venerdì 22 febbraio 2013

Dalle stalle in poi...

Ci sono molte cose che mi vengono in mente da scrivere stasera perché molte ne stanno succedendo in giro per il mondo in un raggio piccolo, largo o larghissimo dal sottoscritto...

Iniziamo da quello più lontano. Il Papa si è dimesso. Benedetto lui ci ha agitato la mano e se ne è andato a riposare e meditare. Non si parla di pensione d'oro stranamente, ma lo scandalo di un pastore che lascia nell'ultimo secolo non si era mai verificato se non fosse per cause naturali... Scandalo solo come indice di stranezza direi: un Papa è pur sempre un uomo, e la stanchezza può prendere anche un religioso che dovrebbe avere una volontà incrollabile. Forse la Chiesa cattolica avverte la necessità di rinnovarsi, ma l'impressione è che il soglio pontificio verrà calcato di nuovo da un ultrasettantenne. Quale scossa possa questo dare a una religione che viene ogni giorno più soffocata dalla realtà, resta difficile da dire... Però vedere il volto del Pontefice ultimamente non era particolarmente rasserenante. Forse anche lui cerca quel riposo che la missione non gli ha concesso, e esercita di fatto il suo diritto alla pensione ben in ritardo. A voler fare una battuta, neanche lui lascia spazio a giovani visto che non ci sarà di certo un Papa trentenne.

Nel raggio largo ci sono le elezioni. Ho 12 minuti per scriverne qualcosa. Beh, la mia speranza è che almeno questa volta l'Italia sappia decidere non sulle illusioni, le bugie e i raggiri dell'affabulatore più longevo della sua storia, ma si affidi a qualcos'altro. Senza la pretesa che tanto meglio altri possano fare, almeno la speranza che di peggio non possano...

E venendo vicini vicini, oggi ho risolto (IO) il problema che ieri aveva contribuito a guastarmi la giornata. A parte il merito tecnico della soluzione, mi piace pensare che questo lasci una buona impressione di me. Se un giorno mi capitasse di voltarmi indietro, preferisco sempre e comunque che ci sia una scia di sorriso dietro di me piuttosto che un ghigno a denti stretti. Il lavoro non è fatto per farsi degli amici, ma è un canale sociale che ci assorbe in profondità. E io oggi sono felice di cambiare almeno quanto lo sono di poter festeggiare il mio tempo con delle persone per bene e importanti...

E chiudendomi a riccio, ora lascio il treno perché vada in riparazione per la notte!

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