mercoledì 30 dicembre 2009

Happy Years


Ricevo gli auguri per le feste ogni anno da persone che non vedo da lungo tempo. Mi fanno sempre piacere, perchè sono certo che la maggior parte di loro sono sinceri nel ricordarsi di me con gentilezza.

Io sono molto meno costante oggi di prima. Le persone che non vedo/sento frequentemente per ragioni varie faccio fatica a ricontattarle. Altre hanno con me un tale legame di interessi e esperienze che non ci penso neanche a mandare un messaggio o a fare una telefonata ed è già avvenuto, indipendentemente da tutte le condizioni a contorno. Fondamentalmente sono quelli che mi mancano.

Però nel complesso, in quella memoria ancora non smagnetizzata che mi ritrovo, c'è posto per tanti, a volte per troppi, che lo sappiano o no.

A tutti dedico questo post. Molti non lo leggeranno, ma conta poco. Nella mia testa e un pò nel mio cuore, per infiniti diversi motivi, ci sono tanti che non verranno mai a conoscenza di esserci. Faccio gli auguri di Buoni Anni a venire, dove le paure, le incertezze e i dolori possano essere il meno possibile compagni di viaggio...

Al prossimo incontro, nei futuri e presenti Happy Years.

martedì 29 dicembre 2009

L'età delle brutte notizie...


E' iniziata l'età delle brutte notizie. Forse non si può dire che sia iniziata oggi o ieri... Diciamo che le brutte notizie ci sono sempre state ma prima erano meno frequenti e anche filtrate dai genitori. L'età dell'incoscienza, se mai è esistita, essendo incosciente, non ha lasciato neanche un ricordo di sè e del suo silenzioso trascorrere...

Ovviamente non parlo di brutte notizie del tenore: "si è rotto un vaso". Bensì di quelle irreparabili o di quelle recuperabili, ma con speranza, devozione e sofferenza... Insomma le cose della vita e della morte.

Ora che scrivo, la constatazione delle cose viste e la loro somma è spiacevole e dolorosa. E' anche un punto di partenza però per affrontare ancora una volta la fine di un anno e l'inizio di uno nuovo. Io e i miei più o meno coetanei, siamo cresciuti ormai da un pò e dobbiamo necessariamente fronteggiare una serie di cose di cui abbiamo avuto finora, per la maggior parte dei casi per fortuna, poca conoscenza. Malattie e sofferenza, problemi personali, dolori dell'animo e del corpo. Sembrava tutto distante, ma poi in qualche misura tutti abbiamo iniziato a esserne toccati, e nessuna protezione è stata lì a difenderci.

Non credo che la sofferenza ci renda migliori. Credo che un pò ci cambi, ma non tutti in meglio. In ogni caso credo che ricevere (per non parlare di portare) brutte notizie sia un momento di profondo smarrimento delle nostre certezze. E' veramente frustrante sapere di non sapere come si reagirà. E' veramente triste, in molti casi ma fortunatamente non sempre, sapere di non poter essere d'aiuto e di non poter contribuire con rimedi.

Molti direbbero che è la vita che è così. Potrei essere d'accordo, ma potrei anche rifiutare l'idea che il flusso degli accadimenti debba essere costellato dai punti oscuri. In entrambi i casi, non sortirei nessun effetto benefico. Penso però che alle soglie del 2010, sia bene guardare avanti con fiducia e occhi aperti. Godendo della gioia e del benessere che si ha, perchè se brutte notizie arrivassero, si potesse poi ricominciare...

venerdì 25 dicembre 2009

E un tempo c'erano le e-mail

Avete notato che quest'anno le e-mail con gli auguri di Natale si sono drasticamente ridotte? Potenza di quel'internet capace di fagocitare se stessa, Facebook, Twitter e gli altri social network danno modo di comunicare con quella che si considera la propria comunità in modo veloce e immediato. E poi chi avrà letto e chi no, ha poca importanza!

Devo anche ammettere che non sono mai stato un fan della mail-catena di auguri, specialmente quando c'era una diffusione inopinata dell'indirizzo privato. Purtuttavia, l'impersonale broadcasting senza filtro é anch'esso "quick and dirty".

E se l'e-mail resta sistema principe per la comunicazione professionale per il suo rigoroso controllo su destinatari e valore legale di recapito, il suo fascino come rimpiazzo della lettera cartacea sta svanendo. É il destino delle generazioni. Accadrà anche per Facebook, forse presto, forse prima...

giovedì 24 dicembre 2009

Gli auguri di Natale


Un altro Natale su di un treno. Con quello che è successo in Europa negli ultimi giorni di viaggio, sarebbe un ben angoscioso treno se non fosse che un treno virtuale non risente del clima.

E' per questo che affido alla strada ferrata su internet il mio pensiero per tutti i lettori, viaggiatori e contributori. Il Natale è una festa sana se si vive senza inutili ansie e con il gusto dello stare insieme, foss'anche per qualche minuto di cibo.

La possibilità di incontrarsi non andrebbe sprecata, e per quelli che la lasceranno andare via, un pò di disappunto, ma la consapevolezza che c'è spazio di recupero.

Un buon Natale speciale, molto politically correct, ma vero, è per quelli per cui il Natale è più pesante perchè è un Natale in solitudine. Fortunatamente non appartengo al loro numero, ma ho incontrato di recente qualcuno che vivrà così questa sera... Non ho delle parole di consolazione, ma penso che non c'è altra scelta che guardare avanti, per quanto brutto. Perchè un avanti c'è.

Domani invece racconterò della cena tradizionale napoletana e dei ricordi di tanti anni. Per il momento solo un "A Presto"!

martedì 22 dicembre 2009

Addio al fritto...


Tristezza.

Ho fatto le analisi.

Colesterolo e Trigliceridi. Alti.

Pessima notizia: il fritto di Natale non mi vedrà protagonista.

Un pò meno Natale.

lunedì 21 dicembre 2009

Regali, Maltempo e il nuovo Babbo Natale.


Ascolto il telegiornale e vedo che la dipendenza dell'economia dalle condizioni climatiche è drammatica: pare infatti che i negozianti in attesa delle feste natalizie, possano subire ripercussioni a livello di disastro nazionale per le giornate di neve dell'ultimo weekend...

E' chiaro che è necessario correre il nefasto rischio: visto che durante tutto l'anno le vendite hanno un livello molto basso, il periodo natalizio serve a fare il pieno per avere ancora un esercizio alla prossima stagione... Ecco anche spiegato perchè il Natale si sta allungando a dismisura, andando di fatto a coprire il lasso di tempo di una stagione... Babbo Natale inizia ad avere ormai non la consueta pinguedine, ma si sdogana in una attraente silhouette da body building a causa della prolungata attività motoria... Anche le renne non ce la fanno più: alcune, sopraffatte dall'overtime delle mille rappresentazioni in cui sono coinvolte, preferirebbero diventare delle piacevoli borsette da donna...

Il Maltempo imperversa, ma sono certo che non sia niente di straordinario. Chiedendo a un meteorologo, dirà che le temperature sono di poco sotto al livello degli altri anni e che le precipitazioni, in media, sono in linea con questa stagione. E' vero, perchè la scienza non mente. Ma i numeri si possono manipolare un bel pò, e basta spalmare quello che è successo nell'ultimo weekend su un lungo periodo come quello di una stagione, perchè i conti tornino. D'altro canto, non credo sia la prima volta che arrivano condizioni del genere a Dicembre per donare a molti un Bianco Natale. E' solo che oggi, con la copertura mediatica e la creazione di eventi artificiali per pompare il sempre florido mercato delle news, a volte si accentuano le dimensioni degli accadimenti. E così, ritornando all'inizio, i commercianti potranno chiedere la condizione di calamità naturale e i conseguenti supporti al governo. Salvo poi scoprire che il disastro paventato non sarà stato così disastroso con un provvido recupero nelle ultime ore... Giochi di convenienza, in cui tenere i nervi saldi è difficile: le paure insite in noi di fronte alla vastità dei fenomeni naturali sono facile molla per perdere le staffe...

Ma dopo questo polpettone di idee, ricomincia la mia terza giornata alla ricerca dei doni che metterò sulla slitta oberata di Babbo Hulk. Lui mi ha guardato rassegnato per i piccoli pacchettini già infilati nel sacco, ma poi lo ho visto tirare fuori un astuccio con cannuccia e polvere bianca e fare un paio di tiri e riprendere vigore per continuare il lavoro. Le renne, dal canto loro, nella condizione semi-schiavistica, hanno ricevuto solo delle profumate sigarette e si sono fatte crescere un inquietante ciuffo rasta... E al posto di jingle bells, la canzone più natalizia che riescono a esprimere è "no woman, no cry"...

Insomma, Buon Natale!

domenica 20 dicembre 2009

In Napoli con domande e poche risposte...


Sono arrivato ieri in città verso sera. Essere atterrato alle falde del Vesuvio è stato per me già un gran risultato. Ho dovuto tenere le dita incrociate da ieri mattina perchè il tempo in Svizzera era dolorosamente freddo e nevoso. Quando a pranzo ho attivato l'automatic mode e mi sono messo in moto alla volta di Basilea, ho dolorosamente dovuto riscontrare che meteo non mi stava dando una mano...

Fino all'aeroporto è stato un susseguirsi interminabile di bianche colline e campi, squassati dal vento gelido che nei suoi -6° a mezzogiorno non era da definire confortevole... Le piste apparivano anche inquietanti: vedere che in giro per l'aerostazione si muovevano frenetici spazzaneve, mi metteva una certa ansia... Ma poi tutto è apparso tranquillo: una misera ora di ritardo non ha spento la mia soddisfazione per essere nuovamente in vacanza...

Certo, drogato dal lavoro, la mia dose limitata alle ultime 3 settimane mi ha lasciato con un pò di astinenza. Ma sono certo che supererò la crisi... Le vacanze sono sacre, e saranno veramente rilassanti, almeno per le ore che prevedo riuscirò a dormire. Per il mio stomaco, invece, non sono sicuro che lo stress sarà così leggero. Ma anche lì dovrò lavorare a limitare i danni.

Eppure è iniziato un processo di riflessione sul futuro, sul passato e sul presente, che mi riempie di domande come il sacco dei regali di Babbo Natale. E' sempre la solita storia della fine d'anno o qualcosa di più? Non lo so, e quindi spunto una domanda in più del tutto imprevista.

In ogni caso sto comprendendo sempre di più che la scelta sui tempi delle vacanze è un fatto importante: farle troppo spesso non va bene come non farle mai. Quelle di novembre non sono state una scelta del tutto libera, visto il rinnovo Maniero, ma di sicuro sono state troppo vicine al Natale attuale, lasciandomi con l'idea che avrei dovuto fare di più e meglio. Insomma la pillola lavoro è stata tagliata male, probabilmente dalla polvere del Maniero, e la disintossicazione è solo all'inizio!

martedì 15 dicembre 2009

La Lavastoviglie: meraviglia e conseguenze...


Parte consistente del rinnovo del Maniero è stata l'installazione della lavastoviglie nella nuova cucina. All'inizio scettico sul suo valore nella mia vita a causa di una lunga tradizione familiare di lavaggio a mano, la sua natura di gadget mi ha ovviamente conquistato senza ritorno...

