sabato 29 novembre 2008

Pittore che vuoi pittare...


Tra pochi minuti mi adagerò con fare soddisfatto sul mio letto, appoggerò la testa sul cuscino e chiuderò infine gli occhi per dormire e lasciare alle spalle il bianco chiarore delle pareti che ho dipinto nella nuova casa di una amica.

Esperienze nuove fioccano nella vita Svizzera, non tutte altamente formative o profondamente divertenti, ma finanche nel dipingere c'è gusto e poca perdenza... Il passaggio del rullo grondante di vernice, è anch'esso un'arte, neanche troppo semplice per l'effetto spruzzo in faccia che si può facilmente ottenere quando si va troppo veloci oppure quando si gira nel verso sbagliato! Con il tempo si raggiunge un grado di concentrazione e finanche di precisione che sono strabilianti se si considera la poca esperienza nelle attività manuali che noi operatori di altri settori maturiamo... Si rifletteva che tra tutti, nella stanza dove si dipingeva, c'erano quasi trent'anni di università e scuole approfondite, che devolvevano la loro opera magari a una causa anomala per la loro preparazione, ma profondamente appagante...

Guardare alfine la parete immacolata che avevo prodotto, mi ha riempito di una strana soddisfazione. Saranno i miei geni familiari che mi trasmettono questo inespresso desiderio di manualità, oppure il fatto che antropologicamente l'uomo vorrebbe forse tornare alle sue rudi origini di cacciatore e pitturatore rupestre? Io credo che sia la prima onestamente: se ora mi mettessi a disegnare sulle pareti le mie scene di sopravvivenza, dovrei metterci al centro il televisore 32", il computer, le imprese in cucina... Tutto troppo sofisticato per un carboncino...

giovedì 27 novembre 2008

Il mio capo...


Il mio capo è un uomo alto e magro con l'orecchino e gli occhiali tondi dello stesso colore dorato... E' un uomo che sembra ancora un ragazzo nonostante sia ben sopra i 40 e che lavora come un matto, di sicuro almeno il mio stesso numero di ore o più. E' un tipico tedesco per molti versi, ma è anche un tedesco atipico per molti altri... E' aperto alle idee, è sanguigno e pronto alla lotta. E' preciso e competente, ha delle convinzioni, e sa creare un ottimo rapporto con chi lavora con lui.

Noi siamo la sua prima esperienza come capo. Prima era diventato un espertissimo nel suo campo nella nostra azienda e ha avuto quindi l'occasione di andare a fare qualcosa di diverso Ha una personalità rispettata da tutti, e probabilmente meriterebbe qualcosa in più...

Con il mio capo mi trovo bene. Credo che lui mi apprezzi molto e sappia cogliere la fatica che tutti i giorni metto in campo. Sa anche che la vita non è solo essere bravi lavoratori, ma soprattutto essere delle persone. Se siamo in difficoltà, il suo pensiero è per noi come esseri umani, e per questo, ancor più, io lo rispetto.

Oggi abbiamo dedicato un'ora a rivedere i miei obiettivi di quest'anno. E' diventata un'ora e mezza perchè come al solito c'era molto di cui parlare. Con lui metto in campo la mia parte migliore, quella propositiva. Però pongo anche problemi su cui agire, perchè ci sono cose che devono essere fatte insieme, e nelle quali i passi devono venire da più parti.

Per quanto possibile, mi fido del mio capo e credo di non sbagliarmi. D'altronde anche in passato, con The Boss, sono stato bene. Non sempre tutto è filato liscio come l'olio, ma questo ci sta...

A volte però una legittima domanda mi pervade: sono i miei capi a essere bravi con me, o sono io che sono una perla rara? Non credo sia la seconda: io mi sento ancora un pò grezzo come un granello di sabbia in lavorazione nello stomaco di una ostrica puzzolente!

mercoledì 26 novembre 2008

Località scomparse...


Ho notato che dalla mappa del nostro treno, è scomparsa la località destinazione di tanti viaggi mattutini con un ottimo preliminare oroscopo...

Sì, la piccola città in riva al mare alle pendici del Vesuvio non compare più tra i punti di contatto a Viaggia in Treno... Anche se Pappice e altri continuano a cliccare nella mia vecchia azienda, loro risultano miei conterranei qui in Svizzera... Miracoli dell'informatica...

Però prima, la cittadina beneamata, compariva fissa sulla mappa, come punto caldo... Insomma, devo concludere che disaffezione nacque tra i primi e storici frequentatori del Minuetto o che nessuno più risiede nelle storiche lande... Per l'eventuale rottura di bolas, non mi lancio in profonde analisi. A volte le cose diventano noiose e il solo pensiero di dedicare qualche minuto a esperienze tutto sommato non necessarie, diviene intollerabile. E' umano, e perfettamente accettabile... Di sicuro, anche il fatto che io sia tanto presente con scritti più o meno interessanti, in qualche modo influirà, però non posso darmene troppo pensiero: per me il blog è una insopprimibile necessità comunicativa, e anche se viaggiassi veramente da solo, non potrei smettere di esercitare la mia grafomania telematica! Limitare le fesserie e i momenti pesanti, fa parte della mia mission, però non credo di poter escludere il mio lato meno entusiasmante e spiritoso.

Per certi versi, comunque, la perdita dell'origine, è nella struttura stessa di un blog itinerante come questo... Se un viaggio consistesse nel rimanere legato a un solo percorso, sarebbe ben poco vario. Le esplorazioni della Perfezione, del sottoscritto Capotreno e di tutti quelli che vogliano condividerle, sono verso luoghi più o meno conosciuti, di cui ognuno coglierà aspetti diversi. E mentre sempre più ci allontaniamo dalla Zona Rossa, dal finestrino ancora si vede la testa del Vesuvio... La partenza si porta nel cuore, perchè resta scritta sul biglietto!

Fischio!

lunedì 24 novembre 2008

Customer Care...

Sono in lacrime di commozione... Ero già pronto a una dura battaglia per avere indietro qualche franco del fitto auto dove hanno commesso un errore nell'orario di riconsegna, e invece, dopo la mia e-mail, ecco la loro risposta...

Il tono quasi addolorato mi ha lasciato di stucco... Forse Customer Care, qui non sono parole vuote di significato...

Ms Andrea B,

Our Reference: xxxx

Rental Agreement: xxxxx

Reservation: xxxxx

Your email of: 22/11/08 24/11/08

Dear Ms Andrea B,

Thank you for your email of 22/11/08.

