mercoledì 31 dicembre 2008

Post di fine d'anno...


Scrivo il mio post di fine d'anno, aspettando la cena con la famiglia. Mio Padre ha saggiamente scelto di prendere l'influenza stamattina, per cui non potrà cenare. Così eviterà di certo il problema dello stomaco pieno...

A fine anno che si scrive? Si fa un bilancio dell'anno passato e si preparano i buoni propositi per il nuovo anno. Sì, questo sarebbe l'approccio giusto. Avevo iniziato a parlare della Famiglia, della Svizzera, degli amici, dell'amore... Insomma delle cose per me più importanti... Poi mi sono reso conto che non è quello che voglio dire. Il mio bilancio è meglio tenerlo per me, e i miei progetti scaramanticamente li voglio celare...


Voglio dire che l'anno prossimo lo stanno dipingendo tutti di colore marrone intenso, su tela cartacea e con una vernice dall'odore non tanto apprezzabile... Insomma un anno di merda... E io invece dico a tutti, speriamo di no! Crediamoci tutti, perchè mi sono proprio rotto del malaugurio e del bilancio in rosso. Perchè la nostra vita non può e non deve essere con un cielo grigio. Non consideriamola come al solito come la scala del pollaio: corta e piena di sterco. Stasera, brindando a mezzanotte, passiamo dal segno meno a quello più, guardando intorno e mettendoci un sorriso allegro, perchè le cose possono andare meglio solo se si riconosce che vanno meglio...


Le difficoltà ci saranno, ma siccome quando ci vogliono maneggiare da dietro (o inc**are) le chiamano opportunità, perchè non facciamo per una volta che ogni cosa che vediamo sia una opportunità direttamente? Crescere, imparare, combattere con divertimento, perchè domani ci sia sempre qualcosa di cui sorridere...


E anche quando va male, la forza di dire: "Who Fuc**ng Cares!"
E' questo il mio augurio per tutti per l'anno nuovo, con quello della salute e di una nuova pagina su cui disegnare!

martedì 30 dicembre 2008

Aneddoti: Lo Schiacciatesta

Inauguro una nuova rubrica, quella degli aneddoti... Non è niente di così nuovo visto che centinaia di aneddoti di vita sono stati già raccontati su queste pagine, ma mi ispiro a un post del blog di Lucia che mi ha ricordato come gli anni del liceo e tante altre occasioni siano state prodighe di eventi comico/sadico/masochistici che tutto sommato possono strappare un sorriso... Come al solito mi piacerebbe che anche gli altri autori ci mettessero i loro eventi, se gli va...

Ebbene scuola... Il Liceo nel suo essere microcosmo a cerchi concentrici, è sempre inevitabilmente stato girone infernale di scherzi e giochi più o meno sadici... Sfogliando il lungo catalogo che la mia memoria mi dona, ecco che appare la storia dello Schiacciatesta e rivedo la scena nitida di fronte a me come se fosse ora...

Giornata di compito di Latino. Il dizionario preferito da tutti era "IL", copertina verde telata, peso 3kg circa. Finito il compito, adrenalina a mille, idee geniali del mio compagno di banco per sfogarsi un pò. Creazione di uno "schiacciatesta". Funzionava così: due personaggi di robusto fisico, si ponevano ai lati della porta con il dizionario in una mano in stile cariatidi. Sul primo inerme e ignaro compagno, si sarebbero abbattuti dai due lati della testa, i pesanti volumi nella realizzazione di una perfetta riproposizione di antiche macchine militari... C'era la storia dietro, è ovvio... Ebbene il malcapitato fu quello che notoriamente era considerato il pallonaro della classe. Riusciva a spararne di tutti i colori, preferibilmente provando a solleticare gli ormoni sovraeccitati degli adolescenti che eravamo... Lo schiacciatesta funzionò con perfetta sincronizzazione bilaterale. Dalla mia posizione cinematografica frontale, vidi chiudersi la morsa in una armonia dolorosa sulle orecchie del pallonaro... Ovviamente gli artefici iniziarono a complimentarsi reciprocamente con scoppi di risa e pacche sulle spalle... Ma dopo l'intontimento ci fu la reazione della vittima che, colto da rabbia incontrollabile, si diede a urlare: "Voi siete pazzi!!! Io c'ho il trauma cranico!!!"... Dopo un primo momento di sbigottimento generale, sorrisini maligni si dipinsero sul volto di tanti, troppi... Fosse stato un altro, la paura del danno si sarebbe diffusa, ma nessuno poteva crederci... Il torrente di risa, si tramutò in un Rio delle Amazzoni, con lacrime dagli occhi di tutti, mentre la rabbia montava sul volto e nei gesti del "Traumatizzato"... E il peggio fu quando cercò il contatto fisico con il mio amico, allora campione di canottaggio, che continuò a ridergli direttamente in faccia senza muoversi di un millimetro...

Da allora il soprannome del pallonaro divenne Trauma: facile e doloroso, e le sue storie impossibili divennero frutto di quella testa schiacciata, dal quale mai potè riprendersi!

domenica 28 dicembre 2008

Dal mio vecchio PCcino


Eccomi qui a scrivere dove il Blog è nato. Sono al mio vecchio PCcino, uno che di binari ne ha trattati a bizzeffe... Mi fa strano saltellare con le dita sulla vecchia tastiera, dura, resistente e rumorosa.

Sta per andare in pensione il mio PCcino, però lo fa con onore e procurandomi un magone inevitabile. Vorrei ancora riciclarlo, e se potessi lo porterei con me come macchina di sperimentazione, ma purtroppo non ho lo spazio in valigia per un tower di 10kg e per un monitor da 20... A volte lo vedo come un canuto e stanco vecchietto: risento dalla sua saggezza le parole di Yoda... "Più non sarò... A lungo dormirò... "... E ripenso al tempo in cui è stato un buon compagno di viaggio per uno come me, che il mondo lo ha scoperto anche attraverso internet...

Ha sputato in faccia al consumismo questa macchina: ogni volta che ho pensato di comprare cose inutili mi ha chiaramente detto che invece lui stava proprio bene così. Qualche volta si è rotto e gli ho bestemmiato contro, ma alla fine è uscito sempre dalla tomba prima del terzo giorno. Oggi riesce ancora a correre a momenti, anche se piccoli pesi lo fanno già zoppicare... La sua parabola discendente la guardo con un pò di malinconia.

Però mi restano i ricordi delle emozioni di tanti anni fa quando la sua storia è iniziata. La prima accensione quando sudavo freddo sperando di aver settato tutto per bene. Poi il software, le serate a studiare le incompatibilità quando internet a 7Mb era un miraggio... E i crash tremendi, quelli inattesi durante il lavoro... Le serate estive quando il calore era tale da far andare in pappa i suoi circuiti non ben raffreddati e le zanzare erano attirate a stormi in bombardamento! E lo scoppio dell'alimentatore mentre lo tenevo in mano con la delicata puzza di bruciato...

Mi resta immutato l'affetto. Lo conosco pezzo per pezzo, e mi ricorderò che non era un oggetto qualsiasi: d'altronde le cose assumono un valore non economico perchè noi sentiamo di conferirglielo... E io, al mio PCcino, un valore di cuore, gliel'ho dato per sempre...

La crisi economica (lungo, pensoso, penoso)

Ho deciso di buttare questo bel mattone nello stagno, anche se è domenica, perchè devo dire che mi sento per la prima volta colpito e investito dal fenomeno. In passato tempi duri ce ne sono stati, almeno io credo, ma la differenza era che io e tutti quelli della mia età, probabilmente ci trovavamo sotto l'ombrello della vita a casa, per cui la pioggia marrone cadeva nei dintorni, e a noi arrivava qualche schizzo di rimbalzo e l'inevitabile puzza...

Oggi invece, sarà questa tristissima consapevolezza informativa che ci fa prendere parte a tragedie immani diffuse in tutto il mondo, sarà che siamo dentro al lavoro fino al collo e a stento riusciamo a respirare, gli Tsunami finanziari li vediamo arrivare e li sentiamo violenti. A volte siamo fortunatamente in un palazzo solido che giusto vibra un pò, altre ci troviamo in piccole capanne malesiane sulle spiaggia...

