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giovedì 14 ottobre 2010

Shock Termici


Impegnato nella lettura e assorto nell'ascolto di musica durante il volo che mi ha riportato in Svizzera, quasi passa inosservata la voce del comandante che in un italiano sorprendentemente buono per un pilota, si lancia in una attenta descrizione del nostro volo e della rotta che stiamo percorrendo... Tutto normale: siamo su Parma, andremo verso Milano poi Berna e infine Zurigo per virare repentinamente verso Basilea...

Poi ecco il momento topico. Purtroppo il clima che ci attende lì non è dei migliori. Eufemisticamente direi. Il cielo è coperto da nuvole basse e dense, e soprattutto la temperatura al suolo è di 7°C.

Mazzata. Tolgo le cuffiette e ascolto la versione in tedesco e in inglese del messaggio per confermare la realtà alle mie incredule orecchie. Sì, indubitabilmente sieben o seven... Insomma, l'ospitale Svizzera di una settimana fa quando tranquillamente ci si poteva vestire autunnali, ha già cambiato il suo volto passando alla solita triste e fredda luce invernale...

Beh, c'era da attenderselo. Eppure provenendo dall'Italia meridionale, dal profondo Sud, lo stacco è uno di quelli che ti lasciano salato come un baccalà di stagione...

La sensazione è stata meno brutta di quanto potessi pensare, forse anche perchè il comandante ci ha generosamente preparato, ma poi arrivare a casa e alzare la temperatura del riscaldamento è stato un riflesso automatico. Ora mi rilasso al calduccio dei termosifoni e guardo un pò afflitto e un pò speranzoso a domani e all'impatto vero della mattina con il gelo. Spero infatti che mi saprò attrezzare adeguatamente per affrontare il clima. Magari mi aiuterà il pensiero di dover fronteggiare un solo giorno di lavoro prima del weekend (bella pensata no??). Oppure, molto più probabilmente, proverò a scrollarmi di dosso le immagini dei concerti dell'estate e a concentrarmi di nuovo sulla mia vita "in progress" per guardare avanti sopportando anche l'ambiente e i suoi atteggiamenti: rispettabili, ma non condivisibili!

domenica 29 novembre 2009

Svizzera - Una domenica sottovoce...

Sono tornato in Svizzera e ho avuto una domenica silenziosa, o meglio sottovoce. Ho visitato il Maniero che spero molto presto ritornerà mio. Ho visto il freddo che fa dalla quantità di vapore che fuoriusciva al mio respiro.

Meglio questa atmosfera riflessiva in prospettiva dell'incerto domani lavorativo, dove lo stress proverà a ritornarmi sulle spalle...

Ma sono tre settimane e poi tornerò ancora al mare. Passeranno presto, forse troppo presto per accorgersene...

E ora è sera, e il sottovoce si trasforma in silenzio, buonanotte...

venerdì 31 luglio 2009

Il pezzo pregiato...


Preparativi per il picnic di domani con annesso barbecue... In missione per conto di Dio, mi sono procurato nell'ordine:

1 barbecue piccolo ma si spera efficiente
1 pacco di patatine extra large
1 fettona di maiale che raramente ne ho viste
2 buste di biscotti al cioccolato porcosissimi che fungeranno da dessert
10 bottiglie di birra

Ma soprattutto, il pezzo pregiato... Sì perchè aggirandosi per i banconi del supermercato si cade in tentazione... Si vedono cose che già immagini saranno saporite e ci si lascia andare a acquisti più o meno sensati, rimanendo con il sogno che daranno magnifici risultati, ma che normalmente non sono mai all'altezza del sogno che li ha sospinti... E in ogni caso il pezzo pregiato, dal costo paragonabile a quello di un brillocco, è costituito da 3 spiedini comprati al banco delle carni fresche e indiscutibilmente allettante... Ora, supporre che questi oggetti siano buoni in proporzione a quanto appaiono porcosi è abbastanza per riempire le animalesche fauci di salivazione inesauribile... Restano quindi un pregiato articolo di lusso, che forse varrebbe la pena di contemplare senza distruggere, se non fosse che il triste deperimento dovuto al ciclo della vita è l'inevitabile conclusione che attenderebbe il roseo manufatto...

E mentre così poeticamente penso a uno spiedino di carne, più prosaicamente mi domando che fine far fare allo stuzzicadenti gigante che lo tiene insieme: altri viaggi per lui, che potrebbe finire a essere utilizzato come forchetta di ignote carni tremanti...

martedì 23 giugno 2009

Causa ed Effetti


Stanno succedendo un certo numero di cose. Stanno accadendo perchè finalmente mi sto riappropriando della mia vita e sono prossimo alle ferie agognate e indubitabilmente meritate. Prima di tutto sto parlando tedesco. Ormai ci riesco con una certa serenità, pur se con risultati alterni. Quando mi mancano le parole, vado avanti lanciandomi in ipotetici neologismi da kamikaze linguistico. Ma ormai è necessario esercitarmi. Sono due anni a agosto che vivo qui, e dopo Gruezi, qualcosa di più deve uscire fuori. E' ovvio che le mie possibilità di intavolare discussioni al di sopra di dove vivi, cosa mangi, che fai domani e ti piace l'Italia sono prossime a zero, ma progressi ce ne sono stati, e molti. Il neo è che non riesco a parlare di qualcosa di significativo con le donne, e dubito fortemente che prossimamente stravolgerò il mio stile e me stesso gettandomi in una pista da ballo con un pelvi impazzito capace di conquistare le migliori spettatrici... Insomma, per ora siamo al punto che mogli e buoi dei paesi tuoi, oppure che parlino inglese...

