giovedì 22 agosto 2013

Ripensarci: ovvero ho bisogno di tempo!

Una persona estremamente intelligente e spiritosa mi ha detto: i cornuti ci ripensano!

Devo aver sviluppato delle antenne se ritorno repentinamente sul discorso del tempo che ho affrontato di recente... In effetti ho fallito il bersaglio nella discussione precedente. Mi sono basato non su una visione generale, bensì su una sensazione istantanea non corroborata dai fatti. Mi sembrava infatti al momento del post di stare facendo molto se non tutto quello che desiderassi. In quel contesto, perché volere altro tempo?

Ebbene l'errore di fondo mi appare tristemente stamattina che con il piccolo schermo del mio cellulare scrivo questo post. Ho bisogno di più tempo per avere la possibilità di non farci nulla. È evidentemente il lusso quello che cerco. La libertà di decidere di lasciar scendere dei granelli dorati nella clessidra con fare sufficiente perché la coppa in alto è ben piena.

Non essendo un tipo iperattivo, in modo del tutto puntuale mi era capitato di vedere la clessidra con una lente di ingrandimento che la aveva inciccita a dismisura. Oggi invece ogni granello che scende mi sembra corra forte e mi sottragga spazio di manovra. Mi sento affannato al limite del panico. Vorrei un momento al rallentatore stile Matrix... Ma non verrà...

E allora l'unica è ottimizzare. Che non significa spremere da se stessi tutte le energie in ogni momento, ma evitare le dispersioni in cose superflue. Basta fb, fine dell'ossessivo refresh di pagine inutili. Fine della inutile sequela di momenti superflui e invece il riempire il tempo di cose che ci fanno stare bene. Un elogio dell'utilità e dell'utilizzo proficuo del tempo. Come ci piace non importa, ma mi illudo che se svuotassimo la giornata delle cose che non vogliamo e che in realtà ci addormentano i neuroni, il tempo ci apparirebbe sempre poco, ma lo guarderemmo come una serie di perle lavorate che scorrono, e non come quella rozza sabbia che ruvidamente fugge...

domenica 4 agosto 2013

Sempre più giù

E' stato alla fine condannato Berlusconi in via definitiva. Dopo una vita di rinvii. La verità è che sono circa vent'anni che il Cavaliere di Arcore domina la scena politica non con le sue idee, quanto con i suoi problemi e le pezze a colori per riparare ai suoi danni personali.

Senza mai proporre un'idea chiara di cosa fare per una nazione progressivamente indebolita, la scena del paese ha avuto LUI come parafulmine. A destra come a sinistra, spostare l'attenzione dalla incapacità operativa della classe politica ai problemi di soldi e di mutande del cavaliere, è stato lo sport nazionale.

Oggi cosa cambia? Di fatto nulla: potrebbe è vero accadere che Berlusconi scomparisse, ma già le diplomazie segrete sono al lavoro per risolvere soddisfacentemente la questione.

Su tutte, la mia domanda è: chi se ne frega?!?!?!? Insomma, dopo vent'anni di vuoto spinto e di progressivo impoverimento di tutti, i giornali, gli oppositori e ovviamente i sostenitori, tutti accecati dalla rabbia e dal gusto eccezionale della notizia, si lanciano sul pezzo di carne che sembra succulento, ma in realtà è marcio e scaduto...

Agli italiani, tranne agli stipendiati del nostro eroe di mille battaglie e a quelli che hanno un ritorno dalle sue scelte che niente ha a che vedere con il benessere pubblico, non interessa proprio nulla di questa storia. Certo, il pettegolezzo e la pruderie sono inarrestabili, ma se poi si chiede a tutti quale sia il loro problema, ecco emergere parole più ragionevoli come Lavoro, Casa,  Salario, Produzione, Innovazione, Sicurezza... Insomma a che punto è la giustizia riguardante una sola persona? Non nella top ten mi sembra di poter dire.

E invece sembra di nuovo che non ci sia nient'altro che questo. Che la crisi della democrazia coincida con le condanne. Invece le condanne sono forse un segno di un paese ancora sano. Ma non ci cascherò anche io: continuo a dire che basta. Basta deviare e inquinare le acque con priorità che non esistono. Basta far scorrere fiumi di inchiostro su uno quando c'è un mare di punti che vale per la maggior parte della popolazione e che non vengono mai posti in evidenza.

Rimarrò uno dei tanti inascoltati. Ma almeno non voglio essere più complice di questo perverso sistema di distruzione che mediaticamente copre i suoi disastri rimanendo senza alcun giudizio contrario. Siano davanti al popolo quei rappresentanti che li hanno portati all'oggi. Siano lasciati in disparte a godere di un immeritato riposo. Sia un nuovo impegno a prendere piede. Ma un impegno qualificato e concreto, con una visione globale che non usi semplificazioni puntiformi, ma pensi ad un'Italia tutta e a come aiutarla a non annegare...

Utopie. Ma quando si tocca il fondo, o si scava o si prova a non andare ancora più giù...

giovedì 1 agosto 2013

Un po' di tempo per...

Compagno sfuggente il tempo. Gli dai un'appuntamento decidendo che gli dedicherai la tua attenzione, poi però ti rendi conto che l'istante è trascorso e hai mancato l'incontro...
Ma è con un certo disappunto che di recente mi chiedo a cosa mi serva del tempo. Cioè prima di lamentarsi della sua mancanza, non bisogna identificare una ragione per cui si desiderano più ore in una giornata? È un uovo di colombo. Però ho un momento di tragica incertezza a rispondere alla domanda: che ci faresti con più tempo? Siccome l'interrogativo proviene da me, è difficile che mi auto-ridicolizzi o che ignori la cosa.
Probabilmente la prima risposta sarebbe che cercherei di scrivere più post surreali come questo. La seconda, relativamente più seria, è che coltiverei i miei hobbies. Significa che mi dedicherei alla lettura, ai film, ai viaggi e alle inutili ma tanto piacevoli passeggiate all'aria aperta nella natura o tra la gente. Poi ovviamente trascorrerei ore al pc a giocare all'amministratore... E poi dormirei di più...
Il tutto ovviamente sarebbe legato alle persone con cui mi piacerebbe fare queste cose. Sarebbe il fatto di farle con chi amo a rendere il tempo prezioso.
Ma è tutto questo sufficiente a far richiedere più tempo?

Non lo so più. Mi sembra a volte che ci dovrebbe essere qualcosa che giustifichi in assoluto il tempo che passa e il modo in cui lo usiamo. Un obiettivo, un alto destino. Oppure dobbiamo farci una semplice ragione del fatto che il nostro passaggio qui su questo azzurro globo rotondo sia un puntiforme evento nello scorrere di milioni di anni...

Non importa tanto. E' solo che alla fine della giornata, spesso, vorrei ancora delle ore di cui fare qualcosa. E non ci sono. Sarebbe ora di ricontrattare con il gestore della grande clessidra... Ma la vertenza sindacale la vedo tristemente già segnata...

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