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domenica 3 ottobre 2010

Serate


Capitano delle serate in cui ti senti bene. E' una cosa improvvisa. Succede che prendi una curva della tua vita per bene e improvvisamente ti senti liscio come raso e luccicante come seta. Morbidamente vai a deporti sugli altri, e sembra che tutti possano e vogliano, almeno per un momento indossarti.

Ovviamente sono eventi molto rari, perchè qualcosa ci si mette di solito di mezzo. E dalla seta, passare alla lana che pizzica è un istante. Però vale la pena di sentire quei momenti come una frustata di energia per rialzare la testa quando ti sembra impossibile. Passare dalla disperante e sconfortante realtà ad una dimensione di leggera levitazione in cui sembra di spaziare in un infinito istante. E l'infinito è un gran posto per iniziare (cit. No Line on the horizon...)...

Non scendo nei dettagli, ma ieri sera è stata così. Mi sono sentito bene e ho espanso intorno un'atmosfera densa che ha catturato molto. Ne sono contento, e le poche ore di sonno non mi lasciano traccia di fastidio, ma solo una tiepida stanchezza. Mentre il fuoco si spegne e la reazione (anche un pò etilica) esaurisce il suo potenziale, provo a non darmi pena dei risultati, ma molto di più a curare il ricordo di momenti e sensazioni che mi giungono ancora un pò confuse per la interminabile sovrapposizione di immagini a colori tenui e forti...

E mentre nella mia mente le sinapsi intrecciano i loro rami in connessioni magnificamente artificiali, fuori c'è il sole e una certa consolante dimenticanza di cose spiacevoli si abbatte come una pioggerella leggera su una settimana difficile...

domenica 21 febbraio 2010

Ritornare a studiare.


Oggi devo assolutamente mettermi a studiare. Ho deciso di fare dei corsi e migliorare alcune delle mie conoscenze strutturandole (che detto in parole povere significa farmi un m***o così). Quindi è necessario trovare e dedicare del tempo a libri e documenti telematici che mi siano di supporto in questa attività.

Le sensazioni, a questo punto, sono un pò stravaganti. Mentre mi sono abituato da qualche anno a dedicarmi la domenica come giorno di riconciliazione con me stesso, vedo profilarsi all'orizzonte i ricordi dei miei lunghi periodi di clausura nei quali mi abbrutivo dietro a materie più o meno astruse. In genere era estate, e in maniera molto poco confortevole stavo lì sui libri dimentico che fuori ci fosse un mondo. Sudavo, non mi facevo la barba che allora cresceva in peli poco robusti, ciabattavo per casa in zoccoli di legno o al massimo in pantofole di sughero. I vestiti casalinghi, già per loro concezione sdruciti, apparivano stropicciati. I capelli alla "Diotistrafulmini"... Insomma scene non esaltanti...

Di certo non mi ridurrò così di nuovo, ma la prospettiva di riprendere ad avere un ritmo costante di apprendimento con il rallentamento delle trasmissioni sinaptiche mi mette un pò in apprensione... Sarebbe bello essere entusiasmato da una sfida, come si usa dire nei migliori corsi aziendali. Ma alla fine della fiera, se penso a tutte quelle cose che ho studiato e mai utilizzato o definito nel dettaglio, un pò di ripensamento viene...

domenica 10 maggio 2009

Temporale Primaverile


Non mi era ancora successo da quando sono qui di trovarmi all'aperto con un temporale. Diciamo che in generale non mi è successo spesso nella vita, perchè eventi del genere tutto sommato vale anche la pena di viverli in diretta TV sul canale "Finestra di casa".

Ieri però era una bella giornata calda, e andare a Zurigo dopo pranzo era stata una scelta ideale... Lungo la ricca Bahnhofstrasse però il tempo ha incominciato a dare segni di insofferenza: evidentemente la città non aveva messo su la protezione solare e di conseguenza aveva paura di scottarsi. Una doccia deve essere sembrata la soluzione ideale del problema, perchè annunciata da nuvoloni neri come la pece, dato lo squillo di trombe con delle folate di vento cariche di rabbia, si è scatenato il diluvio. Fortunatamente ero in prossimità di un piacevole porticato dotato di accogliente bar, e la decisione irrevocabile è stata di buttarcisi dentro senza ragionare troppo... Dalle vetrine del locale, l'apocalisse è stata impressionante ma non devastante: lo scroscio d'acqua è venuto giù senza risparmio e le strade sono state inondate di raffiche pesanti. Ma un Falerio Bianco e qualche pezzettino di Sushi hanno fatto passare il tempo senza troppo dolore... Dopo l'ora di ordinanza, capito che si era fatta una certa, il temporale sarà andato a fare serata da qualche altra parte, lasciandoci sotto i piedi una Zurigo ancora una volta linda e pulita, lavata e fresca. Luminosa al riapparire di Fratello Sole!