Altra cosa discendente dalla causa Germanico in progress, è che giovedì andrò a parlare con l'agenzia padrona di casa per sapere definitivamente quanto verrà a essere il mio fitto dopo che avranno fatto i lavori. Sarà una serrata e dura conversazione in tedesco, da cui spero di uscire vittorioso, o almeno consapevole di cosa dovrò fare. Tengo le dita incrociate, con il desiderio di non spostarmi da dove sono e la filosofia di non calarmi le braghe al primo soffio di vento. Speriamo che la panza mi aiuti a fare reggere su la cintura!

Ecco anche le lunghe conversazioni con il nostro satanico diplomando, innamorato della musica heavy metal, dall'espressione ebete, ma da una mente attiva e molto operativa. Mi ha stupito oggi vedere tutto quello che è riuscito a programmare in meno di un mese per mettere su un sistema di cui ci gioveremo significativamente e che lo manterrà nella gloria perenne del nostro dipartimento. E' una bella soddisfazione vedere che ci è riuscito: non ho altro merito che di averlo guidato e aiutato quando necessario, ma anche io gli devo di avermi costretto all'idioma e di avermi dato qualche momento di ilarità...

Insomma tedesco. Un'altra piccola chiave alla mia cintura. Non so quando la userò per aprire delle porte che mi interessano, ma per ora la luciderò un pò a furia di sputi...

lunedì 22 giugno 2009

Ecco come la penso: dipende da noi.


Ho attraversato fasi diverse nel mio percorso. Non sono mai stato fatalista, ma la frustrazione verso cambiamenti che non avvenivano e realtà che non mutavano nella mia vita, mi hanno fatto qualche volta dire: "non è destino". L'ho detto però in periodi di sconforto, in cui quella incrollabile fiducia in me e nelle mie possibilità che è al limite della presunzione senza sconfinarvi inutilmente con autocompiacimento, era incrinata dalla stanchezza.

In realtà quello che ho sempre creduto è che siamo o almeno abbiamo la possibilità di essere arbitri della nostra vita... Possiamo essere distruttivi. E' una scelta possibile e rispettabile: non parlo di pessimismo, ma di quell'occhio criticamente offuscato che si copre di una densa fuliggine e resta accecato. Non è detto che non ci sia soddisfazione nello spianare il campo. Alla fine però è bene avere un progetto stile Milano 2 e agganci al PSI (oggi PdL) per tirarsi fuori con successo dai guai... Possiamo essere allegrissimi e felicissimi, ma attenti che avere tutti i denti cariati per il troppo zucchero e un diabete violento non è neanche da sottovalutare. Possiamo essere consistenti con noi stessi (la mia via), ma c'è dietro l'angolo un pò di quella amarostica sensazione di solitudine...

L'unica cosa che però hanno in comune queste e le altre mille possibilità che abbiamo, è di presupporre una dignitosa consapevolezza che stiamo facendo delle scelte di vita ogni giorno, e che stiamo usando il nostro tempo. Usarlo alla ricerca della felicità è il vero obiettivo: come questa debba essere raggiunta è un altro discorso perchè felicità è tante cose, e ognuno è stratega di se stesso secondo le proprie inclinazioni...

A rileggere questo post mi sembra di aver già scritto cose simili in modo diverso. E' probabile, eppure questo concetto e pensiero mi è così importante che non riesco a smettere di ribadirlo. Forse mi serve per ricordare che sono arrivato nel Maniero per una serie non di coincidenze fortuite, ma per una concatenazione di eventi che ho guidato e diretto a modo mio. Non so se per tutti ci sia questa scelta. Forse sono solo stato fortunato. Alcuni mi hanno detto bravo. Altri ancora si chiedono che cosa ca**o mi sia passato per la testa uscendo dall'Italia e chiudendo la porta senza portarmi dietro una chiave di riserva. Molti, pur dicendomi bravo, si sono anche chiesti che ca**o mi è passato per la testa... Io alla fine non cerco nè elogi nè condanne. Non sapevo del tutto quello che mi sarebbe successo, ma avevo la serenità di spirito per fare per la prima volta un vero salto con il paracadute. Il paracadute non lo avevo cucito da solo, ma con l'aiuto di tanti nei miei anni di maggiore o minore consapevolezza. Sperimentarlo era però non privo di rischi, perchè da inesperti ci si può anche sfracellare. A me sembra che per ora fili corde e seta abbiano retto bene. Ma non lascio la presa e continuo a dirigere con attenzione, aspettando di atterrare all'ultimo minuto, magari non troppo lontano da quel bersaglio che ho disegnato sul terreno prima di lanciarmi...

sabato 28 marzo 2009

Al Cinema in der Schweiz


Tentativo di andare al cinema in der Schweiz alla europea fallito... Beh, meglio raccontarla dall'inizio perchè forse si capisce di più e meglio...

