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lunedì 15 agosto 2011

Street parade 2011 - Zurich

La scorsa settimana celebravo i 4 anni in Svizzera. É un luogo che mi ha dato e continua a darmi molto. Ma questo magari sarà argomento di un altro post...
In questi 4 anni, per le ragioni più disparate, molte cose che caratterizzano la Svizzera non sono riuscito a farle. É tra gli obiettivi di quest'anno colmare, ove possibile, le lacune della mia permanenza... Tra queste c'era sicuramente la Street Parade di Zurigo. Per i non abbienti come me, trattasi del più grosso evento di musica elettronica d'Europa. L'organizzazione é la seguente: la città si popola di circa un milione di persone da tutta Europa, addobbati nei modi più diversi e più estremi. Essi si organizzano per sfilare su carri a pagamento oppure semplicemente a piedi secondo un percorso prestabilito lungo il lago. Coloratissima, la sfilata ha una carica sessuale potentissima. Ho immaginato il Papa su uno di questi carri slogarsi il braccio a tentare di salvare le anime corrotte a furia di pioggia di acqua santa! Ma in realtà, a parte il sesso molto propagndato, la musica da discoteca prende il sopravvento in un'onda ciclica da cui é difficile esentarsi... Senza lanciarsi nel gorgo senza fondo della folla incontrollata dei punti più caldi e più stretti, mi sono potuto godere l'evento abbastanza serenamente. Un commento interessante l'ho sentito camminando distrattamente: "...a me l'unica cosa che non piace della street parade é che c'é la droga"... Oh, ma guarda un pò la beata ignoranza... Pensare che io non me ne ero accorto e neanche ci avevo pensato che ci potesse essere...A parte queste banalità, l'evento é tale da non consentire mezze misure: o lo si ama o lo si odia... A me piace, e quindi credo di ricadere nella prima categoria. Saranno le origini napoletane, ma la folla non mi spaventa e in genere so capire quando il pericolo arriva... Per cui il fatto che la popolazione di Zurigo passi da 300000 a 900000 non mi sconvolge oltremodo... Che ci si voglia divertire a proprio modo neanche. Se in giro ci potevano essere i bambini, credo che il segnale fosse chiaro.E poi comunque é sempre la Svizzera che la mattina dopo si risveglia cone le strade pulite, con il riciclo in piena attività e con le tasche piene di soldi per l'ennesima invenzione dal nulla... Grossi investimenti producono anche grossi guadagni, e il ciclo continua...Forse questo paese é uno dei pochi dove spendere molto significa solo fare un business remunerativo.E alla fine, costruire un enorme baraccone per tutti, produce quel livello di divertimento assoluto che é l'unico concepibile..Un'altra tacca sul muro... E ora via con la prossima!

domenica 28 novembre 2010

I benedetti mercatini


Oggi vado a vedere i mercatini di Natale a Zurigo. Lo faccio senza alcuna altra pretesa che passeggiare al gelo e riscaldarmi con del Gluewein che mi dia un po' di sollievo... La città pare non sia stata investita dalla neve della campagna dove vivo. Il Maniero è bianco luminoso e anche se il sole sembra dare un'occhiata fuori dalla tende nuvolose, non credo riuscirà a sciogliere i fiocchi ammonticchiati...

Ora il punto dei mercatini di Natale è che si trovano sempre le stesse cose. Niente che mi stupisca e colpisca di solito. Certo, l'atmosfera è carina e fa un po' presepe napoletano, ma c'è sempre quell'ovattato silenzio a infastidirmi un po'. E parlando di presepe, sarebbe anche da capire come mai anche a Napoli ci si metta la finta neve pur non avendola mai vista in città nella mia vita per piu' di venti secondi...

Il Natale è diventata una festa puramente commerciale. Lo dicono tutti. Di religioso e spirituale è rimasto solo il rito del capitone fritto. I mercatini, qui e altrove, ne rappresentano una incarnazione paganeggiante inondata di luce ma soprattutto di soldi e di commercio. Gesu' interverrebbe probabilmente di bastone in tutti questi luoghi come nel tempio... Eppure sembra che non ci sia nessuna alternativa. Non che io abbia alcuna ricetta da proporre, ma è interessante vedere che il mondo che si sta uniformando a se stesso, porta a diffondere ovunque tradizioni nate chissà dove, chiaramente solo nel caso che producano profitto...

