domenica 24 febbraio 2013

Il solito trappolone

Nel dibattito elettorale italiano c'è un solo uomo che vince e domina. E' il Cavaliere con macchia ma senza paura. Però a ripensarci bene, non è solo lui artefice del suo successo, quanto un continuo cadere nelle trappole da parte dei suoi avversari.

Esempi se ne potrebbero citare all'infinito. Ma secondo me resta emblematica la cecità di questi ultimi due giorni elettorali di un giornale storicamente di parte avversa come La Repubblica. E' stata una campagna elettorale che io ho seguito pochissimo, ma che non è cambiata nel livello di esposizione mediatica dei candidati premier con una spiccata preminenza del solito noto. C'è poco da fare: le regole, se ci sono, possono venire aggirate in tutti i modi. Ma è anche vero che nessuna regola viene violata se sono gli altri, soprattutto gli avversari, a non concentrarsi sulle questioni importanti, ma a insistere a riportare anche le minuzie di ogni atto. Ieri sarebbe dovuta essere la giornata di riflessione nazionale in previsione del voto. Nessuno che va in tv o sui giornali a parlare. Ebbene ecco la possibilità magnifica di aggirare una legge: si parla con un giornalista e via giù con la solita solfa. Grave, gravissimo atto, ma ecco che nel trappolone cadono tutti: ancora una volta le pagine internet si riempiono del sorrisone del cavaliere e in particolare Repubblica insiste a mettere l'accadimento come titolo principale. Non è questa una notizia decisiva. Il diritto di cronaca qui sembra offuscato dal sangue agli occhi: che ci siano simili comportamenti è cosa documentata da anni. Qual è il valore aggiunto di sparare in un giorno in cui tutti gli altri partiti non sono rappresentati sui giornali? Solo pubblicità dell'ultimo minuto...

E oggi, ancora una volta, le donne in topless che si presentano al seggio elettorale. Notizia battuta da tutti i mezzi di informazione. Ancora pubblicità senza sforzo che ricorda che c'è una persona in giro che si candida, e lascia dimenticati tutti gli altri.

Le idee non contano niente. Conta solo quanto ti fai vedere. L'invenzione dei tormentoni di un astuto uomo di spettacolo come Renzo Arbore, ha insegnato che quello che ci ripete all'infinito ci entra in testa e il più delle volte ci inizia a piacere!

Ed ecco che ancora una volta, speriamo l'ultima, si parla solo di lui e della sua vita come della sua biografia. Se c'è una notizia viene pubblicata, ma darne risalto assoluto è una insistenza che produce evidentemente un vantaggio a chi si vede sempre splendido a spada in pugno a difendersi contro i malefici detrattori.

Secondo me è un'ingenuità straordinaria quella della Sinistra e di tutti gli altri tuonare contro un parafulmine simile. Ma non so se qualcuno se ne sia mai reso conto...

sabato 23 febbraio 2013

Libertà, uguaglianza, fratellanza e moralità

La morale è un discorso soggettivo. Si potrebbe pensare di contestare questa frase, ma ci sono esempi che parlano secondo me in questa direzione. Il primo è che in alcune parti del mondo, è moralmente inaccettabile il tradimento coniugale, ma poi è perfettamente possibile lapidare una donna. In altri luoghi, si condanna a morte chi ha ucciso, commettendo di fatto un omicidio. E la lista potrebbe continuare all'infinito...

Tutto però va ricondotto secondo me alla decisione più o meno consapevole che troppi fanno, di rinunciare a vivere secondo dei principi ispiratori che siano di guida nelle scelte difficili. Le regole del vivere comune, del fare il bene piuttosto che il male definendo quest'ultimo in base ai principi stessi, vengono continuamente infrante. Individualismo e sopraffazione restano a governare in tutti gli strati morali e in modi sempre diversi... La moralità può essere generalizzata solo se viene a prendere origine da una filosofia fondamentale che sarà in grado anche di dire cosa sia giusto e rispettoso di regole non scritte e cosa non lo sia.

