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domenica 23 dicembre 2012

Lamentarsi dei treni. E dei viaggiatori?

Episodio surreale ieri in banchina di un Frecciarossa per Milano. Napoli con il sole è meravigliosa. Mettersi in viaggio deve essere un dolore qualsiasi ne siano le ragioni. Quando c'è il sole, pensare al lungomare Caracciolo e alla sua promessa di luce non spinge verso la stazione. Il nome di Piazza Garibaldi evoca ormai il solo pensiero di un immenso buco cantiere...

E questa è forse l'unica artificiale e stiracchiata spiegazione dell'incontro con un energumeno vestito come un pesce al cartoccio e con una rude faccia da furbo grosso, ma insospettabilmente pronto alle occasioni. Chiede dove vada il treno. Passa per Roma? Non essendo una metropolitana, le probabilità sono alte. Essendo poi un rosso AV, si può intuire che la destinazione non sia Benevento... Ma la domanda apre spazio alla curiosità sul possesso biglietto. Se devi viaggiare in genere sai che treno prendere... Ma la candida risposta è: no, ma io solo a Roma devo andare...

Ecco. L'assurdità della situazione mi ferma in gola ogni commento. Non c'è paura per la multa. In fondo carta che può essere buttata tra i fuochi artificiali. Non c'è rispetto per il servizio che tutti gli altri pagano... Insomma scene già viste. Preferibilmente da dimenticare e sperabilmente da punire.

Ma il momento topico è quando arrivano due ragazze e mostrando il biglietto all'uomo d'argento, si fanno indicare da colui che non sapeva neanche il treno andasse a Roma, carrozza e posti. Lui, felice e disponibile, le accompagna. E così scompare dalla mia vista e da questa storia.

Non so come sia andata a finire. In un'ora sfuggire al controllore è possibile e probabile. Ma mi interessa dire che questo è ingiusto. Ovviamente lamentarsi dei disservizi di Trenitalia che purtroppo ho tante volte sperimentato, resta sacrosanto. Ma tutto vale nella reciproca onestà. I viaggiatori sono responsabili di pagare il giusto e lasciare le infrastrutture come trovate. Mi sembra guardando i bagni e le carrozze dopo i viaggi che entrambe le cose siano un optional disatteso invece che accessori di serie...

Sperando in un anno migliore...

sabato 28 luglio 2012

Qui e ora

Essere in un luogo dell'universo alternativo che ci circonda inconsapevolmente potrebbe essere sorprendentemente simile a essere dove siamo. Cosa ci dice che non ci siano altri noi, duplicati o completamente diversi esseri che attraversano altre peripezie e che pure vivono allegramente con il nostro stesso approccio? Non ce lo dice nessuno, vero, ma perché crederlo?


Il punto é fondamentalmente che ci sono momenti nella vita in cui non si riesce a porsi la domanda del "What if"? Siamo dove siamo e lo siamo proprio in quel momento specifico. E vorremmo essere da qualche altra parte? La mia risposta di oggi e delle ultime ore é un assolutamente definitivo no.


Vivo come mai prima la sensazione di aver fatto un viaggio sui miei vagoni per poi semplicemente scendere in una stazione dove prendere il treno su cui mi trovo ora. Tutte le certezze da rimettere in discussione per un appapagnato come il Capotreno sottoscritto, possono essere fonte di ansia e di paura. Ma la scelta consapevole di salire su una carrozza dove la porta é stata aperta fermamente e con un viaggio che non solo vale la pena, ma ogni giorno offre qualcosa di straordinariamente nuovo e intenso da vedere e vivere, ripaga di quel piccolo sacrificio della propria routine. Essere in viaggio è già una emozione straordinaria e immaginare di poter scegliere la propria destinazione è una sfida da vincere con le paure del caso.


Ricordando che i nostri viaggi ci fanno diventare noi e che solo chi percorre binari nuovi può scoprire la sua via, si scacciano le paure e ci si domanda se ci sia mai stato nient'altro per cui sia valsa la pena di vivere... E la risposta é forse sì. Ma oggi, si vive per questo viaggio. Senza se e senza ma...


E un fischio nuovo, delicato, e soffiato con un fischietto più condiviso, mette di nuovo in moto queste carrozze...

martedì 20 maggio 2008

La solita Italia



Chi mi conosce sa che con i treni non ho molta familiarità, anzi per dirla tutta non mi piacciono proprio, ma per la legge del contrappasso proprio in famiglia i treni contribuiscono sostanzialmente al reddito del mio piccolo nucleo familiare, per cui si fa di necessità virtù.


Ma ecco che oggi le FS sono riuscite a stupirmi di nuovo.


Se qualcuno lavora (da precario) con contratti a termine per una società di trenitalia, sappia che è un fantasma.

Ebbene sì, se mai vi capitasse di chiedere una dichiarazione che attesti il vostro operato, come referenza o perchè potrebbe essere utile come titolo in un concorso, sappiate che la "holding" ha stabilito che non si possono rilasciare tali dichiarazioni, per evitare strane strumentalizzazioni in caso di eventuali vertenze.

Allora io mi domando : se non puoi attestare ciò che ho fatto, come hai ottenuto l'autorizzazione a rinnovarmi il contratto quante volte PUOI! Di due l'una, o non ho fatto nulla, allora andrebbero chieste spiegazioni a chi ha autorizzato i rinnovi oppure ho svolto onestamente il mio lavoro, allora perchè non puoi certificarmelo, che strani giochi ci sono sotto?


Ma siamo alle solite nell'Italia dei precari, dove si fa un caso del "fannullone" licenziato agli acquedotti pugliesi ma non si controllano le società che abusano della Legge Biagi sul lavoro temporaneo.

Mi meraviglia che per due anni (e parlo solo di quello che conosco e non del passato) ci sia stato un picco di lavoro, tale da dover assumere interinali e quando poi non è più possibile riconfermare gli stessi...assumerne altri con lo stesso meccanismo.

Allora non è un picco di lavoro è la staffatura dell'organico che è sbagliata!!!


Posso capire, ma non giustificare, il piccolo imprenditore che si serve di questi mezzi per ottenere sgravi fiscali o contributi...ma una società statale no...non può farlo!


Purtroppo per noi, questa è la nostra realtà e la classe politica non fa nulla per cambiare le regole e migliorare la situazione.


Ma dato che i politici li eleggiamo noi, ci meritiamo la fuga dei cervelli all'estero (il Capotreno docet) il precariato e anche il ministro ex velina!!!


Ora vado a mangiare una cucchiaiata di Nutella con la speranza di addolcire l'amaro che mi è rimasto in bocca.

Note per Viaggiatori Occasionali...

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Capotreno e Viaggiatori