E' il caso di tutte quelle feste importate come Halloween, che anche in Europa prendono piede senza che ve ne sia una coscienza originale... Oggi ho anche letto sul sito della banca la notizia che c'era il Thanksgiving in USA... Ovviamente era importante per la Borsa, ma per un attimo ho pensato che adesso avessimo iniziato a festeggiarlo anche qui e che i tacchini europei si stessero già preparando ai tempi duri...

Insomma benedetti mercatini. Benedetti da chiunque voglia fare soldi e da chi ne voglia spendere per le feste e sia alla ricerca di idee che abbiano un confine molto stretto con la paccottiglia... E Natale sia!

lunedì 13 settembre 2010

U2 - Data 2 - Zurigo


Plink plink plink........

E' iniziato così il concerto del 12, la data due di Zurigo... Eravamo felicemente stati in attesa di Bowie e degli U2 e tutto sembrava funzionare bene. Siamo al termine dell'estate e il sole cala prima. Quindi le nuvole che arrivavano alle spalle del Claw le abbiamo un pò sottovalutate... Ma poi plink plink plink...

Potrei scrivere un post di dieci milioni di miliardi di plink, se considerate che sono stato per due ore sotto l'acqua insieme a 10000 persone dei posti prato e molti di quelli dei posti seduti. Perchè la tempesta è stata una di quelle con i controfiocchi. Inizialmente pioggia verticale, e un piede del palco che ci difendeva, ma poi vento turbinante proprio con un temuto 360° tanto in linea con il logo del tour... Ci siamo bagnati alla grandissima. Io ad un certo punto sentivo distintamente l'acqua colare nelle mutande, eppure quando il rosso di Where the streets have no name si è acceso, sono impazzito ancora una volta. Mentre Adam Clayton ormai a torso nudo se la rideva beato, Bono piazzava parole mai usate nelle canzoni, Edge si accaniva con rabbia sulle corde delle chitarre quasi volesse sfidare il cielo nero e le saette incombenti, Larry Mullen se ne stava al coperto sotto l'ombrellone, ma anche lui si andava a prendere la sua bella dose d'acqua con le tonga...

L'atmosfera era diventata ormai pazzesca. Gli svizzeri si erano sovraeccitati sentendosi in un clima familiare forse e mostrando di dover essere scossi nel profondo per partecipare veramente. Cantavano tutti, e nonostante l'acqua, la gente sarebbe rimasta anche per quella With or Without You negata dalle cascate del Niagara che ormai avevano allagato pericolosamente il palco. Il maxischermo maculato ha dovuto dire arrivederci, ma gli U2 si sono divertiti. Sì, secondo me si sono sentiti degli arzilli ventenni di cinquant'anni spinti da tutta quella gente che non se ne sarebbe andata. E vedere Bono ridere di gusto, Adam guardarlo inventare e non crederci, ha detto che ne è valsa la pena. Ed è valsa la pena di correre indietro alla macchina e mettere il riscaldamento a palla incluso il dolce massaggio al sedere del sedile termico!

Mi rimangono immagini confuse di una corsa sotto l'acqua e di una Walk On da sotto alla passerella mobile. Ma mi resta chiara quella sensazione di evento che ricordi. Perchè nelle cose estreme c'è un ché di assoluto. Gli U2 lo sanno. E quelli che c'erano ieri sera, pure...

domenica 12 settembre 2010

U2 - Data 1 - Zurigo


Ebbene la prima data è felicemente passata ieri sera. Atmosfera completamente diversa da quella di Torino. Nessuna coda chilometrica all'apertura cancelli. Nessuna pazza corsa e rincorsa verso l'agognato posto avanti. Arrivo smooth, ingresso più smooth. Seduti nell'attesa del momento in cui il gruppo spalla ha iniziato a suonare. Pensate che sono riuscito anche a andare e tornare dal bagno in 10 minuti quando le prime note dei One Republic sono partite nel cielo azzurro di Zurigo...

