martedì 30 agosto 2011

BBQ with U2, ovvero per strade senza nome...

Sapete che succede se una band irlandese si ritira a nullafacente vita privata in una delle sue molteplici ville sparse per il mondo e lascia i fan soli? Beh, succede che i fan si incontrano non per parlare solo di loro e delle esperienze di concerto, ma per passare del tempo insieme e fare due risate. C'é la band, poi c'é la vita di tutti i giorni, e poi ci sono barbecue nel mezzo, che si fanno perché se ne ha semplicemente voglia...
E così un sabato e domenica di buon cibo, di tante parole, di aria fresca e il lento fluire del tempo...
É iniziato con un acquazzone che, a chi é stato a Zurigo il 12 settembre 2010, ha fatto nascere un sorriso al limite del nostalgico. Mentre il trattore ci portava su e le terga insieme a tutto il resto si riempivano d'acqua, ridere é stato un must. Asciugarsi pure lo é diventato, perché la montagna in umido non é come un gulasch caldo... Alcuni hanno tenuto su le mutande "fresche" con uno stoico sorriso: la raccolta di mitili conseguente non é stata comunicata, ma sembra che ci sarà da festeggiare fino a Capodanno! Dopo si é mangiato, fatto un quiz su cui non avrei scommesso un euro e che invece mi ha regalato l'innegabile soddisfazione di saperne un pò e tanto altro. Ma soprattutto é stato incontrare gli altri con uno spirito sereno, dove U2 significa intrecciarsi con gli altri e farne uscire tanto di buono.
Dovrei allora ringraziare qui uno per uno i presenti per quell'atteggiamento positivo e per la compagnia che riempie il cuore. E invece mi pare il caso di dire che Bono, Edge, Larry e Adam hanno seminato buona musica e raccolto intorno a sé tante persone speciali. Cercando tutti quel che ancora non abbiamo, speriamo di camminare insieme per strade che conosciamo anche se non hanno un nome... (libera interpretazione di parole...)

lunedì 29 agosto 2011

Austria e Tirolo: viaggio in montagna senza corde...

Torno oggi al lavoro da un weekend di 4 giorni in giro per le alpi. Tralascerò la sensazione di intorpidimento di questa mattina: é una cosa consueta dopo un viaggio. Annega anche quella tristezza per la partenza di un fratello con cui fortunatamente c'é modo e spazio di incontrarsi, ma mai abbastanza...
Ebbene é stato un viaggio chilometricamente impegnativo, ma senza alcuna sofferenza. Questa volta é stato andare in montagna vera, tra quei 2000-3000 metri sul livello del mare dove tutto diventa rafefatto, ma se c'é il sole, splende di colori inestinguibili... É la montagna dell'Austria, del Tirolo, che lascia nel cuore e nel suo compagno il cervello, la sensazione di non poterne fare a meno...
Abbiamo fatto tutte le cose giuste, partendo presto ma non troppo, arrivando in quella gemma che si chiama St. Anton am Arlberg, ripartendo poi per Innsbruck e infine per Roverè della Luna.. Mai troppo stress, ma sempre qualcosa da fare e d vedere...
St. Anton é una località sciistica pura. Oggi che ne ho viste un pò, dico una di quelle organizzate religiosamente. Però anche d'estate la montagna e la sua natura, sono una felice combinazione. Abbiamo disceso lungamente (ma non troppo) l'assolato e ripido pendio fermandoci giusto in tempo, prima che le ginocchia di gente di città iniziassero a scricchiolare. Respirando l'aria di montagna, puoi domandarti perché l'umanità non sia in grado di crescere meno fragorosamente, ma la risposta arriverebbe comunque troppo tardi...
A Innsbruck abbiamo trovato una città torrida, chiusa strettamente tra punte che sembravano le dita di una gigantesca mano a coppa. Saliti in alto, abbiamo visto le Alpi vere, senza soluzione di continuità e a 360 gradi... É stato rasserenante, e mangiare in quota la solita cotoletta non ha guastato la sensazione di allegria al sole... E la città l'abbiamo vista e capita abbastanza da dire che ci si potrebbe stare bene, magari anche evitando un paio di musei non troppo necessari..
E infine l'Italia di Bolzano e dintorni.. Nuova per me, e non posso dire forse adesso di conoscerla tanto di più, ma piena ancora una montagna da scalare, con o senza corde e scarponi. Ci aspettava una radura piena d'amicizia e di un verde abbacinante, dove si spargeva un silenzio senza ronzio e quasi collocata in un tempo che piano scorre, senza spingere sui pedali.. Bellissimi questi luoghi. Per uno di quelli nati a mare e che non é arrivato in montagna prima di 3 anni fa, é un'esperienza sorprendente amare anche i pendii e il dolente e ritmato salire e scendere... Ma é una bella sensazione quella di non essere finiti dentro, riuscendo ancora a godersi le cose e viverle un pò, almeno durante questa troppo breve passeggiata su di un globo quasi sferico, ma mai liscio...