Se guardiamo ai principi della rivoluzione francese, diventa immorale agire contro gli altri limitando la loro libertà di vivere e scegliere, tentando di sopraffarli e di renderli meno uguali di fronte alle opportunità e con la malizia di fare del male. Diviene immorale costringere una persona a non avere una vita perché gli altri la abbiano, specialmente quando un'alternativa c'è. Ovviamente posso riconoscere che bisogna agire in una democrazia seguendo il principio di maggioranza. Ma questa maggioranza, se va in danno di qualcuno, deve sentirsi moralmente obbligata a riparare il torto che quella minoranza sta subendo, facendo entrate in gioco quel principio di fratellanza universale che significa dare una mano a tutti, finanche agli ultimi. Uno stato, un'azienda, una organizzazione all'inizio guardano i grandi numeri,  ma poi devono riuscire a reagire occupandosi anche di quelli che restano tagliati fuori o sono penalizzati da una qualsiasi decisione contingente. Ovvio che le lamentele devono essere anche giustificate, ma se lo sono, bisogna correggere perché sia rispettato il valore della convivenza di uguali con uguali diritti e uguali doveri.

Non è immorale solo commettere un'ingiustizia, ma lo è altrettanto riconoscerne una e non fare niente perché conviene così. E se la nostra società viaggia sparata verso soluzioni che accontentino molti, ma danneggino anche alcuni senza pensare a come risolvere il problema, è una società moralmente malata, e forse addirittura priva di moralità.

Ogni giorno mi capita di sentire di persone che vogliono sopraffare altri e che non si fanno scrupoli di usare ogni mezzo per ottenere ciò che vogliono. Non si fermano a pensare di fronte alle proteste, ma piuttosto le ignorano guidati dal proprio interesse. Questo comportamento viola quei principi che si identificano nei sentimenti più nobili che l'umanità sia riuscita a sviluppare dopo essere uscita dalle caverne. Ci si disinteressa troppo di libertà, uguaglianza e fratellanza, e a quel punto non c'è alcuna morale che non sia quella distorta del proprio bene. L'essere guidati dal nostro vantaggio ha in comune con il discorso morale solo ed esclusivamente la soggettività della prima frase di questo post.

Scegliere un percorso senza principi porta all'assenza di una coscienza morale che sappia identificare il bene e il male nelle azioni. E senza morale ecco che la giustizia diviene un accessorio non riconosciuto come un dovere, ma solo come un ostacolo.

Nel non aver sentito da troppe parti nelle forze politiche italiane discorsi di libertà, uguaglianza e fratellanza, ho paura che il declino in atto del vivere comune sia irrecuperabile. Gesù, che un politico in senso stretto non era, ma che di principi, visti i contatti in alto che aveva, ne sapeva qualcosa, ha detto una cosa straordinaria che sembra tutti dimentichiamo: non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te. Senza necessariamente rifarsi in questo alla Chiesa Cattolica, se anche in politica ci si ispirasse a massime che hanno questo tipo di logica e che potrebbero indicare una strada nelle dispute più aspre, forse si ricomincerebbe a camminare insieme verso una vita serena non guidata dalla sopraffazione.

Nel nostro passaggio su questa terra c'è spazio per l'aiuto reciproco molto più che per il male. Non è vittoria quella di chi non ha cercato il dialogo ma ha solo saputo dire senza ascoltare. Non è nell'ognuno per sé e Dio per tutti un futuro possibile in un mondo sempre più piccolo e stretto. E' nello stare vicini seguendo delle regole comuni ispirate da principi elevati che risiede il progresso dell'umanità. Aiutandosi a diventare la Terra un luogo dove la serenità diventi un virus distribuibile. E se questa è una inutile utopia, meglio sognare quella che il balenare di una luce sulla prossima lama di coltello che ti colpisce alle spalle...

venerdì 22 febbraio 2013

Dalle stalle in poi...

Ci sono molte cose che mi vengono in mente da scrivere stasera perché molte ne stanno succedendo in giro per il mondo in un raggio piccolo, largo o larghissimo dal sottoscritto...

Iniziamo da quello più lontano. Il Papa si è dimesso. Benedetto lui ci ha agitato la mano e se ne è andato a riposare e meditare. Non si parla di pensione d'oro stranamente, ma lo scandalo di un pastore che lascia nell'ultimo secolo non si era mai verificato se non fosse per cause naturali... Scandalo solo come indice di stranezza direi: un Papa è pur sempre un uomo, e la stanchezza può prendere anche un religioso che dovrebbe avere una volontà incrollabile. Forse la Chiesa cattolica avverte la necessità di rinnovarsi, ma l'impressione è che il soglio pontificio verrà calcato di nuovo da un ultrasettantenne. Quale scossa possa questo dare a una religione che viene ogni giorno più soffocata dalla realtà, resta difficile da dire... Però vedere il volto del Pontefice ultimamente non era particolarmente rasserenante. Forse anche lui cerca quel riposo che la missione non gli ha concesso, e esercita di fatto il suo diritto alla pensione ben in ritardo. A voler fare una battuta, neanche lui lascia spazio a giovani visto che non ci sarà di certo un Papa trentenne.