Oggi è sabato, e anche qui in questa terra un pò caprina (omaggio a Heidi che ci si salutava pure...) si tende a uscire la sera. Ieri si era detto con una amica residente in Zurigo e altri, che probabilmente si sarebbe andati in discoteca. Capirete bene che per me già pensare allo sforzo della cosa è stato un'impresa notevole, ma mi ci ero un pò adeguato in concomitanza con il mio periodo di rinascita primaverile... Mattinata e pomeriggio super tranquilli con la pioggia battente che tanto è riuscita a conciliare il mio sonno da mettermi ko... Mi sono addormentato dopo un pranzo all'italianissime 14 e mi sono svegliato molto rilassato alle 17.20. Proprio alla mia maniera: rinverdire i fasti della pennica è stato un piacere. Due le notizie al rinvenimento: invito per un cinema con un collega di treno e indicazione del locale da ballo (per dirla un pò alla antica). Quest'ultimo dotato di sito web, mi ha comunicato con una musichetta piuttosto ambigua che stasera c'era evento speciale: serata gay... Ora, con tutto il piacere e il rispetto per la cosa, la mia motivazione è clamorosamente crollata sotto le scarpe: va bene la carestia, ma il salto del fosso è ancora un pò troppo...

Allora cinema sia. Inopinatamente ho deciso di lasciare a casa lo zainetto e di prendere con me solo il portafogli. Errore madornale: quando dico che il mio monospalla è la mia casetta da lumaca, non scherzo e dovrei saperlo bene. Eccomi quindi con il mio amico sul bus, intento a giochicchiare con il mio meraviglioso cellulare, che qualcuno avverte che c'è il controllo sul bus per i biglietti. Non so come la mia mente riesca a realizzare in un batter d'occhio che ho lasciato l'abbonamento e il permesso di soggiorno nello zaino, e in un istante alla fermata sono fuori dal bus. Appena in tempo per non dover cercare di spiegare in tedesco che non sono il portoghese di turno, per di più italiano... Quindi sotto la pioggia fina, passeggiata fino al cinema. Coda per il biglietto, e quindi ecco che la cassiera ci dice qualcosa del tipo "nur erste dxxx..." che dal contesto posso tradurre come: imbecilli, a quest'ora cosa pretendereste di fare se non di vedervi il film in ginocchio sopra i ceci in prima fila con la gente che vi tira i popcorn dietro la testa dopo averci azzeccato il chewingum masticato???? Tutto prenotato...

Alternativa culturale nessuna: ci dirottiamo inevitabilmente verso un qualsiasi ristorante. Capita uno spagnolo non disprezzabile, dove le crevetten aperte ad effetto percoca fanno la loro porca figura... Poi pub, e eccomi ora a casa a scrivere il post. E' stata una serata carina. La compagnia piacevole, come al solito multiculturale. Io ne sono contento, perchè la stabilità, almeno a volte, dà un pò di quel relax felice che fa la vita un allegro fiume sorridente...

domenica 15 marzo 2009

Turista in Svizzera: il Rigi e l'inesperto montanaro...


Era iniziata male. Sveglia rintronata causa incubo. 2 defezioni su 5 all'ultimo minuto. Tempo coperto. Biglietto del treno perso e da rifare per la modica cifra di 30CHF. Cagata di uccello in piena testa nella stazione di Zurigo...

Però l'avevo detto che da venerdì sono stupidamente di buon umore, e non mi sono lasciato abbattere. Treni, battelli, tutto in direzione Lucerna e poi Vitznau, per salire sulla vetta del Rigi (
www.rigi.ch). Io sono un uomo di mare: non ci sono vie di mezzo quando dico questo. Io fosse inverno o estate, per distrarmi sono sempre andato verso l'acqua salata, attirato non so da quale magnifica potenza. Camminate sulla spiaggia a Natale, ore di tramonti da Pascariello a Sorrento. Insomma mare.

Ma quest'anno ho comprato i pantaloni da sci (ad un prezzo ragionevole), gli stivaletti da trekking, ho capito di avere una giacca da snowboard, mi hanno regalato un cappello a 3 punte da giullare perfetto per la montagna. Insomma ero perfettamente equipaggiato per andarci e non ci ero ancora andato. Dominato dalla curiosità di salire in tempo ancora invernale su una cima innevata che potesse chiamarsi tale, mi sono lanciato in questa impresa coinvolgendo altri che avessero le stesse domande: che cavolo ci sarà da vedere? E se non si scia (perchè ovviamente io su quelle trappole parallele non ci ho mai poggiato il calcagno), che si va a fare in montagna? E in fondo, che altro c'è da fare in Svizzera?