Si potrebbe dire che per un single la lavastoviglie non abbia tanto senso, ma devo rapidamente contestare la cosa: se il single in questione ha una pesante tendenza a accumulare i piatti e le pentole sui mobili fino a che non sia costretto a lavarli dalla impossibilità di cucinare, l'elettrodomestico risolve. L'accumulo si fa all'interno dell'oggetto e non si fa molto altro che mettere una piccola capsula molto colorata e dalle molte funzioni per guadagnare almeno un paio d'ore di vita tra lavaggio e asciugatura...

Sono estasiato e credo che continuerò a esserlo fino alla prima bolletta della corrente. L'acqua risparmiata non so se sia veramente significativa come i supporters delle compagnie produttrici dicono, ma ormai non posso liberarmi più da questa addiction senza averne a soffrire... La conseguenza è che ogni possibile casa che prenderò in futuro, avrà come requisito fondamentale la lavastoviglie e non solo più l'ascensore! Che vogliamo farci: ci si abitua subito alle cose che ci danno tempo, l'unico bene veramente prezioso e che forse possiamo sottovalutare...

Sarà anche una piccola cosa, ma a volte (e purtroppo non abbastanza spesso) mi basta poco...

lunedì 14 dicembre 2009

E se parlassimo del Clima?????


Adesso parlare di teatrino della politica mi sembrerebbe riduttivo: questa sceneggiata ha i toni dell'opera! Tutti condannano, tutti sono solidali. Tutti vanno dal malato. Gli istanti di quello che adesso è definito "attentato" vengono ripassati e analizzati al millesimo. Insomma, da un lato e dall'altro c'è confusione su quale sia il modo migliore per sfruttare l'evento... Sicuramente alla fine il Presidente si rimetterà nei tempi giusti per aumentare il suo consenso...

Ma potremmo forse cavare fuori qualcosa dall'evento della settimana e del mese, se giocassimo un pò sui termini... E' infatti improvvisamente alla ribalta la parola Clima. Lo è nel senso che tutti parlano dello scontro politico e di come si sia "invelenato" (parola del giornalista Castelli e del portavoce Bonaiuti al TG1 di stasera, che Dante li abbia in gloria...) e di come l'atmosfera sia calda... Insomma, l'effetto serra finalmente è seriamente preso in considerazione in Italia! Sì, è il momento giusto per ricordare che la Terra si sta riscaldando e non si vede una via... Berlusconi e i suoi parlano di clima: non potremmo pensare di confonderli al punto da farli discutere del problema delle variazioni globali? Forse scopriremo tra poco che il "killer", come ora i telegiornali velatamente lo definiscono, è in realtà un appartenente a Greenpeace. Alla fine è sempre colpa loro...

Invece di dedicare attenzione a questa farfanteria dell'attacco personale e della lotta violenta (a parole) ad un solo uomo, decidiamoci finalmente a considerare che in Italia si fa troppo poco per il risparmio energetico e per la riduzione dei consumi. E quindi pensiamo a aggiustare il clima: parliamone con il WWF...

domenica 13 dicembre 2009

Proprio non ci voleva...


Sono atterrito. Sono demoralizzato. Sono avvilito.

Hanno colpito il Presidente del Consiglio. Si è anche fatto male. Personalmente non mi dà alcun piacere la cosa, perchè preferirei che lui semplicemente scomparisse in un monastero tibetano a riflettere sul fatto che la vita non è solo dominio.

MA, la conseguenza tremenda che coinvolge noi tutti italiani prossimi alle vacanze di Natale, è che giornali, telegiornali, internet e quant'altro, sarà investita da una cascata di reazioni, commenti sdegnati, interventi sibillini che condannano mentre chi parla si frega le mani... Insomma un'ondata di facce addolorate e di finti preoccupati, che avranno a ripetere le stesse cose milioni di volte. E quindi in prossimità della ricerca di serenità di fine e principio di anno, ecco che il mio umore sarà turbato dalla falsità politica, con il tentativo di mettere paura agli italiani. E il tutto per il gesto di uno sconsiderato...

Può sembrare poco importante che io pensi a come salvaguardare il mio tempo italiano da influenze sgradite, ma non è solo quello. E' anche che dopo tornerò in Der Schweiz, e tutti mi chiederanno di quanto si sia fatto male Berlusconi (ridendone) e di cosa si combini in Italia. Dopo la spazzatura, l'argomento che tutti preferiscono è sempre il Cavaliere!

sabato 12 dicembre 2009

Quando pensavo che accadesse solo nei film...


C'è stato un tempo, anche piuttosto lungo, in cui pensavo che ci fossero cose che accadessero solo nei film. Poi la vita ha iniziato a scorrere un pò più realisticamente e io a notare che i film sono sempre trasposizione di cose molto reali (escludendo forse gli horror peggiori o le favole migliori)...

Oggi ennesima conferma. Incontro un vicino, e lui si ferma a raccontare la storia di come la moglie lo abbia lasciato dopo un bel pezzetto di anni. Mi parla di dolore e depressione, cose evidentemente non superate. Mi parla di solitudine... Io resto annichilito in silenzioso ascolto. Ripenso alla signora in questione e collego i puntini realizzando un quadro fiammingo per il realismo dell'immagine... Tutto torna in una equazione 1 + 1 = 3...

E mi sono anche venute in mente le storie d'ufficio, quelle scabrose e intricate come quelle semplici e lineari... E i ricordi dei racconti di gioventù al limite del porno che un fondo di verità avevano di certo... Per non parlare dei gialli e dei crimini: appaiono tutti i giorni in tv nella loro inverosimiglianza e nella loro cruda realtà...

E i film iniziano a sbiadire di fronte all'interessante varietà dei rapporti umani, delle azioni di tutti i giorni, dei comportamenti al di fuori della morale generale eppure molto più diffusi di quanto si possa ipotizzare. A volte mi sembra che tutto il mio modo di essere, i miei tentativi di coerenza e correttezza siano ridicoli di fronte a quello che è il senso comune. Nella infinita varietà delle situazioni, le scelte meno scontate che ci sorprendono e ci entusiasmano in un film, sono infinitamente meno improbabili di una vincita al superenalotto. Questo significa che non ci vuole fantasia per inventare una bella sceneggiatura, ma solo un pò di attenzione...

venerdì 11 dicembre 2009

Non buttiamoci giù

La tormentata storia del rinnovo del maniero non é finita nei tempi previsti. Anzi, ancora si protrarrà fino a Natale. Ho lottato per riavere il mio dominio presto, ma gli svizzeri sono duri, oltre al fatto che per loro un programma non può avere varianti. Ecco quindi la facile spiegazione del perché nessuna arte che sia degna di nota, nessun monumento che non sia la natura montana ha albergato e alberga in questo paese. In fondo, a parte la cioccolata (evidentemente prodotto non di origine locale...) e gli orologi (a volte anche piuttosto brutti), non c'é una cosa che valga molto la pena di ricordare con esclamazioni oltre il "carino".
Quello che gli manca é fantasia e flessibilità. Sono esecutori notevoli, accurati, precisi, ma la formulazione di piani ad alta variabilità gli fa profondamente difetto. E tutto ciò dal fatto che nel mio palazzo in rinnovamento, a parte il Maniero propriamente detto, ci sono una serie di appartamenti non più occupati. Ben 4 ventri vuoti dove nessuno abiterà molto presto. Ebbene, invece di concentrare i propri sforzi sul finire gli appartamenti in cui la gente vive disagiatamente, essi continuano a seguire il loro piano, incuranti della possibilità di cambiare qualcosa. Fare una variante bruciando il neurone a disposizione, é troppo difficile rispetto a procedere pedissequamente, e nessuna opportunità di deviazione può essere presa in considerazione...
L'unica variabile che é in grado di metterli in moto si chiama denaro. Per quello, niente é mai troppo. Addirittura é possibile pensare, molto più spesso agire. La sola eventualità di perdere del denaro può ridurli a orchi bavosi e famelici... I soldi sono per loro come il sangue per gli squali: lo annusano a km e la coda inizia a pompare frenetica... E le zanne le mostrano presto in questo caso...
C'é da imparare da loro su tanto, ma forse anche da ripensare a quello che paesi come l'Italia possono offrire...

martedì 8 dicembre 2009

Riparazioni!


Riparo a settembre la mia assenza. Riparo anche il treno: deve avere bucato una ruota se si è inceppato per tanto tempo... Riparo anche il Maniero, che sembra in uno stato vicino al suo 100%, ma cui mancano sempre tre calli di sale per apparare la minestra...

Torno a viaggiare su queste pagine un pò debilitato dalla stanchezza e con un accumulo di stress totalizzato in meno di dieci giorni di Svizzera... Meno dieci anche alle vacanze, alla nuova visita in una città che spero di trovare addobbata come la Svizzera, che a Natale, devo ammettere, è un posto suggestivo...

Penso che tra i propositi di fine d'anno, dovrò porre in atto anche qualche riparazione di amicizia. Credo di avere voglia di dire delle cose ad alcuni per chiarire, chiudere contenziosi, appianare... A volte è tardi, ma tante volte si spera che non lo sia...

Anche io ho bisogno di un pò di riparazioni. Il mio ultimo viaggio napoletano, non ho avuto modo di scriverlo, mi ha messo due chili di pancia in sovrapposizione che sono profondamente rotondi almeno quanto antiestetici. Devo rattopparmi come un calzino per non rimanere in questo stato rotante e rubicondo... E soprattutto, a Natale e nelle due settimane, devo tenere a freno la forchetta, a meno di non voler poi fare Quaresima per tutti i giorni fino all'estate...

Nel complesso però il blog mi è molto mancato. Tutti i giorni ho pensato a qualcosa che avrei voluto dire e che avrei voluto raccontare, ma solo da poco ho riavuto il mio cellulare e le sue potenzialità comunicative, e anche con il mio pccino non ho potuto fare tutto quello cui sono avvezzo...

Mi sono mancati i lettori, ovunque essi siano e che commentino o meno. Mi piace pensare che c'è qualcuno che sa quello che mi succede. E' egoistico, molto più che probabilmente, ma fa bene... E sperando di lasciare le chiavi inglesi nella cassetta degli attrezzi, alfine Fischio!!!!

domenica 29 novembre 2009

Svizzera - Una domenica sottovoce...

Sono tornato in Svizzera e ho avuto una domenica silenziosa, o meglio sottovoce. Ho visitato il Maniero che spero molto presto ritornerà mio. Ho visto il freddo che fa dalla quantità di vapore che fuoriusciva al mio respiro.

Meglio questa atmosfera riflessiva in prospettiva dell'incerto domani lavorativo, dove lo stress proverà a ritornarmi sulle spalle...

Ma sono tre settimane e poi tornerò ancora al mare. Passeranno presto, forse troppo presto per accorgersene...

E ora è sera, e il sottovoce si trasforma in silenzio, buonanotte...

Di vita e di morte

Ieri sono stato ad un funerale. Ci sono andato sollevato di poter essere a Napoli in questo momento. Era un parente stretto, che conoscevo dalla nascita. Esserci incontrati poche volte negli ultimi anni non significava aver dimenticato.

