Oggi mi sono reso conto che, come tutte le classi di umanità, anche quella ingegneristica, nella sua variegata composizione, non ha dei tratti così comuni come molti si aspettano... Vanno sfatate tutte quelle classificazioni unificanti che ci presentano come un insieme omogeneo di super-corporativi esseri che trovano nella condivisione e nel confronto delle loro competenze un piacere quasi onanistico...
Molti potrebbero dire: ma che bella scoperta! E invece io non la vedo così banale. Quando parlo con altri, mi sembra che per loro gli ingegneri siano sostanzialmente tutti una massa piatta e informe di elaboratori dati, devoti al dio progetto. Sembra che io e insieme a me quelle svariate milioni di esseri umani che hanno condiviso il destino degli studi tecnici, siamo super-organizzati, precisi, puntuali, rigorosi e chi più ne ha più ne metta. A molti questo dà anche fastidio a priori, come se si avesse una puzza sotto il naso...
Guardando al numero notevole di colleghi che conosco, mi accorgo che il quadro è ben meno piatto... Puntuali, non direi. Organizzati? Mah, posto che secondo me questa parola non ha lo stesso significato per tutti, trovo che molti ingegneri siano al di sotto della media umana nella loro organizzazione, lavorativa e non... Vanno in pezzi e si vedono persi alle prime difficoltà, qualunque sia il settore in cui queste difficoltà nascono... Non ultimo il sottoscritto...
Alla fine della fiera, io credo che l'unica cosa che ci accomuna veramente sono quelle tre lettere di cui amiamo a volte pregiarci (o auto-dileggiarci) e che ci danno una strana sensazione di appartenenza a un mondo idealizzato, che esiste solo nei libri e nelle formule che continuamente riusciamo a dimenticare...
Molti potrebbero dire: ma che bella scoperta! E invece io non la vedo così banale. Quando parlo con altri, mi sembra che per loro gli ingegneri siano sostanzialmente tutti una massa piatta e informe di elaboratori dati, devoti al dio progetto. Sembra che io e insieme a me quelle svariate milioni di esseri umani che hanno condiviso il destino degli studi tecnici, siamo super-organizzati, precisi, puntuali, rigorosi e chi più ne ha più ne metta. A molti questo dà anche fastidio a priori, come se si avesse una puzza sotto il naso...
Guardando al numero notevole di colleghi che conosco, mi accorgo che il quadro è ben meno piatto... Puntuali, non direi. Organizzati? Mah, posto che secondo me questa parola non ha lo stesso significato per tutti, trovo che molti ingegneri siano al di sotto della media umana nella loro organizzazione, lavorativa e non... Vanno in pezzi e si vedono persi alle prime difficoltà, qualunque sia il settore in cui queste difficoltà nascono... Non ultimo il sottoscritto...
Alla fine della fiera, io credo che l'unica cosa che ci accomuna veramente sono quelle tre lettere di cui amiamo a volte pregiarci (o auto-dileggiarci) e che ci danno una strana sensazione di appartenenza a un mondo idealizzato, che esiste solo nei libri e nelle formule che continuamente riusciamo a dimenticare...
1 commento:
Ti basti sapere che un giorno un collega mi ha chiesto "ma perchè tu non sei come lui (riferendosi ad un ingegnere rigoroso ed organizzato) ?" e la cosa mi ha fatto piacere.
Lui scherzava...e meno male...altrimenti dvrei cambiare lavoro!!
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