Alla prima domanda, devo rispondere che non si vedeva un granchè, perchè la cima era immersa nelle nubi bianche e non si poteva apprezzare niente. Sembrava di essere nell'ovatta, perchè anche i suoni della natura non arrivavano a destinazione... Però da fare c'è stato: abbiamo infatti deciso di scendere per un bel pezzo a piedi, e lì, a parte gli scenari suggestivi (alcuni dei quali aggiungerò alle foto dal finestrino...) c'è stato da divertirsi. Primo pezzo di discesa facile, nella neve e nella nebbia, ma su un terreno battuto, alquanto dolce e dove era molto bello camminare. Freddo neanche tanto, ma neve sì, tantissima. 2/3 metri intorno erano inquietanti, ma molto stabili e suggestivi. Stop ad una stazione per il pranzo: inevitabile quanto agognata salsicciona con patate fritte che nell'aria montana sono sembrate più buone... E dopo questo break, ridiscendere un pò appesantiti a valle. Dopo aver attraversato facilmente un paio di paesini, ecco il percorso farsi piuttosto "bianco". Sì, era bianco neve, e le gambe scendevano di botto fino al ginocchio. Dopo duecento "caxxo" e trecento "vaffanXXlo", siamo arrivati alla stazione successiva del treno. Eravamo esausti, e l'impreparazione alla alta montagna si è mostrata tutta nei calzini fradici di neve entrata nella scarpa non perfetta per l'occasione! Io però sono stato astutissimo (o meglio ho avuto un gran culo) e mi sono messo due paia di calzini, per cui tolto il primo strato di spugna, il secondo è rimasto quasi asciutto...

E poi ancora traghetto con the a bordo, treno senza scarpe, e una doccia lunga, calda e conclusiva.
Ho fatto il turista in Svizzera. Sono stato un inesperto montanaro e ho visto un pò di cosa significa andare in montagna e divertirsi. C'è dell'altro, e forse lo scoprirò. Ma soprattutto ho capito che qui c'è tanto ancora da vedere per me. E' un bene averlo capito, perchè mi darò altre occasioni...

domenica 25 gennaio 2009

Discoteca...


Ieri discoteca... Ora mentre scrivo ho una serie di piccoli malesseri da postumi tipici dell'evento e dei quali non mi preoccupo più di tanto perchè è domenica, e io la domenica ho il provvidenziale binomio letto e pigiama a farmi compagnia... La mia testa è fondamentalmente vuota di contenuto, i miei occhi faticano a fissarsi sullo schermo, qualche neurone pizzica elettricamente come uno spillo e lo stomaco borbotta che ha fame... Avrei potuto dormire di più stamattina, ma questo non sempre dipende dalla volontà che uno ha di stare a letto in oblio...

Ma venendo all'evento, ecco le mie impressioni sulla serata danzante... Prima di tutto dove. Zurigo, un capannone enorme che per l'occasione aveva adottato lo stile del più fetente dei discount della Svizzera con delle scritte rosse e bianche molto poco accattivanti. Ci sono andato con i miei amici italiani, arrivando da signore alle 11 e dovendo percorrere una interminabile fila all'aperto (-3°) dove l'età variava tra una preoccupante guaglioneria e coppie che all'ospizio non si sarebbero trovate a disagio... Se quando avrò la loro età andrò ancora in discoteche come queste, per favore, sparatemi almeno un colpo ad un piede: sarebbe meno doloroso di un risveglio della mattina dopo...

Appena entrato sono stato investito da una zaffata di fumo aspirato e espirato da una massa compatta di più o meno ggiovani rigorosamente dotati di alcool e di sguardo languido a 360°. L'aria pesante era confermata da una preoccupante nebbia stile Val Padana... La musica era una parete impenetrabile anch'essa, sparata non so dire da dove a un volume destabilizzante... Già muovere i primi passi verso un lontanissimo guardaroba mi ha lasciato senza fiato. Gli svizzeri sembravano pacificamente confusi: altro che efficienza quando ho dovuto aspettare quasi 20 minuti per lasciare la giacca! E poi anche io conforme alla fauna locale mi sono attaccato una birra al palmo della mano e ho incominciato a agitarmi delicatamente cercando di assecondare la musica... Missione impossibile questa, soprattutto perchè eravamo stati attirati dalla promessa di un repertorio 70-80-90, e non abbiamo colto che sarebbe stato il repertorio TEDESCO di quegli anni... Risultato: a parte I will Survive e YMCA, le note erano ignote...

Dopo un paio d'ore di questo fantasioso mondo, mi è sembrato che fosse ora di ritornare a essere me stesso e di uscire dal budello che nel frattempo era diventato fetido e scivoloso... La zozzimma per terra era avvilente e il tipico sudore da discoteca si spandeva in ogni dove... Evidenti cenni di abuso di alcool e stupefacenti erano folkloristici lati della stessa medaglia... 2009, fuga da Zurigo attraversando il muro umano e sfondandolo a picconate... E come Iena Plinsky, mi è sembrato di tornare alla vita da una spettrale realtà sognata...

domenica 4 gennaio 2009

Yoda è qui


Viaggiando da una galassia lontana lontana, attraversando le Alpi e gli Appennini, zompando anche le Ande e gli Urali, Yoda, il grande maestro Jedi è qui in Svizzera sul mio tavolo.

Mi guarda intenso con le sue orecchie arricciate e con il bastone nelle dita. Dal kimono sbucano i piedi appuntiti...


Che la forza sia con noi!

mercoledì 8 ottobre 2008

Che ci fai in Svizzera?