Ebbene è crisi. L'onda ha raggiunto l'Europa passando l'Atlantico e chissà quando raggiungerà anche l'Asia dal Pacifico. Ci sono diverse persone a me vicine che si trovano di conseguenza in un periodo che definire spiacevole è riduttivo, e più in generale, altre che si stanno attrezzando contro il bagno fuori stagione.

Non sono un analista, ma uno che spera che le cose si rimettano in moto. Sono preoccupato perchè le mosse che sono state fatte dai governi mondiali sono inusuali: immettere flussi di denaro enormi per la salvezza delle aziende era una politica non sempre adottata dagli stati... Specialmente la debacle americana mi ha abbattuto: è andata a confermare una sensazione di rallentamento che mi appariva lampante dopo il tremendo 2001 e che inevitabilmente coinvolge tutti i vagoni attaccati a quella locomotiva, tra cui la Vecchia Europa... Io credo che si recupererà molto, ma il punto è a che prezzo e quando? Le illuminatissime menti economiche mondiali, mi sembrano strattonate da troppi interessi personali per avere una visione d'insieme di una strategia globale che rimetta le cose a posto. Il vaso occidentale si è sbrecciato parecchio, forse è in pezzi, e incollare i cocci potrebbe essere una operazione troppo dura anche per le risorse di Attack di governi ricchi e prima molto prosperi.

E intanto c'è la gente che aspetta patendo e arrangiando. Nelle aree da sempre depresse, forse si sta quasi meglio: lì si è dovuto sempre combattere e quindi si hanno anticorpi colle contropalle, come diceva un mio amico... Le previsioni però parlano di almeno sei mesi di totale fermo per tante, troppe attività che coinvolgono un numero di persone difficilmente gestibile. Non ho soluzioni, ma mi chiedo se qualcuno che è nella stanza dei bottoni ci si stia applicando.

In Italia vedo le solite discussioni inutili sul sesso degli angeli, e anche la faccia rubiconda e i capelli impiantati del Presidentone dovrebbero adattarsi di più alla circostanza. Che cacchio ce ne frega del presidenzialismo quando la gente se ne sta a casa in cassa integrazione? Queste uscite sono come quelle di Garella, il portiere del Napoli con il maggior numero di parate di sedere che io abbia mai visto!

L'unica è comunque provare a essere propositivi. In questo tempo, per dare un pò d'aria a tutti, non mi sembra male l'idea di far lavorare meno più persone: riducendo le spese sui contributi, credo che sia fattibile. Sperando che poi ci sia modo per tornare indietro...

So che forse questa ipotesi è un pò semplicistica, ma attenderei curioso e soddisfatto idee migliori...

E speriamo che i fenomeni disastrosi finiscano!

sabato 27 dicembre 2008

Bighe Moderne: la guerra dei passeggini


Gli amici con i bambini aumentano. Anche i problemi della vita quotidiana cambiano. E una delle nuove occupazioni di molti di loro è la guerra dei passeggini, ciò che di più vicino si può concepire alle antiche bighe romane...

Costretti a solcare mari di folla con un mezzo di locomozione su cui non hanno il controllo, i piccoli guardano il mondo con gli occhi preoccupati e interessati allo stesso tempo. Il sistema di trazione umano gli appare abbastanza familiare in genere, e li tranquillizza, ma gli ostacoli da affrontare non sono banali, e gli scossoni possono metterli un pò in subbuglio...

E come Spartacus sulla sua quadriga lanciato a folle velocità nella arena, già me li vedo a urlare incitazioni superbe verso i loro cavalli con quella vocetta delicata che non ti aspetti da esserini così piccoli! E i destrieri umani, impazziti per le frustate soniche e colti dalla voglia di liberarsi dalla massa per evitare pericolosi agganci alle altre navicelle, iniziano a galoppare incoerenti, con la bava alla bocca e gli occhi iniettati di sangue, alla ricerca della supremazia che significa sopravvivenza nel percorso... Se altri cavalli devono perire a suon di "Permesso!", "Scusi!" o "E che ca**o, ho il passeggino!", periranno, perchè nella Darwiniana lotta, ne resterà soltanto uno!

Il mezzo tecnico ha la sua importanza, innegabile: tra Inglesina, Bugaboo, Peg Perego e quant'altro, la lotta è durissima. Altro che Ferrari e McLaren: ognuno usa i ritrovati tecnici della migliore avanguardia, e la biga e il suo ospite ne possono trarre vantaggio almeno quanto i prodi galoppatori. Eppure, in questa pugna, la fine è sempre decisa da quello spirito materno che può sciogliere le briglie e regalare reazioni di millisecondi, vocali e fisiche, che taglieranno il nastro vincente al piccolo che saprà urlare più forte al momento giusto!

Libertà!

venerdì 26 dicembre 2008

Tempo da lupi campani: e cappuccetto rosso la raccontano ancora?


Oggi mi sveglio con fuori un bigio clima da Svizzera e mi dicono un pungente freddo... Tutto è relativo, e quindi la temperatura di 10° può sembrare freddissima in terra napoletana mentre i -5° della zona Maniero possono essere tollerabili. Però ho avuto i miei giorni di sole in cui camminare per la città era piacevolissima abitudine, e ora mi godo i miei giorni da recluso che coincidono comunque con la strana solitudine stradale di quel milione e mezzo di persone intente a allargare le pareti dello stomaco a suon di prelibatezze.

E in questo tempo da lupi, penso ai bambini di oggi. Sono un pò in benevolo shock. Veramente un gran numero di amici e parenti ha procreato, e questo è il primo Natale che tanti vivono in piena armonia famiglia di Nazareth. Bue e asino sono gli unici grandi assenti dal presepe familiare, ma la scena del bambinello in passeggino simil mangiatoia è una gran costante... E' molto bello, anche se ci sono una serie di aspetti meno piacevoli come il cambio pannolini durante il pranzo natalizio che, pur dotati di fascino, hanno dei risvolti meno misteriosi di quanto si immagini.

E mi chiedo delle favole da raccontare. Ricordo le innumerevoli varianti sulla fine drammatica di Cappuccetto Rosso nelle fauci del lupo, un lupo adatto a questo freddo. Ricordo che le budella del canide finivano inevitabilmente sparpagliate dal bravo cacciatore. La bocca grande, il naso grande e tutto il resto, non mettevano mai in allarme la arguta Cappuccetto, che doveva avere una ben strana nonnina se non realizzava in tempo che peli, baffi e fauci erano di origine animale. I bambini di oggi saranno ancora impressionati e creativi abbastanza dal pensare a come il lupo potesse inghiottire la dolce creatura dalle mille virtù senza spezzettarla? Io lo sono stato: per anni ho cercato una strategia per indovinare quale mossa avrebbe dovuto fare il lupo per farne un sol boccone, senza mai uscirne vittorioso.

Resto però legato a questo tipo di racconti che dovrebbero mettere in moto l'immaginazione a qualsiasi età dei pargoli. Una delle cose che ci riesce a distinguere è l'evocazione di immagini irreali solo nel nostro fantasioso cerebro. Quando si dice che "La Forza è potente in quest'uomo", non si parla in genere del fisico ma della testa... Io spero che i bambini di oggi crescano non coprendo le immagini che loro stessi possono generare con quelle di tv e playstation. Ci vogliono anche quelli, ma la loro Forza non è poi tanto potente...

giovedì 25 dicembre 2008

L'infinita domenica


Vi racconto la mia Vigilia e il mio Natale. Non so quanti lo leggeranno realmente in questo delirio eno-gastronomico, ma siccome io ho la forza di scriverlo, magari qualcuno avrà quella di darci un'occhiata...