I have investigated your query thoroughly, and I can confirm that the charges for your rental were incorrect. This was due to a wrong check-in date. Please accept my apologies for this mistake, and for the concern it caused you.

I have immediately corrected the charges and refunded your credit card with a total of CHf 57.35 . This credit should appear on your next statement. I send the correct invoice to you in a separate email.

Once again, I am sorry for the problem that occurred this time. We hope you will give us another opportunity to serve you again soon.

Yours sincerely...

Sentitamente ringrazio...

domenica 23 novembre 2008

Hai mangiato? <=> Ti voglio bene


Ieri al TG1 ho sentito una cosa interessante. Hanno intervistato un sacerdote che ha pubblicato un libro. Ultimamente c'è un certo dilagare di esponenti della religione cristiana nei tg, ma questo, pur sorprendendomi come l'acceso cattolicesimo del TG2, non è l'argomento di questo post...

Lo spunto dell'intervista di Gianni Riotta, è stato una frase contenuta nel volume: pare che si affermi, anche su indicazione di precedenti filosofi, che la domanda "Hai Mangiato"? sia una chiara e inequivocabile dimostrazione d'amore... Mi ha colpito questa cosa, perchè penso che sia vero... In fondo, preoccuparsi dei bisogni primari, è un segno di interesse profondo, semplice, ma diretto... A volte è anche importante chiedere come va la vita "spirituale", ma il senso di immediatezza e il numero di informazioni che si ottiene in poche parole è molto più ampio...

Che una persona non mangi, è segno di problemi, magari anche di diarrea, ma sempre problema è! Che sia riuscita a spizzicare qualcosa per il pranzo, è segno di uno sforzo per mantenersi in salute. Insomma, quanto possiamo capire del benessere di quelli a cui teniamo dal fatto che abbiano mangiato o no? Io credo abbastanza da preoccuparci o meno...

Altro discorso è poi quando cosa hai mangiato diviene argomento di discettazione e di scambio culturale. Anche quella è una cosa meravigliosa per molti, ma non per tutti. Certo apre spazi di comunicazione sensoriale estrema, ma c'è anche chi (non capisco come ma c'è) non ama l'argomento perchè gli sembra banale...

E mentre mi immergo nel sogno di un buon fritto leggero, la mia domanda è: "Avete mangiato???"

Un giro a Firenze

Ho fatto un salto a Firenze. Si, proprio un salto, nel senso che sono partita il venerdì mattina, fatto un concorsino (cioè risposto a quiz dementi per persone da prendere per i fondelli), fatto un giro per negozi e monumenti e sono tornata alla mia casina il sabato pomeriggio. Ma .... che meraviglia, ho trovato un sacco di cose che cercavo e assolutamente volevo! E che bella Firenze! Ci ero andata spesso quando avevo 19/20 anni, avevo una casina a disposizione allora. Ma lei è rimasta quella di sempre, solo con qualche cosa in più. E in più c'è che c'erano tanti stranieri, sudamericani, marocchini, rumeni che gestivano le bancarelle di cose tipicamente fiorentine, cachemire, pelle, carta e gentili e sorridenti parlavano almeno 3 lingue, affianco ai fiorentini e tutti insieme affabili e accoglienti. E nel mercato centrale (mamma mia che bello) il cibo era misto, estero e nazionale e tutti insieme vendevano e compravano. Finalmente un posto in cui l'integrazione funziona. Sarà perchè sono tutti alleati a spennare il turista, però ... era un piacere da vedere.
Cosa ho comprato? Bhè, intanto mi ero fatta una lista con i posti e le piantine e le cose che desideravo acquisire e a Napoli non ci sono.
E quindi sono riuscita ad aggiudicarmi: the matcha (per fare biscotti, tiramisù e altri dolciumi) che è una polvere sottilissima e verde verde che sa di the in maniera particolarmente intensa; sale nero e sale rosso delle Hawai (per decorare svariate preparazioni culinarie); il famigerato pepe di Sichuan e il pepe lungo, per sapori intensi ed esotici, alcuni formaggetti buonissimi e carissimi (ed ho scelto quelli che costavano meno, mica quelli che mi attiravano di più), del buon burro francese prodotto per centrifugazione e non per affioramento come facciamo noi, che poi il nostro burro è un sottoprodotto del parmigiano reggiano e per forza di cose nasce già rancido e lo correggono con la roba chimica e per forza non è granchè, un paio di leggeri e colorati poncho di cachemire e un paio di sciarpe sempre di cachemire (a detta loro, secondo me ce ne sarà circa l'1% di lana pregiata, ma i colori erano così belliiiii) e poi ho visto borse meravigliose e giacche di pelle e cinture e un mercato fantastico. Ah! poi mi sono accaparrata anche una bistecca fiorentina al dio biondo di chili 1,7 da mangiare perlomeno perlomeno in tre, che ora giace nel mio frigo sottovuoto in attesa di essere schiaffata su una piastra per 5 minuti da un lato e 5 dall'altro e divorata pressocchè cruda dentro. Benedetta sia la reazione di Maillard! E un poncho impermeabile (che non è tipicamente di Firenze, ma mi piaceva e basta) in un fornitissimo negozio per campeggiatori.
Per il resto i negozi non valevano manco la pena di guardarli, tanto sono uguali dappertutto. Non ho fatto un giro a Ponte Vecchio, che è una macchina acchiappa turisti (anche tutto il resto della città, ma non te ne accorgi subito e allora....), mi sono limitata al Duomo e alla chiesa di San Lorenzo e ho camminato tanto a piedi.
Mi sono divertita davvero e sono stata proprio bene. Mi ha fatto tornare indietro a quando viaggiavo spesso da sola e mi piaceva tanto. Mo' mi organizzo anche per un giretto a Roma di qualche giorno in più, tiè! Che anche lì ho delle mete che mi interessano e in più un paio di mostre che vorrei vedere. Arte, aspettami!!

Alberto Angela Sono...


Come puntata numero 2 dell'effetto parodia alla "Montalbano Sono", ieri mi sono imbattuto in una serata di "Passaggio a Nord Ovest", trasmissione di Raitre a onor del vero sempre interessante e molto curata, in cui la dinastia degli Angela, raccontava con il solito rigore la tremenda storia della Bomba di Hiroshima...