venerdì 19 agosto 2011

Numeri primi

Ho visto "La solitudine dei numeri primi". Tratto da un romanzo che varrà probabilmente la pena di leggere, é un film intenso e ben fatto. É certo che avere un padre potente nel settore televisivo aiuta, ma Saverio Costanzo, per rimanere in tema, ha dei numeri...
A parte il film, ciò che mi ha attratto é il ritorno del concetto dei numeri primi. Definizione semplice: un numero primo é divisibile in modo esatto solo per se stesso e per 1. É noto che tutti i numeri sono divisibili per 1, ma la maggior parte sono divisibili anche per altri fattori. Invece i numeri primi no, sono di fatto unici... Un pò alteri, un pò individualisti, cercano un se stesso negli altri con cui fondersi solo per ritornare alla scomposizione minima, a quell'Uno cui forse tutti noi, consapevolmente o no, tendiamo...
I numeri primi sono fondamentalmente numeri brutti, ineleganti. La stragrande maggioranza é composta da numeri dispari perché appena superato il 2, tutti i numeri pari sono direttamente divisibili per il più piccolo di loro. Ma 2 é anch'esso un numero primo, forse la più elegante espressione di una completezza assorbita e propagandata... I numeri pari richiamano quella simmetria che é per noi bellezza, quelli dispari, e anche primi, non possono fare altro che cercare il loro divisore, o continuare incessantemente a dividersi per uno, dando come risultato sempre se stessi. E i numeri primi sono una quantità infinita. Tende a quella quantità anche la nostra umanità? Probabilmente sì: all'eccesso, non ci sono due individui uguali che possano quindi risolvere il problema della divisione di chi hanno di fronte... Produrre quel magico Uno resta impresa impossibile se si cerca un altro se stesso...
La mia risposta é nella poco elegante, ma meravigliosamente reale soluzione per approssimazione: ci deve essere da qualche parte qualcuno che ci permetta di approssimare da vicino quell'1. Se siamo un 3 o un 11, deve esserci un 2,9999999 o un 11,695965 che ci porti in quell'intorno romantico piccolo un epsilon a piacere...
One, but we're not the same...