Da ieri pomeriggio mi sono inserrato in casa con una discreta soddisfazione. Da quando sono arrivato in città, sono stato perennemente in moto a incontrare persone e a fare acquisti. E' stato sempre bello, ma tutto sommato era anche tempo di dedicarmi un pò a quel relax che solo stare tra quattro mure mi può dare. In attesa della cena, ho rimesso in sesto il vecchio PC di mio fratello che andrà a finire nelle capaci mani dei genitori. Il mio antico compagno di mille battaglie con un'età prossima agli 8 anni, probabilmente finirà in soffitta con la sua storica dotazione di software e hardware di tutto rispetto, costruita negli anni. L'ho amato e odiato quel pc, ma lo ho trattato così bene che è sopravvissuto alla rottura di un alimentatore nonchè di un blocchetto di memoria che lo hanno reso inservibile sempre per tempi molto limitati... Ora che lo vedo lasciare il suo altero posto, un pò mi sento commuovere al ripensare alle centinaia di ore trascorse insieme dai tempi del modem analogico fino alla ADSL 7Mb. E forse, la sua storia non è terminata: sto seriamente pensando di farne un performante server linux, in modo da dargli ancora del buon tempo di vita...

Ritornando indietro a quello che ho fatto, vi dico che ho mangiato, dormito, e ancora mangiato e ancora dormito... Il tutto con quella intima soddisfazione di chi sente che viene anche il momento del semplice e mieloso dolce far niente... Il tempo si è anche guastato, fornendo quell'atteso alibi per la distensione... E quindi casa, come speravo... E nel pomeriggio una lunga partita con un gioco al pc insieme al fratello. E' un pò la nostra abitudine sfruttare il natale per qualcosa da fare insieme. Come al solito ci ha preso la mano, quasi quanto delle interminabili partite a Command&Conquer finite alle 4 del mattino nella completa impossibilità di addormentarsi dovute al sovraccarico dei nostri circuiti di adrenalina. Quest'anno il titolo sull'antica roma è meno eccitante, e prevedo quindi una notte niente male.

Mi piacerebbe sapere anche cosa ha fatto qualcuno dei viaggiatori, ma mi rendo conto di pretendere un pò troppo durante un'esausta digestione...

Vi lascio tuttavia con una domanda: ma voi oggi, in tutta coscienza e senza guardare il calendario, sapreste dirmi che giorno della settimana è? Io fatico molto a raccapezzarmi, come ogni anno... A Natale mi sembra un'infinita domenica, e io adoro le domeniche...

Buonanotte!

Post n. 600 a Natale


Questo è il post numero 600. Se non fosse Natale, non me ne sarei neanche accorto... Significa che andiamo rapidamente verso 2 anni di blog, e ancora si viaggia...

Casa è ancora immersa in un semisilenzio causa fratello catatonico in stato piallato nel letto...

Io sto per fuggire verso il bagno per poi poter andare a Messa. Sì, Natale e Pasqua, Messa in Italiano del mio "Prete Sprint", capace di officiare in 35 minuti netti che salgono a 41 per la messa solenne con musica.

Però volevo cogliere l'occasione per mandare un augurio speciale ai viaggiatori del treno. Sia un Natale felice e carico di immagini da conservare nel cuore!

Fischio!

mercoledì 24 dicembre 2008

Per tutti quelli che il Natale non è...


Per alcuni il Natale non è. Non è un sacco di cose diverse... Ci viaggio attraverso perchè la prima cosa che Natale non è è un momento in cui essere più buoni significa dimenticarsi che ci sono persone e eventi che sotto la luce non ci vanno mai. E non lo faccio perchè così si potrà dire: ma che bravo! Lo faccio perchè un treno si ferma anche in stazioni dimenticate, e portare un pò di queste terre nel caldo di una carrozza è un pò più natalizio.

Il Natale non è sempre festa. Per brutte esperienze, per un qualsiasi motivo, capita che ci sia chi non ha voglia di festeggiare. Buon Natale anche a loro, solo perchè anche se non conta tanto, fare gli auguri una volta l'anno a tutti, quando non è il compleanno, è comunque un segno di affetto...

Il Natale non è sempre cibo. Per chi non ne ha abbastanza, per chi non può mangiare o non vuole, Buon Natale: sperando che non sia sempre così, perchè secondo me il cibo è sempre amore, e vale la pena di goderselo un pò...


Il Natale non è sempre regali. E quest'anno stranamente, per l'età che avanza e per l'attenzione al mondo che ci circonda che un pò meno in salute economica del solito sembra stare, anche per noi si parla di meno dei regali... Beh, facciamocene una ragione: in fondo i doni sono una bella cosa, ma senza il sentimento che c'è dietro, che farsene? Ebbene, per tanti, vale la pena di farci bastare il sentimento, perchè è quello che commuove realmente...

Il Natale non è sempre Gesù Bambino. Beh, io ce lo vedo sempre nel Natale e stasera lo metto sul presepio di famiglia... Però spero che anche quando non si tratta di Gesù, il Natale sia una festa di luce che appare, perchè noi uomini siamo più allegri e brillanti in questa fine e principio di anno...

Infine il Natale non è un periodo qualunque. E questo credo sia abbastanza universale, almeno nel nostro vituperato occidente. Ebbene, facciamone comunque un momento ricco di pensieri, di sentimenti, di vita. Perchè guardando ancora indietro e avanti, sia un riferimento, un arrivo e una partenza di ogni anno. Un periodo, si spera, sereno quando non addirittura felice!


Auguri a tutti quelli che li vogliono, e a chi non li vuole, glieli faccio lo stesso: mica sono più buono io!!!!

Fischio!!!

martedì 23 dicembre 2008

A tutti i viaggiatori

Auguri di buone feste!
Arrivederci a gennaio per altri racconti, ho diversi arretrati da scrivere, provvedero' ad aggiornarvi. Per ora, visto che a Natale siamo tutti piu' buoni, vi risparmio la mia logorrea.
Fischio!

lunedì 22 dicembre 2008

Vita di città


Sto facendo il cittadino durante le feste, con l'aria di un turista svagato, cammino per le brulicanti strade affollate di infiniti cittadini intenti nei molteplici acquisti, forse neanche tanto limitati da quella crisi di cui si parla e che dovrebbe muovere forse a più miti consigli...

Ne sono solo parzialmente influenzato. Attraverso muri di persone senza ferirmi sui loro aguzzi spigoli, ma piuttosto contento dell'aria di frenetica allegria spendacciona che mi circonda. Però ancora una volta è strano accelerare da 10 a 1000 persone per metro quadro passando dalla realtà svizzera a quella napoletana.

E tra le mille facce si fa nascere anche un incontro con la Perfezione, che mi ha visto in carne e ossa, come al solito coraggiosa oltre ogni limite. Ce ne siamo stati nel famosissimo Gambrinus, colti da frenesia British da tè e biscottini... Beh, devo dire che ci sarebbe da aspettarsi molto di più da un locale del genere, famoso in tutto il mondo. Entrati, nessuno ci ha degnato di uno sguardo nel nostro raggiungere un tavolino abbastanza anonimo. Dopo un pò è arrivata una cameriera, che giustamente ha chiesto prima alla signora cosa desiderasse, ignorando poi il mio diritto alla parola e decidendo che anche io avrei scelto il tè. Nessun dolcetto ci è stato proposto, in quel breve contatto, forse dati i nostri tratti tipicamente anglosassoni non ce li meritavamo... E poi, ecco servito un gustoso bricco d'acqua calda e delle dozzinalissime bustine rosse di Twinings con un piattino di lingue di gatto un pò seretecce... Insomma, per cosa andare al Gambrinus? Decisamente per il luogo magico... Sì, peccato che poi la Perfezione mi abbia messo a conoscenza del fatto che le giovincelle ci entrino perchè la Toilette è gratis...

Buon Natale!!!

domenica 21 dicembre 2008

Per momenti così...


Oggi pranzo a casa degli zii. Uno di quei momenti che avvengono perchè è bello che accadano. Ci si trova insieme per passare del tempo, mangiando sì, ma come scusa di quei sentimenti che non vanno via nel tempo, ma restano sulla propria retina incollati e intensi...

E per momenti così io vivo. Vivo per il pomeriggio passato con una bambina che sorride e ride allegra mentre ci guarda insieme. Vivo per quell'ora trascorsa a parlare di quello che ci è successo, noi i 4 cugini di sempre sparsi ai 4 angoli del mondo. Con quell'ironia di chi conosce perchè, sì e no. Quel senza inganni e senza finzioni. Quel ci saremo ancora...

