei motori alternativi della nostra vita, in movimento tra quello che siamo e con a volte attrazione per quello che non siamo! La teoria è una cosa, ma la pratica è che l'italico non ha molto che mi auguri: però, come al solito, per un buon motore, ci deve essere elemento attrattivo e elemento repulsivo, in modo che ci sia un pò di rotazione. Ergo, devo trovare qualcuno che mi attragga perchè il mio motore possa girare a mille! Un paio di idee ce le avrei pure, peccato che siano solo idee mie, legate a masse in movimento...

mercoledì 7 maggio 2008

Le sette schifezze del mondo...

Gli antichi avevano le sette meraviglie, ma noi che siamo più evoluti, abbiamo invece le sette schifezze... In realtà come razza umana abbiamo ben più di sette cose che rientrano nella speciale classifica di brutte e inutili, ma non è che poi ci si possa dilungare all'infinito! Q

uesto post è legato alla mia nuova frequentazione della terra straniera che mi sta mettendo nella condizione di vedere molte cose tipiche di altre culture e di altre storie... Molte di queste mi colpiscono: alcune mi rendono contento della mia scelta, altre un pò meno... Tra queste seconde, sono seriamente pugnalato a tradimento da una serie di scelte nel vestire, che appaiono decisamente in voga tra i residenti originali o di importazione...


La prima cosa che mi ha reso grandemente perplesso e fondamentalmente orripilato è stata la nonchalance con cui qui vengono indossate delle squallidissime camicie a maniche corte! Finanche quand'ero in Italia ho notato che ancora esistevano uomini devoti alla camicia di cotone con le braccia scorciate. Li ho sempre trovati bislacchi, visto che una camicia del genere ha in sè un tremendo contenuto di tristezza: vorrei ma non posso rigirare il polsino, mi sento obbligato a mettere sotto la maglia della salute e così via... Ma dico io, cosa aggiungono le maniche corte a una camicia? Secondo me tolgono soltanto buon gusto all'indumento! Purtroppo il mio capo, deve esserne grande estimatore perchè negli ultimi giorni ne ha sfoggiate un paio di interessanti: speriamo che nessuno sia sedotto dal fascino della mezza manica su camicia (perfettamente accettabile invece su polo e su giro collo) e che il decoro non venga intaccato...


Altra oscenità di gran lunga apprezzata qui nella succursale della Tedeschia, è il sandalo aperto con il calzino bianco! E' una cosa orribile, senza spiegazione, eppure profondamente in voga... Con l'arrivo della primavera, in tanti si sentono purtroppo autorizzati a infrangere come un vetro il mio senso dell'accettabile estetico... Loro non se ne danno per inteso, pur non essendo in grado, secondo me, di dare una spiegazione al fenomeno sgradevole... In Italia, pur senza mai arrivare ai livelli dello squallido calzare germanico, abbiamo invece un illustre rappresentante di pedalini immacolati nel Quark per eccellenza Piero Angela... Speriamo che anch'egli si redima, almeno durante gli spettacoli condotti, evitando l'orribile visione...
Per le altre schifezze, rimanderei ai vostri contributi, prima che la mia testa caschi dal sonno sulla tastiera e mi faccia perdere questo lungo post!

Ciao!

La rotonda!

L'ultimo in ordine di tempo e' stato mio zio. Pur essendo guidatore provetto ha miseramente fallito quella che chiamo "la prova rotonda", confermando la mia personale perplessita' nei confronti di questa nuova soluzione strutturale che si sta ahime' diffondendo nei nostri incroci al posto dei semafori. In corrispondenza dei triangolini sull'asfalto (dare precedenza) ha tirato dritto (gli e' andata bene che non passasse nessuno) mentre in piena rotonda si e' fermato per dare precedenza ad un'auto che arrivava alla sua destra (che invece alla precedenza non aveva diritto). Che dire? E' esperienza per me quotidiana che le rotonte siano sempre un punto interrogativo. Tu rallenti e decidi, fondamentalmente sulla base del comportamento dell'automobilista che incontri: se egli inchioda per farti passare, procedi, anche se non ne avresti facolta', laddove intravedi il nervoso o il camion rallenti e/o inchiodi tu. E ti rassegni se, fermandoti da automobilista civile per dare la precedenza corretta, un coro di clacson inviperiti dietro ti riporta alla realta', o ti commuovi qualora, dando la giusta precedenza, l'automobilista che sopraggiunge ti fa cenno sincero di ringraziamento, come se gli avessi fatto chissa' che cortesia.