Nel raggio largo ci sono le elezioni. Ho 12 minuti per scriverne qualcosa. Beh, la mia speranza è che almeno questa volta l'Italia sappia decidere non sulle illusioni, le bugie e i raggiri dell'affabulatore più longevo della sua storia, ma si affidi a qualcos'altro. Senza la pretesa che tanto meglio altri possano fare, almeno la speranza che di peggio non possano...

E venendo vicini vicini, oggi ho risolto (IO) il problema che ieri aveva contribuito a guastarmi la giornata. A parte il merito tecnico della soluzione, mi piace pensare che questo lasci una buona impressione di me. Se un giorno mi capitasse di voltarmi indietro, preferisco sempre e comunque che ci sia una scia di sorriso dietro di me piuttosto che un ghigno a denti stretti. Il lavoro non è fatto per farsi degli amici, ma è un canale sociale che ci assorbe in profondità. E io oggi sono felice di cambiare almeno quanto lo sono di poter festeggiare il mio tempo con delle persone per bene e importanti...

E chiudendomi a riccio, ora lascio il treno perché vada in riparazione per la notte!

giovedì 21 febbraio 2013

Prove tecniche di fallimento

Oggi non è stata per nulla una buona giornata. E' iniziata a virare male già all'una del mattino. Mi sono svegliato arzillo e vispo con un nervosismo galoppante e la voglia di fare qualcosa di assolutamente inutile, ma che mi assorbisse completamente. L'ho trovato e fino alle 4 sono stato appagato. Poi ho capito che avrei potuto continuare così fino all'alba e mi sono deciso a scrollarmi dal portatile la cui batteria chiedeva pietà e di cercare distrazione sulla macchina più grande e confortevole, sperando che il sonno si impossessasse di me. Non è servito neanche questo e quindi via a leggere qualche pagina fino alle 5.30. La sveglia era puntata sulle 7.30, ma la mano non ha avuto bisogno di essere comandata per spostare il tutto avanti di un'ora.

Un sonno breve e agitato che mi ha lasciato l'amaro in bocca e la mancanza di voglia di fare alcunché... Ma si doveva ripartire con il lavoro e quindi dopo essermi ancora una volta salmonato e arrostito, mi sono andato a infilare in macchina e sono prestamente arrivato in ufficio. La mattina tutto sommato è stata passabile, ma poi il pomeriggio ha visto un tracollo violento, repentino e irrecuperabile.

Iniziato alle 13:00, il meeting sarebbe dovuto finire alle 14:30. Siamo in realtà usciti dalla stanza definitivamente alle 18:30. Debacle totale. Un problema serio si è palesato come un cetriolo rotante dopo un paio di giri nella fionda gravitazionale e ci si è infilato dove non avremmo voluto. Tutti insieme vittime della caduta degli ortaggi, ci siamo ritrovati a fronteggiare un possibile fallimento tecnico. Inutile sperare in un brutto sogno. Sarebbe troppo bello risvegliarsene...

Adesso c'è da pensare ai rimedi e capire cosa sia andato storto. La prima cosa è meno dolorosa della seconda che richiede una assunzione di responsabilità. Purtuttavia entrambe hanno un peso significativo nella valutazione di queste ultime 24 ore... Nel crepuscolo che precede la sera del cambiamento, sono un po' intristito del riscontrare di aver sbagliato anche io parecchio. E se pure non so ancora come, spero di riuscire a dare una lucidatina a questa esperienza appannata di oggi...

E se oggi è stata una prova tecnica di fallimento, forse è bene che sia accaduta per fare in modo che un'esibizione venuta male non si ripeta...

mercoledì 20 febbraio 2013

Esperti per caso

Sembra che diventare esperti di qualsiasi cosa sia diventato uno sport... Il mondo si popola di persone dotate di conoscenze speciali ad un ritmo forsennato e per certi versi ingiustificato.