Tuttavia non è precisamente la morte l'argomento di questo post. Non me ne vogliate se potrà essere una cosa abbastanza dissacrante quella che scrivo, ma questa volta mi è venuto fuori forte un pensiero che ha bisogno di essere comunicato su un mezzo pubblico come un blog.

Come una percentuale elevatissima di italiani, siamo andati in chiesa per una cerimonia funebre religiosa. Nel mio status di cattolico, anche io desidero che questo accada quando il mio momento verrà. Tuttavia il mio desiderio in vita è che la cerimonia non diventi una cosa vuota di senso. Lo so che la morte stessa può essere priva di significato per tanti di noi, ma ci sono modi e modi di far lasciare al nostro corpo, quell'involucro che ci ha tenuto dentro, la parte scoperta della Terra.

Dico questo perchè ancora una volta ieri il sacerdote non è stato all'altezza. Non ce l'ho con lui in modo personale, anche se mi è sembrato significativamente “distratto” quando ha ripetuto due volte di seguito lo stesso salmo e ha saltato alcuni pezzi della celebrazione non particolarmente banali quali la consacrazione dell'ostia. Però il suo leggere un'omelia già preparata, neanche vagamente consolatoria quanto confusa anche su alcuni punti fondamentali della dottrina, mi è alquanto dispiaciuto. Sembrava un tema da bambino, neanche particolarmente riuscito. Con quell'approccio troppo scolastico, che nulla di caldo e amorevole veniva a dire. Nella tristezza, insomma, nessuna consolazione, neanche quella di poter ascoltare due parole di speranza per la vita futura, ma riferimenti al demonio e al peccato che nulla possono dare al cuore di chi resta...

E' per questo che credo sia necessario scrivere la mia omelia personale, che il sacerdote si interesserà solamente di leggere. Lo so che io non sono come lui investito dal Santo Spirito, ma non vorrei che proprio nel mio momento ci fossero altre priorità, e quelli che ci saranno debbano sentire parlare di qualcun altro...

giovedì 26 novembre 2009

Fiat bussa a soldi, come sempre...


Da un paio di giorni Fiat è ritornata decisamente sulla scena avvertendo di fatto che chiuderà Termini Imerese. E' una storia già sentita che si condisce ogni volta di un nuovo pinzimonio. Questa volta però Marchionne, quello stesso manager poco fa osannato per le sue azioni di "shopping" in casa d'altri nel settore automobilistico, si spiega con numeri. Dice che in Italia, con sei fabbriche, si producono meno veicoli e a prezzo più alto che in una sola fabbrica in Brasile. Quanto ci sia di vero in questo, non me la sento di sindacarlo. In fondo, con tutta sincerità, se pure può questa essere una esagerazione, una distanza forte dalla realtà non ce la vedo.

Gli impiegati in Italia presso Fiat sono una enormità. Parliamo di decine di migliaia. Di tutti gli stabilimenti, Temini Imerese è il più piccolo e quello che produce la Lancia Y. Dovrebbe probabilmente essere rinnovato perchè a quanto pare la nuova Y verrà lanciata presto. Il piano è che però questa macchina venga invece spostata in un paese dell'Est Europa.

Ma la verità di tutto ciò è che ancora una volta Fiat vuole chiudere alcune falle economiche con i soldi dello Stato. Lo dico senza rimprovero: tutte le grandi aziende lo fanno, in modo più o meno trasparente. Purtroppo l'intoppo che prima non c'era e che solo la crisi ha attenuato, è l'Unione Europea. Oggi non credo che sarà permesso al governo di dare esplicitamente dei soldi per risolvere il problema di Termini, e quindi Fiat sarà costretta alla fine a dare un seguito al suo piano di riassetto produttivo, sempre che uno ce ne sia...

E' questo necessariamente un danno? Nell'immediato e nel futuro per le famiglie dei lavoratori lo è. Le tutele organizzate dallo Stato sono misere e poco efficaci, e la speranza di trovare un nuovo lavoro al di sotto del limite della razionalità. E anche per la Fiat, se non si considerasse sempre l'esperienza delle persone come spazzatura, è una perdita...

Io ho allora due proposte antisindacali, ma con una logica nella loro follia.

  1. La Fiat metta in prova il suo impianto e il personale: metta cioè nelle stesse condizioni l'impianto di Termini e quello dove vorrà andare a produrre, e li metta in competizione l'uno con l'altro. Quello che dimostrerà di essere migliore, continuerà a esistere... La motivazione dovuta alla paura di perdere il posto è disumana, me ne rendo conto, ma è meglio perdere lottando solo con le parole e senza i fatti?
  2. La Fiat venda/regali l'impianto a qualcuno, inclusa però la licenza a produrre auto simili alla Y... A chi? Francesi? Inglesi? Americani? Non credo che lo stipendio che viene pagato a Termini sia più alto di quello di questi altri paesi, per cui l'interesse a produrre e vendere un'auto in concorrenza potrebbe nascere. Ma qui Fiat correrebbe il rischio di scoprire di aver fatto un pessimo affare, e che gli altri possano gestire molto meglio quello che loro hanno mandato comunque il malora...
Credo le mie siano due ingenuità che richiedano uno sforzo di immaginazione e che pongano una serie infinita di problemi. Eppure credo che tutti siano pagati, anche in Fiat, per far prosperare l'azienda e non necessariamente per trovare la soluzione più facile. L'ingegneria è questo. E forse la Fiat ha bisogno di qualche ingegnere in più...

Dovendo parlare di qualcosa: il caso Marrazzo


Su tutti i giornali e finanche in Svizzera prima del mio rientro in Patria italica, si parlava dell'incredibile caso del Governatore Marrazzo. Mi è giunta una eco limitata di questa storia sordida, perchè non attento al tg e desideroso di ferie, mi sono abbastanza disinteressato di tutto quello che non fosse viaggio...

Tuttavia adesso che sono qui da un pò, non riesco più a difendermi dalla interferenza mediatica che ha messo alla gogna il personaggio e con lui ha additato un vizio di non sola una persona. Tempestato da articoli di giornale, post su blog, chiacchiere da bar, scopro ancora una volta che l'Italia (ma non solo il nostro povero Stivale che di calci ne dà troppo pochi...), ama parlare di qualcosa, foss'anche qualcosa che tutto sommato è solamente fatto di costume.

Ovviamente non mi piace il costume morale del protagonista. Non mi piace che abbia usato non solo le sue risorse personali per portare avanti delle cose che riguardavano un suo "piacere". Mi sento abbastanza disturbato dal fatto che la sua famiglia abbia dovuto vedere sbandierato ai quattro venti il suo modus operandi e che se ne troverà segnata, inevitabilmente.

Eppure, mi domando anche se non sia questo l'ennesimo segno di una società dove si deve spettacolarizzare un vizio solo se è quello di personaggi pubblici. In fondo non credo che il commercio in oggetto si regga solo sulle spalle (o sulle terga) dell'ex-governatore. E quand'anche fosse, forse non è del tutto illegittimo domandarsi quale sia la differenza (a parte quelle banali) tra Governatori e Presidenti che pagano... Insomma, tutti adesso possiamo ridere del ridicolo e maldestro protagonista assolti dalla generale ilarità e dalla condanna a 360°. E così l'Italia può parlare ancora a lungo e mantenere i riflettori su cose che interessano per gossip, mentre molte altre serie leggi stanno transitando in Parlamento.

E se anche questo sgradevole protagonista potesse ora smetterla di buttarsi davanti ai riflettori con le sue operazioni di contrizione stile Canossa, forse lo spettacolo poco edificante della sua faccia accostata a quelle di loschi individui tutti riportati nei nostri telegiornali come attori di una triste farsa, potrebbe finire...

mercoledì 25 novembre 2009

Giri di boa


Siamo un pò oltre il giro di boa di queste mie vacanze napoletane/madrilene/etc. Se mi guardo indietro, mi sembra che siano state intense e non particolarmente riposanti finora, ma nel complesso piacevoli e vivide di colori.

Ma non è il caso di fare già bilanci. Quello che invece mi colpisce, e per questo il tema marinaro, è il clima che quest'anno sembra essere insospettatamente clemente. Veramente la voglia di stare pigramente in spiaggia a lucertolarsi un pò non è così assurda in un mite Novembre. Mia Madre mi ha detto che l'ultima volta che ha visto un inverno così era il 1980, anno piuttosto infausto per Napoli e provincia. Ma la storia termica di una stagione non credo che possa avere una rilevanza scientifica...

Mi coglie inaspettatamente la voglia di navigazione. Da pessimo napoletano soffro un pò di mal di mare, e vista la mia ultima ridicola esperienza nel viaggio Palermo-Napoli, dovrei sentirmene particolarmente poco attratto. Invece guardo il mare che brilla di mille riflessi e mi viene uno strano desiderio di solcarlo... E' una cosa temporanea, ne sono cosciente. E' temporanea soprattutto perchè si scontrerebbe impietosa con la mia pigrizia. Ma per il momento me ne sto a occhi aperti a pensare all'acqua salata e a quel magnifico aspetto del mare calmo...

martedì 24 novembre 2009

Aeroporti...


Alcuni anni fa, sentivo parlare di gente che passa molto tempo negli aeroporti. Per lavoro o per vacanza, nel mondo di oggi, siamo in tanti a trascorrere un numero non trascurabile di ore in queste cattedrali semi-tecnologiche, attrezzate per diventare un mondo a sè stante... Secondo me, anche in questo caso, è possibile valutare se esista un "mondo" migliore degli altri, sperando che poi si tenda a quello.

Questa riflessione mi ha preso ieri, all'ennesimo incontro/scontro con quel luogo di tutti e di nessuno dove le migliori/peggiori rappresentazioni della natura umana vanno in scena... Visti un pò di mondi, ne posso in qualche modo fare una "classifica di impressione", basata su efficienza, comodità, accoglienza.

L'efficienza è un discorso organizzativo: sapere dove andare con cartelli chiari, eseguire le pratiche velocemente, non essere confusi.
La comodità riguarda la raggiungibilità, le attrezzature interne e esterne.
L'accoglienza è un parametro più soggettivo, relativo alle persone e alle esperienze comunicative vissute.

E' necessaria una buona sintesi di queste tre cose per avere un aeroporto che sia utile e funzionale al limite del piacevole.

Al crescere delle dimensioni, l'efficienza diviene il parametro più critico, mentre la comodità può essere addirittura avvantaggiata. Questo perchè le dimensioni dovrebbero essere in relazione al traffico, e quindi l'influenza della correttezza e dell'esperienza delle persone nell'uso della struttura diventa pesanti sulla efficienza, mentre le infrastrutture di supporto sono portate a aumentare.

Ma al di là di queste ipotesi tecnicistiche nelle quali mi sono addentrato nella mia sindrome dell'ingegnere, voglio dire qualcosa sugli aeroporti internazionali di grandi città che mi hanno deluso, colpito positivamente, fatto bestemmiare in italiano o in inglese...