A nostra difesa devo dire che spesso le rotonde sono fatte male, troppo piccole (mi e' capitato di rimanere in coda in rotonde occupate interamente da camion con rimorchio!) e senza adeguata segnalazione di stop. E' pur vero che la segnaletica stradale, soprattutto su strade percorse tante volte, diventa un tutt'uno con il panorama che, per l'appunto, chi giuda non guarda mai.
Ma questa e' l'ennesima conseguenza dell'ingresso in Europa? Comunque sia, la ritengo una forzatura alla nostra cultura: ci abbiamo messo tanto tempo per imparare a rispettare i semafori e questi che fanno? Ci impongono nuove regole innanzitutto da capire e poi rispettare! E vallo a spiegare al settentrionale di turno che si trova a circolare sulle nostre strade e che ritiene scontate certe cose! Nella mia breve trasferta milanese ho constatato che la rotonda potrebbe in tal senso essere una buona soluzione ma da noi, per le ragioni sopra illustrate, crea solo intasamenti ed aumenta le probabilita' di incidente tanto piu' che se il settentrionale di turno si trova a circolare, dove gli tocca, tira dritto, camion o non-camion...

martedì 6 maggio 2008

Mente che mentre che pensi...


Oggi sono contento per motivi di lavoro. Ho ottenuto un paio di risultati e la soddisfazione piccola è per me meglio che l'attesa lunga e snervante che qualcosa accada! Ma più di tutto ho avuto modo di sedermi per un paio di ore davanti al pc, scrivere del software e identificare un potenziale problema... E' stata una di quelle rare volte che dal lavoro non te ne vorresti andare, perchè anche quello, pur maledettamente serio, riprende i contorni del gioco e della sfida per vincere quell'errore e quella incertezza! Che bello che questo accada, almeno una volta al mese ti può riconciliare con tutti i giorni in cui ti sembra di aver pestato qualche spiacevole residuo per tutto il cattivo odore che ti circonda...

E così diventa divertente vedere il Cretino con l'abbigliamento da giovinastro un pò tamarro che vuole forse marcare la sua superiorità rispetto a noialtri poveri sciocchi che la sua scienza fatichiamo a capirla! Ed è divertente vedere il manager in bicicletta che supera il bus dove me ne sto pacioso con Marta a dialogare del più e del meno... Ancora, dopo una sveglia che suona alle 3 la settimana scorsa, svegliarmi alle 5 domani mi sembra inaspettatamente una bazzecola... Sì, in questo sono un cretino anche io, ma che posso farci?


In buona sostanza, scelgo di marcare un + su questa giornata e sui miei piccoli occhi stanchi, pur se il telegiornale prova a mettermi di cattivo umore ricominciando a parlare di spazzatura a Chiaiano... Ma non doveva arrivare il nuovo presidente a spalare la munnezza? Anche lui non ci è riuscito con la bacchetta magica? Dove sarà finita la bacchetta? Ho la mia idea: è in volo su qualche aereo di Alitalia insieme alla corda-incordata!

E voglia di fare?