E mentre vivo, sono ancora una volta felice, perchè oggi gli attimi così riesco a farli miei, indimenticabili... Cosa abbiamo detto non lo so, non importa... Quello che siamo lo so bene, e quello sì, è nel mio piccolo cuore.

Salsiccia e Friarielli e ancora Friarielli


Superato immediatamente il piccolo distacco di cui al post precedente, eccomi facilmente riemerso nel mare napoletano con il sole e la pizza. Dopo circa 2h di attesa nel caldo/freddo di Materdei, pizza salsiccia e friarielli da competizione gestronomica... Dimenticati per fortuna i dischi biscottati svizzeri, e riconciliato tramite delle montanare alla cipolla con il fritto di Napoli, eccomi ridente partenopeo pronto per una passeggiata sul lungomare in attesa del pranzo domenicale con parentado assortito!

Aria di casa, aria di una vita... Sono felice, con gli occhi a cuoricino come dice una mia amica, e con il cuore pulsante come un calzone nell'olio bollente (quale visione più poetica?)...
E dopo una dormita non ancora a livello delle attese, ma fantasiosa nei colori sfumati di sogni agitati, mi preparo a immergermi in Via Caracciolo piena di sole, di mare e di gente. Sono emozionato, ancora una volta, e non me ne vergogno assolutamente, perchè meglio essere realisticamente un pò di pastafrolla che un rudere pietroso...

E in questo spirito natalizio, venia chiedo a Trinity, perchè ieri è stato il suo compleanno, e nel rinco***** del mio arrivo festaiolo, non mi sono connesso più al pc e me ne sono dimenticato. Da buon Capotreno, segnalo il ritardo (e che Tranitalia non me ne voglia...), e rimborso il suo biglietto per la giornata di ieri, con le profonde scuse del Customer Service.


Per chi c'è e ne ha voglia, sappia che sono visibile in spirito e corpo, ma soprattutto in corpo, per rieducarmi al contatto con la città e con il suo rotondo mondo!

sabato 20 dicembre 2008

Partenze sentimentali

Sono in treno direzione Basilea, pronto per l'aereo che mi riporterà a Napoli, con le tipiche sensazioni miste dell'emigrante doc, contento di essere in un paese che tutto sommato lo ha accolto bene, e allo stesso tempo felice di aver trascorso tanti anni in Italia, dove essere italiano, prende una forma indimenticabile...

Si tratta dell'ennesima partenza, e non sarebbe diversa dalle altre per tutto quel contorno di preparazione, dimenticanze dell'ultimo minuto, scoperte dell'ultimo secondo. Non sarebbe diversa se nel frattempo, non avessi preso io una bella partenza... Sì, una partenza sentimentale, uno di quei momenti in cui incontri qualcuno che ti mette il cervello e il sangue in azione e movimento.

Nulla è successo, ancora, eppure il Natale è arrivato in un momento che forse era poco opportuno. Al lavoro avrei avuto bisogno di una settimana supplementare per mettere le cose veramente a posto, a casa ci sarei voluto stare un po' per fare delle cose sempre rimandate, e poi avrei voluto vedere come andava a finire la storia cinematografica che avevo incominciato a girare come regista!

Ma non posso non essere felice delle feste. Il mio cervello stava girando a pieno ritmo da troppo tempo, per cui la fusione a freddo era prossima. Da troppo tempo non vedo il mare e ho quindi bisogno di un po' di ricarica salata... Da molto non incontro gli amici compagni di strada, e anche lì c'è bisogno di un po' di facce e sorrisi... Però...

giovedì 18 dicembre 2008

Complete...


I'm looking forward to be complete... I know I will be somehow, somewhere, sometimes, something complete... Hopefully I will realize and enjoy the way, the place, the moment... I wish everybody to have a complete time, when a circle will become a sphere in a perfect and round second...

Ritorno all'Italiano (e all'Italia)...


Sento odore di casa, di pizza, di pesce e di mare... Quindi la mia bocca si fa di nuovo buona e smette di masticare inglese e/o tedesco o tutti e due insieme per ritornare a suonare la musica del Bel Paese...

Delle vacanze ho bisogno, pur se dopo 3 mesi con tanta responsabilità addosso ma anche con una serie di soddisfazioni, non mi scoccerebbe del tutto starmene qui... Questo non significa che non sia molto più che felice di andare a Napoli, di andare a casa e passare le feste alla mia maniera... E' però un chiaro segnale positivo che, per il resto dell'anno, ho una mia vita qui che vale la pena di essere vissuta... E credo che sia proprio bene, perchè il mondo è dove sei...

Oggi megafesta aziendale come un anno fa. Meglio di un anno fa direi: molte più persone con cui parlare, un piccolo sogno da coltivare, del pessimo vino da bere e poco cibo da spiluccare. Il discorso più brillante del CEO che ci ha già fatto vedere delle nubi addensarsi, ma che volete farci? E' crisi...

Ho degli amici, degli interessi, un lavoro molto duro ma a momenti anche luminoso. E un pò di paura che il tempo passi troppo velocemente... Ma questo è nella natura delle cose, e non vedo l'ora di avere i miei momenti di riflessione in riva al mare napoletano, lì dove sono completo...

Fischio per voi sull'aereo. E il mio regalo di Natale sarà vedere quelli di voi che ci saranno...

mercoledì 17 dicembre 2008

Eating under the snow...


For some posts, I will write in English... It's an exercise since I would like to make a person read something that I write... I don't want her to read somethine extremely stupid or boring, so I'm practicing till when a true inspiration will hit me like a snowball and I will write better than usual...

But in the meanwhile, here it is my story of today... It's snowing hard since last night. I went to bed yesterday after a good dinner and I didn't realize that the snow was starting to fall. The nice result was that today I woke up, I looked outside of the window and then I thought how good would it have been if I could have layed in my bed all the morning and go back there after lunch... Then I approached the bus stop with a quite positive mood, not ready to give up and walk... After ten minutes of a traffic jam, and when the bus didn't appear in the white horizon, I made my decision. I opened the umbrella and I started step by step my way in the direction of the Bahnhof... First thing I discovered is that walking on the snow is very tiring: there's few grip of the shoes and the risk of "bottom on the ice" is very high... Second point is that even if it is extremely cold, you sweat... And I have to say I sweated a lot... Lucky guys my collegues that today everybody had to work at his own PC!

Then the day passed by trying to recover from the first morning effort with the usual crazy time. But when I went out I thought that I really deserved a bit of relax, even in the hostile environment... And so, with my collegues, I had a sausage under the snow with Gluehwein (Vin Brulè...)... And another time I realized that Switzerland is a strange country, where it can be sometimes funny to have dinner in the worst meteo conditions!

My whistle is ready for Italy: there I will write just italian or German... I hope I will see some of the commuters of the train, but most of all, I hope I will not see sausages and snow: for the moment that's enough...

martedì 16 dicembre 2008

New Languages...

I will study German next year... I promised that I will do this and I rarely promise anything... New languages mean just new words to say the same or new things to say?

I don't know: in my case it would be a disaster if I started saying more things than now and in a different way. Already I can hardly stand myself speaking so much, and I don't want to imagine the effect of a long conversation in German... If I really could express concepts without stopping every three seconds, I'm sure first of all I would say to the Germans that their language I will never learn properly as there's no music inside... Then, I would start trying singing Volare auf Deutsch loosing the most of my friends, both as I sing like a bell and also as in German Volare will sound like Fliegen, and no music can really adapt!

But if I could avoid the disaster of the music, I could have a lot of benefits from speaking German in common life. First of all, at the supermarket I could start buying no more like a Neanderthal man indicating by finger meat and other fresh foods: the improvement would be avoiding the unexpected contractions of my face in infinite shapes to try to get something that I like and not just get what THEY understood. Then I could finally understand, among the continuos stream of words of the collegues, if we have to run in a direction since there's a fire or they're just indicating to someone where is the toilette, with the possible consequence of a smelly place but fresh or a smelly place very warm...

Definitely, I want to learn German, but I need help and motivation: maybe a gun in between my shoulders will make the trick! :-)

domenica 14 dicembre 2008

Ingegneri e organizzazione: sinonimi?