Ieri Barajas, Madrid. Pessimo. Prima di tutto l'area transito e quella arrivi e partenze sono tutta una cosa, senza corsie preferenziali e con distanze fino a 30 minuti di cammino. Manco la maratona con il bagaglio a mano... Poi le indicazioni sono scadenti e rinomatamente instabili su dove, come e perchè andare... Inoltre il punto debolissimo (e qui con molti altri aeroporti...) è il controllo di sicurezza. Un solo punto di accesso con una folla abnorme e delle vaschette porta-oggetti piccole come una bacinella da barba. Sei anche costretto a prendere i contenitori prima e quindi a portartene un paio a mano con il rischio che cada tutto perchè in contemporanea spingi il bagaglio a mano. Un casino infernale con il personale scostumato e strafottente che invece di aiutare ti complica la vita... Bello il CDG di Parigi. Sia come struttura che come organizzazione. Solo un pò incasinato nelle indicazioni post-check-in, ma poi le sale di attesa per la partenza mi sono sembrate comode e rilassanti... Il suo punto forte la raggiungibilità in treno abbastanza tranquilla. In progress Napoli Capodichino, che purtroppo di una antica inefficienza sta cercando ancora di liberarsi, ma dove le aree di attesa sono chiare... Un pò convulso Fiumicino, dove le distanze sono notevoli e le aree di attesa non particolarmente comode. Il famoso Da Vinci Express di Trenitalia è poi una beffa costosa e sporca. Fantastico l'aeroporto di Zurigo. Nessuna ambiguità su dove andare e delle poltrone zebrate in un bar che superano il livello del kitch possibile fino a diventare amabili. Complicato Malpensa, ma con una gestione dei transiti che mi piacque abbastanza... Sostanzialmente progettato da un fumatore di marijuana accanito Schipol di Amsterdam: un casino per capire come e dove siano le cose e l'incredibile controllo di sicurezza di fronte alla gate che fa perdere tempo e costringe a scomodissime attese...

Il più interessante resta per me il JFK di New York: spazio immenso tale da richiedere un treno circolare tra i 7 terminal, ma con una facilità d'uso impressionante e con delle distanze ancora gestibili in termini di tempo. Una esperienza da vivere guardare la vita scorrere per tutti e i decolli in serie degli aerei diretti in tutto il mondo...

Infine dico che gli aeroporti in generale mi piacciono. Ci vedo sempre delle donne bellissime camminare eteree, truccate o acqua e sapone, ma sempre pronte a trasformare il loro viaggio in economy, una esperienza business per gli uomini. E la vita in sospeso che mi permette di leggere, scrivere, guardare film e magari parlare con qualcuno in attesa di viaggiare è sempre carica di scene al rallentatore, condizione purtroppo irrimediabilmente persa nel momento della partenza...

lunedì 23 novembre 2009

Madrid: come (non) farci una vacanza...

Ecco qui il lungo racconto di un weekend non fortunato. Se vi va di leggerlo, credo ci saranno anche un paio di informazioni che spero non vi siano mai necessarie, ma potenzialmente considero utili...

Io e mio fratello siamo partiti alla volta di Madrid venerdì in mattinata. L'Iberia già in avvio, ci ha donato generosamente un'ora di attesa non necessaria. Vabbè, stai andando in vacanza, sei impaziente, ma non vuoi sprecare energie nervose e quindi ci passi sopra. Volo tranquillo comunque, anche se ormai allineato a una povertà di cibo offerto che rasenta il ridicolo... A ora di pranzo, darti un aperitivo e basta suona male... Anche questo superato, l'abitudine fa l'uomo robusto...

Arrivo a Madrid Barajas. L'aeroporto è una bella struttura nuova, sufficientemente leggera, ma già mi puzza di disorganizzazione, se è vero come è vero che per un transito ci vogliono fino a 30 minuti di spostamento, e se il tuo aereo è in ritardo di un'ora siamo alla accensione di cero affinchè il successivo sia ancora lì... Ma di questo e di altri aeroporti parlerò in altri post...

Decisi con il nostro bagaglio a mano, andiamo alla ricerca della Metro che porta in centro. E' un servizio promettente: i treni sono puliti, evidentemente nuovi e dignitosamente frequenti con un intervallo di circa 5 minuti. Al nostro arrivo il treno non è particolarmente affollato, anche perchè siamo in moto dalla stazione di partenza. Ci sediamo allegramente e soddisfatti ci prepariamo al paio di trasbordi necessari a raggiungere il centro. Dal Terminal 4 di Barajas fino alla stazione di Nuevos Ministerios ci vuole una mezz'ora abbondante, e da lì ci dirigiamo alla linea blu, in direzione di Tribunal. La metro è affollata, non da non poter respirare, ma con un bel pò di gente. Saliamo per un paio di fermate e via in direzione Gran Via. Al momento di scendere per cambiare, un pò di spinte, ma da bravi napoletani non possiamo farci tanto caso. Il treno successivo non è male e ci attende una sola fermata. Ci siamo. Dobbiamo solo uscire e saremo all'albergo...

Ma, mio fratello mi guarda con occhi strani di sorpresa. Si tocca la tasca, dà una controllata a quelle del giubbotto che gli sta in mano, e risulta chiaro che manca qualcosa. Mi trema un pò la mano nello scrivere la parola "portafogli". Senza andare a cercare l'istante esatto, nella metro, qualche veloce spagnolo, ha operato quella arte del furto sul turista di turno... Ormai vicini all'albergo, inutile ributtarsi nel tunnel con le valigie e per trovare chi e cercare cosa?

Corriamo in stanza e partono le telefonate a raffica: carta di credito bloccata, carta bancomat pure, denuncia alla polizia, richiesta alla compagnia aerea di come procedere per volare. In 30 minuti tutto fatto, per il "modico" costo (realizzato solo a posteriori) di circa 45€. Sudati a bestia, cerchiamo di ricapitolare i dettagli:

  • Le carte sono state bloccate e quindi non sono possibili perdite di denaro da lì.
  • I soldi sono persi, probabilmente già trasformati in qualche allegra birra da movida...
  • La denuncia telefonica, raccolta in italiano (comoda caratteristica del servizio, che però mostra una preoccupante abitudine ad una criminalità che colpisce a 360°), deve essere firmata e servirà da base per le ulteriori mosse prima della partenza.
  • Secondo Iberia, per partire, bisognerà andare il giorno dopo in aeroporto al commissariato locale, dove ci faranno un documento temporaneo per volare.
Tutto ci porta alla Polizia. Ancora un pò acerbi della città, già ci troviamo a che fare con le forze dell'ordine, che però nella loro gioventù ci appaiono piuttosto rassicuranti... Dopo un'attesa non tanto lunga, firmiamo e usciamo alla ricerca di un posto dove mangiare. Bisogna aspettare almeno le 21, impone la Lonely Planet, e con i succhi gastrici azzerati dallo stress di queste ore, non è un problema girare un pò a vuoto prima di trovare il ristorante. Decido di affidarmi alla guida, ma è un errore grave questa volta: il luogo sarà anche tipico madrileno, ma puzza di fogna e il cibo non è rustico nel senso di piacevolmente rozzo nella presentazione, ma piuttosto scadente...

La movida in un altro giorno te la potresti gustare per recuperare dal cibo pessimo, ma è troppo per noi. Fuga in albergo: speriamo che la città domani con la luce ci sembri più amica...

L'albergo si rivela centrale, anche troppo: tutta la notte c'è gente che passeggia 5 piani più sotto e vocia rumorosamente. Bella questa movida... Di fronte poi una strada che congiunge direttamente la Gran Via con Puerta del Sol. Centro centro miei cari: ma perchè ci sono tante prostitute e pusher? Anche questa è movida? E poi lo strano puzzo di fogna mi perseguita: anche in camera non ne sono esente e aprire il balcone aiuta, ma non risolve...

La mattina dopo Iberia si rivela una compagnia dalle idee confuse: la "gita" all'aeroporto è inutile come ci fanno capire al commissariato. Pare che la denuncia da noi già sporta potrebbe bastare per volare lunedì. Ma siccome quelli a cui lo chiediamo sembrano poco sicuri, scatta l'operazione consolato-ambasciata. Non c'è problema: un documento ve lo diamo noi e sicuramente vi permetterà di volare. Ritiro nel sabato pomeriggio. Nel complesso giornata persa, colazione saltata e umore nivuro... Ancora un pranzo a sentimento e una cocente delusione che dovevamo presagire quando il cameriere italiano ci ha proposto la paella...

Al consolato, scopriamo che la schiera dei derubati del venerdì è ben più consistente di quanto immaginato, e che la sera prima abbiamo mancato per poco una bella festa all'italiana al commissariato. Non è tanto meglio, ma almeno una signora ci sa suggerire un buon locale per tapas che provvede finalmente a dare un pò di senso a queste strane e convulse giornate. Siamo un pò più sereni, ma non abbastanza da reggere un dopocena. Ancora albergo, ancora odori per strada...

Una passeggiata domenicale e una visita al museo dà un senso alla domenica. Siamo sostanzialmente contratti e costernati. Io porto addosso un pò di tensione che possa succedere qualcos'altro, e quindi la voglia di stare in giro decade fino al livello più infimo, che per me è il "livello Mc Donald's". Panino e patatine, Coca e dritti in stanza a dormire, obliare, in attesa del taxi (con la metro abbiamo chiuso).

Ultimo atto, il gentile tassista che ci aspetta dieci minuti prima con il tassametro acceso. Gli regaliamo gli ultimi 5€ rubati. Lo facciamo con la consapevolezza che stiamo andandocene e che fatto 30, il 31 è inevitabile...

giovedì 19 novembre 2009

Al mare a Novembre


Mentre tutta la società continua a produrre e a generare profitto incrementando il PIL (che a Napoli sarebbe O' Pil n'piett), ieri io sono stato in spiaggia. Caldo. Caldissimo se ci si riferisce alle medie stagionali. Sole. Sabbia asciutta. Mare piatto come una tavola, che quasi per non disturbarti si infrange sulla battigia senza rumore. Pigri pancioni prendono il sole appoggiati contro una bitta. Le coppie di filonari si susseguono silenziose, chiaramente nascondendosi... Insomma la giornata perfetta per alimentare una pacificazione interiore.

Con una specie di primavera intorno colorata di autunno, andare al mare, foss'anche solo per fissarlo inebetiti, è il miglior uso che si possa fare delle proprie ore. Questo alla faccia di quei fissati degli sport estremi, dello stress mascherato da relax, che non sanno fare altro che rimproverarti perchè sei un pigro. Ognuno viva come vuole, senza biasimare gli altri...

Poi aperitivo in spiaggia e buon pranzo. Il tutto condito in quella salsa sorrentina che mi mette di una malinconia dolce, cui forse è mancata solo la pennica pomeridiana...

Al rientro a Napoli, guidando, il solito stress che ti assale nel traffico cittadino, incomprensibile specchio di un caos interiore che ci portiamo dentro, con leggerezza alcuni, con sofferenza molti altri...