Nella tragicità della vicenda, sfortunatamente, dopo qualche minuto di visione, mi è tornata alla mente una serie di splendide imitazioni che qualche anno fa quel poliedrico Neri Marcorè tirò fuori proprio su Alberto Angela... Ricordo ancora che non si poteva smettere di ridere in quella esagerazione comica del modo di spiegare, analizzare, ipotizzare e muoversi...

Dopo anni, e grazie alla buona volontà e simpatia del figlio di Piero, per molti la parodia è dimenticata... Ma se per caso, la memoria torna a impattare su quel pezzo di storia di tv, ecco che anche le trasmissioni più tristi, possono creare delle inattese risate...

sabato 22 novembre 2008

Ci si abitua a tutto...


Molti dicono che non dovrebbe essere così. Che l'abitudine è madre delle peggiori disgrazie dell'umanità. Per certi versi sono d'accordo, perchè capita che non si riesca più a distinguere quando ci si trova in un penoso stato di degrado: è il caso di quando vivi a Napoli per anni e anni e poi ti accorgi che è anche possibile avere strade meno sporche, traffico meno impazzito e servizi meno assenti.

Però, devo anche ammettere che io sono contento delle abitudini. Mi fanno sentire riposato e mi rilassano molto. C'è chi dice che è molto importante rompere la monotonia della vita. Sono d'accordo: ma una monotonia la devi prima avere. E la monotonia è sinonimo di abitudini e abitudinarietà... E' così bello arrivare al weekend e sapere che ci sono alcune cose che farai quasi sempre perchè ti fanno stare bene. La pennica dopo il pranzo domenicale, la cena più curata del giorno di festa sonnacchioso con telefilm , il divano che fa la forma ai meloni posteriori... Insomma, cose monotone, ma non crederò a nessuno che dica che non lo mettono in uno stato di contemplazione monastica...

Ognuno dovrebbe poter avere delle abitudini deleterie poi: buttare i vestiti in disordine sulla sedia in camera da letto, lasciare le carte in giro fino al loro accumulo caotico, non lavare i piatti fino a quando non si rischi di mangiare sul nudo tavolo... Insomma quelle cose che comunque innalzano la qualità del tuo meritato riposo di alcuni punti percentuali... Lo so che sto parlando della vita da single, ma è quella che conosco e in cui ho trovato questi spazi di manovra e di sbracamento.

E poi, quando si fa qualche cambiamento per un pò fa piacere, ma quella punta di fastidiosa nostalgia per le nostre rozzezze o piacevolezze che trovano nel loro essere automatiche una ragion d'essere, torna a tradimento...

Insomma, creiamo le nostre routine: sono cose che girano all'infinito senza farsi accompagnare dalla rotazione di altre sfere!

venerdì 21 novembre 2008

Guai in arrivo...

E non mi riferisco alla neve che domani è prevista cadere copiosa sulla terra Svizzera e di conseguenza sulla mia zucca infilata nella cappello di lana...

No, sento che mi sto andando a cacciare in un vespaio piuttosto urticante... Ovviamente parlo di una donna. Dopo un pò, ne ho conosciuta una che mi interessa. La serena placidità delle mie giornate, in qualche modo ne è affetta. Il mio pensiero, si distacca dal monitor del lavoro per comunicare e sollecitare incontri e solleticare la sfiziosa fantasia...

Non sono pessimista e non la vedo nera, comunque vada... Però come al solito, mi sembra di non essere al momento giusto e nel luogo giusto. Io sarei quello giusto, lei sarebbe forse anche non tanto male, ma le condizioni al contorno non fanno tintinnare dei campanellini armoniosamente, bensì mettono in moto qualche rozzo triccaballac...

Però sono contento di vedermi in un nuovo/vecchio stato: mentre l'inverno scende veloce sulle montagne, un camino lo dovrò pure accendere!?!?!?

giovedì 20 novembre 2008

Uscita per soli uomini 2: il racconto


Sarà una narrazione breve. Lo sarà perchè c'è poco da raccontare, come ampiamente previsto. Ma sarà anche tragicomica, per cui comodi, si parte...

Arrivo a casa dal lavoro tardi, come al solito... Appena il mio piede varca la soglia, il corpo è assalito dal tepore del riscaldamento, e molto spiegabilmente il relax inizia... Via scarpe, vestiti, sembra impossibile solo pensare di riprendere la porta e uscire. Ma la mente domina il corpo (a volte), e dopo aver mangiato una fettina alla piastra, se si evita il contatto delle natiche con il divano, c'è speranza. Ok, il bus delle 20.33 è quello breve, il posto è in centro e quindi ci vorranno 7-8 minuti per raggiungerlo. Totale, 15 minuti... Mutanda da combattimento, calzino fresco di bucato, camicia senza odore aggiunto e via... In centro il solito deserto silenzio infrasettimanale: cosa fare in un paesone di 16000 abitanti dove locali interessanti sono 3 o 4? Beh, Irish Pub per tutti!

Attirato nel fetido budello dai colleghi internazionali, il primo impatto è durissimo: il locale è pieno, anzi colmo, perchè è serata di partite delle nazionali... E partita di calcio equivale a pubblico maschile al 98%... Adesso si chiarisce improvvisa la definizione della "serata per soli uomini": forse non era quella l'intenzione, ma la sodomia espressiva è perfettamente rispettata. E mentre i ragazzi si profondono in sfide all'italianissimo calcio balilla, ancora una volta affrontandosi come galli da combattimento, ogni domanda sul perchè si è lì viene spazzata via da vuote risposte senza senso... Raggiunto l'acme sfottendo un ragazzo inglese perchè "tipo soft" (grasse risate...), alle 22 la compagnia si scioglie come un calippo al sole... E io torno a casa sorridendo della serata di acchiappo e con la morale della favola: una uscita per soli uomini è un treno che si può perdere, soprattutto perchè si corre il triste rischio locomotiva!

E per quel treno, io non fischio! :-)

martedì 18 novembre 2008

Uscita per soli uomini...


Domani sera sono stato cooptato dai miei colleghi in una uscita scopo rimorchio... Intendiamoci, il risultato per il sottoscritto è scontato, ma la partecipazione a questa nuova avventura devo dire che solletica alquanto il mio interesse...