Mi capita sempre più spesso di assistere a questa ascensione nella scala delle competenze che avviene per il solo fatto di essersi trovati in un posto ad un certo momento e senza che nessun altro potesse svolgere qualche mansione specifica. Esempio che mi tocca da vicino: negli ultimi cinque anni ho contribuito e senza falsa modestia guidato lo sviluppo di un sistema che usiamo nel mio lavoro... E' stato un progetto lungo e difficile con una serie di momenti veramente onerosi, ma che mi hanno reso alquanto padrone dei contenuti tecnici e dei trucchi per sfruttare al meglio il giocattolo. Non è stata una conoscenza acquisita in un giorno. Parlerei di almeno 3 anni e mezzo di ragionamenti, prove e errori che hanno contribuito a migliorare e a uscire dalla mediocrità di un sistema poco flessibile... Forse anche per la situazione contingente, sono diventato un esperto...

Ma in un paio di settimane passate in compagnia del mio "bambino", un altro pare sia stato eletto Gran Maestro. Interessante è il fatto che si sia trattato di un plebiscito senza candidatura: uno stuolo di personaggi in cerca di un vitello d'oro da adorare ha messo su un piedistallo qualcuno che ha fatto qualcosa con uno strumento. Nessun astio nei suoi confronti, ma un po' di sorpresa resta forse giustificata...

Al di là di questo aneddoto, assistiamo troppo spesso a incarichi irrazionalmente distribuiti a individui senza competenze specifiche e senza meriti. Sparare sul governo del Cavaliere sarebbe troppo facile: persone che non si erano mai occupate di null'altro che della propria estetica elevate al rango di ministri della Repubblica. Oggi abbiamo un ex-comico come Grillo che vuole occuparsi di tutti i problemi strutturali d'Italia senza dargli un assetto teorico, ma provando con il copia e incolla dagli altri. Potrebbe funzionare in alcuni casi, ma per i discorsi umani ci vuole un incolla speciale che sia guidato non solo dalla sensazione di pancia.

Non credo che ci siano esperti di "guida di un paese in crisi". La laurea per questo la devono ancora inventare. Credo però che una squadra possa attingere a tante esperienze che rendono (quelle sì) "esperti". E credo che sia importante non essere frettolosi nel giudicare: da un lato non si dovrebbe avere pregiudizi, ma dall'altro non si potrebbero anche evitare le esaltazioni incondizionate? Se di qualcosa sappiamo -1000 e uno ne sa 1 ci sembrerà un drago. Ma se per fare bene in quel settore c'è bisogno di 1000, sempre un disastro sarà...

Augurando al mondo meno esperti e più umili "infarinati", mi avvio verso la cuccetta del treno. Per il fatto di passarci quasi 8 ore al giorno, posso definirmene un maestro...

martedì 19 febbraio 2013

Affumicato

Come un salmone di bell'aspetto di recente me ne sto appeso a asciugare e assumere vapori profumati... Dovrebbero essere all'eucalipto perché sembra diano aiuto concreto alla risoluzione dei problemi respiratori che mi stanno affliggendo da qualche settimana, ma avendo perso il senso dell'olfatto in modo completo, potrebbero anche odorare di spazzatura e non me ne accorgerei...

Come se non bastasse la mancanza di puzze e profumi e le sue possibili penose conseguenze sull'igiene personale, mi sono venuti in parallelo a mancare anche gusto (legato a doppia mandata alla situazione nasale) e udito... Quest'ultimo è tra tutti quello di cui sento di più  la mancanza (scusate il gioco di parole, ma ci stava bene...). Sono ovattato e riesco a percepire i suoni solo ed esclusivamente se sono prossimi, forti e se non sto facendo nulla che coinvolga movimenti interni e esterni del mio corpo. Infatti se mastico, sento solo il trituratore mascellare in funzione. Se bevo, sento solo i liquidi colare più o meno delicatamente giù nel mio esofago ed è come essere vicino alle cascate del Reno... E se le persone mi parlano inizio a cercare di leggere il labiale e a girare la testa in ogni posizione possibile pur di percepire qualcosa e mettere insieme i pezzi... A telefono tanto quanto funziona perché il microfono è vicino e sputa direttamente attraverso le pareti auricolari, ma quando sono in una riunione (ci ho messo un minuto per trovare l'italiano corrispondente a meeting...), mi sento decisamente perso!

