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domenica 14 dicembre 2008

Ingegneri e organizzazione: sinonimi?


Oggi mi sono reso conto che, come tutte le classi di umanità, anche quella ingegneristica, nella sua variegata composizione, non ha dei tratti così comuni come molti si aspettano... Vanno sfatate tutte quelle classificazioni unificanti che ci presentano come un insieme omogeneo di super-corporativi esseri che trovano nella condivisione e nel confronto delle loro competenze un piacere quasi onanistico...

Molti potrebbero dire: ma che bella scoperta! E invece io non la vedo così banale. Quando parlo con altri, mi sembra che per loro gli ingegneri siano sostanzialmente tutti una massa piatta e informe di elaboratori dati, devoti al dio progetto. Sembra che io e insieme a me quelle svariate milioni di esseri umani che hanno condiviso il destino degli studi tecnici, siamo super-organizzati, precisi, puntuali, rigorosi e chi più ne ha più ne metta. A molti questo dà anche fastidio a priori, come se si avesse una puzza sotto il naso...

Guardando al numero notevole di colleghi che conosco, mi accorgo che il quadro è ben meno piatto... Puntuali, non direi. Organizzati? Mah, posto che secondo me questa parola non ha lo stesso significato per tutti, trovo che molti ingegneri siano al di sotto della media umana nella loro organizzazione, lavorativa e non... Vanno in pezzi e si vedono persi alle prime difficoltà, qualunque sia il settore in cui queste difficoltà nascono... Non ultimo il sottoscritto...

Alla fine della fiera, io credo che l'unica cosa che ci accomuna veramente sono quelle tre lettere di cui amiamo a volte pregiarci (o auto-dileggiarci) e che ci danno una strana sensazione di appartenenza a un mondo idealizzato, che esiste solo nei libri e nelle formule che continuamente riusciamo a dimenticare...

venerdì 11 gennaio 2008

Le deformazioni ingegneristiche


Vengo irriso e deriso nell'ultimo tempo per la mia conduzione di casa... Ammetto la mia maniacalità, mica la posso nascondere: sono un massaio uomo. Lavo, stiro, cucino, lavo i piatti, passo l'aspirapolvere... E lo faccio anche abbastanza regolarmente... La sera dopo cena non mi piace lasciare le stoviglie dove sono e quindi prima della imperante tv, rassetto... Ho le mie debolezze perchè non rifaccio mai il letto, lascio tutte le mie cose in giro (ma d'altronde è casa mia), ma nel complesso si direbbe di me che sono veramente bravo a fare tutto!

Come sia nata questa insana attrazione per i lavori domestici e se ci sia realmente cotale predisposizione mi sembra abbastanza difficile da spiegare. Ma ho elaborato una teoria che si rifà al tempo ormai lontano della mia frequentazione delle aule di Ingegneria che tanti e tali esseri hanno forgiato, ma anche del tutto fuorviato...

Insomma dentro di me c'è una piccola tendenza alla organizzazione. Forse qualcuno la ha vagamente riconosciuta in certi atteggiamenti al limite dell'autismo in cui mi sono sempre trovato tanto bene: ripetitività e comodità operativa sono due fari nella notte per me! Mi è naturale, d'accordo, ma è anche dovuta a quell'insana miscela di ordine e follia che la buona vecchia Facoltà ha dato ai suoi miserrimi discepoli... Questa malattia si acutizza nel tempo, e credo sia questo il motivo per cui, con l'età gli Ingegneri vengono pagati molto di più: dev'esserci un fondo comune occulto delle famiglie che sovvenziona perchè noi malefici veniamo tenuti il più lontano possibile dal tetto comune affinchè mai bocca mettiamo nel menage de casa nostra!


Ebbene, credo di essere irrimediabilmente deformato e corrotto: non riuscirò a levarmi di dosso il senso di colpa per non aver passato l'aspirapolvere o per non aver pulito il tavolo dopo mangiato. Per non parlare di quello per non aver lavato per una settimana i panni!

Ma vi prego, perdonatemi anche questo! :-D

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