Non mi aspettavo di trovare una città così calda a novembre. Non mi aspettavo che il sole mi desse un buffetto di colore in fronte. Non mi aspettavo che il tempo passasse veloce eppure lento, lasciandomi il sapore di casa. Ebbene è così, e io me la scialo, pronto a avventurarmi in Spagna e poi a ritornare ancora un pò per godere quell'aria casalinga che mi rigenera nelle ossa, per prepararmi ancora una volta alle tempeste del lavoro e della vita...

martedì 17 novembre 2009

Litigi in tutte le lingue del mondo


I litigi fra innamorati o coniugati (pare non sempre le cose coincidano, anzi...), sono un fenomeno di costume di una società. Più che dalla indole dei protagonisti, la mia opinione basata su recenti esperienze, è che la lingua sia determinante. Se in italiano si "prende la partenza" rimproverando il proprio partner di guardare il sedere di un'altra, non si ha certo quell'effetto di esplosione scenografica con un corporeo assecondare la rabbia che si vive nel dialetto napoletano. E non sto parlando già del livello di contatto a schiaffi e minacce di "strascino". E' già un TU con il dito puntato che sparge terrore con un angolo di 270°...

Ancor più interessante è l'effetto che fa una discussione in tedesco. Le parole si susseguono particolarmente poco armoniose: sembra quasi che le peggiori tonalità di una lingua di per sè non particolarmente musicale, emergano selvagge. E ci si fa piccoli piccoli in attesa che una implacabile Luger venga estratta dalla fondina e il colpo alla collottola parta...

Per il francese posso solo immaginare. Però già me li vedo a accentare ogni parola, generando un fiume in piena di ì è à ù, in forma mitragliante...

Si potrebbe continuare indefinitamente, ma il punto resta che i litigi, specialmente quelli amorosi, in qualsiasi lingua, sono un momento di comunicazione basilare. Basta mettersi in ascolto attento per capire che è l'unica volta che tutto lo spettro dell'udibile e anche quello degli ultrasuoni viene toccato. Un pò come la voce di Gozzer il Gozzeriano, escono fuori i suoni dell'animo che fa paura. Ogni reazione di fronte al fiume in piena rischia di innescare una risonanza distruttiva. Fuggite finchè siete in tempo, specialmente se non siete il destinatario della raccomandata a base di fuoco con ricevuta di ritorno di paccheri, perchè l'effetto non è limitato, ma si diffonde senza pietà!

venerdì 13 novembre 2009

Ci siamo!


Sono pronto. Abbastanza pronto. Partire è un pò morire, diceva qualche canzone o qualcuno di illustre... Non ricordo... Secondo me però è anche a volte un pò rinascere. Sono passati 3 mesi dalla mia ultima visita a Napoli. 3 mesi di vita Svizzera, nella quale credo di aver stabilito delle cose importanti per me e per il mio futuro. Ho capito molto. Ho affrontato lo sfratto temporaneo. Mi sono confuso qualche volta su quello che volevo. Ebbene, ritorno a Napoli diverso, trovando credo tutto e tutti ancora una volta diversi.

Torno a Napoli anche in prossimità dell'ennesimo (con N=34) compleanno. Stranamente sono già sei mesi che dico di avere 34 anni, contro l'abitudine di non contare l'anno successivo fino al giorno del genetliaco. Sarà un segno del fatto di sentirsene di più? O solamente sto perdendo colpi con i numeri? Questo sì che sarebbe un dramma... In ogni caso, devo dire che ci sono, e che ci siamo. Mentre il mio treno personale, che non coincide perfettamente con Viaggia in Treno, resta occupato da alcuni viaggiatori con abbonamento illimitato, si allungano le ore di cammino percorse. Qualche manutenzione è stata fatta nel tempo, e mi sembra di essere ancora abbastanza in forma da poter fare della strada.

Prevedo una vacanza intensa. E le previsioni le sbaglio abbastanza di rado. La mia statistica sarebbe anche migliore se non ci si mettessero di mezzo le donne, per le quali nessuna previsione andrebbe fatta! Spero di incontrare un pò di persone, e spero di riposare, vedere e toccare di nuovo un pò della mia città. Spero anche di scansare l'influenza che sembra metta paura a mezza città. Ma per quello si può solo chiedere aiuto a S. Gennaro...

E quindi, aspettando miracoli mirabolanti, volo...

lunedì 9 novembre 2009

Istanti di ordinaria follia (Svizzera)


Oggi ho assistito a una scena che non credevo avrei mai potuto vedere in Der Schweiz. Nella sua follia, mi ha fatto sentire a casa, improvvisamente...

Eccomi sul bus in direzione della mia residenza temporanea... E' sera, scuro. Guardo avanti sereno, pronto per il mio shopping di fine giornata. Il bus mi dà tranquillità. So che niente potrà succedere. O almeno vivo nella mia beata ignoranza dei possibili tragici risvolti di un mal consigliato parcheggio... Ecco infatti una BMW serie uno che mette la freccia senza preavviso, neanche fosse a Napoli. Frena pure il pilota, senza curarsi del fatto che dietro ci sia il nostro bel bus Mercedes. Ed ecco che il nostro autista, realizzando che non potrà arrivare alla prossima fermata in tempo, si inferocisce. Senza pensarci e santiando in Sfizzero, salta atleticamente plastico fuori dal suo posto di guida che neanche Nino Castelnuovo dopo un paio di litrozzi di olio Cuore. Scatta fuori dalla porta aperta e si fionda rabbioso al finestrino del malcapitato automobilista. Il suo occhio si fa vitreo mentre spiega a gesti e con parole misurate che contengono una chiara minaccia, che se non si sposta rinunciando al posto faticosamente trovato, sarà lui a provvedere acciocchè per lungo tempo non debba cercare alcuno posto... Il pilota riluttante reingrana la prima e se ne va, rinunciando a un paio di altri succulenti posti, impaurito dalla massa del bus che facinoroso lo insegue a meno di un metro di distanza.

L'autista nel frattempo è ritornato alla guida come se niente fosse successo, nello stile di un Superman de noialtri che si lascia andare al compiacimento del suo potere... Ha sfoggiato la rabbia pubblica ottenendo il risultato, e il suo occhio scintilla di quella gioia tutta Svizzera che è l'aver sanato un torto...

E mentre ho temuto per il futuro del pilota della BMW, ho imparato che mettersi contro gli autisti svizzeri è pericoloso. Quanto meno, se soffrono di alitosi, un contatto ravvicinato potrebbe portare tristissime conseguenze...

sabato 7 novembre 2009

Situazione Maniero

Sono ormai quasi 3 settimane che sono fuori dal Maniero. Allontanarmene non é stato bello, oltre che per i preparativi che mi hanno esaurito, anche per la perdita delle mie abitudini. Ma tant'é: l'uomo é animale adattativo e anche io non faccio eccezione. L'evoluzione dei lavori sta seguendo rigorosamente il piano distribuito. Sembra che lo studio preliminare sia stato ben condotto se é vero come é vero che le date appaiono tutte rispettate. Adesso é il momento del picco negativo: bagno e cucina non sono agibili e la polvere impera. Io ringrazio di non essere lì, ringrazio sentitamente. Nel bagno sventrato, c'é stata una sorpresa inquietante: aprire la porta e vedere quella del vicino. Ecco spiegato perché a volte si andava al gabinetto in stereofonia: la parete é finta e cava, per cui l'acustica resta ottima... La cucina é stata rimossa da pochi giorni. Ora al suo posto una di quelle solite pareti di mattoni rossi e i disegni delle traccie per tubi e cavi.
É una casa silenziosa come una cattedrale e vuota, molto vuota. É stupefacente come nella mia completa appartenenza a essa, lei viva invece una vita indipendente, fatta anche di potenti escursioni termiche dovute all'assenza dei termosifoni nelle stanze "invivibili". Ci vado ogni due giorni circa, nel vano tentativo di controllare un dominio che mi sfugge. Solo il ritorno finale mi metterà in condizione di riaffermare la mia autorità sul territorio, sperabilmente non costringendomi ad una guerra di simboli...
Certo é che dovrò lottare contro i disastri predoneschi che già si sono manifestati nella sparizione dell'orologio di Ikea da 4 franchi. La pena da scontare sarà il montaggio e lo smontaggio di 80 tavoli Jokkomok comprensivi di sedie e lo smaltimento a vita dei puzzolentissimi cartoni di imballaggio, che solo dopo qualche mese hanno smesso di farsi sentire nel maniero a suo tempo... E sperando di ritrovare presto la mia vita autistica, percorro la Svizzera verso l'area francese, in una delle prime giornate in cui posso riconoscere che la mia nuova nazione di residenza é fredda...

mercoledì 4 novembre 2009

Un pò di male dentro

Stamattina alla fermata del bus, un passerotto si é posato in mezzo alla gente. Pacificamente ha continuato a saltellare facendosi i fatti suoi, alla ricerca di qualche briciola. Nessuno si é mosso disturbandolo, e ovemai lo avesse fatto, il volatile sarebbe solo graziosamente saltato un passetto più in là. L'ho visto tante volte: qui gli animali non hanno paura. Non hanno geneticamente programmato quel grilletto che li fa schizzare via ad ogni movimento dei bipedi umani.
Credo che questo valga anche per noi, che non sappiamo liberarci da quella instintiva allerta. Personalmente continuo anche qui a sentire quella frizzante adrenalina che ti fa aspettare di tutto da chi ti sta intorno. É un pò di male che mi porto dentro, insieme a tanti altri che come me, nonostante la distanza e la disintossicazione da una serie di cattive usanze, non riescono a modificare quella variazione cromosomica subita dalla radiazione della vita di città. Sarebbe bello non saltare più via ad ogni movimento che siamo noi a rendere sospetto. A volte, specialmente in viaggio, questa capacità di prevenire un pericolo é un vantaggio assoluto. Altre volte però é un inutile spreco di energie e di serenità. Mi chiedo come sia per i passerotti, e che fine farebbe un uccellino elvetico in una città italiana... Forse farebbe solo una breve e spiacevole esperienza...

sabato 31 ottobre 2009

La sindrome dell'essere di troppo

Questa é una sindrome comune, eppure ci sono molti che ne sono immuni. Proprio per questo é una sindrome, perché ci sono le eccezioni. Personalmente la vivo, ma non divagherò su me stesso, perché mi interessano i contorni della patologia.
La sindrome dell'essere di troppo ti prende spesso e a tradimento. Non necessariamente qualcuno ti innesca la sensazione che i conti non tornino. Spesso autonomamente le situazioni si presentano strane e allora un malessere si diffonde dallo stomaco. Si inizia a cercare affannosamente una via di fuga, ma soprattutto inizia a rombare sordo il tuono della rabbia di sentirsi costretti in un punto dove non si vorrebbe essere, e ancor peggio non si comprende come ci si sia arrivati. E tanto tuonò che piovve, ci si inizia a divincolare con le scuse più improbabili, spesso anche ridicolmente, e incapaci di esprimere a parole una sensazione che viene dalle viscere e dolorosamente sale...
La sindrome può essere innescata dal comportamento altrui, dal proprio essere antisociali, dal mero discorso della disparità numerica e della asimmetria. I primi due sono fattori profondamente soggettivi, mentre gli ultimi, essendo legati alla matematica e alla geometria, hanno la loro oggettività. Essendo però la sindrome legata a un tratto caratteriale del tipo timidezza, insicurezza, insofferenza, non c'é modo di prevedere quando il fenomeno si verificherà e quale sarà il livello di sopportazione prima di trovare la giusta chiave di fuga. Più la si tira per le lunghe, più la possibilità di iniziare più o meno segretamente a bestemmiare si accresce. Gli ignari astanti, in base alla loro sensibilità possono fare un tentativo di rimettere le cose al loro posto, ma solo i migliori hanno la possibilità di interferire positivamente per frenare o eliminare l'impulso di conservazione della propria sanità mentale. Alla fine la sindrome é un duro coacervo di solitaria introspezione e carenza associativa: in altre parole un rompere le palle a se stessi e agli altri facendo anche in modo che sia chiaro a tutti!

lunedì 26 ottobre 2009

La fortuna bussa ad Arcore...