lunedì 15 agosto 2011

Street parade 2011 - Zurich

La scorsa settimana celebravo i 4 anni in Svizzera. É un luogo che mi ha dato e continua a darmi molto. Ma questo magari sarà argomento di un altro post...
In questi 4 anni, per le ragioni più disparate, molte cose che caratterizzano la Svizzera non sono riuscito a farle. É tra gli obiettivi di quest'anno colmare, ove possibile, le lacune della mia permanenza... Tra queste c'era sicuramente la Street Parade di Zurigo. Per i non abbienti come me, trattasi del più grosso evento di musica elettronica d'Europa. L'organizzazione é la seguente: la città si popola di circa un milione di persone da tutta Europa, addobbati nei modi più diversi e più estremi. Essi si organizzano per sfilare su carri a pagamento oppure semplicemente a piedi secondo un percorso prestabilito lungo il lago. Coloratissima, la sfilata ha una carica sessuale potentissima. Ho immaginato il Papa su uno di questi carri slogarsi il braccio a tentare di salvare le anime corrotte a furia di pioggia di acqua santa! Ma in realtà, a parte il sesso molto propagndato, la musica da discoteca prende il sopravvento in un'onda ciclica da cui é difficile esentarsi... Senza lanciarsi nel gorgo senza fondo della folla incontrollata dei punti più caldi e più stretti, mi sono potuto godere l'evento abbastanza serenamente. Un commento interessante l'ho sentito camminando distrattamente: "...a me l'unica cosa che non piace della street parade é che c'é la droga"... Oh, ma guarda un pò la beata ignoranza... Pensare che io non me ne ero accorto e neanche ci avevo pensato che ci potesse essere...A parte queste banalità, l'evento é tale da non consentire mezze misure: o lo si ama o lo si odia... A me piace, e quindi credo di ricadere nella prima categoria. Saranno le origini napoletane, ma la folla non mi spaventa e in genere so capire quando il pericolo arriva... Per cui il fatto che la popolazione di Zurigo passi da 300000 a 900000 non mi sconvolge oltremodo... Che ci si voglia divertire a proprio modo neanche. Se in giro ci potevano essere i bambini, credo che il segnale fosse chiaro.E poi comunque é sempre la Svizzera che la mattina dopo si risveglia cone le strade pulite, con il riciclo in piena attività e con le tasche piene di soldi per l'ennesima invenzione dal nulla... Grossi investimenti producono anche grossi guadagni, e il ciclo continua...Forse questo paese é uno dei pochi dove spendere molto significa solo fare un business remunerativo.E alla fine, costruire un enorme baraccone per tutti, produce quel livello di divertimento assoluto che é l'unico concepibile..Un'altra tacca sul muro... E ora via con la prossima!

mercoledì 10 agosto 2011

Dominati dal debito

Lo scorso weekend ho visto "The International". É una pellicola tutto sommato mediocre che racconta di un intrigo a base di morti ammazzati e finanza, ma in cui gli attori e non tanto la storia stessa, non riescono a coinvolgere mai... Tuttavia, il punto interessante che emerge é in una sola frase: chi controlla il debito, controlla il mondo.
La crisi finanziaria attuale, altro non é che una guerra tremenda al sistema delle economie nazionali. Si vuole colpire ovunque ci siano debolezze, non acquistando per due lire beni materiali di grande valore, bensì incamerare buoni di stato che altro non sono che il debito di una nazione. Questo debito é garantito dal paese di provenienza grazie al suo prestigio e alla sua solidità, e quindi é un ritorno sicuro. Se i volumi sono ampi, il guadagno sarà elevato anche per aumenti minimi degli interessi promessi...E così banche e altri governi danarosi, benevolmente offrono il loro denaro per averne tanto altro in cambio... L'Italia ne ha bisogno per portare avanti la carretta, ma deve comunque essere in grado di pagare dopo. E un pò come un cane che si morde la coda, più il debito cresce, più aumenta il rischio, quindi i tassi per attrrre i capitali e quindi il debito futuro...Si finisce quindi tutti a essere indebitati anche se nella propria vita si é fatto di tutto per non rimanere schiavi di nessuno e senza la paura di non poter ripagare. Di fatto, un collasso del sistema paese per insolvenza, si traduce nell'impoverimento generalizzato di tutte le risorse di cui i cittadini hanno bisogno. I creditori, non sono benevoli benefattori. Anche loro hanno dietro persone per cui devono aver generato valore. Se questo non accade, saranno anch'essi puniti. Alla fine della catena, qualcuno non mangerà. E nutrirsi é necessario anche in tempi di crisi, almeno (ma sembra non troppo di più) quanto avere l'ultimo iPhone...E quindi, anche se non fai il mutuo per la casa, sei in debito con qualcuno. E in qualche modo, con questa irrisolvibile pazzia, ci si deve convivere. Che il debito sia con noi e non contro di noi...