Vittoria!!! Sono riuscita a finire un compito che mi faceva venire letteralmente da vomitare: riscrivere relazioni già fatte e finite solo perchè non va bene il format. ARGHHHHH! Oltretutto so benissimo che invece il format non ha niente che non va, alla fine se non è zuppa è pan bagnato! Peraltro, come alla fine sono riuscita a spiegare all'esperto di turno (che non sono mai troppi, gli esperti, soprattutto quando si cerca quello che non dica quello che sa veramente, ma quello che TU capo vuoi sentire) che messa nel modo come la voleva lui si vedeva molto di più il fatto che secondo le carte io avrei lavorato un mese per un corso e poi niente più per due mesi: fosse stato vero avremmo avuto il comando allo sbando, docenti furenti, allievi senza sollievi e utenti senza pagamenti. Bello no? E' un peccato, quando potresti dire la verità e fare bella figura, mentire e fare una figura di cxxxa. Ma va bè, lo volete così e così sia. Tiè. Ma a me intanto il voltastomaco a rifare roba già fatta me l'hanno fatto venire. E che due palle! Come dico io, prima me le fanno spuntare (e ce ne vuole a farle crescere a una donnina piccolina bellina e pazientina come me), poi danno giù di martello pneumatico per fracassarmele. Vabbè, ho perso l'aplomb, ma ho FINITO! E ora mi posso dedicare ad altri compitini divertenti, tipo fare 25 lettere d'incarico, ficcare ore in format vari, cercare di dare un colpo al cerchio ed uno alla botte, calcolare la quadratura del medesimo (cerchio), andare a sparare un colpo in testa la mio fidanzato, che in effetti al momento sarebbe la cosa che amerei di più. E quando è così urge, occorre, necessita BERE BIRRA. Ahhhh, non so se avete l'idea di che cos'è dopo una giornata sedersi ad un tavolino di bar ancora illuminato da sole, ordinare una birra gelata e dare il primo sorso .... Ahhhhhh, mammamia, la birra fredda che scorre nel gargarozzo arido, mmmmmhhhh ... e stasera lo farò, si, lo farò.

lunedì 5 maggio 2008

Voglia di dire...


Sono un paio di giorni che mi sembra di faticare un pò a trovare ispirazione per scrivere su questo blog. Parlare di blocco dello scrittore sarebbe pienamente ridicolo, e il numero delle cose che osservo ogni giorno e che vorrei promulgare su queste pagine non fa difetto... Però non riesco a mettere le dita sulla tastiera per creare quella piccola magia di racconto che a volte mi è successo di sperimentare. Intendiamoci, non è che parli di capolavori assoluti e memorabili. Penso solo alla soddisfazione interiore di rileggere delle righe partorite dai miei neuroni sovraelettrizzati e provarne una emozione...

Il mio pensiero sta vagando in acque agitate. La casuale coincidenza con l'arrivo della primavera e il conseguente risveglio dei sensi con la natura e con le sue specie, forse non è del tutto casuale. Credo di sentire in me una sottile inquietudine in animazione sospesa in mezzo a weekend che si succedono con impegni già organizzati e potenzialità ancora inespresse... E' così anche la stagione primaverile, in bilico tra il tetro inverno e la stabile estate... Utile dire che l'inverno non è stato poi tanto tetro: tra luci e ombre è trascorso il mio ambientamento in una realtà così nuova e così densa. Ora alcuni semi sono germogliati e mi danno delle sicurezze, ma altre piante robuste aspettano di trovare un luogo dove crescere... Bisogna accettare nuove sfide, ancora mettere in campo del coraggio e sporcarsi le mani. Il secchio delle risorse ha ancora qualcosa dentro? Voglio credere di sì. Arrivano però i momenti in cui il dubbio è palpabile e le gambe potrebbero cedere un pò. E' lì che la mente ritorna in gioco e riesce a riprendere il controllo della situazione razionalizzando ciò che sembra non scorrazzare più scodinzolando...


Ciò che viene fuori dal mio cervello in corto circuito, è che ancora una volta si aspetta molto da se stesso e dal suo involucro di acqua e poco altro... E' bello sentire che si sta facendo del proprio meglio, ma allo stesso tempo, anche questo meglio deve poter essere migliorato, con l'aiuto del caso, può essere, ma soprattutto con un impegno, ancora un impegno...
E quindi ho voglia di dire che il mio impegno c'è, anche se deve emergere tra i fumi della stanchezza e dalle nebbie svizzere a volte simili a quelle padane...

