venerdì 26 dicembre 2008

Tempo da lupi campani: e cappuccetto rosso la raccontano ancora?


Oggi mi sveglio con fuori un bigio clima da Svizzera e mi dicono un pungente freddo... Tutto è relativo, e quindi la temperatura di 10° può sembrare freddissima in terra napoletana mentre i -5° della zona Maniero possono essere tollerabili. Però ho avuto i miei giorni di sole in cui camminare per la città era piacevolissima abitudine, e ora mi godo i miei giorni da recluso che coincidono comunque con la strana solitudine stradale di quel milione e mezzo di persone intente a allargare le pareti dello stomaco a suon di prelibatezze.

E in questo tempo da lupi, penso ai bambini di oggi. Sono un pò in benevolo shock. Veramente un gran numero di amici e parenti ha procreato, e questo è il primo Natale che tanti vivono in piena armonia famiglia di Nazareth. Bue e asino sono gli unici grandi assenti dal presepe familiare, ma la scena del bambinello in passeggino simil mangiatoia è una gran costante... E' molto bello, anche se ci sono una serie di aspetti meno piacevoli come il cambio pannolini durante il pranzo natalizio che, pur dotati di fascino, hanno dei risvolti meno misteriosi di quanto si immagini.

E mi chiedo delle favole da raccontare. Ricordo le innumerevoli varianti sulla fine drammatica di Cappuccetto Rosso nelle fauci del lupo, un lupo adatto a questo freddo. Ricordo che le budella del canide finivano inevitabilmente sparpagliate dal bravo cacciatore. La bocca grande, il naso grande e tutto il resto, non mettevano mai in allarme la arguta Cappuccetto, che doveva avere una ben strana nonnina se non realizzava in tempo che peli, baffi e fauci erano di origine animale. I bambini di oggi saranno ancora impressionati e creativi abbastanza dal pensare a come il lupo potesse inghiottire la dolce creatura dalle mille virtù senza spezzettarla? Io lo sono stato: per anni ho cercato una strategia per indovinare quale mossa avrebbe dovuto fare il lupo per farne un sol boccone, senza mai uscirne vittorioso.

Resto però legato a questo tipo di racconti che dovrebbero mettere in moto l'immaginazione a qualsiasi età dei pargoli. Una delle cose che ci riesce a distinguere è l'evocazione di immagini irreali solo nel nostro fantasioso cerebro. Quando si dice che "La Forza è potente in quest'uomo", non si parla in genere del fisico ma della testa... Io spero che i bambini di oggi crescano non coprendo le immagini che loro stessi possono generare con quelle di tv e playstation. Ci vogliono anche quelli, ma la loro Forza non è poi tanto potente...

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