martedì 9 agosto 2011

Maestri di vita e di zozzerie

Nel corso della mia esperienza di vita, peraltro neanche troppo varia e intensa, mi é capitato di incontrare un pò di persone speciali.. Non tutte sono state memorabili: in fondo spesso accade che le persone non destino in noi grande interesse se il momento é sbagliato. Questo nonostante in generale tutti abbiamo qualcosa di speciale, almeno in certi momenti e per chi lo può capire. Il mio essere particolare ancora sto cercando qualcuno che lo capisca, ma non dispero del tutto e forse é questo il mio errore più grande...
Tuttavia ci sono degli individui che riescono a elevarsi (o abbassarsi) agli onori (disonori) della cronaca per il loro atteggiamento verso la vita. Una categoria in questo senso é costituita da un paio di maestri laureati all'accademia del sesso propagandato... Essi rivestono un ruolo particolarmente importante nella mia visione perché bilanciano da soli tutta la regolarità delle mie ore superorganizzate. Con la loro paterna capacità di zozzeria, ti permettono di viaggiare in mondi estremi dove credere alla realtà diventa un'impresa... Nella loro coreografica esibizione pelvica della vita, ogni cosa assume un contorno a luci rosse, ma é talmente divertente e immaginifico il loro modo di raccontare, che non restarne ammirati é impossibile!Gli italiani hanno in questo una fama eccezionale, forse meritata e di certo ben precedente agli smutandamenti del Premier. E i miei eroi sono giovani con cui ho fatto un percorso di vita di sicuro mai noioso. E nella loro diametrale differenza da me, li trovo così meravigliosamente importanti da sperare che il mondo venga sempre inondato della loro lunga saggezza...

giovedì 4 agosto 2011

Economia Italiana: non capirne niente eppure capire che non va...


Sono giorni in cui la nostra finanza è squassata dall'onda della speculazione. Per semplificare un pò, significa che qualcuno sta comprando i nostri titoli di Stato di fatto prestandoci dei soldi, ma solo a condizione di ricavarne un interesse molto più alto di quello che può avere da altre nazioni che sono meno disposte a fare queste concessioni, perchè anche se i loro titoli non vengono comprati, sono fiduciosi di farcela lo stesso a mantenere il sistema in funzione...

Io non capisco molto di economia e finanza. Ricordo vagamente alcuni concetti di Microeconomia e di Macroeconomia. A ingegneria, trattavasi di esame cuscinetto dove era importante e molto possibile prendere un bel voto per alzare la media... Non più di questo, tanto è vero che mi bastò scrivere un trattato prolisso e fondamentalmente inutile per beccare un trenta pieno... Raramente questa cosa si è ripetuta.

Però una cosa l'ho capita con l'esperienza. La finanza è un gioco sporco nel quale molti si trovano a proprio agio. Molti sanno approfittare delle debolezze delle masse come di quelle di strutture che in principio sembrano intoccabili, come quelle di uno Stato, per arricchirsi personalmente. E' di questo che si tratta quando c'è una speculazione in atto. Se è vero che i conti italiani non sono così male come sostiene il governo ed è confermato internazionalmente, lo stato è prono all'attacco di questi soggetti affamati di denaro perchè sono le componenti di immagine internazionale e renderci inaffidabili.

Sarebbe possibile dare la colpa al solito Berlusconi e alla sua Gang capeggiata da Tremonti, ma a guardar bene loro sono origine e cattiva gestione della situazione, ma anche in questo momento spettatori senza capacità di reazione alla tensione imposta. Sembra che le trincee da loro costruite nel tempo per difendersi dalle opposizioni interne come dalle parti sociali che tirano acqua al loro mulino, abbiano ormai delle falle troppo grosse. Lo sciagurato declino di Presidente&Co io lo riporto senza esitazione allo scandalo delle mutande: il Bunga Bunga ha tolto la stima di troppi benpensanti e ha dato uno scossone di ridicolo troppo grande per recuperare. Finchè si erano aggirate le leggi e si era fatto il proprio comodo con furbizia, i nostri compatrioti non si erano scandalizzati più di tanto. Ma quando si è incominciato a immaginare gli sguaiati festini, non si è trattato più del superman, quanto del rattuso...