Nella mia vita, non mi è capitato spesso di andare in località varie e eventuali con gli occhi iniettati di sangue uso conquista di prede. I territori di caccia, mi sono apparsi sempre un pò troppo affollati di personaggi un bel pò più pratici del sottoscritto, che sistematicamente avevano molte più chances con "personaggie" loro speculari... Inoltre, pur non essendo propriamente un timidone, io ho bisogno che qualcuno mi dia un "la" per iniziare un concerto, e poi posso iniziare a suonare da solista... In generale, mi sono accompagnato a molti per cui "la" è solo un articolo determinativo. Infine, non mi sono mai visto molto nella parte del "molestatore pelvico", cioè di quello che in discoteca si avvicina a (poco) soavi fanciulle spiegando le ali e agitando la voliera con movimento ondulatorio e sussultorio per richiamare l'attenzione di sicuro sulla sua intelligenza. Dove essa risieda risulta palese e svariate volte apprezzato, specialmente in ambienti un pò oscuri...

Nel complesso, sono curioso di vedere come un gruppo di nordici, formato da tutte le più importanti nazionalità europee, più un napoletano, se la caveranno in un ambiente ignoto... Tedeschi in maggioranza, un inglese, un francese, un extra-unione turco e forse un giapponese: cosa possa venirne fuori vi farò sapere... Posso scommettere solo sull'alcool e sulle porcate che un simile incontro di menti pressochè ingegneristiche potrà creare. Incrociate le dita per il mio ritorno a casa!

Facessim' na' colat e ascess' o' sol' 2: la vendetta, ovvero Pappice ha preso il treno

Caro Capotreno, cari Viaggiatori,
ce l'ho fatta e sono impaziente di raccontarvi la mia esperienza...nulla di che, eh! Finalmente, dopo quasi due anni ed uno sciopero nazionale di mezzo (vedi post 10 novembre) ho affrontato il trasporto pubblico! Se vi ricordate, dovevo raggiungere dal mio posto di lavoro piazza del Municipio a Napoli con Gattacicova. Avevamo un appuntamento con un'estetista che proponeva un trattamento gratuito al viso per far conoscere una prestigiosa marca di cosmetici venduta in farmacia. Il treno ed il successivo bus R2 per raggiungere il centro sono stati indolori, anche perche' guidata da Gatta mi sentivo sicura. Classiche scene di confusione tipiche di ogni stazione grande ed una piazza Garibaldi imbruttita piu' che mai (qualora fosse stato possibile) da paratie e impalcature per i decennali (sarebbe meglio dire secolari?) lavori di...ormai non mi chiedo neanche piu' di cosa!
Fatto il trattamento e spesi dei soldini in cremine (potevi mai uscirtene a mani vuote?) abbiamo deciso di fare una bella passeggiata fino alla stazione. Rivedere certi posti di Napoli, lasciati ormai dai lontani tempi dell'universita' mi ha entusiasmato e, complice la compagnia e le chiacchiere, tutto mi sembrava piacevole pur essendo il nostro percorso non di quelli particolarmente appetibili da un turista; in niente ci siamo ritrovate alla stazione. Saluto Gatta e continuo l'avventura da sola.

Per raggiungere il mio paese devo ususfruire della Circumvesuviana e quando ho preso il treno mi e' sembrato che nulla fosse cambiato: ragazzi che parlavano degli esami, signore piene di pacchi della spesa, qualche bulletto che senza biglietto "fa spia" per vedere se il controllore cominci a controllare, e all'improvviso il volto di un signore che ricordavo essere un utente come me ai vecchi tempi dell'universita': prendevamo spesso lo stesso treno al ritorno, quello appunto dell 17:50. Gli ho sorriso, non mi ha risposto.
Il viaggio comincia e cosi' l'onda dei ricordi, scanditi dal rumore dei binari: ricordi dei giorni stanchi, delle letture, dei pettegolezzi con i vicini di sediolino. Fermata dopo fermata, una malinconica sensazione si e' fatta strada in me, un misto di sollievo perche' certi giorni sono andati via con i loro sacrifici e una voglia matta di tornare indietro nel tempo per poter rifare tante cose meglio e tornare ai momenti belli e andati. Peccato che le ombre della sera non mi abbiano fatto vedere se il panorama fosse mutato o meno, qualche palazzone nuovo sono riuscita a scorgerlo.
Sono quasi arrivata, manca una fermata e viene verso di me un altro signore dal volto familiare, attendo ad incrociare il suo sguardo memore del precedente, ma quando lo faccio egli mi sorride con discrezione. Ricambio contenta e penso tra me: la gente "vera" di treno si ricorda e si riconosce sempre. Al prossimo viaggio!

domenica 16 novembre 2008

A proposito di napoletanitudine

Oggi è (era) domenica. E visto che io e lo scentecato siamo a dieta (cioè lui è a dieta, io di nascosto mangio cioccolato) la domenica è GIORNO LIBERO.
E allora vai col liscio! Ci si sfoga cercando il piatto più godurioso possibile. E oggi la scelta è caduta sulla sublime genovese. Che con Genova non c'entra assolutamente niente, essendo un piatto tipicamente ed esclusivamente napoletano. Ho seguito la ricetta della mitica Jeanne Caròla Francesconi, autrice de La Cucina Napoletana. Peccato che a Luca non piaccia la pasta liscia, in effetti la morte della genovese è con gli ziti, ma ho dovuto ripiegare sui tortiglioni. Bah!
Comunque mi sono arricreata. E su tutto un suntuoso bicchiere di Trigaio, che ci stava una meraviglia.
Mi sembra pleonastico darvi la ricetta, ma siccome ho fatto (come sempre) le mie brave modifiche, ve la passo lo stesso. E vi passo direttamente quella modificata da me.
La genovese o carne alla genovese
Vi occorrono: annecchia (carne bovina, muscolo) gr. 750, olio evo a occhio (un paio di cucchiai circa), sugna (idem), lardo gr. 50 (o quello che vi pare), salame (non l'ho pesato, ma era un bel tocco), carote 2, sedano una ranfa, cipolle kg. 1, mela annurca 1, alloro una foglia, concentrato di pomodoro 1 cucchiaino, una birra piccola, sale, pepe.
Ora passate al tritacarne (se l'avete, se no affettate o tagliate a pezzi piccoli piccoli, io ho fatto così) cipolle, lardo, carote, sedano, mela, salame. Legate il pezzo di carne e mettete tutto in una casseruola (il meglio sarebbe di rame stagnato o di coccio), insieme con l'olio, la sugna, il pomodoro, l'alloro, il sale e il pepe. Coprite e fate cuocere a fuoco bassissimo per un paio d'ore, girando ogni tanto. Quando vedrete che la cipolla è cotta, scoprite il recipiente ed alzate la fiamma per far rosolare la carne e il trito. Attenti in questa fase a non allontanarvi, rischiate di bruciare tutto! Quando si sarà tutto rosolato, aggiungete la birra (viene più leggero che con il vino bianco ma se vi piace di più potete aggiungerne un paio di bicchieri al posto della birra). Fate ancora cuocere a fuoco basso, fino a che le cipolle non siano diventate una crema. Se necessario potete aggiungere un po' d'acqua. La salsa alla fine deve essere scura e lucida e piuttosto densa. La carne si mangia a parte ed è buonissima. La pasta fatela al dente, conditela con la salsa e cospargetela abbondantemente di parmigiano grattuggiato. No, di più. N'altro po'. Ho detto abbondantemente! Bravi, e ora mangiate. Mmmmhh!
La mela non si sente proprio, però rende la salsa molto digeribile e così non rinfaccia, che in effetti sarebbe un rischio della genovese. Per la parte post digestione invece non c'è rimedio. Sempre cipolla è. E' anche per questo che la domenica è il giorno giusto, a pranzo di un giorno feriale potrebbe portarvi un pomeriggio imbarazzante. Ma è troppo buona!!
Ah, dimenticavo. C'era un mio fidanzato che faceva una falsa genovese veramente super. Il mio attuale fidanzato, che in effetti sarebbe già ex (vabbè, è un discorso un po' complesso, non ci pensate), se la ricorda ancora come uno dei piatti più buoni che ha mangiato. Non è difficile farla, basta non mettere la carne e voilà, la falsa genovese è fatta.