La mia vita è quindi ridotta in questi giorni a mangiare cibi di cui non so il sapore, a annusare panni freschi di bucato di cui non riconosco l'odore e a ascoltare suoni indistinti di cui non capisco l'armonia ma soprattutto il significato...

I medici che hanno preso la laurea con i punti dello SwissLotto non sanno che fare... In due mi hanno proposto cure equivalenti che hanno avuto risultati latitanti... Qualcuno mi dice che la mia voce sia migliorata oggi: peccato che io non riesca a sentirmi... Certo posso dire di non aver tossito come se stessi per eliminare un polmone usurato, ma ancora mi sembra di raschiare il fondo della gola con una spatola... E non sentire il gusto della senape è decisamente inquietante...

Ma alla fine di questo tunnel che può apparire sciocco se non mi menomasse nel privato come nel lavoro, in intravedo la luce... Oppure è un chiarore indistinto perché anche la vista sta calando!

giovedì 14 febbraio 2013

San Valentino

Il 14 Febbraio non è mai stato per me un giorno particolare... Il secondo mese dell'anno è un po' già di per sé un periodo strano in cui ci si è ormai rituffati nella routine e le feste sono un ricordo lontano. Solo i programmi di vacanza a lunga scadenza vivono di fiammate di entusiasmo in questo freddo bianco di ghiaccio e neve... A parte questo, il valore commerciale della festa ha troppe volte superato il suo significato sentimentale e questo ha contribuito a diffamare il giorno degli innamorati...

Nonostante oggi siano 72 ore di fila a casa e continui una molesta sordità bilaterale che mi fa pensare di indossare una cuffia, quest'anno ho celebrato S. Valentino. L'amore non vale solo in questo giorno, ma perché non farlo valere una volta ancora? Perché non cogliere l'occasione per dirsi quelle due paroline di 2 e 3 lettere che sanno tintinnare di felicità come due calici che si toccano a brindare?

Lasciando da parte il lato commerciale, nel buio di un inverno che diviene pian piano sempre meno scuro muovendo di un pezzetto ogni giorno la discesa del sole, è bello secondo me cogliere l'occasione per stringersi un attimo, per darsi un'occhiata o per sorridersi ricordando che si è fortunati e che si vive la realtà di un sogno...

E' mieloso tutto ciò ? Probabile. Però se al mondo milioni di persone oggi si sono scambiate un cioccolatino, un fiore, un semplice bacio e un sorriso, non c'è forse troppo da vergognarsi.

E amore sia. Amore per tutti, anche per chi non è innamorato di qualcuno, ma magari di un'idea, di una musica, di un sogno o della sua realtà. Perché quando la luce torna a far capolino durante l'inverno, è bello accorgersi che siamo stati al caldo anche nel gelo...

domenica 10 febbraio 2013

In chi sperare: l'esperienza frustrante del voto...

Iniziamo cosi':

Programma del Partito Democratico
L'Agenda Monti
Programma del Movimento 5 stelle
Programma del Popolo della Libertà

Siccome con questi probabilmente il parlamento sarà coperto almeno al 75%, gli altri li lascio stare... Nessuno me ne voglia. E' un punto di vista personale...

Mai come questa volta, sono andato a leggere i programmi. E' di fatto la prima occasione nella mia vita in cui tramite internet mi documento invece di stare a sentire la TV e le sue manifestazioni dell'urlo e del dire e smentire continuo...

Lo dico subito: il quadro è desolante. L'argomento piu' chiaro di tutti è il cilicio che si farà portare ai politici, forse... Cioè sembra che la carriera governativa possa diventare improvvisamente meno allettante perchè tutti dicono che i benefit (siccome sono eruditi parlano di emolumenti) dei parlamentari verranno ridotti. Chi piu', chi meno, sembra veramente dagli annunci che finiranno a fare il mestiere del parlamentare e contemporaneamente andare a mendicare fuori Montecitorio un pasto caldo... Ovviamente non ci dovrebbe credere nessuno. Siccome sono TUTTI d'accordo, non si capisce perchè non lo abbia fatto già il governo corrente.

E poi via con la saga degli stili. Lo stringato e veramente minimal 5 Stelle che si mette a scrivere cose piccole piccole senza nessun cenno di riforme strutturali, di idee a proposito del lavoro. Insomma, la politica fatta su base condominio, non a livello nazionale. Ottime proposte alcune per problemi singoli, ma una visione d'insieme? Non è enunciato un principio che sia uno che abbia validità trasversale a tutte le classi di problematiche su cui loro si propongano di intervenire. Almeno io non l'ho trovato.