Poi gli U2. Sono arrivati silenziosi come sempre, pronti a scatenare una popolazione notoriamente non entusiasta. Ce l'hanno messa tutta, specialmente all'inizio con una serie di pezzi che avrebbero messo in moto una macchina senza la batteria... E la maggior parte del pubblico si è fatta trascinare... Certo con le dovute eccezioni. Tipo quella che mi ha guardato in tutti i modi mentre urlavo alla disperata e alzavo le braccia... Inorridita forse dal fatto che non fossi più fresco di doccia, ha ritenuto che la sua occhiata potesse influire in qualche modo sulla mia decisione sbattermi come un uovo in un Bimbi! Ma come Bono ha avuto modo di dire: "...also Swiss people can go crazy..."...

Ma soprattutto è stata una bella serata di casino in compagnia... E' stata una serata di festa con un bel gruppo di amici che si è fatto conquistare dalla musica, dallo show e dalla possibilità di trascorrere delle ore insieme senza i freni della vita quotidiana. Ed è stato ancora una volta spettacolo vero. Quello spettacolo che gli U2 sono rimasti in grado di fornire con una concreta musica oltre che con gli effetti speciali e le danze di corpi seminudi proposte da tanti altri.

Oggi andiamo ancora. Andremo probabilmente più avanti. Ma questo non è il punto nodale. Perchè ovunque tu sia, la sensazione è talmente forte che ne sei parte... E resta con te...

domenica 10 maggio 2009

Temporale Primaverile


Non mi era ancora successo da quando sono qui di trovarmi all'aperto con un temporale. Diciamo che in generale non mi è successo spesso nella vita, perchè eventi del genere tutto sommato vale anche la pena di viverli in diretta TV sul canale "Finestra di casa".

Ieri però era una bella giornata calda, e andare a Zurigo dopo pranzo era stata una scelta ideale... Lungo la ricca Bahnhofstrasse però il tempo ha incominciato a dare segni di insofferenza: evidentemente la città non aveva messo su la protezione solare e di conseguenza aveva paura di scottarsi. Una doccia deve essere sembrata la soluzione ideale del problema, perchè annunciata da nuvoloni neri come la pece, dato lo squillo di trombe con delle folate di vento cariche di rabbia, si è scatenato il diluvio. Fortunatamente ero in prossimità di un piacevole porticato dotato di accogliente bar, e la decisione irrevocabile è stata di buttarcisi dentro senza ragionare troppo... Dalle vetrine del locale, l'apocalisse è stata impressionante ma non devastante: lo scroscio d'acqua è venuto giù senza risparmio e le strade sono state inondate di raffiche pesanti. Ma un Falerio Bianco e qualche pezzettino di Sushi hanno fatto passare il tempo senza troppo dolore... Dopo l'ora di ordinanza, capito che si era fatta una certa, il temporale sarà andato a fare serata da qualche altra parte, lasciandoci sotto i piedi una Zurigo ancora una volta linda e pulita, lavata e fresca. Luminosa al riapparire di Fratello Sole!

Mi sono ritornati in mente i temporali di Sorrento. Ne ho beccati penso tre o quattro senza alcuna possibilità di scampo. Li ricordo tutti per motivi diversi: il primo perchè eravamo una catena umana in bicicletta con Padre, Zio, Fratello e Cuginette, tutti in tenera età, e arrivammo a casa fradici ma molto eccitati. La strizzatura vestiti e doccia calda furono un rito inusuale per le preoccupatissime Mamme, mentre noi ancora avremmo forse voluto sguazzare! Quella volta, io e mio fratello, scoprimmo che i freni della bici non funzionano granchè se i cerchioni sono umidi... Percorrere 100 metri in più senza controllo fu fortunatamente solo un pò adrenalinico...

Il secondo temporale fu in una serata di Agosto. Inatteso e senza pietà. Saltò la corrente in tutta la Penisola Sorrentina e con un'amica prendemmo una cioccolata calda al bar. Fu bello, consapevolmente rilassante...