Di auto, anni e Virtù...

Se ne sta lentamente andando anche il mio 30ennesimo compleanno... In tante maniere, ho ricevuto auguri da molte persone... Indistintamente mi hanno fatto piacere tutti... Sapete, per gli emigranti sono delle belle manifestazioni di affetto che ci fanno sentire meno lontani da una serie di cose che inevitabilmente abbiamo lasciato... Ma bando alle ciance semi-malinconiche: è stato un bel compleanno, e devo ringraziarne tutti...

I primi che ringrazio sono i miei: sono arrivati in forze qui giovedì sera portandomi una ventata da aria napoletana e una serie di delizie. Dal tortano fuori stagione alla mozzarella fresca, ho gradito sentire un pò di sapori di casa e me la sono ben scialata... Per la loro presenza, ho anche deciso che era il caso di fittare un'auto e portarli in giro. Mi ero orientato verso una facile utilitaria, probabilmente una Ford Fiesta a me sempre piaciuta... Arrivato però alla stazione di autonoleggio, ecco il rubicondo funzionario, avvertirmi sorridente che avevo ricevuto un "free upgrade". Dalla utilitaria sono passato al transatlantico monovolume. Già a sedermici dentro mi sono sentito piccolo piccolo e anche un pò pappone... Poi quando ho visto che c'erano anche i braccioli al sedile di guida, mi sono rapidamente trasformato nel pilota della PapaMobile... Andare in giro è stato un piacere da questo punto di vista, ed è andato a lenire l'esperienza di un motore veramente deludente, dove la reazione del cambio automatico era come un vino annacquato...

Ho abbandonato quindi per un pò il treno, rimpiangendolo a posteriori per la comodità di non dover trovare un parcheggio: qui in Svizzera questo è un punto piuttosto dolente, perchè bisogna seguire le regole e la creatività è punita inevitabilmente... Ma la libertà dell'auto non è stata una brutta esperienza, dopo un pò di tempo...

Raggiungo un'età notevole: mai mi sarei aspettato di arrivarci qualche anno fa, quando le autostrade della vita sembravano infinitamente lunghe... E invece eccomi qui. Meglio dormirci su, altrimenti questo post rimarrà in sospeso con domande pesanti per ancora molte ore, quando il mio compleanno sarà finito!

Fischio!!!!

Comunicazione di servizio


Si avvisano i signori viaggiatori che, oggi, il servizio potrebbe subire improvvisi ritardi a causa dei festeggiamenti per il compleanno del Capotreno.
Si invitano pertanto gli utenti ad unirsi al coro:
Tanti Auguri

venerdì 14 novembre 2008

Die Rheinfalls - Ovvero le Cascate del Reno...


Recita Wikipedia: Le cascate del Reno (in tedesco Rheinfall), note anche come cascate di Sciaffusa, sono le cascate più ampie in Europa. Sono situate nella parte superiore del corso del fiume Reno, a Neuhausen am Rheinfall, a poca distanza dalla città di Sciaffusa nel nord della Svizzera vicino al confine tedesco. Le cascate hanno un'ampiezza di 150 metri e un'altezza di 23 metri, con una portata d'acqua media sui 750 m³/s. Il flusso d'acqua nella sua portata massima era di 1260 m³/s nel 1965 e il flusso di acqua minimo 95 m³/s nel 1921.

E quando Wikipedia recita, chi può mettere in discussione? Io non discutendo, comunque, sono andato a darci un'occhiata, complice anche la presenza della mia famiglia d'origine... A parte le foto (che aggiungerò alle "foto dal finestrino"), devo dire che il gioco è valso la candela. Il luogo da cui si vedono le cascate prende origine da un castelletto medievale, e poi una bella scalinata ti porta sempre più giù fino ad una piattaforma a picco sull'acqua... Il barlume di sole ha tirato fuori anche un arcobaleno tra i flutti, e veramente a volte il contatto con la natura fa un effetto piacevole... Insomma, per chi passa per la Svizzera, e in particolare per Sciaffusa/Rheinfalls, una puntatina alle cascate ci sta proprio bene... Decisamente meglio se è estate: le cascate vaprizzano alquanto, e quindi ti ritrovi un pò umidiccio...

Dopo, pranzo in ristorante suggerito da Lonely Planet Elvetica. E qui la solita nota dolente di consigli non cristallini come l'acqua del Reno... Cioè, a parte tutto, perchè non dire semplicemente che ci sono questi ristoranti, senza elucubrazioni sulla qualità che inevitabilmente creeranno speranza altrettanto ineluttabilmente disattesa? Insomma, si è mangiato anche oggi, ma con la serena consapevolezza che ci sia di molto meglio in giro!