Oggi mi sono reso conto che, come tutte le classi di umanità, anche quella ingegneristica, nella sua variegata composizione, non ha dei tratti così comuni come molti si aspettano... Vanno sfatate tutte quelle classificazioni unificanti che ci presentano come un insieme omogeneo di super-corporativi esseri che trovano nella condivisione e nel confronto delle loro competenze un piacere quasi onanistico...

Molti potrebbero dire: ma che bella scoperta! E invece io non la vedo così banale. Quando parlo con altri, mi sembra che per loro gli ingegneri siano sostanzialmente tutti una massa piatta e informe di elaboratori dati, devoti al dio progetto. Sembra che io e insieme a me quelle svariate milioni di esseri umani che hanno condiviso il destino degli studi tecnici, siamo super-organizzati, precisi, puntuali, rigorosi e chi più ne ha più ne metta. A molti questo dà anche fastidio a priori, come se si avesse una puzza sotto il naso...

Guardando al numero notevole di colleghi che conosco, mi accorgo che il quadro è ben meno piatto... Puntuali, non direi. Organizzati? Mah, posto che secondo me questa parola non ha lo stesso significato per tutti, trovo che molti ingegneri siano al di sotto della media umana nella loro organizzazione, lavorativa e non... Vanno in pezzi e si vedono persi alle prime difficoltà, qualunque sia il settore in cui queste difficoltà nascono... Non ultimo il sottoscritto...

Alla fine della fiera, io credo che l'unica cosa che ci accomuna veramente sono quelle tre lettere di cui amiamo a volte pregiarci (o auto-dileggiarci) e che ci danno una strana sensazione di appartenenza a un mondo idealizzato, che esiste solo nei libri e nelle formule che continuamente riusciamo a dimenticare...

Aggressioni...


Oggi mi è giunta una notizia inquietante e sgradevole. Pare che un ragazzo che ho conosciuto una volta, amico di amici, ieri notte sia stato aggredito a Zurigo mentre passeggiava per la strada. Il tutto sarebbe accaduto senza una ragione, visto che la ricostruzione è che due siano scesi dall'auto e abbiano detto qualcosa nel solito incomprensibile tedesco (se poi anche modificato in svizzero ancora peggio), e poi giù a menare... Nessun furto, nessun precedente scontro...

Venendo dalla tenera Partenope, non dovrei esserne impressionato, e invece sì: mi ero rilassato molto qui in Svizzera sotto questo aspetto. Nel bus non mi preoccupo del Pickpocket, nei treni non cerco un vagone affollato o vicino al controllore, la sera cammino solitario e indisturbato a qualsiasi ora... Insomma, come dovrebbe essere un pò ovunque. Una rondine può non far primavera, ma una rondine vicina mi lascia basito. Insomma quanti volatili non vedo?

Tuttavia resto fiducioso di poter continuare qui la mia vita serena e di dover concentrare la mia attenzione e acuire il mio ragnesco senso del pericolo principalmente quando sono a casa. In fondo un naso rotto non è una pallottola... Che tristezza dover dire così, e pensare che neanche il babà da Ciro a Mergellina è una abitudine tranquilla e senza rischi!

Buona domenica!

sabato 13 dicembre 2008

Il Natale dei bambini: tornare all'asilo...


Ieri sono andato a una festa in un asilo Svizzero... Non vi scrivo dalla galera, essendo scampato al subitaneo arresto per molestie... Avevo la giustifica per l'ingresso, e il padre di uno dei pargoli avrebbe garantito per me (probabilmente mettendomi in guai peggiori...).

La cosa funziona così: qui amano far esprimere i piccoli per superare finanche ogni possibile residuo di timidezza e assicurargli un futuro migliore e più libero. Insomma organizzano frequentemente deliziose (o orribili) rappresentazioni in cui bambini di ogni età sono coinvolti e partecipano entusiasti. A Natale è l'apoteosi della esibizione e ieri la figlia di un mio collega era coinvolta. Siccome si doveva andare poi a cena a casa del suddetto, siamo arrivati in anticipo per poter vedere lo show... Il clima veramente amico, solo -2°, mi ha ben disposto a essere riscaldato dall'ascoltare delle canzoni in tedesco tra cui purtroppo non figurava la magnifica "Oh Tannenbaum" che pure avrei saputo intonare... Tuttavia i bambini che leggevano la loro letterina di Natale sono stati fantastici: comprate le azioni della Nintendo, perchè il DS quest'anno andrà fortissimo! Il migliore è stato quello che, invece della letterina, aveva riscritto Guerra e Pace chiedendo di tutto e di più: immagino già la faccia di Babbo Natale davanti a quella lettera mentre sorseggia il vin brulè e il suo bestemmione alla 8 riga...

Poi la musica è finita, gli amici se ne vanno... E invece no: rinfresco per rinfrancare i dolci angioletti, a base di torte, rustici e bibite analcoliche... Per la cena avevo una bottiglia di vino con me: avevo pensato di condividerla con qualche giovane amico per fargli vedere no scorcio del suo futuro, ma sono stato dissuaso dall'osservare che già al naturale queste tenere creature sanno cosa sia il sano divertimento. La figlia del collega, si è data a quelle tipiche occupazioni femminili che sono l'acchiappanza e l'inciucio sedendo vicino all'amichetta più brutta e incrociando con nonchalance le gambe con fare da vamp mentre sorseggiava un the caldo che poteva tranquillamente essere un Manhattan alla Sex and The City... Altri ingurgitavano dosi di zucchero da diabete immediato (beati loro), iniziando però anche incontri di wrestling dal risultato incerto. Ma il mio eroe è stato il piromane in erba: ha messo un amico a fare il palo, e con la sua candela ha iniziato a provare a accendere una vetrata di mattonelle trasparenti con supporti in legno. Nessuno si è curato del suo tentativo professionale, purtroppo frustrato dalla vernice bianca che non permetteva l'appiccarsi completo... Quando è stato scoperto, ha alzato degli occhi sbruffoni da paura, e il papà che lo ha ripreso ha avuto una vittoria di Pirro, visto che dopo 10 minuti un nuovo tentativo è iniziato. Io comunque non posso fare a meno di lodare la sua intraprendenza nel cercare di riscaldarci tutti: lo assumerò un giorno come responsabile della logistica, settore aria condizionata...

Dopo essermi abbuffato come un qualsiasi genitore, pur notando le occhiate storte di molti dei convitati, me ne sono andato rimpiangendo l'atmosfera conviviale, ma soprattutto con qualche dolcetto nella tasca... :-)

martedì 9 dicembre 2008

Auguri a Sunlight e me ne vado a letto...

Domani è il compleanno di Sunlight... Le mando gli auguri e poi mi dirigo lesto verso il letto.

Voglio chiudere gli occhi su questa giornata che, contravvenendo a un codice non scritto che mi impedirebbe di vergare parolacce, è stata di merda...

Dopo averne viste di tutti i colori, desidero buio, silenzio, Catarella, Fazio e Montalbano...

Buonanotte!

lunedì 8 dicembre 2008

Consigli per gli acquisti?


Il solito Natale del consumismo ci sta per risucchiare ancora una volta nel suo gorgo... Non c'è niente da fare, anche quelli che proclamano l'austerità cederanno alfine e compreranno troppo e ad un prezzo troppo alto...

Che dire di questo? Niente di male: io credo che non sia utile scagliare la prima pietra in questo come in molti altri casi, perchè generalmente ne torna indietro una frana Hymalaiana! Però una rete di solidarietà dovremmo cercare di crearla per salvarci l'un l'altro dall'affondamento completo della nostra nave, economicamente sopraffatta dalla tempesta oceanica della smania da acquisto... Ci vogliono idee sane e coraggiose che permettano di fare una figura decente senza rimetterci più che il denaro, la sanità mentale... Se infatti volessimo veramente impegnarci in regali apprezzati, generalmente non la sfanngheremmo, ed ecco spiegato le accademie degli orrori che tante volte si sciorinano ai nostri increduli sguardi!