Il PDL come da antica tradizione argomenta con gli spot e distribuendo le colpe dei suoi insuccessi a iniziali compagni di merende (Governo Monti), ai soliti nemici noti (Comunisti del PCI), alla magistratura e all'Europa con i terribili barbari germanici. Anche loro sono bravissimi nell'astenersi dal promulgare dei principi d'azione generale. Solo un rumoroso sbattere al ritmo della trita e ritrita Forza Italia. Con una salsa veramente amara che pur piace a tanti di un personalismo spinto in ogni direzione. Il solo uomo al comando, sempre e comunque. La svolta individuale che spinge verso i personaggi disinteressandosi del sostegno degli altri, ma troppo facilmente cedendo alla piacioneria del singolo. E se poi un uomo scompare dalla scena, cosa faranno i suoi adoratori? Piangeranno e metteranno in cima il prossimo dotato di un buon sorriso che emergerà dalla battaglia di spade in stile Highlander.

Il complicatissimo messaggio economico di Monti mi ha lasciato li' secco. Economicamente una visione lucida e una serie di proposte specifiche estratte probabilmente da manuali importanti. Il sogno di provare a tramutare in realtà una serie di ricette teoriche che non sono certamente all'altezza di tutti. Delle scelte da capitani di impresa che cercano di salvare la baracca lavorando su un'azienda che si chiama Stato Italiano e che probabilmente avrebbe bisogno anche di un po' di cuore e non solo del freddo approccio chirurgico. Ancorché articolate, di sicuro con un occhio piu' globale, sembra che il professore che insegna stia facendo la sua esperienza sperimentale. Potrebbe aver trascurato che la realtà non è indipendente dalle persone. Senza l'entusiasmo di seguire un principio, un'idea, non si riesce a fare quel GEM (going extra mile) che produce il successo. Tradotto in parole povere: se la gente si intristisce o si inferocisce perché nulla piu' riesce a fare che a arrivare a fine mese, le belle teorie, foss'anche ben spiegate, non convinceranno piu' nessuno...

E poi il PD. Verboso il messaggio. Complicato e noioso da leggere. Dov'è il vostro entusiasmo? Avvolto da una sintassi complicata che non puo' colpire al cuore le persone che vogliono al giorno d'oggi una semplificazione. Ci sono gli ideali, forse è l'unica volta che li vedo. Ma come essi possano trasformarsi in realtà condivise e apprezzate resta abbastanza impalpabile. Pur senza cedere a quella melassa da marketing degli opposti di campo, perché non cercare di rendere un programma piu' leggibile e un poco piu' fattivo. Indicare qualche iniziativa specifica e alcune misure iniziali fondamentali, non sarebbe un male. Chiedete fiducia, ma dovete saper parlare a tutti e non solo ai vostri interlocutori privilegiati. Quelli che un tempo si chiamavano intellettuali e che volevano distinguersi parlando difficile...

Insomma 4 volti di una Italia che emerge confusa mai come ora. La crisi che la ha prostrata, la ha svuotata. I lunghi anni scorsi in cui i singoli sono diventati il centro di attenzione la hanno resa una nazione impotente e incapace di dire qualcosa di chiaro. In fondo a me sembra proprio che nessuno sappia bene che fare. Votero'. Essendo all'estero prima degli altri e senza alcuna influenza mediatica visto il mio recente ascetismo televisivo. Con la speranza che si possa trovare un bandolo per questa matassa.

Pero' un favore mi sembra giusto chiederlo da elettore e da italiano che, senza presunzione, dell'Italia all'estero sa dare una buona immagine: fatene qualcosa della vostra esperienza di governo. Fate errori e sappiate riconoscerli. Sappiate chiedere scusa e sappiate mettervi a riparare appena possibile. Ma non cercate di navigare blandamente su una barca che segue la corrente. A rimetterci per l'incapacità di scegliere e per l'immobilità nelle acque torbide, è tutta la ciurma...

venerdì 8 febbraio 2013

Battaglie perse

E' da qualche anno che lavoro qui con una certa soddisfazione. I periodi sono stati alterni ovviamente, ma in quale lavoro non lo sono? Probabilmente un segno di malattia nei confronti di una professione è la durata del periodo no: se supera i 12 mesi continuativi, il mio consiglio è non di guardarsi semplicemente intorno, ma di fare una scelta radicale di cambiamento, foss'anche in una direzione incerta. Ci sarebbe poco da perdere...