Infine, il comico ritorno a casa in bici sotto l'acqua, con la decisione sbagliata di non fermarsi ad aspettare... Ricordo la schiena di mio Fratello che tirava la volata con una striscia verticale nera e un'attenzione memore nel tirare i freni. Ricordo poi il grasso delle catene lungo le scale di casa come un lunghissimo serpentone battuto a testimoniare la nostra vittoria (e a far incavolare il vicino!)...

Insomma temporali: sta arrivando il prossimo. Lo vedo in tv, sul solito canale!

domenica 25 gennaio 2009

Discoteca...


Ieri discoteca... Ora mentre scrivo ho una serie di piccoli malesseri da postumi tipici dell'evento e dei quali non mi preoccupo più di tanto perchè è domenica, e io la domenica ho il provvidenziale binomio letto e pigiama a farmi compagnia... La mia testa è fondamentalmente vuota di contenuto, i miei occhi faticano a fissarsi sullo schermo, qualche neurone pizzica elettricamente come uno spillo e lo stomaco borbotta che ha fame... Avrei potuto dormire di più stamattina, ma questo non sempre dipende dalla volontà che uno ha di stare a letto in oblio...

Ma venendo all'evento, ecco le mie impressioni sulla serata danzante... Prima di tutto dove. Zurigo, un capannone enorme che per l'occasione aveva adottato lo stile del più fetente dei discount della Svizzera con delle scritte rosse e bianche molto poco accattivanti. Ci sono andato con i miei amici italiani, arrivando da signore alle 11 e dovendo percorrere una interminabile fila all'aperto (-3°) dove l'età variava tra una preoccupante guaglioneria e coppie che all'ospizio non si sarebbero trovate a disagio... Se quando avrò la loro età andrò ancora in discoteche come queste, per favore, sparatemi almeno un colpo ad un piede: sarebbe meno doloroso di un risveglio della mattina dopo...

Appena entrato sono stato investito da una zaffata di fumo aspirato e espirato da una massa compatta di più o meno ggiovani rigorosamente dotati di alcool e di sguardo languido a 360°. L'aria pesante era confermata da una preoccupante nebbia stile Val Padana... La musica era una parete impenetrabile anch'essa, sparata non so dire da dove a un volume destabilizzante... Già muovere i primi passi verso un lontanissimo guardaroba mi ha lasciato senza fiato. Gli svizzeri sembravano pacificamente confusi: altro che efficienza quando ho dovuto aspettare quasi 20 minuti per lasciare la giacca! E poi anche io conforme alla fauna locale mi sono attaccato una birra al palmo della mano e ho incominciato a agitarmi delicatamente cercando di assecondare la musica... Missione impossibile questa, soprattutto perchè eravamo stati attirati dalla promessa di un repertorio 70-80-90, e non abbiamo colto che sarebbe stato il repertorio TEDESCO di quegli anni... Risultato: a parte I will Survive e YMCA, le note erano ignote...

Dopo un paio d'ore di questo fantasioso mondo, mi è sembrato che fosse ora di ritornare a essere me stesso e di uscire dal budello che nel frattempo era diventato fetido e scivoloso... La zozzimma per terra era avvilente e il tipico sudore da discoteca si spandeva in ogni dove... Evidenti cenni di abuso di alcool e stupefacenti erano folkloristici lati della stessa medaglia... 2009, fuga da Zurigo attraversando il muro umano e sfondandolo a picconate... E come Iena Plinsky, mi è sembrato di tornare alla vita da una spettrale realtà sognata...

domenica 14 dicembre 2008

Aggressioni...


Oggi mi è giunta una notizia inquietante e sgradevole. Pare che un ragazzo che ho conosciuto una volta, amico di amici, ieri notte sia stato aggredito a Zurigo mentre passeggiava per la strada. Il tutto sarebbe accaduto senza una ragione, visto che la ricostruzione è che due siano scesi dall'auto e abbiano detto qualcosa nel solito incomprensibile tedesco (se poi anche modificato in svizzero ancora peggio), e poi giù a menare... Nessun furto, nessun precedente scontro...