E ora me ne vado a letto, a sognare i miei soliti sogni, ma con nuovi caratteri che giungono alle mie dita e che vorrebbero riempire ancora spazio per comunicare che ci sono, e che ancora ci sarò...

domenica 4 maggio 2008

Giorni felici

Ci vorrebbe ogni settimana 'na roba così, quattro giorni liberi, così sì che mi piacerebbe. Che meraviglia, ho passato il 1 maggio a lavorare a casa (se no che festa del lavoro è?), poi il venerdì a fare servizi vari e appuntamenti, il sabato a cucinare e la domenica a girellare un po' per casa, ancora cucinando e pensando.
E, meraviglia delle meraviglie, mi sento 'na bellezza! Nel senso psicologico, ovviusli! E poi successo dei successi, sono riuscita a rifare un fan-ta-sti-co semifreddo al pistacchio che albergava nella mia memoria dopo averlo mangiato a Stromboli, dal ristorante Punta Lena. Mi era piaciuto tanto tanto e ho cercato e brigato e fatto e detto e così sono riuscita a rifarlo. Poi ho cucinato una chinoise e un lasagna agli asparagi. Tutto soddisfacente! Se volete le ricette le metterò, ma intanto sono molto contenta perchè nel mio congelatore albergano ancora 10 formine di semifreddo, e solo al pensiero mi viene l'acquolina in bocca. In quanto a tutti noi, buone fatte feste! Immagino che le fanciulle che ultimamente si astengono dai commenti siano andate tutte a far festa e sia per questo che latitano.

Quotidianità



Ormai,ahyme, questi 4 giorni di "pacchia" stanno terminando.

Lo scorso mercoledì pomeriggio avevo pensato che, complice il bel tempo, avrei potuto organizzare una gita, magari al mare o a visitare un altro pezzettino di questa città, che non smetterà mai di meravigliarmi con la sua mestosità.

Invece nulla di tutto questo è accaduto...mi sono fata prendere da quella sana pigrizia che il Capotreno conosce bene e piuttosto che stancarmi fuori, ho deciso che era il momento di dedicarmi al mio microscopico giardino (vanto della proprietaria all'atto dell'affitto dell'appartamento).

Premetto che sono 20 mq, di cui 10 piastrellati, per cui non è che serva tutto questo impegno, però dopo un anno di abbandono ormai le piante, dure a morire, avevano occupato anche la parte destinata agli umani.
Dopo aver potato le siepi e un ficus che aveva quasi deciso di suicidarsi lanciandosi dal parapetto, zappettato, concimato, seminato e finalmente installata la rete che ci protegge da sguardi indiscreti, posso ritenermi soddisfatta, stanca ma soddisfatta.
La mia soddisfazione, però, non è dovuta solo al risultato "botanico", ma soprattutto al clima che i lavoro all'aria aperta ha creato nel piccolo nucleo familiare.
ll giardinaggio è stato un modo per tenere, finalmente, fuori lo stress, un modo per fare 2 chiacchiere in tranquillità, per pianificare il futuro prossimo, per confermare che le scelte fatte in passato non sono tutte sbagliate.
E' stato, forse, il modo che mi ha consentito di riappacificarmi con il mondo, ma di più con me stessa e tornare ad essere ottimista, come la mia natura mi impone!
Peccato che domani si torna al lavoro...e speriamo che non si rompa l'incantesimo!
P.S. L'ortensia nella foto è la mia :-D !

Esserci ancora


Esserci ancora: essere dopo gli anni della università, dopo le partenze e i ritorni, dopo gli incontri e gli scontri. Essere ancora lì, amici cambiati, ma sempre amici... Conta essere insieme ancora una volta molto di più di dove e perchè. Contano quegli sguardi a memoria che dicono più di un sermone domenicale, perchè sono pieni di storia, della nostra storia e provengono da luoghi accostati alla memoria, o meglio dai veri memoriali che in pochi istanti ci rappresentano...

Inestimabile l'importanza del caso che ci ha fatti incontrare tutti e che ci ha stretti in un vincolo elastico ma robusto. Ma ancor più inestimabile quel meraviglioso impegno reciproco a essere parti vive del percorso degli altri...


In una Svizzera rivestita dei colori della festa, la colonia napoletana ha dato un pò di colore e di lustro a queste vie, lasciando dietro di sè il suono delle risate, il calore degli abbracci e un mucchio di foto piene di vita...


Grazie per esserci stati...

venerdì 2 maggio 2008

Torno subito...

Causa presenza molto gradita di ospiti, sono temporaneamente latitante dal blog e dalla mia funzione di capotreno... Spero qualcuna di voi possa raccogliere per questi giorni il testimone e dare quella sbirciatina ai titoli di viaggio, un'occhiata dal finestrino e una parola ai viaggiatori! Torno subito!