Ormai ben più di un anno addietro, incontrai in un corso un personaggio che da vicino mi ricordava quel giocoso gigione del presidente del consiglio italiano. Non mi fu simpatico, a cominciare dal suo accento, pur se lo reputai subito un gran venditore di fumo... Il mondo ne é pieno, ma quelli con la stoffa sono pochi...
L'ho rivisto spesso sulla via del ritorno a casa, notando però in lui un continuo ridimensionarsi in un profilo meno appariscente. La mia consapevolezza del fuoco sotto la sua cenere, mi ha reso diffidente, e quindi mai più ho scambiato due parole con lui. Nel tempo ho riconosciuto una pericolosa somiglianza anche fisica con il nostro cavaliere, e credo che con lui ci siano molti punti di contatto, compreso il fascino esercitato sulle donne. Infatti la nuova scoperta nell'indagine casuale sul personaggio, é stata il suo matrimonio. Anch'egli dotato di limitata altezza come il premier (e più modestamente il sottoscritto), si é accasato con una alta e devo riconoscere anche bella donna di origine orientale. Lei lo sovrasta in termini di centimetri, ma soprattutto in finezza. Infatti, il nostro, ha in sé quel germe di grossolanità tutta italica che lo rende perfetto per qualche ministero, ma alquanto smaccato per la via. Per esempio, pur riconoscendo l'importanza del contatto fisico, la sua toccata di sedere in diretta nel bus e la sua indifferente soddisfazione, mi hanno convinto che il suo livello non molto si discosti da quello del ben più famoso magnate...
Si può facilmente argomentare che la mia é tutta invidia, ma alla fine della fiera, questa supposizione mi lascia indifferente. Non potrò mai essere come lui, é evidente, ma c'é anche da domandarsi se sia questa perdita di ridondanza un danno per l'umanità. Io continuo a dirmi di no...

domenica 25 ottobre 2009

La ricerca di lavoro....


Cercare lavoro è un gran lavoro. E' faticoso, impegnativo in termini di risorse mentali, richiede perfezione e volontà oltre a una dose di concentrazione per cogliere l'occasione giusta. Poi il tempismo e la reazione immediata. Insomma per trovare lavoro, tutto sommato, devi essere un ottimo lavoratore...

E questa è l'ipotesi. Poi però c'è il lato oscuro della storia. Se veramente un lavoro lo si desidera, bisogna passare i colloqui. Per farlo, è necessaria una sana dose di esperienza e una quantità acconcia di faccia tosta. Bisogna infatti saper dare le risposte giuste alle domande che costantemente si presentano uguali a se stesse e altrettanto solo molto parzialmente utili a capire chi si ha di fronte. Non è un giudizio severo questo: in fondo è solo una approssimazione possibile di una indagine inevitabilmente compressa in pochi minuti e che deve portare alla piena conoscenza di una persona. Non sempre le risposte giuste corrispondono alla verità, ma con il tempo si capisce che è meglio che ci siano molto, molto vicine, nell'interesse di tutti...

Quando si trova un lavoro, anche se ci piace, capita di dover valutare dove si è. E per farlo, ricomincia quella ricerca e quella sequela di eventi che ci mette alla prova. Un test, una serie di quesiti e una ricerca della motivazione. Ma è un gioco che può divenire divertente. Lo può se ci si rilassa un pò, e con sguardo disincantato, si trova un gusto di confronto con se stessi più che con controparti non sempre all'altezza di darci un giudizio vero...

venerdì 23 ottobre 2009

Resoconto di un viaggio esotermico

L'uomo é un animale esotermico: nelle sue reazioni genera calore. Personalmente io ne genero molto e con molto consumo energetico... Ne genero nel muovermi, dove mi basta poco per raggiungere una temperatura di cottura a vapore. Produco calore finanche nel mio stare immobile nel letto, certo complici i riscaldamenti svizzeri da sempre a palla. Ma soprattutto io sono uno di quelli che prende fuoco. Di fronte a momenti di rabbia e di sconcerto, prima mi sale il sangue alla testa colorandomi porpora, e poi mi agito freneticamente con gambe e mani per allentare lo stress. Per poco non inizio a sbattere le orecchie tipogli elefanti che così riescono ad attenuare il calore... Oggi ho emesso come una nana bianca, decisamente innervosito mi sono messo in rotazione come un elettrone a spin 1/2... Nessun risultato apprezzabile. Nessuna conquista, ma solo una grande emissione di energia che aumenterà l'entropia dell'universo che speriamo regga ancora un bel pò...

P.S.: Mi perdonino i tecnico/scientifici per il pasticcio, ma mi piacevano le immagini... :-)

mercoledì 21 ottobre 2009

Im Zentrum

Sto esplorando la nuova località che mi fa da casa con una certa curiosità. Assuefatto ormai alla vita da Maniero che per sua natura é abbastanza isolata, sono sconcertato di fronte a una realtà dal punto di vista degli orari molto più confortevole. Infatti i supermercati restano aperti fino alle 20, cosa impensabile in buona parte della Svizzera, e anche nei modesti dintorni del Maniero, d'inverno effettivamente un pò cupo...
Nell'arrivo inesorabile dell'inverno, c'é un pò di conforto nelle luci distribuite intorno a me. Ne sono contento, e mi fa piacere non essere capitato in qualche oscuro recesso di mondo... Contropartita é il ritorno impietoso della "Sindrome dell'Action": ieri mi sono trovato tra gli acquisti un pacco da 2kg di pasta che era assolutamente non necessario. Con orrore ho scoperto che era in una fortissima action... Ma il problema é l'inconsapevolezza meccanica dell'acquisto. Speriamo che un giorno non mi trovi una confezione da 100 di preservativi Discount...

martedì 20 ottobre 2009

Meeting infiniti

Oggi ho fatto 9 su 10 ore di meetings. Significa 10h parlando in inglese di cose tecniche, con un gruppo di svariati ingegneri dal diverso intelletto...

Ne esco stanco, ma tutto sommato non insoddisfatto di me. Certamente ho commesso qualche errore, ma senza di essi non si migliora... Parlare resta una capacità importante: passare messaggi corretti una qualità da non trascurare ma da esercitare... Eppure dopo ognuno di questi incontri c'è il momento di raccogliere idee e commenti e quando questo non avviene resta una esperienza un pò a metà... Oggi infatti il meeting è stato infinito, ma non concluso, con un progetto che sembra dipanarsi per i prossimi anni e un altro nel quale non sono direttamente coinvolto e che pure mi interessa...

Quello che mi piace di questi incontri è essere seduto a capotavola in veste di gestore. Lo so che forse è un pò megalomane, ma in questo ruolo mi ci vedo bene, colto dalle mie manie di ingegnere che vuole gestire, indicare e guidare, più che eseguire...

Ora che scrivo, mi gira alquanto la testa alla ricerca furibonda di un cuscino su cui appoggiarsi in via definitiva per le 7 ore di ordinanza. Ma quando arriva il weekend? Dopo il prossimo meeting?

lunedì 19 ottobre 2009

Nella stanchezza la luce...

Ieri ho ultimato il trasloco dal Maniero alla mia nuova residenza temporanea. É stata un'impresa di non poco conto. Credo che lo sia stata perché sono sempre quell'ingegnere maniacale di cui altre volte ho parlato, e ho dovuto mettere tutto in ordine come se fosse un progetto di lavoro. Il risultato é stato attenzione ai dettagli, organizzazione e protezione dagli incidenti possibili. Insomma un nuovo spasmodico esercizio. E questa volta ho avuto una netta e profonda sensazione di non sapere perché lo facessi. Non era per soldi, non per soddisfazione, neanche per necessità vera e propria. É stato per dovere. Per dovere verso me stesso, per non sentire l'ansia che il mio mondo potesse essere intaccato da mani ignote, in quella certezza che il vetro soffiato della mia campana regga a un nuovo urto...
Mentre oggi viaggio stanco verso il lavoro, sento un assordante silenzio cerebrale... Non credendo alle coincidenze, so che le onde che si infrangono sulla spiaggia delle mie sinapsi preludono ad una mareggiata. Forse mi ritroverò in mano un martello per infrangere il mio vetro temperato e sarà giusto così: al di là di esso credo ci siano nuovi colori...

giovedì 15 ottobre 2009

Cronache...


E' un periodo difficile questa settimana. Lo è in maniera prevedibile. Lo è perchè starò fuori Maniero per un pezzetto e quantunque sappia di andare in un luogo dove sarò bene accolto, non potrò tornare la sera e sbracarmi a mio piacimento... Insomma non potrò assecondare le mie piccole e grandi manie...

Ma al di là di questo, sento l'agitazione crescere, e come una molecola riscaldata, inizio a dibattermi oscillando intorno alla mia posizione di equilibrio. Anche questo era prevedibile, ma la prevedibilità delle cose, non sempre si tramuta in una loro migliore accettazione. Nessuna o poche contromisure sono possibili contro se stessi: si può cercare di non innescare gli altri, ma contro il proprio subconscio (che come dice il nome non è pienamente consapevole di se stesso) non è possibile lottare. E' come dare di spada a un fantasma: si colpisce a vuoto.

Hanno montato le impalcature fuori alle finestre oggi. E' stato traumatico trovarle: mi hanno aumentato l'ansia da fuga. In più non ho ancora finito nè la valigia nè i pacchi. C'è tempo, ma mi sentirei molto pacificato se non dovessi pensarci più. So però che sabato tutto prenderà una nuova piega, con il trasferimento del televisore e delle valigie. Anche il mio Pccino ovviamente mi seguirà: la mia salute mentale potrebbe essere irrimediabilmente danneggiata dall'astinenza...

E tutto ciò per citare un titolo: "Cronaca di una morte annunciata". Nel mio caso "Cronaca di un allontanamento forzato"...