Io propongo già un'idea: pallina traforata per the e tisane dotata di manico a molla. 1.50CHF da Ikea! Unita a un piattino colorato di appoggio, la sciocchezza diventa utile utensile... Ne potrei prendere una decina, ma anche nessuna... E' questo il bello dei regali natalizi: generalmente si dimostrano cose inutili, che non cambiano la vita, ma che fanno un pò di solletico al nostro ego...

Aspettando copiose proposte, vi abbraccio dalla Svizzera, dove fa freddo, si lavora all'infinito, ma si spera in un futuro sorridente!

domenica 7 dicembre 2008

Letteratura nostalgica: e anche un pò di vita...


Ho finito oggi un altro dei romanzi di Manuel Vasquez Montalban con protagonista Pepe Carvalho e la sua Barcellona che non c'è più... Il genere è un precursore di quella Vigata del commissario Montalbano di Camilleri, che secondo me (e forse secondo molti altri) non a caso condivide il nome dell'autore catalano...

Il titolo è "Il Centravanti è stato assassinato verso sera". E' un romanzo di almeno 15 anni fa, ma come in tanti altri casi, quando l'ambientazione è un mezzo per dire qualcosa di più, l'epoca non conta... Lo spunto sul calcio è interessante, e da esso nascono un paio di riflessioni generali che mi piace condividere...

Cosa sono i calciatori oggi se non gli eroi delle guerre di un tempo? Sì, essi sono diventati grazie al fisico e al denaro, gli emblemi del successo senza ma e senza se. Sono il fulcro del sogno di arrivare lontano, ovunque questo lontano sia... L'ammirazione delle folle, l'acclamazione degli stadi, la pompa magna che sembra accoglierli sono il segno di ogni tempo alla ricerca dei suoi simboli... Ricordate forse nelle ultime manifestazioni sportive il percorso sugli Champs Elysee in Francia, o ancor più vivo quello della nostra Italia sul bus scoperto lungo le strade della capitale? Passare sotto l'arco di trionfo facendo chinare il capo ai prigionieri e mostrando i propri trofei: il sogno della affermazione realizzato e nuovamente codificato come ai tempi di Napoleone o dell'Antica Roma Imperiale...

E a fianco le storie degli eroi decaduti, di quelli che hanno toccato per un istante un globo di luce e poi sono miseramente caduti indietro... Cioè la vita vera, quella di chi per "mancanza di fortuna ma non di valore" è rimasto seppellito nel suo ricordo di un unico momento, ma a cui gli occhi sono rimasti puntati indietro... C'è la nostalgia, c'è l'impossibilità di ritrovarsi e di ritrovare la gioia nel lago delle proprie delusioni di chi ha vissuto per un attimo il suo sogno, e ogni mattina si risveglia nella realtà.

E poi c'è la fine del proprio mondo che ognuno di noi vorrebbe cercare di non vedere e invece accade, perchè il tempo scorre inesorabile, e pur se noi cerchiamo di non accorgercene, nel nostro cammino ruotano oggetti e persone senza che possiamo essere un centro d'orbita... E' questo secondo me il vero motivo del romanzo, come di tanti altri scritti che guardano in faccia i cambiamenti con la paura e il dolore di non vedere più un paesaggio familiare... La famiglia di Carvalho perde un personaggio, e ostinatamente lui, testimone di cambiamenti e della fine di un'epoca, della sua epoca, non vuole vedere morire quella parte di sè... Ma non c'è scampo per ognuno di noi: dobbiamo accettare che ogni giorno una parte della "nostra epoca" finisca, provando a voltare la pagina del nostro romanzo o a leggere ancora una volta una prima pagina di giornale dove nuove notizie ci renderanno tristi o allegri...

La nostalgia è a volte dolce, e i ricordi un miele che ci resta appiccicato alle dita da leccare bene... Ma se si guarda indietro troppo a lungo, i passi diventano incerti e anche un pò rischiosi... In treno si prende il posto che si trova. Nel senso di marcia o in quello contrario, si guarda fuori dal finestrino molto lontano, e lo scenario cambia continuamente: se pure cediamo alla malia, dobbiamo accettare che tutto passi e alle fermate salgano e scendano persone... Ma con la gioia del viaggio, che di per sè è inevitabile poesia...

Avanzi e potenza creativa: il gattò al tartufo

Illuminazione Zen: ho capito come nasce l'arte contemporanea, mai più mi lamenterò di vedere un lavandino ammaccato appeso al muro con titolo "Morte a Venezia" o due pezzi di corda in croce nomati "Legati da amore".
Ma andiamo con ordine. Sto scrivendo dal nuovo computer aspire one con potente hard disk, XP e varie amenità regalatomi per il mio compleanno. Beeeelloooooo! Così potrò portarmelo dietro quando viaggio e continuare a bloggare, per esempio.
Poi una considerazione sul mio post di ieri. Stamattina mi sono ritrovata a cucinare e ho pensato che forse avevo ritrovato il buonumore, mi sono guardata dentro e ho concluso che no, era ancora disperso, ma forse se ti comporti come quando sei di buonumore quello torna più in fretta. Soddisfatta ho continuato a cucinare.
Ora gli avanzi. Stamattina ho considerato alcune misere patate che soggiornavano nella mia dispensa e ho concluso che stavano per passare nel regno dei più, quindi ho deciso: Me', mo' faccio un gattò. Ho frugato nel frigo, mi ricordavo che esistevano alcune abbondanti provviste di fiordilatte e mozzarella sereticci. Poi ho afferrato un culo di filetto di maiale che pure sverna da lunga pezza nel suddetto frigo. E poi sono andata a girare gli squallidi champignon che avevo sul fuoco. Brrr, quanto so' tristi, ho pensato. Poi mi sono girata di nuovo verso le patate lesse e alternativamente ho guardato gli uni e le altre: perchè non fare un bel matrimonio? Magari insieme sono meno tristi. A quel punto mi sono ricordata di un fondo di tartufi grattuggiati sottolio. Mumble mumble. Blam!! Lampadina accesa!! Massìììììì! E quindi ricetta!
Gattò al tartufo e funghi
Qua niente dosi, semplicemente perchè non le so. Prendete alcune (erano maledettamente poche) patate e lessatele con tutta la buccia, quindi sbucciatele e passatele. Lasciatele raffreddare un po', quindi mettetevi due tuorli d'uovo (anche loro un po' vecchiotti), sale, pepe lungo macinato e date una bella mescolata. Montate i bianchi a neve e unite anche quelli, delicatamente e mescolando dall'alto verso il basso per non smontare i bianchi. Intanto che le patate si raffreddano tagliate a pezzetti piccoli il fiordilatte (semi defunto) e la mozzarella (ma se non li avete usate formaggi raffermi). Sempre nel frattempo fate cuocere un 400 gr. di champignon in padella con un po' d'olio e uno spicchio d'aglio, salateli e fateli asciugare, quindi mischiatevi un paio di cucchiaini di tartufo grattuggiato sottolio (io ho raschiato il fondo del barattolo, anche quello aveva sui novantanni e passa).
Ora prendete 4 pirofiline monoporzione, ungetele leggermente, dividete idealmente il composto di patate in due e suddividetelo per ciascuna pirofila, schiacciatelo per ricoprire il fondo, quindi ponetevi gli abbondanti pezzetti di fiordilatte e i funghi champignon, livellando il tutto. Ora prendete l'altra parte di composto di patate, suddividetelo in 4 e ricoprite le vostre pirofile, schiacciando un po' con il cucchiaio. Se le patate non erano proprio pochissime è meglio, ma insomma, lavorando di spatola e attingendo un po' qua e là, sono riuscita a fare lo strato di sopra a tutte.
Ficcate in forno a 200° e lasciatele per una mezz'ora, poi passatele al grill per 5 minuti. Uaooooo, che sciccheria. E chi lo direbbe mai che stà cosa raffinata in realtà è un mega riciclo di avanzi che se non finivano qua dentro chissà che fine facevano. Naturalmente gli ingredienti sono a vostro piacere, non avete il pepe lungo? schiaffateci del pepe normale, vi mancano i funghi? schiaffateci carciofi o piselli surgelati e così via.
Portate a tavola e mangiate fra gli sguardi ammirati dei commensali. Vabbè, qua i commensali sono solo due ma insomma ... l'importante è mangiare.
Avete capito adesso perchè ho parlato di arte contemporanea? Sapete, no, quegli artisti che acchiappano un pezzo di tela di sacco, du' macinini vecchi, un po' di carbone, mettono insieme tutto e poi vi raccontano che è arte e che si chiama "L'incomunicabilità dell'era moderna"? Bhè, ho fatto proprio così anch'io, quindi ho deciso: si, il riciclo e un'arte.
Ah, a proposito, il culo di filetto di maiale è tornato in frigo, ad aspettare la prossima performance artistica.