Tuttavia il motivo di questo post è un altro e la premessa ha solo in parte a che vedere con il lavoro fatto... La mia battaglia persa è infatti non quella di non essere riuscito a essere felice dove sono stato e dove sono, ma di non essere in 5 anni riuscito a far capire la differenza che passa tra un ingegnere elettrico e uno elettronico.

La confusione nasce certamente dalla separazione che solo due lettere non riescono a produrre nella mente di tanti. Se è vero che l'elettricità è dovuta a un passaggio di elettroni e che tanti dispositivi per la trasmissione di potenza cadono nel campo dell'elettronica, la differenza è sostanziale. 

All'università, ai miei tempi, Ingegneria Elettrica faceva parte del ramo industriale, mentre Ingegneria ElettrONica era nel ramo informazione. Questo perchè l'Elettronica è alla base di tutte quelle meraviglie dell'era moderna che hanno preso spunto e quotidianamente si cibano fameliche di transistor e affini. Ne segue che computer, cellulari, schermi TV e tutte le cose che rendono la nostra vita molto tecnologica, hanno al loro interno un cuore di silicio che pulsa al ritmo di elettroni in movimento. Sono questi dispositivi a fornire il supporto su cui far viaggiare l'informazione delle reti di telecomunicazioni e dell'informatica, e il legame tra queste discipline è talmente intimo che l'una non può vivere senza le altre... Sono esse le tre sorelle del settore hard e soft della facoltà piu' tecnica che ci sia... L'elettrica è invece quell'ingegneria che si occupa di produrre, trasferire e rendere fruibile l'energia elettrica di cui il mondo sembra non smette di essere affamato. La sua natura infrastrutturale la rende complice di tanti rami industriali come l'ingegneria civile, edile, ambientale e cosi' via fino alla punta delle foglie...

Tanti anni fa, appena uscito dal liceo, decisi per ingegneria. Ci avevo pensato bene. Negli ultimi 3 anni ero stato a quelle fiere informative per la scelta dell'università e sapevo che se fossi andato a fare fisica, la mia prima scelta, mi sarei bruciato i neuroni. La scienza mi avrebbe risucchiato in un mondo oscuro, dove tutto era ricercare soluzioni magnifiche a incognite enormi. A quel punto decisi che volevo "risolvere i problemi" (questa la definizione che ancora ricordo di uno dei professori che presentava), ma quelli concreti e vicini. Volevo fare e non tanto piu' studiare, e forse anche avere una possibilità maggiore sul mercato del lavoro...

Ebbene la storia è che mi confusi. Andai a Ingegneria Elettronica. Il corso era annuale e iniziava dopo quelli semestrali. Ma la mia prima scelta era stata Ingegneria Elettrica perchè avrei voluto poi prendere l'indirizzo Elettrofisica in memoria di quella scienza che amavo... Poi pero' mi appassionai a quel mondo dei computer che ancora mi dice tanto. Al software come all'hardware e al capire come funzionassero tutte quelle cose che ci circondano con un fascino irresistibile. E non cambiai mai piu' la mia via, anche perchè a pensarci un attimo, l'informazione è oggi la cosa piu' preziosa che c'è...

Felice di quella scelta, mi ritrovo oggi a leggere la job description ispirata alla mia posizione e trovo: Electrical Engineer.

Ho perso la mia battaglia, ma la guerra no. E volto pagina verso altro, rimanendo sempre un ingegnere elettronico, ma diventando meno tecnico. In un mondo dove quelle piccole cariche negative restano a scorrere veloci e mai distanti...

Note per Viaggiatori Occasionali...

Questo blog attualmente non contiene pubblicità esplicita e se ce ne è di occulta non lo sappiamo neanche noi che siamo gli autori... Per il copyright, esso è di chiunque lo reclami e possa dimostrare che le sue pretese hanno un minimo fondo di verità. Se inavvertitamente qualcosa coperto da proprietà intellettuali varie è stato usato, vi preghiamo di segnalarcelo, perchè provvederemo a riparare alla disattenzione che nessun vantaggio economico e morale ci porterà...

Capotreno e Viaggiatori