Oggi mi hanno fatto questa domanda su di un blog che leggo con interesse... Ci ho messo qualche secondo a pensare alla risposta, non tanto forse perchè la domanda non mi fosse chiara (a volte sono un pò tardo...) e neanche perchè volessi dare alla risposta una forma articolata (quella la lascio per questo blog per mantenere uno stile aulico che le persone possano odiare un pò!), ma perchè OGGI, è una domanda che pesa...

Fondamentalmente, delle motivazioni per venire, ho già parlato diverse volte: lavoro, prospettive, soldi, opportunità... Ma quali invece le motivazioni per rimanere? Una volta che le condizioni che si speravano si siano realizzate, non viene voglia di mettere il piede su un altro gradino? Siamo degli animali abitudinari e impauriti molte volte del cambiamento, io in particolare: se potessi evitare di cambiare il letto perchè non è igienico mantenere le stesse lenzuola indefinitamente, lo farei, perchè prende la mia forma (magari anche quando non ci sto dentro...)... Eppure non nascondo che lo stress è una molla che mi spingerebbe a guardare intorno se qualcosa d'altro che mi potesse attrarre si palesasse...

Insomma, non so bene quando, ma ho un seme piantato nel cervello che mi spingerà un giorno germogliando, a un nuovo cambiamento... Dove, come, perchè e cosa, sono una serie di parole per ora vuote come le caselle del cruciverba del mattino... Ma anche per loro, prima o poi, una definizione verrà!

P.S.: E meno male che c'è il blog. Oggi quest'ora a scrivere, mi ha distratto dai problemi di lavoro, e ora mangerò felice e contento... Provate anche voi a distrarvi così ogni tanto...

lunedì 15 settembre 2008

A lezione di Lavatrice...


Grande lutto nel palazzo per la dipartita della lavatrice in opera per tutti noi da un pò di tempo... Era un oggetto amato e ormai ben conosciuto nella sua semplicità, ma essendo un oggetto, ha esaurito la sua vita lavorativa ed è stato prestamente sostituito... In fondo succede anche gli uomini, inutile nasconderlo...

Conseguenza è stata l'installazione di una lavatrice super-tecnologica dotata di luci spaziali blu, ampio display per innumerevoli funzioni, e una esorbitante serie di tasti da maneggiare con cura. La cosa che più mi piace dell'oggetto in questione è la luce che si accende quando si apre l'oblò: chi la ha studiata è un genio, perchè c'è anche un effetto di diffusione di luce che fa sembrare tutto molto professionale e luccicoso.

Purtroppo, specialmente per gli anziani del palazzo, il nuovo ritrovato tecnologico presenta una serie preoccupante di punti oscuri... Dopo la spiegazione della piacevole signorina Italo/Svizzera, nugoli di domande si sono affacciati alla mente delle signore, ma è stato evidente che il loro disagio di comprensione non potesse essere colmato facilmente e che finanche i punti interrogativi non fossero chiari anche a chi li poneva...

Però che organizzazione in questa Svizzera: lezione di Lavatrice con prova, educazione civica all'uso comune e riunione di condominio in lavanderia... Peccato solo che il tutto si sia svolto in lingua tedesca: ora credo che il primo danneggiatore inconsapevole sarò proprio io!

sabato 13 settembre 2008

La disturbata in Svizzera


Treno affollato del venerdì pomeriggio. Quello pieno dei pendolari che tornano a casa un pò in anticipo rispetto al solito per andare a godersi il meritato riposo del weekend. Quello di tutti i viaggiatori del fine settimana che si vanno disperdendo ai quattro angoli del mondo. Quello dei viaggiatori occasionali che hanno un appuntamento in centro...

Si cerca un posto con aria disinvolta ma decisa: tu, scemo del villaggio, perchè hai messo la valigia tra i piedi e non ci fai sedere sul divanetto a due? Siamo due stanchi lavoratori che onestamente vorrebbero usufruire del servizio in modo dignitoso, niente altro che questo... Ebbene perchè già dal tuo aspetto stupido, ho la sensazione che per te il vivere civile sia un optional che hanno dimenticato di aggiungere alla dotazione di serie? E quando il mio collega, svizzero educato, sposta un pò la tua valigia, perchè direttamente lo invii a fare quattro passi nella zona pelvica posteriore? Perchè gli fai perdere l'aplomb e lo costringi a innescare una discussione che sfiora il contatto fisico mettendolo in una sgradevole agitazione cui non è abituato?

La tua incerta provenienza (forse il lavoro di tua madre lo conosco, quello di tuo padre non meglio definito) non giustifica che tu debba darci noia mentre allegramente parliamo dei fattacci nostri e vogliamo solo arrivare presto alle nostre case dimenticando una settimana faticosa...

Insomma, una disturbata in Svizzera, la dobbiamo proprio fare senza una ragione necessaria e sufficiente? E' un peccato che io non sia un picchiatore napoletano di quelli seri, altrimenti, pur avendo capito solo l'incipit del tuo discorso, mi sarei tolto gli occhiali e con la cresta al di sopra della fronte ti avrei rotto il naso... Ma no, la disturbata svizzera si ferma alle parole, e te ne vai dal treno lasciandoci in uno squinternato imbarazzo e con lo sconvolto collega che cerca un motivo per la tua stupidità e che forse rimarrà adrenalinico per un paio d'ore...

domenica 24 agosto 2008

Beccato: la vendetta della Munnezza!