Psicologia, sorrisi e lacrime

Io ho una psicologa. La mia psicologa è morbida e bella. Ed è mia. Ok, solo un pochino. Però per quel pochino si.
Stasera ho notato una cosa comune fra noi pazienti della mia psicologa. In effetti me ne ero accorta da tempo ma stasera è venuto su come una bolla d'aria nel mare. Per spiegarvelo però devo prenderla un tantino larga (non tanto però, non preoccupatevi).
Intanto meglio sfatare un mito: non si va in terapia perchè si è matti come cavalli (vabbè, io si, ma mica tutti). Se ti fa male un callo vai dal podologo, se ti fa male la pancia vai dall'internista, a me faceva male l'anima e sono andata da lei. Ci puoi andare perchè hai un piccolo piccolissimo problema oppure perchè sei finito in una stanza buia e non trovi la porta, ma una volta che ci sei arrivato comincia l'avventura. Ed è davvero una bella avventura.
Oddio, è bella se trovi bello attraversare il Sahara con una sola borraccia d'acqua oppure fare una passeggiata in Siberia nudo e senza scarpe. In effetti è un po' come farsi strappare la pelle un pezzetto alla volta, o meglio è come strapparsi da soli la pelle con i denti un pezzetto alla volta. Si sanguina parecchio e fa pure male. Però ...
Però è bello lo stesso. Vuoi mettere quanto arrivi dall'altra parte del Sahara? E' fantastico, altro che bello. Certo, nella traversata ho pianto un sacco, ho brancolato nella stanza buia in cerca della porta infinite volte, senza trovarla. Ho girato in tondo ancora e ancora e ancora tastando i muri della prigione con le dita. Ho battuto sulle pietre ancora e ancora e ancora.
Ma non mi sono arresa e soprattutto non si è arresa lei, che probabilmente mi ha guardato tediata le infinite volte che ho girato attorno mancando ogni volta l'uscita. E sai le palle vedere qualcuno che non trova qualcosa che è lì, proprio davanti al suo naso? E sai quanti ce ne sono che girano attorno come me? Ufff! Ma la mia psicologa è una tosta. E in questi anni (non mi ricordo quando ho iniziato, forse nel 2004, non lo so più, ma insomma è un bel po') non mi ha mollata mai. Mi ha preso a calci, mi ha dato buffetti, mi ha consolato, mi ha guardato schifata, mi ha parlato, mi ha scacciato, mi ha abbracciato, mi ha cullato, mi ha scrollato, insomma ha fatto di tutto con me e per me, senza mollare mai. Nei miei sproloqui e nei miei silenzi.
Adesso andare da lei è bello davvero, io sono pronta a spiccare il volo ma mi piace riposare come un uccellino sul suo dito, guardandomi attorno e scrollando le ali. Ancora un po'. Adesso si ride un sacco e recito per lei i miei migliori sceneggiati, le mie migliori pieces, perchè mi piace vederla ridere e soprattutto perchè oggi recitare per me non è più una costrizione ma un piacere che posso prendere e lasciare. Tutto questo per dirvi una cosa.
Entrando e uscendo dallo studio spesso ci si incontra fra pazienti, uno che entra e uno che esce. E tutti noi ci guardiamo di sottecchi e ci salutiamo. E tutti, praticamente tutti, anche nei momenti peggiori, ci sorridiamo. In tralice, apertamente, dietro una sciarpa, con gli occhi, con le labbra, ci sorridiamo. Come se tutti, ma proprio tutti, covassimo il recondito pensiero e in fondo fossimo sicuri che lei ci porterà fuori dai nostri bui e ci farà vedere il sole.
E' forte la mia psicologa.

mercoledì 14 ottobre 2009

Ortolani e cetrioli

Oggi ce ne stavamo belli tranquilli in ufficio a studiare come infilare nel megasoftware un nuovo tipo di progetti, provando, litigando e ridendo, quando irrompe il tipo che da noi passa per essere quello che vale quanto il due di coppe quando la briscola è a spade.
Il tipo è profumato quanto una puzzola arrabbiata, ha la testa pelata piena di zelle (croste, bleah) che si gratta continuamente facendosi sanguinare il cranio, insomma è disgustoso, ripugnante e pure importuno. E ci comunica festante (lo odio) che alcuni di noi avrebbero dovuto sostituire un importante personaggio istituzionale ad una conferenza.
E ci guarda ghignando. Io ho visto il cetriolo ronzare intorno a noi, vibrando di goduria al pensiero che tra pochissimo avrebbe infilzato l'ortolano. Zzzz, zzzz, zzzz e voilààààààà!
Come al solito l'ortolano sono io e il cetriolo è piombato nel posto canonico del suddetto. Ma quando si sarebbe tenuta la fatidica conferenza?? Alle 15!! Ok, ok, ma di che giorno?? Ma di oggiiiii, ovvio.
Erano le 12. Già. Io ero vestita in jeans, capelli sporchi, niente trucco. Ma vaaaaiiiiiiii!!! E naturalmente avrei dovuto portare una presentazione con slide. Ma siiiiii!! E adesso immaginate Fantozzi che dice con tono profondo: 25 slides, contenuti chiari, gusto pulito.
Ecco fatto. E mettete insieme le 25 slides, i capelli spioventi sulla faccia, il cetriolo, l'ortolano e immaginatevi voi il mio umore. Bello, no?
Naturalmente la puzzola ci ha anche detto: ma ci saranno 4 gatti, ma che volete che sia, etc. etc. etc., perciò non vanno i capi, e ancora e ancora e ancora.
Risultato: sala da 1200 persone piena zeppa, convegno nazionale (e non riunioncina familiare), megaschermo 8 metri per 3, super palco / pedana gigante con 4 relatori 4: il mega assessore galattico (quello a cui urlano faccia di **** e altre piacevolezze), il mega coordinatore del super progetto in questione, il mega dirigente dell'istituzione e io, piccola, capelli spioventi e vestita in maniera improbabile che porge alla platea i saluti del mega animale istituzionale che sono venuta a sostituire. Ma .... grande intervento!!!
E adesso immaginatevi la mega mangiata di ca@@o che si sono fatti i miei capi per non essere intervenuti e per aver mandato me. E mi hanno anche dovuto dire grazie.
E son soddisfazioni!!!! Per non parlare dei due bei giovani in mezzo ai quali ho fatto il viaggio in taxi.

martedì 13 ottobre 2009

Lo studente svogliato...


Questo è un duro mea culpa. Una triste presa di coscienza al limite dell'anonima autudenuncia. Sono diventato uno studente svogliato.

Breve storia del mio percorso educativo: 1 anno o poco meno di asilo (causa terremoto), 5 anni di elementari al massimo livello. 3 di medie senza rivali. 5 di superiori con voti impressionanti, ma finiti in modo abbastanza ignominioso. 7 anni di università, che tutto sommato per la mia facoltà di ingegneria elettronica non sono da buttare, con una media a mio modo di vedere normale, ma a giudizio di molti che tenevano in conto soprattutto i tempi, ben più che dignitosa. Lo so che provenendo dal sottoscritto, tutto ciò potrebbe sembrare esagerato, ma specialmente su uno spettro di materie ampio, sono sempre stato bravo...

Ho dato molto peso a quello che c'era da fare. Potevo non essere perfetto, ma la costanza imperturbabile con cui studiavo, macinava buona impressione. Non mi sono mai posto la domanda se avessi voglia o meno di studiare. Ho sempre fatto tutto perchè dovevo, senza discutere con nessuno e tantomeno con me stesso... In definitiva, l'unico momento dubbioso è stato l'esame di maturità, quando non volevo altro che chiudere un ciclo e pensavo di farlo senza un vero sforzo. Mi è rimasto l'approccio duro anche nel lavoro, e credo questo sia il mio lato positivo che meglio si concilia con le aspettative di capi e aziende...

Però devo arrivare alle note dolenti. Ciò che mi ha sempre infastidito e che ho considerato nei tempi andati la peggiore offesa, era il sentirsi dire: sei svogliato. Quanti ne ho visti di indolenti attratti solo dalla distrazione e mai interessati a storia, geografia, matematica. Li ho guardati con un certo disprezzo, misto certo anche a un inconsapevole pizzico di invidia per un approccio più divertente e divertito e meno serio del mio... E oggi, nel guardare desolatamente i miei libri di tedesco, capisco di essere diventato uno di loro. E' doloroso capire che non riesco più a applicarmi a una cosa con l'attenzione di un tempo e che particolarmente rifuggo lo studio di regole e dettami della lingua immergendomi in Facebook o scrivendo sul blog...

E' penoso essersi ridotti a studenti svogliati. Ma è anche un segno di quella incipiente benevola autoaccettazione dovuta all'età... E oggi, mi guardo intorno, e assieme a me di svogliati non ne vedo pochi, consolandomi da un lato e sapendoli apprezzare di più...

lunedì 12 ottobre 2009

La scoppola

La scoppola é quello schiaffo dietro la testa che arriva all'improvviso e fa quindi cadere il cappello, che nel dettaglio può essere una coppola...
Figurativamente, questa immagine é perfetta per spiegare l'uscita da casa di stamattina. Ero preparato al freddo perché in Svizzera il meteo é un must, ma non mi sentivo pronto allo schiaffone gelato. Men che meno lo ero stasera quando sono uscito dall'ufficio e ho sentito quella vocina interna che mormorava: "chi ha aperto il congelatore?!"...
Ma bisogna essere pronti a tutto, e io modestamente lo nacqui... Nel peggioramento di domani vedo anche un chiaro segno di una nuova stagione, non necessariamente una negativa... E ora, coppola in testa e maglione addosso, pronti a calcare il cappello evitando le scoppole, almeno quelle meteo...

domenica 11 ottobre 2009

Mehrspur Musikklub, ovvero il Solito Posto


Uno deve avere un "Solito Posto". Io ne ho avuto qualcuno, generalmente per poco tempo e poi abbandonato senza troppi rimorsi... Il primo che viene in mente a tutti quelli della nostra generazione è sicuramente il "Central Perk" di Friends...

Credo che l'avere un luogo di ritrovo risponda a una necessità molto profonda dell'uomo. Trattasi di quel desiderio associativo che ci spinge ad essere insieme a un gruppo di persone. E senza un riferimento che sia un punto su una mappa personale, la cosa risulta più difficile e indubitabilmente meno confortante...

Caratteristiche del luogo di incontro devono essere:

  1. Un motivo di interesse per il luogo
  2. Una certa facilità per raggiungerlo
  3. Presenze che non disturbino
  4. Flessibilità e economicità perfetti per il cazzeggio...
Ebbene io ho trovato il mio (e magari di altri) posto... Si chiama "Mehrspur Musikklub". E' un bar poco visibile a Zurigo, dove nel weekend e anche durante la settimana ci sono gruppi a fare musica dal vivo. Si può bere una cosa (ma anche solo starci seduti) e ascoltare promesse più o meno deluse della musica Svizzera e non solo. Generi misti con qualche caduta di stile, ma anche qualcosa di accettabile... Fauna varia con alcuni personaggi oggettivamente personaggi...

E poi ho trovato la mia poltrona girevole: da lì domino il locale e posso girarmi intorno a 180° senza dover neanche roteare il mio augusto posteriore... Insomma, la massima goduria...

