sabato 10 gennaio 2009

Le voglie

E non intendo quelle macchie colorate che ci si può trovare più o meno simpaticamente sparse sul corpo, nooooo, io intendo la voglia improvvisa e lacerante che vi assale a tradimento, quando per un pezzo di cioccolata azzannereste qualunque cosa e chiunque vi separi dal vostro oggetto del desiderio.
Ecco quelle, intendo proprio quelle. Oddiooooooo, e io ho voglia di cose dolci, di cucinarle, dolci, più dolci possibile e mangiarmele calde, unte, cosparse di zucchero. E allora ecco che mi metto a cercare su Internet la ricetta della bomba alla crema o la ricetta della graffa, quella splendida ciambella lievitata, fritta nell'olio, rotolata nello zucchero, calda calda. Ahhhhh! Che desiderio, che voglia disperata! Oppure il ricordo di un sapore mi assale e non mi ricordo il nome del dolce e cerco di trovarlo sui libri di ricette e mi sono appena letta (tutte, ma proprio tutte) le 750 pagine dell'ultimo libro di Allan Bay "La cucina nazionale italiana" (a proposito, che delusione, meno male che l'ho preso con i punti Feltrinelli pagandolo solo 9 euro invece di 39, sigh!). Tutto, l'ho ingoiato in un solo pomeriggio. E guardo le ricette che ho trovato dei krapfen e vorrei farli, ma la ricetta minima è per 10, e che faccio, me li sbafo tutti e 10? Troppo anche per me, c...o!!!!! Uffa, uffa, uffa, VOGLIO UN DOLCEEEEEEEEE, VOGLIO UN DOLCEEEEEEEEE. Mi sento come il matto sull'albero di Amarcord, solo che non voglio una donna, voglio un dolce!!! E questo nonostante io mi sia mangiata due giganteschi gianduiotti di Gay Odin. Non mi bastano, non mi saziano, voglio fare una torta di mele, oppure una torta paradiso, oppure un budino al riso nero, sante zibbole, come faccio a farmi passare questa voglia terribile? Oggi mi servirebbero 10 persone volenterose che si sedessero al mio desco, in modo da farmi sfogare la mia voglia di cucinare e mangiare uno, dieci, mille dolci. Gli altri commensali mi servono per finire i dolci che non ce la faccio a mangiare. Ma resisterò, non posso cucinare un altro dolce, ho ancora da finire i biscotti di pan pepato che ho fatto qualche giorno fa e il panettone che giace ancora a metà. Perchè qui a casa i dolci li mangio solo io e mi infliggo anche la tortura che più di un tot non se mangia al giorno. San Pancrazio assatanato, mantienimi tu.
Che significherà mai 'sta voglia di dolce? Non sono incinta (mi piacerebbe!), starò diventando diabetica? (non mi piacerebbe!) sarò un po' depressuccia? ma che ne so! Intanto mi tengo stretta la mia voglia di dolce e vado a prepararmi i tagliolini in brodo. Mi ci annegherò dentro, sperando che la voglia passi. Buona domenica a tutti!!

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