Questa volta mi hanno colto sul fatto 2 volte in 2 settimane. Ok, in un anno di training delle regole ferree della spazzatura svizzera, ho avuto un calo di tensione e concentrazione e mi sono lasciato andare a 2 leggerezze, beccando l'inevitabile consiglio/richiamo dei ben più esperti autoctoni/naturalizzati che ci hanno tenuto a mettere in campo la loro competenza in materia...

Andiamo con ordine. Erano 6 mesi che avevo a casa il lampadarione Ikea a forma di mappamondo di carta velina. All'inizio ne avevo preso la versione più grande per riempire un pò il salotto che mi appariva vuoto, ma poi ho realizzato che le case svizzere sono basse, e quindi il pallone aerostatico era d'impiccio... Ne ho comprato la taglia inferiore, perchè la forma era comunque carina, ma proprio perchè perplesso sullo smaltimento del vecchio, lo ho tenuto di impiccio in casa per lungo tempo... Poi ho infine deciso: si deve buttare, anche perchè si è rotto nello smontaggio! Ebbene, sono sceso e lo ho messo nel contenitore così com'era... Dopo due giorni, ho però incontrato il mio vicino Indiano, una ottima persona di cui credo non imparerò mai il nome, che mi ha detto: attenzione! Quando hai buttato il lampadario (!), c'era la signora svizzera in giro, e già una volta, la cara vecchina, ha chiamato la compagnia della raccolta per denunciare l'uso "improprio" del contenitore... Sperabilmente questa volta me la farà passare, ma pura la babbiona spiona...


Ieri invece, ho risolto l'amletico dubbio dei bicchierini dello Yogurt. Sono o non sono da riciclare? La mia risposta era stata sempre affermativa: c'era un punto di raccolta dove c'era scritto latte, yogurt etc... Ho fatto 2+2 e ho sempre furtivamente (perchè comunque un pò preoccupato quando ho a che fare con la spazzatura) imbucato i miei 30 bicchieri mensili... Ma ieri, mentre facevo la solita operazione in modo furtivo, ecco che una cara commessa del centro commerciale, mi ha duramente redarguito: "das ist Haus Abfall!!" che significa: "è spazzatura di casa tua!". Questa stregaccia poi me lo ha anche detto con fare risentito, e a poco sono valse le mie impappinate giustificazioni... Insomma, una altra rottura di scatole...


Morale della favola: mai abbassare la guardia sulla munnezza. La sua puzza ti torna sempre addosso!

venerdì 8 agosto 2008

Freddo e pioggia: la mia Svizzera...


Oggi sono ritornati fresco e goccioloni... Sì, qui ad agosto c'è da aspettarsi di tutto, e onestamente io me lo aspettavo... Però non me ne lamento. Sinceramente il caldo bello c'è stato, e tutto quello che verrà è un di più. Non si può pretendere mica che una terra montanara si snaturi e il clima diventi quello del meridione d'Italia! E tutto sommato, per carità di Dio: il caldo soffocante che si patisce in città e dintorni, secondo me è una tortura clamorosa e difficilmente accettabile...

In ogni caso, guardo fuori dalla finestra le incombenti e nere nuvolone, ma riesco e non deprimermi. Sono un convalescente in ripresa che spera di essere molto presto al 100%, e per nulla quindi attirato dalle feste di piazza come lo Street Parade di Zurigo. In un altro momento avrei messo da parte le pantofole, ma oggi, invece, penso che sarebbe veramente sputare in faccia a tutti i miei sforzi per stare bene sfrenarmi domani...


Ma dalla prossima settimana invece voglio essere nel pieno possesso delle mie facoltà fisiche e mentali, non per scrivere il testamento, ma per rialzare la testa fiducioso e non stare a pensare che qualcosa possa succedere!


Per il resto, oggi ho capito di non essere un'idiota e che forse ho anche qualche capacità nascosta dentro al cilindro. E' bello ogni tanto dare una lisciatina al proprio ego, visto che gli altri non sono pagati per farci i complimenti... Secondo me ho dato una bella interpretazione a un fenomeno che ci sta mettendo in crisi al lavoro. E' una spiegazione elegante, anche se un pò evanescente: la mia specialità insomma! La probabilità di aver detto una boiata galattica ve decisamente in secondo piano se comparata con la mia capacità di descrivere lo scenario apocalittico a tinte forti: Caravaggio mi ha fatto un baffo... E così, lavorativamente, soddisfazione. Personalmente, vediamo come va da domani...


Fischio!!!!

lunedì 28 luglio 2008

Rincari...


Nonostante le mie ancora precarie condizioni di salute, sono ritornato in Svizzera... Alle mie esperienze "mediche" di questi giorni, dedicherò un post quando mi sentirò meglio e riuscirò ad affrontare la questione in modo ironico. Per ora, onestamente non ci trovo molto da ridere...