Einlaidung: inviti a cena!


Ciao a tutte le viaggiatrici! Mi siete scomparse tutte perse su altri treni? Neanche due righe più su queste pagine pur movimentate a volte da sollecitazioni più o meno interessanti? Spero che i vostri impegni di lavoro e di vita non vi stiano assorbendo troppo, ma che sia il divertimento fonte di sparizione...

Beh, siccome la presenza su blog non è altro che estensione della presenza fisica, io provo a organizzare con anticipo un incontro su rotaia per la mia prossima discesa: 21-24 maggio sarò giù... Se voi foste d'accordo, una scampagnata infrasettimanale nella comoda terra di Fuorigrotta, magari per una adorata pizza napoletana, sarebbe un punto di partenza e di arrivo!


Fatemi sapere se la cosa vi sconfinfera: io preferirei una sera tra mercoledì e giovedì, perchè poi anche altri impegni cittadini mi reclamano con una certa insistenza... Mi auguro che voi abbiate il mio stesso desiderio di condividere un sorriso in allegria!


A presto!
Il Capotreno

Plie'! Questa e' una bella storia.

Ciao viaggiatori tutti, vi dico subito che quella che sto per raccontarvi e' una bella storia, di quelle che in treno si ascoltano con piacere dai propri vicini di posto e che ti fa venir voglia di credere ancora nei sogni. E' una storia di fatica, determinazione e coraggio ma e' anche la piccola favola che una piccola donna puo' costruirsi giorno dopo giorno per poterla viverla con orgoglio e quasi incredulita'. Oggi rendo omaggio ad una mia collega che fin da piccola desiderava ballare e per una serie di vicende ha potuto frequentare seriamente i corsi di danza solo a 21 anni (quando per tanti e' gia' troppo tardi). Ogni giorno, dopo il lavoro (8 ore e con timbratura, dunque senza barare!) si chiude nella scuola ed ora dopo ora si allena senza temere la fatica, le piaghe sotto i piedi, la stanchezza. L'anno scorso ha invitato noi colleghi al saggio per il diploma in moderno, che emozione il teatro, e bello vedere le coreografie, i costumi, sentire l'odore del palcoscenico anche per una come me non "addetta ai lavori". Confesso di subire il fascino di questo mondo senza neanche provare a resistergli. Il mestiere della ballerina, il senso della disciplina che implica e' qualcosa che ammiro profondamente e rispetto. Oddio, ho scritto mestiere, la danza e' un'arte, direbbe la mia collega, ma non e' una cosa che s'improvvisa e se non si suda e ci si sacrifica...
Torno alla mia storia. Il diploma e' gia' un ottimo risultato, ma la mia collega e' stata chiamata per un provino, lo ha superato ed e' entrata a far parte di una compagnia.
Qui comincia il sogno.
Il sogno e' una tourne' di 10 giorni a Parigi, avete capito bene, a Parigi con uno spettacolo sul disagio delle periferie napoletane. I manifesti nella metropolitana, la fila al botteghino, i complimenti degli spettatori, molti dei quali dell'ambiente, gli applausi...questo e' il sogno. E lei che torna e ci fa vedere le foto, i volti stanchi ma negli occhi una luce particolare, la confusione dei camerini, la regista che le sta rimproverando per non aver rispettato i tempi. Ed io che mentre scorrono le foto ed i suoi racconti penso che in fondo in fondo sognare non e' poi cosi' assurdo, anche per una mezza disincantata come me in questo periodo. Forse e' vero che se ci credi...
Vi confesso che mi e' venuta voglia di ripescare qualche mio vecchio sogno, forse ne vale ancora la pena!
Dopo i fancxxo sparsi a profusione, (per inteso, non sono mai troppi!...ecco irrompe il mio disincanto) e' bello ritrovare un po' di ottimismo e sperare che qualcuno in un giorno non cosi' lontano racconti una bella storia su di noi. Grazie alla mia collega e grazie ai miei sogni, anche a quelli che non ricordo piu' perche' persi da troppo tempo.
...la chiosa sara' leggermente mielosa, ma concedetemela giusto per oggi.

Note per Viaggiatori Occasionali...

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