Mi sono ritornati in mente i temporali di Sorrento. Ne ho beccati penso tre o quattro senza alcuna possibilità di scampo. Li ricordo tutti per motivi diversi: il primo perchè eravamo una catena umana in bicicletta con Padre, Zio, Fratello e Cuginette, tutti in tenera età, e arrivammo a casa fradici ma molto eccitati. La strizzatura vestiti e doccia calda furono un rito inusuale per le preoccupatissime Mamme, mentre noi ancora avremmo forse voluto sguazzare! Quella volta, io e mio fratello, scoprimmo che i freni della bici non funzionano granchè se i cerchioni sono umidi... Percorrere 100 metri in più senza controllo fu fortunatamente solo un pò adrenalinico...

Il secondo temporale fu in una serata di Agosto. Inatteso e senza pietà. Saltò la corrente in tutta la Penisola Sorrentina e con un'amica prendemmo una cioccolata calda al bar. Fu bello, consapevolmente rilassante...

Infine, il comico ritorno a casa in bici sotto l'acqua, con la decisione sbagliata di non fermarsi ad aspettare... Ricordo la schiena di mio Fratello che tirava la volata con una striscia verticale nera e un'attenzione memore nel tirare i freni. Ricordo poi il grasso delle catene lungo le scale di casa come un lunghissimo serpentone battuto a testimoniare la nostra vittoria (e a far incavolare il vicino!)...

Insomma temporali: sta arrivando il prossimo. Lo vedo in tv, sul solito canale!

martedì 21 ottobre 2008

Vecchi compagni

Chiacchierando con il capotreno su facebook e sull'incontrare i vecchi compagni di scuola, mi sono venuti tutta una serie di brividi di orrore. In fondo se me li sono persi per strada i compagni di liceo, un motivo ci deve pur essere. E assolutamente non desidero incontrarli di nuovo. La me che li ha mollati per la strada aveva le sue ragioni. E probabilmente anche loro avevano le loro ragioni a voler perdere me. Trovo che quest'ansia di ritrovarsi e salutarsi e dichiararsi amici sia una piccola follia. Un segno dei tempi. Ma io gli amici ce li ho e ogni tanto ne aggiungo di nuovi e se ci tengo, mi sforzo di tenermeli, e se loro tengono a me si sforzano di tenermi. C'è il telefono, gli SMS, le mail, Messenger, il blog e checcazzo, vuoi che non ce la facciamo a tenerci insieme?
E poi i miei compagni di liceo, brrr. C'era la super nazista, sempre in ordine, elegante e che seccati ficcammo dentro i lavandini del bagno (era lunghi, un mega lavandino con 10 rubinetti e una persona ci entrava intera) e aprimmo tutti i rubinetti. C'era Carlo, il radicale pacifista, che aveva il nistagmo e quando ti guardava fisso gli scattavano gli occhi a destra e a sinistra. Gli volevo bene, ma era strano, si metteva a dormire sul tappeto mentre mi coccolavo con il mio fidanzatino dell'epoca. Poi c'era Angelo, sembrava uno sfigato pazzesco, sognava di diventare fotografo a Milano e ci è pure riuscito. L'ho ritrovato qualche anno fa, quando me l'hanno segnalato come docente esperto per un corso post laurea che dirigevo. Abbiamo chiacchierato con entusiasmo, ma con nessun desiderio di tenerci insieme. E con lui c'erano tutti quelli che facevano parte dello S.G.A.T. (San Gennaro aiutaci tu - ovviamente a sfangarla a scuola, visto che non studiavano per niente). Poi ci sono le mie due allora inseparabili amiche Patrizia e Gisella (insieme eravamo I.T.E.R. - i tre elementi rompiballe), Patrizia quella ricca, sciantosa e sempre giusta che si faceva picchiare dal suo fidanzato americano, Gisella quella ex ricca, vorrei ma non posso che riuscì a innamorarsi di un orribile meccanico, io mai stata ricca, alternativa, di sinistra, pantaloni a zampa di elefante, eskimo e gamba di sedia sotto l'eskimo e chissà perchè sempre con loro due. Bah!
Poi c'era quella che puzzava da morire, quella con i calzettoni bianchi fino a 17 anni (e due tette da paura) e un sacco di altri di cui non ricordo nemmeno la faccia, non dico il nome.
Poi Patrizia l'ho rivista, un po' di anni dopo, ma alla fine mi faceva sempre lo stesso effetto, mi faceva sentire fuori posto.
Gli anni del liceo, boh, io non ho mai capito chi dice ah come tornerei agli anni del liceo, per me sono stati anni di grande infelicità, non trovavo mai il mio posto, mi sentivo a disagio ovunque. Ero a mio agio solo con i ragazzi dell'estrema sinistra quasi Brigate Rosse. Poi anche loro sono stati inghiottiti dal nulla.
E va benissimo così.