La scoperta al rientro però c'è stata. Nel cumulo infinito di buste bianche che mi arrivano mensilmente, a parte la solita bolletta di internet è telefono, ho trovato una serie di informative che significavano prossimi rincari del costo della mia vita.
Prima di tutto, proprio la compagnia telefonica mi ha giocato un tiro mancino aumentandomi il costo delle telefonate in Svizzera da zero e 4 centesimi in due parole. La sua nuova tariffa è... Cavolo, mi avete irretito e fatto assaporare il gusto delle telefonate in Svizzera gratis per un anno e ora me le togliete... Infami... Poi, la mia cara banca mi fa sapere che, siccome è finito il mio anno in promozione, ora ogni mese pagherò perchè loro si tengano il mio denaro... Che palle! Ogni mese! Ok, alla fine se paragoniamo all'Italia, non costa di più, ma ancora una volta: perchè?????

Insomma, come se già non si sapesse, la Svizzera è costosa, molto costosa... E meno male che ne ero già convinto!

lunedì 30 giugno 2008

Aria immobile


Fa caldo. Molto caldo. Siamo ogni giorno a 30° e il vento stenta. Non tutta la settimana si può andare in piscina. Capita solo il weekend di rinfrescarsi in stile marino, ma poi bisogna sopportare e sopravvivere... Probabilmente il mio problema è di essere stato colto alla sprovvista: qui ho pochi pantaloni leggeri, essendo arrivato in stile Totò e Peppino a Milano, con la sola defezione del colbacco e della pelliccia, ma con pienezza di preconcetti sulla nebbia che c'è ma non si vede e sul freddo lacerante da cui difendersi tutto l'anno.

E invece no, bisognava essere pronti anche a questo altro estremo della scala termica: sudore in stille, pelle lucida, sete atavica e lingua bollente... Insomma, situazione che tante e tante volte ho provato nel nostro meridionale meridione e che tutto sommato forse speravo di evitare in questi termini. Fortunatamente la notte si riesce a dormire soddisfacentemente, e al mattino addirittura vale la pena di coprirsi un pò... E' questo un aspetto che mi piace, come mi entusiasma il fatto che il maniero sia abbastanza fresco, quasi quanto caldo d'estate... Insomma una casa molto confortevole...


So che il mercurio a Napoli si sta ancora una volta divertendo a fare quattro salti, e che la conseguente situazione per chi lavora è tremenda. Ebbene, in questa aria immobile di fine giungo provo a consolare i vostri pori che senza posa lasciano andare i vostri liquidi: in Svizzera non c'è solo la neve!

domenica 29 giugno 2008

Piscina in quota: Tutto il mondo è paese!


Ieri (e forse anche oggi) vita di piscina in quota. In quota perchè di certo la Svizzera non è a livello mare, anche se poi quale sia la differenza tra lo stare in piscina in montagna o al mare è poco chiara...

Ancora meno chiaro è dove vada a finire la famosa differenza tra i caldi meridionali e i freddi elvetici. E' facile accorgersi che in prossimità di una pozza d'acqua usi e costumi si avvicinano molto rapidamente. Prima di tutto c'è la passione smodata per il salto dal trampolino. Certo qui c'è la piscina dedicata ai tuffi con la piattaforma da brividi a 10 metri e l'organizzazione è forte e precisa per evitare qualsiasi problema, ma l'entusiasmo di grandi e piccini con urla e emozionanti espressioni di paura, non è diversa...

E poi c'è la piscina per nuotare: certo i soliti salutisti si mettono a percorrerla per un'ora buona senza fermarsi, ma la maggior parte ama solo sguazzare e spruzzare per farsi notare. I soliti giochi d'amore tra ragazzi e ragazze sono anche qui rumorosi e pacchiani. I risultati come al solito più o meno positivi. Le effusioni più o meno contenute...


Insomma sfato il mito dei distaccati elvetici: almeno in piscina c'è tutta la solita fauna di zanfari, distaccati, distinti, esibizionisti e pudici che affolla le nostre spiagge... Il fatto che parlino un'altra lingua non li rende migliori o peggiori di tutti i cugini europei. E quindi mi sono sentito un pò a Sorrento, con la sola mancanza della frittata di maccheroni!

domenica 25 maggio 2008

Arrivedersi...


Nuova partenza. Tra poche ore mi imbarco sul mio solito treno dell'aria per la mia terra di adozione... Inutile dilungarmi sulle solite sensazioni da esilio scelto. Sono controverse e tutto sommato sono una matassa che dipanare non ha un gran senso. L'intorcinamento addominale credo parli da sè...


Però ancora una volta sono stati giorni densi e ricchi. Famiglia, amici, mare, città, smog, spazzatura, piccioni assassini, guidare, respirare, bloggare, pensare... Ed ecco una nuova vacanza nella mia terra...


Ho anche finito il mio giro di check up per quest'anno: dentista, dermatologo, oculista hanno detto che il mio fisico può ancora resistere un altro anno al tempo che passa, salvo fare il tagliando... Cambio olio motore, benzina super senza piombo, e la macchina dovrebbe ancora evitare gli inceppamenti della incipiente età. Io sono fiducioso, anche se dovrei forse pensare di tornare alla maglia della salute!