Venendo dalla tenera Partenope, non dovrei esserne impressionato, e invece sì: mi ero rilassato molto qui in Svizzera sotto questo aspetto. Nel bus non mi preoccupo del Pickpocket, nei treni non cerco un vagone affollato o vicino al controllore, la sera cammino solitario e indisturbato a qualsiasi ora... Insomma, come dovrebbe essere un pò ovunque. Una rondine può non far primavera, ma una rondine vicina mi lascia basito. Insomma quanti volatili non vedo?

Tuttavia resto fiducioso di poter continuare qui la mia vita serena e di dover concentrare la mia attenzione e acuire il mio ragnesco senso del pericolo principalmente quando sono a casa. In fondo un naso rotto non è una pallottola... Che tristezza dover dire così, e pensare che neanche il babà da Ciro a Mergellina è una abitudine tranquilla e senza rischi!

Buona domenica!

domenica 31 agosto 2008

Picnic all'Italiana...


Ieri c'è stata una sorta di svolta. Per la prima volta mi sono aggregato a un gruppone di italiani grazie alle infinite conoscenze della L. Sarebbe già dovuto accadere in precedenza, ma sfiga volle che io non fossi dotato di voce, per cui rinunciai per non dare sfoggio del mio lato peggiore, l'estetica...

Ebbene incontro disorganizzatissimo in centro città con acquisto, ognuno per sè, di carne, carbonella e generi di conforto. Partenza tardissimo per gli orari svizzeri, oltre le 13! Arrivo in zona lago verso le 14. Poi danza della bruschetta nel vano tentativo di far funzionare decorosamente delle braci usa e getta. L'unico attrezzo efficiente è risultato una bracetta da campo capace di cuocere una porzione di carne per volta... Contando almeno un quarto d'ora a botta, diciamo che la società dello Slow Food sarebbe stata contenta per noi... Ma, logistica della cucina a parte e mia solita sovrabbondanza di cibo, ci siamo subito adeguati alla atmosfera da marina svizzera. Il prato a rimpiazzare la mia ben più consueta sabbia o pietra, gli alberi a fare da contorno, il limaccioso lago a riflettere un pò di luce...

Gli elvetici sono prestamente inorriditi quando sono stati investiti dal fumo rovente e salsiccioso. Diverse fughe si sono verificate in breve tempo e il dubbio che ci avessero riconosciuto come italiani si è presto tramutato in certezza...

Però la compagnia è stata piacevole, il tempo è volato, la mia fronte si è colorata di un acceso rosso fuoco e mi è sembrato di aver trascorso una giornata in campagna, molto a casa mia... Il vantaggio della lingua e della comunicazione corporea, che inevitabilmente calma e rasserena, riportandoti in direzione di casa...

domenica 15 giugno 2008

Diffidate gente, diffidate...


Ieri sera ristorante a Zurigo. L'esperienza a volte tarda a insegnare le cose importanti, e devo dire che io sono lento a imparare soprattutto quando di mezzo c'è il cibo. Sono attratto inesorabilmente dai menù altisonanti, il mio occhio va sul prezzo raramente accettando di esserne condizionato, e in agguato ecco che c'è la sola...

E sola è stata ieri nel ristorante "Il Pulcino". In un tripudio di nomi di cucina italiana, gli amici si sono concentrati su ravioli e mozzarelle, perchè si attendevano di colmare il lacunoso stomaco con delle porzioni ragionevoli. Io, invece, colto da uno strano sentore, mi davo ad un interessante "Pollo al Timo". Il cameriere più antipatico della storia, di malagrazia ci portava apparecchiamenti e varie e eventuali. Al mio ordine mi diceva: ma guarda che qui fuori fa freddo, e per il pollo ci vogliono 25 minuti. Al mio insistere, sono certo che avrà provveduto a condire meglio il mio volatile...