Dico la verità: ben altro avrebbe dovuto aprire gli occhi agli italiani. Tuttavia questa cosa ha gettato la luce rossa su un gruppo di persone che, colto con le braghe calate, si è per la prima volta vergognato. Dire che tutti hanno visto il re nudo, è forse in questo caso la metafora giusta. Ed ecco quindi che il governo fermo a cercare una via per far dimenticare le immagini ridicole, non ha modo di offrire una faccia decisa che dica: l'Italia c'è e ce la farà, per cui basta speculazioni.

Tutti appannati, stanchi, gli uomini di governo si dibattono in tentativi vani di tornare all'antico splendore... Dall'altro lato c'è l'affondo finale, ma anche un pò ingenuo, per riprendere il potere. Che il governo lasci sarebbe di per sè un segnale forte. Ma poi dopo? Bisognerebbe avere idee su cosa fare, ma chi se la prende la responsabilità di operare scelte impopolari e al limite di fallire? Prendere il potere per poi dimostrare che non si è buoni a nulla? Rischioso in periodi di tempesta. E allora ecco il governo tecnico che, pur se fallisce, non deve essere rieletto...

E' un balletto già visto, ma oggi palese. Nella necessità di agire a breve termine, i politici decidono per le ferie, perchè non sanno che altro fare. Decidono poi di andare in pellegrinaggio, destra e sinistra, sperando che in Terrasanta trovino dell'illuminante fieno da spartire nella stalla di Nazareth. In realtà è molto più probabile che trovino solo degli amici del regno animale con cui sono certo saprebbero comunicare meglio che fra di loro a suon di muggiti e ragli...

Dalla Svizzera tutto sembra diventare di nuovo lontano. Perderò ben presto il contatto con questa tristezza. Ma mi resta nel cuore la sensazione che gli unici a non capire cosa fare, a chi chiedere aiuto e come ottenerlo, siano proprio quei politici che dovrebbero guidare il paese. E forse sarebbe il momento di trasformare Montecitorio e Palazzo Madama in due ospizi chiusi, in cui le persone pensino di fare politica e invece siano assecondate come pazze, mentre fuori sono gli altri, qualcuno di buona volontà e di sani principi, a fare le cose davvero...

martedì 2 agosto 2011

Sperando nei giovani che leggono il Sole 24 Ore...

Oggi spiaggia. Finalmente. E anche una nota positiva. Finalmente. Eccone il breve racconto e il suo significato...

Da un paio di giorni, forse tardi, mi sto godendo le mie vacanze, che per inciso finiscono giovedì... Complice un clima finalmente benevolo e un mare fantastico, mi sto godendo sole e mare con gusto. E godersi il proprio tempo è anche fare una di quelle cose che non ho mai il tempo e l'occasione di fare: compro il giornale (rigorosamente Repubblica) e lo leggo da cima a fondo. Ne esco a momenti divertito, molto più spesso indignato, ma di sicuro un pò più informato... Ma ne esco anche affamato di approfondimenti... Vorrei capirne di più di economia per poter dire la mia su quello che succede, ma ingegneria per fortuna non è onniscienza e quindi il profondo senso di quello che avviene nel mondo economicamente non mi arriva in modo immediato. Mi giro intorno e vengo colpito da una scena: una ragazza, giovane, molto bella, che sulla spiaggia serenamente legge "Il Sole 24 Ore". Ne sono stupito e vado a chiederle il giornale per fare scambio con il mio Repubblica... Con un sorriso, con disponibiltà e gentilezza, si fa. Leggo con attenzione e poi torno a restituire il giornale economico.