Inizierò una seria campagna pubblicitaria del posto per riunirci tutti quelli che non hanno niente da fare e che possono invece godersi il posto in tranquillità... La mia natura organizzativa mi spinge inesorabilmente in questa direzione propositiva. Ho alcuni seguaci/corresponsabili. Magari se ne aggregheranno altri... Un nuovo treno senza rotaie, ma con spirito...

venerdì 9 ottobre 2009

L'insostenibile leggerezza .... del sedere

L'altro giorno salivo le scale per andare in ufficio quand'ecco che da dietro qualcuno mi ha pizzicato il sedere. Ma non un pizzichino, un pizzicone a mano piena. Ellalà, mi giro pronta a mollare un paccherone! Mi freno in tempo, era una collega che scherzava. Ah!
Appena salite, però, arrivate in ufficio, la giovane fanciulla ha cominciato a fare un elogio del mio sedere: e quanto è tosto, e quanto sta su e qui e lì. Devo dire che non mi ero mai soffermata sul mio sedere, forse perchè è dietro di me e quindi non è sotto gli occhi. Sulle tette si, mi ci ero soffermata, perchè sono grandi (e mi sono cresciute molto tardi), perchè sono toste (e spero lo restino ancora a lungo) e perchè sono belle (e non lo dico io, ma amici al di sopra di ogni sospetto). Ma mi stanno davanti e quindi non le posso ignorare.
Ma dopo tutti 'sti elogi del sedere, mi sono girata a guardarlo, poi me lo sono toccato e pizzicato ed effettivamente era tosto. Eh si!!
Ah! Mi si è aperto un mondo! E allora ho cominciato a tastare il sedere a tutti in ufficio, ma solo per vedere se era tosto o fiappo. Mi si è aperto un altro mondo. Sederi fiappi a destra e a manca. Sederi piallati. Non sederi. Apperò!! Due soli sederi degni di nota, uno quello del giovane macho coccolone, che insomma, se è un po' teso reagisce alla toccata e allora si che stai toccando un sedere! E un altro, oddio, che non è un sedere, è un invito. Si impenna, esulta, sfiora il cielo con una rotondità. Non è un sedere, è un proclama! E vivaddio, così devono essere i sederi. A mandolino, a mandola reale. E il mio team leader così ce l'ha. Super. Ohhh!
E dai sederi allo spirito, non so perchè, il passo è stato breve. Forse perchè bisogna solo girarsi dall'altro lato per vederli.
E il mio di spirito in una sola settimana ha trovato una strada che non mi sarei aspettata. E' come se all'improvviso un colpo di vento abbia scompigliato i pezzi di un puzzle, rimettendoli tutti a posto.
E tutto ha trovato effettivamente il suo posto, sederi, colleghi, amici, famiglia.
E all'improvviso mi sono accorta che ho trovato la misura. La misura dei sederi e delle cose. Mi sento improvvisamente giusta. Giusta dentro. Non mi sento più inadeguata, la persona sbagliata al posto sbagliato e nel momento sbagliato. Che dice le cose sbagliata, che veste sbagliata, che è sempre un po' sopra o un po' sotto le righe.
No, all'improvviso ero giusta, con la giusta misura. Sapevo cosa fare, come farlo e cosa dire. Solo che ... dico e faccio le stesse cose, ma questa volta sono giuste. Perchè ci sto bene io.
Per tanto tempo ho cercato fuori di me le cose per essere felice o triste o seria o importante o professionale. Ma come siamo sciocchi a volte. Cerchiamo le cose nel posto sbagliato. E per questo mi sono sentita sbagliata. E' bastato girare lo sguardo e tutto era lì. Solo che non era fuori di me, era dentro.
I limiti, il senso, la serenità, l'allegria, la tristezza. Era tutto lì. Dentro, non fuori.
E quella bambina che mi sono portata dentro per tanto tempo, a cui non riuscivo a pensare senza piangere, che mi sembrava così sola e così triste, che dipingeva sola con gli acquarelli, quella bambina mi ha dato la mano.
E mi sono ricordata di tanti momenti belli, mi sono ricordata che quella bambina è stata anche felice, ha avuto amiche, ha avuto sorrisi. E zie e zii che le hanno voluto e le vogliono bene. Che ci sono.
Ho sorriso e mi ha sorriso. L'ho presa per mano e non ho pianto. Solo ho avuto i brividi e li ho anche adesso. E tutta l'energia che ho disperso è tornata da me. Mi sento come una calamita. Tutto torna.
Adesso ho spazio per tutto e per tutti. Per volervi bene e per fare battute cattive. E mi sento giusta. E ho un sedere tosto.
Che dire, a volte essere soli ti dà la misura del mondo. E del sedere.

giovedì 8 ottobre 2009

Chi li capisce...


Avevo previsto il Burdell, ma sinceramente non avevo previsto la necessità di riaffermare così violentemente il proprio ruolo istituzionale. Insomma, detto che la sentenza della Corte Costituzionale rende possibili processi scomodi, la colpevolezza del Presidente del Consiglio deve essere provata e finora è innocente come qualsiasi altro cittadino italiano... Vabbè, non esageriamo, ma in principio è così.

Non è chiaro perchè mai il Governo dovrebbe cadere in queste condizioni. Finchè nessuna (nuova) condanna ci sarà, di cosa si preoccupa il Presidente? E i suoi scagnozzi poi, pensano forse che ci sarà la custodia preventiva? A parte Di Pietro che ormai ha perso ogni contatto con la realtà, cosa deve dimostrare l'uomo più amato dagli italiani? Vuole scatenare le masse perchè facciano pressione sulla Corte Costituzionale? Non sono certo che molti lo seguirebbero. Seppure, ancora una volta, l'ammirazione popolare per quel genio purtroppo tartassato dagli avversari senza che lui abbia difesa alcuna, sia grande, non molti secondo me sarebbero disposti a manifestare contro la Corte: in fondo, per la maggior parte, il suo ruolo fino a oggi era del tutto oscuro o ignoto...

E nel generale strepitare, scalciare e dimenarsi, ci sono episodi divertenti come le offese alla Bindi che risponde a mezzo tono, tutti che vogliono riempire le piazze per motivi diversi, qualcuno che cerca di defilarsi e la realtà che li mette a posto tutti...

Nel mio rinunciare a voler impegnare il cervello a sentire stupidaggini che nella loro palese inutilità ci mettono in ulteriore ridicolo con il mondo, penso alla Svizzera. Qui la politica non la seguo, ma con rammarico mi accorgo che loro seguono la nostra... E immagino il perchè non è facile per noi italiani all'estero farci rispettare pienamente. Nel ringraziare i pagliacci di turno, vi auguro una buonanotte!

Luce e Tenebra

Sono definitivamente tornate quelle mattine in cui ti svegli e il sole non é ancora sorto. Era inevitabile nel ciclo delle cose, ma non per questo la cosa é più motivante. Mi sveglio e devo affrontare non solo il tristissimo momento dell'uscita dal letto, ma anche la ricerca cieca di un interruttore della luce che non mi ferisca le iridi violentemente... Il mio solito autismo programmato, mi aiuta ad affrontare la cosa consapevolmente e per quanto possibile efficientemente, ma al corpo non si comanda fino in fondo, e il cervello rifiuta di attivare alcune funzioni cognitive fino a pranzo... I risultati sono demoralizzanti: mi sembra di essere un diesel in seconda...
Purtroppo andrà avanti così per lungo tempo, e bisogna rassegnarsi. Poi c'é anche chi ama le tenebre. Forse sono quelli per cui la giornata inizia a mezzogiorno...

mercoledì 7 ottobre 2009

Tutti uguali davanti alla legge - E via col Burdell!


Mi fa piacere che la Corte Costituzionale si sia alfine potuta esprimere contro il Lodo Alfano (cosa ci fosse di Lodevole non si sa...). Mi fa piacere perchè trovavo la cosa ingiusta e questo è perchè stasera sono calmo e non mi va di scaldarmi per una cosa che era inevitabile.

Però adesso sta iniziando il Burdell. Del tutto incapaci di accettare una qualsiasi regola democratica, il Presidente del Consiglio e la sua pletora di scagnozzi di bassa lega che si emana dal parlamento passando per tutte le fonti di informazione, hanno iniziato a sparare alla cieca. Contro il Quirinale che per dovere istituzionale sostiene la consulta. Contro i giudici della Corte, ovviamente accesi comunisti che in ogni pronunciamento lo hanno attaccato. Contro il Centro Sinistra, che sta gongolando bassamente, ma che almeno ufficialmente sta smorzando i toni. Contro Padre Pio, perchè non si è schierato al fianco di Silvio. Contro le caramelle Zigulì perchè possono andare storte. Contro Bin Laden, perchè tanto c'è sempre lui dietro a tutto!

Insomma, ci deve essere reazione indignata, senza timore di perdere quella faccia che non hanno, e chissenefrega se le istituzioni vengono dipinte con un bersaglio su cui tutti gli italiani devono poi sentirsi abilitati a sparare. E' l'andazzo malevolo dell'assenza assoluta di rispetto per ogni potere che non sia il proprio. E' un disvalore tipico non solo del Presidente, ma è un vizio antico del popolo italiano, individualista e ribelle all'autorità. Finanche all'autorità che in qualche modo ha contribuito a creare.

E la cortina fumogena del resteremo a governare 5 anni, non ci faremo abbattere... Ma chi vi vuole abbattere?!??! In fondo, non c'è mica un'alternativa plausibile. Il PD sta ancora aspettando un messia, e non mi sembra che Franceschini nè Bersani camminino sulle acque. Casini, già il nome dice tutto. E Di Pietro, vabbè, no comment...

Un nuovo spettacolo indecoroso di sguaiata reazione. Come se poi si temesse che dai processi si potesse essere condannati... Ma la coscienza del Presidente del Consiglio, non è cristallina. Non aveva giurato sulla testa dei suoi figli? Beh, tenendo conto della fine che ha fatto il suo matrimonio, forse la famiglia non è poi così sacra per lui, figuriamoci l'Italia...

lunedì 5 ottobre 2009

Lunedì a voce bassa...

Dovete sapere che ho una voce abbastanza alta. Mi si sente parlare, da lontano. Questo negli ambienti e nelle condizioni normali. Poi se vado sopra-tono, le mie corde vocali si logorano rapidamente, e resto rauco per una mezza giornata...

Ma non divaghiamo. E' stato questo un lunedì a voce bassa. Lo è stato in quanto mi sono svegliato pensieroso. La notte era già passata agitata e nel guardare il cellulare, ho capito che oggi era giornata da rifugio acustico antiatomico. Cuffiette nelle orecchie e un pò di Norah Jones ad accompagnare quella routine in treno, solo per poi farmi imprigionare nei minuti perfetti di "Where the Streets have no name"...

Mi sono accorto poi che oggi ho avuto un tono di voce profondo e virato al basso. E ho capito che se avessi avuto la benchè minima possibilità di farlo, me ne sarei tornato a casa e mi sarei riavvolto nel piumone per sentire un rassicurante caldo...

Capitano le giornate così, e non c'è da preoccuparsene. Stasera mi sento già diversamente e sicuramente meglio. Non sono uno che sta giù a lungo, pur nella mia naturale tendenza alla lamentela pietosa... Eppure i lunedì a voce bassa servono. Servono a capire di avere una dimensione intima da non dimenticare e che a usare sempre lo stesso tono non si ottiene molto... Soprattutto per parlare con noi stessi, vale la pena modulare, per raggiungere quelle corde che stanno lì, nella pancia...

Note per Viaggiatori Occasionali...

Questo blog attualmente non contiene pubblicità esplicita e se ce ne è di occulta non lo sappiamo neanche noi che siamo gli autori... Per il copyright, esso è di chiunque lo reclami e possa dimostrare che le sue pretese hanno un minimo fondo di verità. Se inavvertitamente qualcosa coperto da proprietà intellettuali varie è stato usato, vi preghiamo di segnalarcelo, perchè provvederemo a riparare alla disattenzione che nessun vantaggio economico e morale ci porterà...

Capotreno e Viaggiatori