venerdì 28 dicembre 2007

Auguri dal Controllore - n di Napoli...


Ultimo post con questo titolo... Sono stato definito Capotreno, ma in Italia questo corrisponde in genere anche a quella figura di Controllore dei biglietti che in fondo non è tanto gradita, per quanto sfortunatamente necessaria. La figura stessa, non è assente neanche nella civile Svizzera, anche se a tutt'oggi non mi è mai capitato di assistere alla penosa scena di chi ha finto mille colori e inventato mille scuse per l'assenza del titolo di viaggio...

Cmq, è l'ultimo post con questo titolo perchè ci si stanca di tutto, finanche di una saga di racconti di sensazioni napoletane. Ci vuole varietà, ci vuole distrazione. E nell'attesa che il 4 gennaio riprenda ER e si sappia se carneficina fu oppure se solito evento a effetto di fine stagione si materializzò, io cerco di rinnovarmi un pò...
Purtroppo però a tradimento oggi mi è giunta le sensazione di essere a casa. Ho sofferto un paio di giorni per riadattarmi a tutto quello che non va nella città e mi sono lamentato di bus e disservizi, ma poi Napoli e la napoletanità hanno vinto ancora e sento un pò di magone quando mi figuro l'aereo per Basilea. A questo contribuisce anche il fatto che da due giorni ho ripreso a dormire (beninteso la vacanza è proprio vacanza quest'anno), e anche la salute, che un pò mi ha fatto tremare si sta rimettendo in sesto. Ora mi voglio godere il tempo che manca, ma sono sempre lo stesso personaggio rivolto al futuro, e quindi sento il tempo sfuggire... Il maestro Yoda lo ha sempre detto: "...a lungo lo ho osservato... mai il pensiero su dove egli era, mai su ciò che faceva... inquietudine...". E il pigro scorrere di un tempo ricco di begli incontri e delle sensazioni di sicurezza e abitudine tanto noti, mi ammaliano come le sirene di Ulisse. Chiudere le orecchie serve a poco! Pensare di riportare indietro le lancette a prima del trasferimento un inutile esercizio mentale...

Ma rileggere questo post mi sarà utile nel Maniero a capire alcuni giorni un pò storti e a sorridere ricordando le vacanze e che qui, nella abbagliante luce del sole, c'è sempre casa...

martedì 10 luglio 2007

Le altre dimensioni della vita: viaggi di vacanza...



Sono molti anni che vengo con costanza qui a Sorrento, da dove evidentemente vi scrivo stasera... Non è da molti anni però che mi sono reso conto che venire qui cambia il mio modo di essere non per quello che riguarda il carattere (sono sempre il solito, purtroppo per voi...), quanto il mio modo di guardarmi intorno.

L'associazione automatica di questo posto, delle sue luci, odori e (molti) rumori, è con la vacanza. Già viaggiare in macchina o in circumvesuviana in questa direzione mi fa vedere una serie di cose che in qualunque altro posto non vedrei nemmeno.

Ma qui sono le mie vacanze, da bambino fino a adulto. Qui ci sono emozioni, ricordi e magiche sensazioni che ogni volta sembrano rivivere un pò. Credo che ognuno di noi abbia un posto così... E per chi non ha un posto fisico, sono certo che esiste un posto immaginato e quindi altrettanto reale... E' un pò come il famoso viaggio a Potenza: mai fatto, eppure secondo me un pò vissuto!


Viaggiare per le stesse destinazioni riscoprendole ogni volta può essere bello quanto andare in posti nuovi...


E con la vena semi-poetica, direi che ho dato!

Note per Viaggiatori Occasionali...

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Capotreno e Viaggiatori