Urbi et Orbi, stasera mi voglio complimentare con lei come ho fatto stamattina: che persone giovani leggano e dimostrino entusiasmo per un giornale difficile come il Sole, che siano assolutamente consapevoli della situazione penosa del nostro amato paese. Che sappiano dire che il Premier crea un problema e che sperino di fare di più e di esserci, mi ha sollevato il morale. Me ne vado presto dall'Italia, ma voglio conservare questa piccola scintilla di speranza che ci salvino questi giovani, proprio dove io credo che la mia generazione abbia un pò fallito non impegnandosi abbastanza...

Buona fortuna a te, lettrice del Sole 24 Ore. Non so il tuo nome e mi ha fatto sorridere il tuo darmi del lei e farmi sentire vecchio. Ma se come te ce ne sono almeno 100, forse questo paese può risollevarsi dalla fogna dove i vecchi affamati solo di sesso e denaro lo hanno seppellito...

lunedì 1 agosto 2011

360° Tour – Being part of it


La fine del tour degli U2 è arrivata un paio di giorni fa dopo 110 date e più di 7 milioni di biglietti venduti. Probabilmente un pò meno di 7 milioni di spettatori se si considera che io da solo ho assistito a 6 date, mio fratello a 9 e tra gli amici ci sono stati massimi al di sopra delle 20 ripetizioni... Roba da assetati di grande musica e di grandi show, roba un po' da collezionisti, ma momenti difficili da dimenticare...

Sì sta abbattendo un velo di malinconia e tristezza su molti di quelli che sono fan e sono stati parte di tutta questa macchina spettacolare e potente. E' per me più che comprensibile: quando la nostra serie di concerti, quella basata in Europa, finì per motivi logistici e per l'inizio delle altre sezioni del tour, fu difficile non avere un nuovo evento da attendere e da pianificare. Però la musica, thanks Internet e Youtube, continuò a fluire... E ora no. Ora ci sarà pausa, ricordo, bootlegs, ma niente di fresco per un po'... Difficile per chi gli U2 li ha nelle vene come una droga dolce e molto sana... Però c'è il rovescio della medaglia, o almeno io lo voglio trovare in questi miei giorni di ferie in cui con mio fratello abbiamo ancora una volta spaccato il capello della nostra esperienza...

E il rovescio è proprio essere stati parte dell'evento, profondamente, intensamente, in modo indimenticabile... Un mio amico mi ha detto che noi europei guardiamo troppo avanti, ai progetti, al futuro che chissà se c'è. Che invece in Africa si vive il presente in modo pieno e non c'è necessariamente da programmare: insomma, anche se domani devo andare a lavorare, perchè stanotte non posso stare a festeggiare fino all'alba? C'è poi chi guarda alla tradizione, a ciò che è stato e lo considera guida e illuminante freccia...


In tutti i casi, non si può prescindere dalla propria esperienza nel continuare il nostro cammino, e chi è stato parte del 360° Tour porta qualcosa di speciale con sé... Porta la musica, certo. Ma soprattutto le emozioni e le atmosfere. Il cuore a mille e le parole urlate insieme a quelle sussurrate. Porta i volti e gli abbracci anche con sconosciuti che hanno un collegamento che non si spezza facilmente e per cui bastano poche parole per ricordare qualcosa di condiviso... E tutto questo che noi che c'eravamo ci portiamo appresso, diventa il buon compagno di un piano per il futuro e di un godersi il presente...

Insomma, nell'essere grato per quello che ho avuto, mi piace pensare che le passioni e le emozioni danno un senso a tanto di quello che non va e permettono di lenire altre piccole tristezze ripensando a quei sorrisi che si sono ripetuti tante volte e ancora si ripeteranno...

Pronti per viaggiare ancora Where the Streets Have no Name...

Note per Viaggiatori Occasionali...

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Capotreno e Viaggiatori