Il pranzo da Ikea


Ancora una volta sono andato da Ikea... Non per mia necessità, ma per accompagnare una amica in corso di trasloco... Appena arrivati, pranzo...

Prima di tutto c'è da dire che in questo periodo Ikea diviene un delirio, ovunque io credo, non solo nei paesi oltralpe... Vi si riversano tutte le persone alla ricerca di mobili che pensano di comprarli per natale, ma anche tutti quelli che sono disperati per i regali... Se non fossi costretto ad ammettere la mia totale dipendenza dai piccoli oggetti inutili che vi si trovano, direi che ricevere un regalo Ikea sia la soluzione meno ricercata al tremendo problema dell'albero di Natale... In realtà, siccome espressione di considerazione e affetto, sono del partito che qualsiasi cosa va bene!


Ciò che resta per me il peggior momento delle visite a Svedesilandia, è il realizzare che ho fame e non posso esimermi dal ristorante... La varietà dei menù non è il punto forte, ma il costante livello verso il basso è veramente ridicolo. Certamente Ikea applica la sua filosofia della produzione in serie anche al cibo... Sono certo di poter trovare un pezzo del mio divano Ektorp nelle famigerate meat-balls con patatine e una discreta quantità della mia sedia Allak nella fetta di quel dolce di strana colorazione verde... Viceversa, chi ci assicura che dentro al materasso Sultan non ci sia una bella dose di quei "magnifici" biscotti Svedesi e il Beddinge non sia ripieno di Hot Dogs da 1 franco?


Le orribili scoperte potrebbero proseguire, ma a riprova della volatilità di quello che si compra come di quello che si mangia, non sono mai stato male... D'altronde anche di McDonald's o Burger King non ho mai avuto a soffrire... Eppure, il dubbio che un giorno scopriremo che Ikea nuoce gravemente alla salute, quanto meno quella mentale, mi assale: perchè mi ricordo ancora i nomi dei miei mobili????

sabato 6 dicembre 2008

Karma negativo e amicizie compensative

Di nuovo latito. Lo so, lo so. Ma devo spiegarvi una cosa: per me questo blog è come cucinare. E io cucino solo quando sono di buonumore, cioè per me il cucinare, l'imbandire banchetti anche solo per due è espressione di benessere interiore, di contentezza, di soddisfazione nonostante tutto. E così il blog.
Se ho qualche infelicità, se soffro, se la vita mi puzza, non cucino e non scrivo. Mi chiudo a riccio insomma, a leccarmi le ferite nel mio angolino. E siccome i periodi neri quando iniziano sembrano non finire mai, ecco che me ne sono successe un'altro paio. Non starò a tediarvi con le cose serie, lasciamo stare, vi diverto invece con quelle tutto sommato allegre, ancorchè nefaste. Ieri mattina, a conclusione di una settimana terribile, a partire dal venerdì del mio compleanno, ho mandato un SMS di questo tenore "A conferma del periodo di karma negativo, anche la lavatrice perde". Olè. Ormai ho sostituito una bella fetta della dotazione tecnologica della mia casa, fra digitale terrestre, antenna, ulteriore computer e sostituiamo anche la lavatrice, ma questa volta (ekkekazzo!) mi compro la lavasciuga e così ho fatto, perlomeno non dovrò stendere più, che qua più che a Napoli mi sembra di essere a Londra, per la quantità di pioggia e la frequenza della stessa che ci deliziano.
Per fortuna, e lo dico quasi con le lacrime agli occhi, ci sono gli amici. Che mi hanno chiamato numerosissimi per il mio compleanno, poi hanno organizzato un aperitivo (anche se a Fuorigrotta, vabbè vi perdono) e mi hanno portato UN REGALO!! anzi due per la verità, in tema con la cucina, ma artistici e deliziosi. Dico, il grembiule d'oro di Keith Haring è BELLISSIMO. E già occupa il posto d'onore della mia cucina e fa pendant con il poster dello stesso autore che ho in bagno. Come avete fatto a sapere che è uno dei miei artisti preferiti?
Commossa da tanta attenzione ho promesso (e manterrò) un cenino, un happening, un robo insomma dove se magna, a casa mia prima di Natale. E ho più o meno individuato un giorno. Ora mi consulterò con il capo del gruppo di amici e procederò. Alla faccia di chi non c'è e fa il capotreno fuori dai confini nazionali. OH!
Tutto ciò mi ha indotto una riflessione a proposito di me stessa e delle altre persone. Di un precedente posto di lavoro, dopo 9 anni, mi sono rimaste 2 amiche 2, solo 2. Di quest'ultimo posto di lavoro non mi bastano le dita delle mani e dei piedi per contare gli amici che mi sono portati via e tutto ciò in soli 2 anni. Abbiamo invertito i fattori insomma, ma il prodotto non è affatto lo stesso! Ora, se cio avvenga perchè sono migliorata io (bah!) o se quelli di due lavori fa erano veramente veramente stronzi, non so. Propendo però per questa seconda ipotesi.
Oppure ne ho una terza: che le persone di quest'ultimo lavoro fossero super e può darsi. In ogni caso, come dicono nei film americani: è stato un onore e un privilegio lavorare con voi e in ogni caso lo è stato sicuramente conoscervi.

venerdì 5 dicembre 2008

Il bivio

Tutti giorni nella vita facciamo delle scelte, partendo da cosa indosseremo la mattina, cosa mangieremo fino ad arrivare al comportamento da adottare in una specifica situazione. Altre volte è la vita a decidere per noi e a noi non resta che seguire gli eventi e fare l'analisi a posteriori.
C'è, però, anche il caso più difficile: quando la vita non decide per noi ma ci pone davanti ad un bivio!
Ci sono alcuni bivi che hanno una scelta ovvia, obbligata con una delle due strade ben nota...e quelli sono i più facili e più sicuri, quelli per i quali non avrai mai nè rimorsi nè rimpianti.
Ce ne sono altri, però, che sono difficili, infidi e pericolosi, perchè entrambe le strade sono oscure.
A questo punto ti scattano TUTTI i dubbi (annche quelli che non pensavi di avere) ti fai prendere dai meccanismi di autoconservazione e ti convinci che il salto triplo carpiato, probabilmente non è quello che sai fare e allora aspetti...aspetti che di nuovo la vita scelga per te.
Fino a quando, con un pò più di esperienza, valuti anche un altro aspetto: "se un treno è fermo in stazione è il momento di prenderlo, perchè non sai mai quando si rifermerà per farti salire".
Ecco, in sintesi...questo è quello che mi sta accadendo...ho la possibilità di prendere un treno che non so dove mi porterà, forse ad un cambio di prospettive, forse verso altri bivi...ma questo lo posso sapere solo se salgo e....devo farlo ora.
La paura di sbagliare è tanta...la voglia di mettermi in gioco anche.
Spero solo di aver preso il treno per la destinazione corretta!

festeggiamenti dimenticati

Ma come è potuto succedere? Mi sono dimenticata del compleanno del CapoTreno!!
Sono davvero mortificata, non so neppure giustificare questa MIA mancanza!!
Ma come hai passato il giorno del tuo compleanno? Come hai festeggiato? Hai spento le candeline?
Spero che sia stato, anche lontano da casa, un giorno speciale! Dell'altro compleanno, e mi riferisco a quello della nostra cara Perfy, non ci siamo dimenticati... anzi l'abbiamo festeggiato con un aperitivo! Un paio d'ore trascorse piacevolmente tra risate e "nciuci"!