Insomma, cibo in tavola. Ravioli 3 (dico 3), mozzarella 3 fette (dico 3 sfoglie), quindi amici a bocca semi-asciutta. Pollo intero con dentro timo e aglio, dimensioni ridotte, ma porcoso come poche cose e quindi saporito... Eppure, il mio stomaco ancora un bel pò aperto, probabilmente perchè il pollo era poco dopato... Ma il risultato è stato che per queste 3 facezie e una bottiglia di vino, senza contestare la qualità, ma solo la quantità, ci hanno scucito un sapido 35€... Mancia 0 al re degli scostumati, ma dal pulcino ce ne siamo usciti con un bel bagno... Forse era meglio il solito bratwurst!

Morale: diffidate dal menù. Guardate nei piatti degli altri!

domenica 16 marzo 2008

Paella e Parillada a Zurigo...

Nuova esplorazione di Zurigo by Night ieri sera. Meta finale un ristorante spagnolo nel centro città dove mangiare una paella dignitosa (unico appunto alle cozze non troppo entusiasmanti), e una Parillada non disprezzabile...

Non vi parlerò del conto questa volta: la serata in generale è stata "sopra standard", ma nel complesso non mi sto a contare i soldi quando le cose vanno bene...

Alla fine sono stato contento di una nuova esperienza un pò dissimile dalle permanenti salsicce che per più di una volta hanno messo profonde radici nelle profondità della mia cavità addominale... I simpatici camerieri spagnoli parlavano il solito italiano di facile comunicazione e il tentativo di aggiungere una gustosa -s alla fine di ogni parola ha creato quella facile ilarità da sangria che ha riparato ai danni da tapas!

Ora che il weekend volge al termine, mi lascio scivolare indolente verso le calde coltri, constatando che da quando sono qui ho anche iniziato a bere alcol con una certa regolarità... E forse non c'è da preoccuparsene tanto...

Buona settimana!

domenica 24 febbraio 2008

Lotta alla stanchezza...


C'è un momento molto particolare che in genere coincide con il fine settimana, in cui faccio il conto con la stanchezza dei sette giorni appena passati.

In genere si tratta di un conto in rosso pompeiano... Sarà anche un limite originario della mia costituzione pantofolaia, però mi sento talmente in affanno, da inquadrarmi come un forzato della vita sociale quando me ne vado in giro libero... Esco in genere tutta la giornata di sabato, e molte volte dopo arriva il riposo domenicale senza che sia abbastanza...

Arrivo poi alla domenica pomeriggio con un calo di umore e con la volontà di cercare oblio in un sonno che non arriva mai quando è il momento giusto... Mantenere in un certo ordine l'appartamento porta via del tempo, anche se meno di quanto si possa ipotizzare una volta che ci si sia organizzati bene. Più che altro i vestiti che sono richiesti dalla vita di tutti i giorni, hanno una serie di passaggi (lavatura, stiratura, piegatura) che decisamente assorbe spazio... Ora sono davanti al pc, consapevole di avere una serie di cose ancora da fare in corso, e con pochissima voglia di farle. La verità è che desidererei solo mettermi davanti alla tv e stonarmi con i CSI di turno. Alla fine credo che lo farò...

Però, per iniziare la settimana, narrerò brevemente di un sabato svizzero. Sono andato a Neuchatel/Neuenburg a visitare cugine e parentado comprensivo di fantastica nipote e poi eccomi di nuovo alla stazione pronto per una avventurosa gita alla volta della capitale economica elvetica Zurigo. Incontro con qualche amico, cena rapida in quello che credo diverrà il mio locale preferito sia per ambiente che per qualità del cibo, e infine torta di mele (con troppo poco zucchero, devo ammettere). Poi passeggiata per le strade della città immersa in una irreale tiepida calura, e infine ritorno a casa... Insomma, una serata normale, come tante passate in Italia nella mia/nostra Napoli.

Ma è questo un segno importante: forse ce la sto facendo anche qui a creare... Ricordi Perfezione che cosa ti avevo detto? Creare...

E tutto questo nonostante la settimana dura! Chissà che non sia davvero su una buona strada...

Note per Viaggiatori Occasionali...

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Capotreno e Viaggiatori