I miei occhi si appannano un pò per la stanchezza. Della macchina che ho fittato e del nuovo televisore parlerò in altri post... Belle le cascate, ma io sono un pensionato sotto mentite spoglie...

mercoledì 12 novembre 2008

La carbonara riparatrice


Impigrito dalla stagione invernale, entro al lavoro alle 9.30 quasi tutte le mattine. Conseguenza è che con tutto quello che ho da fare, torno a casa a quell'orario assurdo che sono le 19.15. Gli svizzeri sarebbero inorriditi dalla mia empia condotta, visto che per la maggior parte di loro è ottimale essere al lavoro alle 6.30, pienamente soddisfacente iniziare alle 7.30, finanche sopportabile prendere parere alle 8.30. Il tutto per poter uscire dopo le 8 ore canoniche, fare anche la spesa, e andare a rintanarsi nelle loro comode dimore.

Ma cosa succede quando si mantengono le brutte abitudini italiane in terra straniera? Accade che entri contento alle 9.30, e dopo neanche due ore, tutti vanno a pranzo. Per non essere un asociale, mangi anche tu. Ti aspettano poi a seguire 6-7 ore o più, senza neanche quello stacco di distrazione del pasto. Ma essendosi riempito così presto, ecco che alle 19, il tuo stomaco vorrebbe catapultarsi fuori e assorbire finanche pezzi di legno pur di smettere di patire. Poichè la chiave apre la porta verso le 19.15, i tuoi occhi cercano inevitabilmente i pacchetti di cracker alle olive per farne tartine ingannatorie e qualsiasi sostanza che possa tappare la voragine. E dopo ci vuole un pò per cucinare la cena, qualunque sia l'idea. Scatta quindi il momento della carbonara riparatrice. Preparazione veloce e senza impegno, ma di soddisfazione papillare, la carbonara ti assale a tradimento e spesso e volentieri benedici il sedere della gallina che l'uovo partorì... Il risultato non è sempre il massimo, ma il tempo di sofferenza risparmiato, ripaga ogni caduta di gusto...

Peccato che a volte, sarebbe meglio intervenissero i Bravi di don Rodrigo a impedire il matrimonio: non tutto il male vien per nuocere!

lunedì 10 novembre 2008

Montalbano sono...


I comici ci mettono lo zampino e anche i personaggi più blasonati ci rimettono... Ecco infatti che il sempre bravissimo Zingaretti nei panni di Montalbano, deve rinunciare alla celebre frase: "Montalbano sono!". La ragione è chiara: qualche tempo fa un comico iniziò a usare questo come tormentone per il suo personaggio liberamente ispirato al commissario di Camilleri... Ebbene, ebbe successo, e tutti ora non potrebbero fare a meno di sorridere se il nostro eroe di Vigata ancora pronunciasse il suo grido di battaglia...

D'altronde lo diceva anche Guareschi, che soprannomi azzeccati e tormentoni ti restano azzeccati addosso! Pensate che qui ho dovuto stroncare sul nascere il mio collega svizzero che aveva preso a chiamarmi Giggi 2. La ragione è molto semplice: Giggi 1 è un vecchio barese di cui ho già avuto modo di accennare in passato, decisamente oltre il limite della volgarità consentita. Ebbene, il paragone dovuto solo alla comune italianità, pure mi avrebbe potuto portare danni enormi. Ho dovuto quindi recisamente tagliare tutte le volte che sono stato chiamato così, per salvare la mia già miserrima reputazione!

Purtroppo però recentemente sono arrivate a lavorare la noi 2 tedeschine ben piazzate. Ovviamente la mia debole carne sta traballando perchè le vedo come possibili flessibili collaboratrici al di fuori dell'ufficio... E se mi lascio troppo andare, la fama di Giggi 2 mi rimarrà addosso, e il brutto sarà anche averla meritata!

Facessim na' culat' e ascess o' sol!

Per chi non avesse bene inteso il titolo: facessimo un bucato e uscisse il sole! Ah, chiedo venia in anticipo qualora non abbia scritto bene questo proverbio in napoletano.

La storia e' semplice. Al lavoro io vengo in macchina perche' il collegamento con il treno implicherebbe tempi troppo lunghi. Oggi, dovendo andare nel pomeriggio a piazza Municipio a Napoli, avevo deciso di prendere il treno, dopo quasi due anni che non usufruisco dei mezzi pubblici urbani...avevo, perche' oggi c'e' lo sciopero nazionale dei trasporti, oggi, giusto oggi! Non che manchi il rimedio, ho preso la macchina come al solito ma ieri, quando ho sentito la notizia al telegiornale, ho pensato al proverbio nel titolo. Mi avrebbe fatto piacere prendere il treno, ci riprovero' settimana prossima e magari vi raccontero' come e' andata...ma mi pare che giusto settimana prossima ci sia un altro sciopero...

domenica 9 novembre 2008

Camminare: che passione


Oggi ho fatto lo zio andando a trovare la mia nipote qui in Svizzera. La ho trovata cresciutissima e deambulante. Che sorpresa vederla muovere passi più o meno certi attraverso le stanze e interagire pienamente capendo giochi e scherzi. L'allegria della sua risata mi ha messo di buon umore e risollevato della stanchezza del viaggio e della settimana...

I bambini sono straordinari e imperdibili. Noi adulti torniamo a essere giovani solo grazie a loro, e senza volerlo, ci ritroviamo a fare gli imbecilli completamente giustificati agli occhi del mondo. Anzi, più sei in grado di farli ridere, rendendoti inevitabilmente ridicolo, più gli altri adulti apprezzano il tuo modo di fare. Mi riesce proprio bene fare il buffone per i piccoli. Dovrei forse darmene pensiero? Direi di no...

E comunque, mentre mi avvicino al mio compleanno, mi piacerebbe proprio ricordare come vedevo con i miei occhi di puero genitori amici e parenti. Chissà cosa ne pensavo. Ho idea, che come in "Senti chi parla", il giudizio sui saggi anziani, non fosse poi così lusinghiero. Ipotizzo addirittura che lo scarso rispetto che si ha nell'adolescenza per i "grandi" sia dovuto a qualche lontana reminiscenza di quando quegli stessi sembravano degli scemi da competizione...


Però chi se ne frega se la ricompensa è un sorriso, un goffo abbraccio o una tenera slinguazzata?