Allora buon compleanno capotreno... anche se un pò in ritardo!!

giovedì 4 dicembre 2008

Puffetta Rossa


Non trattasi di femmina blu alta due mele o poco più molto somigliante al Forzuto ma con poppe, capelli biondi e scarpette da sera anche a mezzogiorno... Meglio, non si tratta di una sua mutazione genetica che ne ha fatto la stessa di cui sopra di un comunistissimo colore...

E' anch'essa un personaggio, ma l'incontro sistematicamente ogni mattina sul bus... Di puffetta mi ricorda il fatto che è bassina e rotondetta, ma per il resto è una ragazza molto Svizzera, soprattutto se si guarda il colore azzurro acqua degli occhi, che ama dipingersi i capelli di un rosso acceso e non nasconde un doppio apparecchio acustico... Sono mesi che prendiamo lo stesso bus e lo stesso treno, ma ci siamo incrociati solo un paio di volte da vicino. In definitiva c'è un ostacolo linguistico dovuto alla mia ignoranza... Eppure è una ragazza che ogni volta attira il mio occhio, forse anche più di Bellissima, altra compagna di viaggio sul bus, di cui magari parlerò in altro post... Perchè c'è in lei una strana carica di vezzosa decisione, di mondo da cui proteggersi, che la rende un pò misteriosa e un pò autoconsistente...

Ha un ragazzo/marito/convivente che a volte viene sul bus. Sono molto uniti e secondo me è una passione vera tra loro. Lui non è un puffo e neanche uno snorky, ma della coppia è quello meno vivido nei colori e negli atteggiamenti...

Oggi ci siamo seduti di fronte sul treno. Ci siamo scambiati una o due parole e abbiamo fatto una parte del viaggio insieme. Lei è scesa prima e mi ha salutato: lo sappiamo bene entrambi che ci conosciamo. E sapete perchè ne parlo? Perchè con lei ho scoperto, non so perchè, che ci sono al mondo tanti che si guardano intorno con attenzione e stupore e che registrano come una cinepresa in continua tutto quello che c'è intorno... Ed è bello sapere di essere in tanti!

mercoledì 3 dicembre 2008

Che fare?

Certe giornate iniziano un pò storte, si sa... Il vecchio detto sul buongiorno che si vede dal mattino, non è sempre veritiero, ma tante volte ci azzecca anche lui... Il duetto di ieri e oggi sono un buon esempio di una estensione dell'adagio: due buongiorni si vedono dai mattini...

Ieri: seminario in tedesco dalle 8.10 (ma guarda questi Svizzeri a che ora improba iniziano!), sulle misure di pressione. L'argomento mi interessa, ovviamente ne capisco il 50% e non oltre, ma mi sembra comunque soddisfacente... Però è una giornata che inizia di corsa, per cui sono già in affanno nel salire le poche scale dell'ufficio. E lì mi attende un collega inferocito perchè non aveva accesso ad alcuni dati di cui aveva bisogno... Essendo cosa cognita, mantengo la calma, ribatto serio e preciso, e lascio stare. Ma mi si sono allargati a mongolfiera gli zebedei dopo 5 minuti, e questo non è bene... Scoperta dopo scoperta, il numero delle cose che devono essere risolte cresce in modo inversamente proporzionale al tempo a disposizione... Mi risolleva solo il corso di tedesco del pomeriggio, ormai evento ludico molto più che di istruzione... Ma stamattina le cose riprendono una brutta piega sin dal principio. I demoni infernali di ieri, nascostisi ad ogni angolo, tirano fuori coda e corna: sò demoni, fanno il loro lavoro e puzzano!

A pranzo salta il mio pasto di cucina giapponese previsto da più di una settimana, a causa di una riunione importante. Però che palle! E poi ecco che arriva la ciliegina sulla torta: sabato tolgono la corrente a tutto, per cui prima si deve spegnere l'ambaradan per evitare che qualcosa si rompa... E indovinate il cetriolo dove sta volando? E nell'attesa che plani verso la mia pista di atterraggio, sto cercando una via per riuscire a andare a vedere una serata simil-medievale vicino Lucerna... Insomma, quando finisce questa settimana? E come inizierà la prossima?

Meno male che il futuro è ignoto, perchè se sapessimo pure che certe settimane saranno così, credo che ci sarebbero troppe fughe senza apparente spiegazione...

Tutti in carrozza!

lunedì 1 dicembre 2008

Onomastici

Per chi non lo sapesse, ieri era S. Andrea. Diciamo che generalmente qui in Svizzera non lo sanno, e non sanno per la verità neanche quando è S.Antonio o S. Giuseppe o S. Maria. Ok, potrebbero saperne le date con le traduzioni tedesche S.Anton, S. Josef e S.Maria, ma fidatevi che non conoscono neanche quelle!

In ogni caso, vista la penuria di dolci, e l'esosa tassa sulla fede, ben poco ci sarebbe da festeggiare per loro...

Certo anche S.Andrea, sulla sua croce a X non ha avuto molto da festeggiare, ma sempre meglio di S.Pietro che si fece mettere a testa in giù... Insomma in queste storie anche piuttosto truculente, io ho pittato, mangiato male e combattuto anche contro un mal di testa di quelli rari ma a frammentazione... Il risultato è che il mio mese (Novembre) se ne è andato via ancora una volta. E subito è entrato a gamba tesa Dicembre che da qualche decennio si comprime in una unica grande attesa delle 24h di Natale... Volerà anch'esso mentre mi avvicino alla virtuale scaletta dell'aereo verso Neapel...

Un anno di maniero...


Un anno fa, partiva il mio contratto di locazione del maniero... Questa casa che mi sembrava enorme è diventata di giorno in giorno sempre più mia e oggi la sola idea di andarmene in un'altra mi ripugna... Non lo stesso è stato con la mia prima casa in Svizzera, la baita di cemento armato... Da lì me ne sono andato con una certa soddisfazione, pur se devo ammettere che alcuni dei ricordi svizzeri restano ad essa legati... Da quell'osservatorio di un microcosmo multiculturale, ho scoperto molto di come potesse essere la mia terra adottiva, e ho anche capito cose fondamentali sul riscaldamento e sulla spazzatura... Ho anche iniziato a percepire che una casa va tenuta pulita perchè non lo fa da sola, e se oggi so cucinare qualcosa, è perchè lì ho gettato delle basi, tipo un indimenticato polpettone con 300gr di carne e quasi 500gr di pane che riempì due teglie di saporosa aria...

Ma il maniero è veramente casa mia. Ogni centimetro di divano e tavolo e sedia e poltrona mi appartiene intimamente, non foss'altro perchè il 90% lo ho montato da me nonostante i melliflui tentativi del signor Ikea di mettermi al tappeto... Ieri sono stato tutto il giorno a casa di un'amica che si è trasferita in un nuovo appartamento, a imbiancare e poi nuovamente Ikeizzare... Ma devo dire che ho inserito viti e bulloni senza l'entusiasmo di quando ho lavorato qui... Le ragioni banali ci sono tutte, ma credo che una meno banale sia che la mia casa mi piace di più, e ci vedevo proprio bene a completamento di un quadro ogni pezzo che aggiungevo... Anche questa volta ci avrò lasciato un chiletto, e consiglio a chi si sente un pò sovrappeso di proporsi gratuitamente per assemblaggio mobili: dimagrimento garantito al prezzo di un discreto stress emotivo...

Ho attraversato un anno di flutti e di flutes in questa casa che meriterebbe la composizione di uno Jodel ad ok. Ne inizia un altro che spero altrettanto positivo e nuovo. Mi sono lasciato ancora qualcosa di innovativo da realizzare: il posizionamento di un disegno di Leonardo da Vinci che comprai in riproduzione alla National Gallery. E' in degna cornice, ma ancora non mi sono sentito abbastanza ispirato da attaccarlo... E mentre la camera da letto resta con le pareti bianche e spoglie, in un minimal che mi aiuta a rilassare il mio frullatore sinaptico, dal salotto guardo le immagini di Napoli, e questo rende il maniero ancora migliore!

Note per Viaggiatori Occasionali...

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Capotreno e Viaggiatori