sabato 17 gennaio 2009

Aneddoti: Sì Viaggiare...


Il post della Perfezione, mi ha fatto tornare in mente l'esame di scuola guida... Che c'entra? Ora vengo e mi spiego...

Non sono stato molto bravo con la scuola guida... All'inizio devo ammettere che guidavo una schifezza, troppo concentrato sulla tecnica e senza lasciarmi andare... Frequentavo la Autoscuola della mia zona facendo infinite schede di preparazione. Ovviamente alla parte teorica ci misi 15 minuti dei 30 previsti e con un brillante 2 errori, passai alla successiva e molto più impegnativa fase pratica. Avevamo un istruttore reduce da ictus, che amava molto raccontare della sua vita mentre i discepoli guidavano, e la cui frase preferita era: "...quando guidi, agli altri, devi far mangiare il limone...", il tutto all'insegna della cortesia tipica degli automobilisti napoletani. Generalmente manteneva la calma, anche se un paio di volte, gli feci scappare i cavalli con qualche manovra azzardata del tipo contromano alla Torre di via Manzoni...

Il fatto è che come al solito, mi imbarcai nell'impresa pratica insieme al mio compagno di banco, quello dello Schiacciatesta per intendersi... Il seme dell'avventura era quindi ben piantato nella miscela di saggezza e stupidità che sapevamo creare. Lui faceva il gradasso e sembrava in pieno controllo della Panda 750 con i doppi comandi. Anche troppo in controllo, visto che si metteva a cambiare prendendo la leva solo con due dita. Questo non era gradito all'istruttore, che più di una volta doveva reprimere la sua irruenza...

Giorno dell'esame. Non ero pronto, era evidente. Avevo accelerato i tempi per non fare altre lezioni visto che erano costosissime e visto che avevo sentore che alla scuola mi stessero tirando un pò per fesso... Il mio amico aveva accelerato anche lui, forse un pò troppo fiducioso con le sue due dita sul volante... Il disastro. Siccome la motorizzazione a Napoli è in quella magnifica via Argine che da ogni parte del mondo ci invidiano, la prova pratica si faceva lì, dove notoriamente i napoletani diventano ancor più disciplinati del solito... Vado tranquillo. Acquisto fiducia nei miei mezzi mano a mano che passano le centinaia di metri... Ok, parcheggiamo qui... Il posto era stretto, molto più di tutti quelli che avevo provato... Ma ok, si deve fare... Affianco l'auto davanti, retromarcia senza grattare, via! Non so che piombo mi si è attaccato alla scarpa e eccomi con una ruota sul marciapiede... Ripeto e vado liscissimo santiando... Pietra tombale al primo incrocio, quando non do la precedenza a destra... Esame ragionevolmente non superato...

Il mio amico dopo di me, appare molto più performante e fiducioso... Passa un pò di tempo in cui lo perdo di vista... Ecco poi la macchina rispuntare... Si ferma con calma. Il suo viso mi sembra un pò turbato... Il racconto è vago... Pare che ad un incrocio, qualcuno gli abbia bussato provenendo da destra a grande velocità e che le strade percorse fossero impervie mulattiere di montagna. Risultato identico al mio, magra consolazione...

Delusi, ritenteremo il mese successivo. L'esame una passeggiata in campagna, forse anche perchè avevamo pagato abbastanza lezioni per superarlo. Neanche il parcheggio mi fecero fare: una banale retromarcia lato strada... Insomma, una barzelletta... Idem per il mio amico. Siamo quindi al settimo cielo: diciottanni e la patente! Il massimo della vita. Ed è qui che il mega-aneddoto prende il suo titolo...

Complice Napoli intasata, tornavamo verso casa con la macchina della scuola guida in compagnia del nostro foglio rosa ancora non ufficialmente convertito, e ci trovammo in un ingorgo a "croce uncinata". A via Marina, il proprietario della scuola guida, ci dice: qua è tutto fermo. Io devo andare in questura. Vi lascio la macchina e ci vediamo a via Medina. Al mio amico non sembra vero da neo-patentato non in regola di fare questo scatto in avanti, ed eccolo ai comandi con me al fianco a fare da navigatore... Iniziamo anche come due imbecilli a cantare: "Sìììì viaggiare, evitando le buche più dure... etc." con esaltazione e adrenalina a mille. Lui accelera come un pazzo e io ogni tanto do un colpo di freno con i doppi comandi... Direzione questura... Neanche un buco piccolo per parcheggiare. Poca dimestichezza con i segnali. Eccoci scendere giù per la traversa di fronte alla questura. Ovviamente subito dopo realizziamo con orrore che siamo contro senso, probabilmente a causa del fatto di trovarci una alfetta della polizia di fronte. Il miracolo avviene quando ci fanno passare e ci incanaliamo in degli oscuri vicoli da cui per intercessione della Patrona degli automobilisti usciamo vivi con la Panda ancora intera e senza graffi. Gocce di sudore imperlano le nostre fronti. Si sente l'odore della paura, fino a quando riusciamo a fermare l'auto.

Ci guardiamo infine e ricominciamo a cantare: "Sììììììì viaggiare, evitate le buche più dure, senza per questo cadere nelle tue paure, gentilmente con coraggio e con amore... E tornare a viaggiare...."....

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