Un po' di zucchero

Dovete sapere che ho un'insana passione per la cannella, lo zenzero candito e non, la vaniglia, i biscotti tedeschi un po' azzeccosi e morbidi a forma di stella, il miele, lo zucchero di canna quello vero, marrone scuro, profumato e umido. Poi dovete sapere che mi piace fare da me i dolci per la prima colazione (ma quelli che mi conoscono lo sanno, visto che sul treno ogni tanto tiravo fuori muffin e dolcetti al limone e tortine varie e le distribuivo in giro) e ho trovato un dolce che mi piace da morire, perchè lo posso cambiare sempre e non è nemmeno tanto calorico in effetti.
E allora alla ricetta originale ho apportato dei cambiamenti e continuo a modificare ogni volta che lo faccio e il profumo mi invade la casa. Che poi quando ci metto cannella e zenzero il profumo è di natale, di inverno, di casa, di fuoco e di intimità. Mi consola e mi rasserena, mi culla, e io lo guardo nel forno mentre cresce e so che è cotto quando tutta la casa sa di cannella e profuma di buono.
Volete profumare di buono anche voi? La ricetta l'ho presa dal cavoletto di bruxelles, ma poi ho cambiato parecchio.

Plum cake base
Vi occorrono: 180 gr. di zucchero, 3 uova intere, 150 gr. di farina, 100 gr. di panna da cucina, 40 gr. di burro, 20 gr. di olio di oliva o vegetale, 2.6 gr. di lievito per dolci (e come al solito io uso il cremor tartaro)

Con uno sbattitore elettrico o con la planetaria (perchè a mano dovete chiamare in soccorso mariti, mogli e figli) sbattete uova e zucchero per 10 minuti o anche più, finchè non ottenete un composto montato e spumoso. Aggiungete la panna continuando sempre a montare, dopo un po' aggiungete la farina e il lievito e montate sempre. Poi il burro fuso e l'olio e montate, montate. Qui vanno inseriti gli aromi che vorrete dare al vostro plum cake. Ora finalmente cessate di montare, riposate le orecchie e versate il composto in uno stampo da plum cake o in stampini singoli fino a 2/3 dell'altezza, accendete il forno mentre lasciate riposare il dolce, portatelo a 160° (il forno) e poi infilatevi il dolce e lasciatecelo dentro per 45 minuti. Se il vostro forno è preciso con la temperatura non occorre provare, il tempo è esattamente questo. Sfornate e lasciate raffreddare. Ahhmmm!

Ora le variazioni: ho messo lo zucchero di canna scuro scuro (quello vero, non quella schifezza finta della semerara) al posto dello zucchero normale, ho messo lo yoghurt bianco al posto della panna, ci ho messo dentro scorzette di arancia e limone sottilissime, oppure zenzero candito tagliato piccolo piccolo, ci ho messo cannella in polvere, zenzero in polvere, gocce di ciocolata. Non tutto insieme, bleah!
L'ho fatto grande (uno), piccolo piccolo (tanti), mezza misura (due) per fare più gusti, insomma gliene ho combinate di tutti i colori ed è sempre venuto bene, anzi benissimo.
Oggi l'ho fatto con lo zucchero scuro, cannella in polvere, zenzero in polvere, estratto di vaniglia, zenzero candito a pezzetti e ora è lì, nella mia cucina, sul tagliere di legno, a profumare di buono mentre si raffredda.
Un trucchetto: lievito ce ne metto sempre un po' di più, direi due cucchiaini e dei canditi tagliati piccolissimi ne metto una metà nell'impasto e una metà sopra, quando è già nella forma. Lui cresce cresce e si crepa sulla sommità, mi guarda tenero e questa settimana ne mangerò una fetta ogni mattina e sarò felice.
Mi dura tutta una settimana, fuori del frigo, coperto da una bella zuppiera trasparente e adagiato sul tagliere di legno per formaggi. Finalmente gli ho trovato un uso a 'sto tagliere!
E la prossima volta lo faccio con il cacao amaro e verrà super anche così. Ma sul treno non lo porto!
P.S. La foto non è mia, il mio plum cake è più bello.

sabato 8 novembre 2008

Gomorra per noi


Mentre al telegiornale tornano (hanno mai smesso?) a parlare di Napoli e della sua atroce criminalità, qui in Svizzera proiettano nella sala semi-parrocchiale, Gomorra di Matteo Garrone tratto dal libro di Saviano. Lo proiettano in lingua originale con i sottotitoli. Cerco di immaginare quello che ha dovuto tradurre le tipiche espressioni napoletane e le parolacce nel truce tedesco e non ci riesco...

Sulla qualità del film, non mi esprimo nel dettaglio. Lo ho trovato scandito da ritmi lenti, ma in questo caso credo che ce lo si potesse aspettare, visto l'argomento e le velleità "impegnate". Non male alcuni personaggi, con su tutti Toni Servillo nel dare una faccia pulita agli affari sporchi...


Ma al di là di questo, resta la nostra città/regione, nelle sue fosche tinte di degrado e sofferenza. Non c'è sulla gente un occhio malevolo, come non c'era nel libro di Saviano. In massima parte quei ragazzini presto uomini feroci, non hanno una scelta per distinguere tra il bene e il male. E' la sopravvivenza che conta, e quando quella viene messa in discussione perchè basata sulle economie dei clan, tutto diventa un senso unico. Tante volte ho detto e pensato che c'è sempre una scelta, ma sono convinto che la scelta debba essere proposta...


Ovviamente me ne sono uscito dal cinema con il magone. Quella terra devastata che è dietro l'angolo di casa, quelle persone distrutte alla ricerca di una felicità impossibile. Non credo che la situazione possa essere compresa fuori dai confini della Campania. La denuncia verso chi non si fa scrupolo di sfruttare luoghi, esseri umani e cose come se fossero plastilina da deformare, non mi sembra trovi poi delle giustificazioni o almeno uno spunto critico alla ricerca dei perchè di uno status...


Saviano, pur nella mia antipatia per i suoi modi di fare il personaggio, ha avuto il gran merito di dipingere un quadro fotografico. Il suo scuro Caravaggesco, ha messo tutti di fronte a fatti e nomi cogniti, ma troppe volte dimenticati. E dopo? Al di là del suo valore simbolico, è rimasto un caso di cronaca il suo dover scappare e nascondersi. Oggi d'altronde anche i martiri (o possibili tali...) non sono più esempi...

venerdì 7 novembre 2008

Rido


Rido, sì me la rido! Avevo parlato di scuola poco tempo fa. Avevo parlato di scioperi e della possibilità che producessero risultati. Non mi ero soffermato sull'università perchè la consideravo inclusa... Ebbene posso ridere, perchè dopo aver fatto la voce grossa a difesa dell'indifendibile, dopo aver detto che erano sulla strada giusta e che non avrebbero deviato di un millimetro dalla loro direzione, ecco invece che i governanti hanno mandato la Suorina Gelmini a sacrificarsi davanti alle telecamere promulgando un decreto che va nella direzione delle richieste di piazza...