Ringrazio chi mi ha voluto vedere e chi ha deciso di fare uno sforzo per passare del tempo insieme. E' stato bello essere ancora parte di qualcosa che va avanti veloce insieme alla vita che passa... Ritornerò ancora, perchè per fortuna la Svizzera è vicina, e il mare mi aspetta felice di abbracciare le mie rotonde membra...

sabato 17 maggio 2008

Ritorno a casa...


Stasera sono appena rientrato. Cena da un amabile collega tedesco: lo apprezzo perchè è veramente un semplice con poca malizia, e così la sua giovane famiglia. Mi ha invitato a questa cena e mi sono disobbligato con una bottiglia di Primitivo del Salento comprata in offerta nel solito supermercato sotto casa...

Il rientro a casa è stato piuttosto variegato. Non nel senso del fantastico gelato della Carte D'Or che pure vi consiglio (la variante al cioccolato merita un "remarkable"), ma della fauna umana che mi ha circondato. Che uscire faccia bene perchè apre la mente, credo di averlo già ripetuto più e più volte, ma stasera conferma scientifica! Nel bus dei pendolari della sera-notte profonda svizzera, esemplari di specie che raccogliere in un'arca di Noè da far affondare invece che galleggiare sarebbe una scelta pietosa...

Due ragazze fin troppo allegre che nella loro mutevole gioventù hanno trascorso il viaggio a parlare per pochi istanti mentre prendevano fiato tra le risate: va bene l'allegria, ma diamole un senso: forse lo aveva in tedesco, ma i mugugni gutturali che mi sono giunti non mi hanno detto molto! Poi i due uomini imbarazzati che finchè c'erano due donne con loro sono sembrati intenti in approfondite discussioni finanche divertenti visto il numero di sorrisi profusi, per poi calare in un imbarazzato silenzio nel momento in cui le donzelle sono scese. Neanche il tentativo di salvare le apparenze: amico sei una palla, sono sembrati dire all'unisono! Poi una pagnotta troppo cotta di donna in compagnia di un mezzo cieco, che a mio modo di vedere cercava di fargli sbagliare strada e farlo inciampare e ruzzolare: anche il suo tasso alcolico mi ha lasciato delle perplessità incolmabili... E infine, last but not least, il tipico gallico: capelli ricci scuri un pò allungati sul collo e "accorciati" naturalmente sulla fronte alta. Baffi alla Federico Barbarossa (aveva i baffi???), e gli immancabili germanici occhialini a cerchio tondo dorato di cui i tedeschi sembrano non poter fare a meno, nonostante la moda e la tecnologia abbia fatto qualche passo in altre direzioni. Intento in conversazioni che è impossibile abbia reso divertenti, già lo immaginavo con i suoi Unni discendere in Italia e darsi a depredare e bruciare villaggi...


E in questo panorama, io, il solito italiano, interessato ad una anonima ragazza credo piuttosto giovane seduta di fronte al gallico e per questo a me completamente interdetta... Che carrozza... E meno male che in me girava un pò di vino, altrimenti la depressione avrebbe potuto giungere a tradimento! :-)

Buonanotte!

giovedì 24 aprile 2008

Il biliardo e il senso della vita: ma anche no!


Stamattina alle 6 ero già in treno diretto al lavoro. Ormai per me è consuetudine, per cui non mi sorprendo più, ed anzi a momenti vivo anche il gusto della sveglia super presto. A guastare il mio umore ci ha pensato però un incontro che si è rivelato spiacevole sul mio beneamato Zug (treno in tedesco) spaziale, normalmente prodigo invece di buone conoscenze e simpatiche chiacchierate...

Sorvolo sui dettagli, ma la situazione si è fatta improvvisamente pesante, per cui mi sono rifugiato tra le pagine liscissime della mia Moleskine immergendomi nella scrittura maniacale che mi contraddistingue ultimamente per obliare e distogliere la mente da quello che avrei voluto dire e fare... Ne è venuta fuori una di quelle strampalate metafore sulla vita e sulle relazioni direttamente collegata al gioco del biliardo che ho buttato giù in un paio di paginette. A parte la difficoltà di scrivere a mano libera (il computer mi sta rovinando da questo punto di vista), credo tutto sommato ne sia uscito uno scritto non del tutto malefico...

Però, e qui c'è un grande però, questo scritto non lo posterò. Ho deciso che per il resto di questi giorni della settimana, me ne sfaccio le biglie delle mie stesse teorie bislacche sulla vita, l'amore e le vacche, e lascio che tutto scorra sul fiume eracliteo... Tutto sommato mi sono annoiato di me stesso e di scrivere cose che nel complesso non necessariamente sono interessanti o piacevoli. Purtroppo, essendo nella mia natura, prima o poi ritornerò a sparare discussioni filosofiche sul sesso degli angeli e sull'invenzione di uovo e gallina, ma ora no...

Ora penso solo che, se Dio vuole, domani, sabato e domenica saranno giornate bellissime qui in Svizzera, e io voglio andare da qualche parte a tuffarmi a cufaniello nella natura... Farò un bel tonfo e un bello splash, ma perchè no?

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