Nella evidente figura marrone della ministra che si sarà dovuta sgranare almeno 200.000 rosari per non cadere in polemiche scurrili, ancora una volta il premier è però giunto a salvare tutti con una delle sue solite "battute di spirito". Il problema è che, se la politica estera non l'hanno mai fatta i clown, un motivo ci sarà... Perchè il Basso non si mette il naso rosso quando vuole dare sfogo alla pruderie umoristica? Sarebbe almeno un chiaro avvertimento che sta cercando di superare la sua sindrome da Zelig... E' quella per cui vuoi che tutti ridano con te e finisce che invece tutti ridano DI te...

Insomma, in giornate grame per l'economia mondiale, il morale ce lo tirano su le alte cariche dello stato italiano. D'altronde un motivo ci doveva pure essere per dargli Palazzo Chigi e tutte quelle altre meraviglie. Di certo non sono state le capacità legislative a produrre la rielezione di quest'anno: lo si sapeva già che non erano meglio degli altri, che pure hanno fatto del loro peggio su tante cose. Però la gente ha voglia di ridere, sempre... Ed ecco quindi che con le sue tasse, in qualche modo, si paga questo continuo spettacolo miserevole. Ma non ha Paolo Villaggio fatto fortuna con il Ragionier Fantozzi? Beh, agli italiani è toccato il geometra BerlusCalboni con le sue manie di grandezza e la volgarità intrinseca, e il ragionier FilinTremonti con le sue strambe idee creative... Vadi, Ragioniere, Vadi!

mercoledì 5 novembre 2008

Michael Crichton

Notizia che mi colpisce al cuore. E' morto Michael Crichton. Ora, a molti, questo nome non dirà nulla. Eppure dovrebbe. Recita Wikipedia: "John Michael Crichton, è stato uno scrittore, sceneggiatore, regista e produttore cinematografico statunitense.Tra i suoi più celebri romanzi spicca il best-seller Jurassic Park, dal quale è stato tratto l'omonimo film diretto da Steven Spielberg, amico dello stesso Crichton. Complessivamente i suoi romanzi hanno venduto 150 milioni di copie.È stato il creatore della celebre serie televisiva medica E.R. Medici in prima linea trasmessa da Rai Due."

Ecco quindi subito spiegato perchè sono colpito. A quest'uomo, indirettamente, devo alcune ore di sana passione da fan teledipendente nella mia abnegazione a ER. Vista al contrario, si potrebbe dire che non gli dovrei essere riconoscente per questa dipendenza, ma io non sono ancora al punto del gruppo di autoaiuto nel quale si ammette di avere un problema... Anche molte donne dovrebbero però dedicargli un pensiero, visto che in qualche modo ha contribuito alle loro fantasie erotiche notturne o diurne scoprendo il George Clooney piacione...

Per tutto il resto cui come scrittore e autore ha contribuito, non posso dire che lo ricorderò altrettanto. Il famoso Jurassic Park di Spielberg, a me non è piaciuto. I suoi libri non è che li abbia letti, ma la mia attrazione in quella direzione è sempre stata scarsa... Insomma, per qualche secondo ho fatto memoria di ER più che del suo autore: non trattasi di cinismo quanto di assenza di legami affettivi alla persona in quanto tale... Capita, e meno male, perchè se dovessimo sentire profonda pena per tanti di quelli di cui sappiamo poco oltre al nome e a un paio di opere, la nostra vita sarebbe un agglomerato di sofferenza.

martedì 4 novembre 2008

Racconto breve...


Si svegliò che la luce attraversava le fessure della persiana. Non era intensa, ma sommandosi a quel ronzio crescente delle 7 del mattino, diede il colpo di grazia a quel sonno già agitato...

I pensieri confusi lasciarono presto il posto alle azioni automatiche della mattina. Bagno, colazione, scelta dei quattro panni di cui rivestirsi, chiusura della porta... L'aria nebbiosa non era diversa da quel sottile vapore che avvolgeva ancora i suoi pensieri mentre camminava brevemente all'aria aperta. Poi la solita giornata avrebbe dipinto il solito quadro impressionista lasciandogli niente altro che un vago ricordo di visi, suoni e molte azioni più o meno ragionate.


Sulla strada del ritorno l'immersione nel rumoroso oceano di pensieri lo stordì ancora una volta. Di molti di essi avrebbe voluto liberarsi schioccando le dita, ma la consapevolezza di non avere il pieno controllo del fluire della sua coscienza lo frustrò di nuovo. Anche la stanchezza in agguato non sembrò lasciargli scampo, ma negli ultimi passi verso il giallo palazzo immerso nel silenzio, inattesa una strada laterale colpì i suoi sensi assopiti.

Voltò deciso, senza che una la sua volontà trovasse una spiegazione razionale. Si addentrò nel buio ovattato rischiarato da un incerto lampione lontano. Tirò fino alla gola la lampo del giubbino e chiuse le mani nelle tasche. Improvvisamente odori e contorni solidi misero in circolo adrenalina viva. Un nuovo fluire di sangue nel mistero di una via sconosciuta. L'incantesimo di un momento, nella scoperta di poter cambiare direzione senza perdere i punti cardinali o volendoli perdere per un pò...


Dopo i primi passi sbandati, le spalle iniziarono a raddrizzarsi e alleggerirsi. Gli sembrò di poter sentire i singoli muscoli richiamare all'ordine la sua carcassa e si sentì euforico e per niente ridicolo nell'insignificante vicolo che per lui era una nuova strada maestra... Andò avanti, guardando al lampione ma senza vederlo. Sta ancora camminando...

lunedì 3 novembre 2008

Bastoncini di pesce al Ketchup...


Stasera mangio i bastoncini di pesce. Non si tratta di quelli del prode capitano Findus (ma come può un capitano chiamarsi come un bastoncino di pesce?!?!?!), ma siamo lì.

Li mangio perchè sono stanco, non hanno preparazione, sono gustosi e profondamente insani. Il contorno di insalata non gli darà certo una maggiore dignità che il semplice effetto sopravvivenza, ma almeno prova a risollevare quell'aspetto sintetico che essi inevitabilmente esibiscono. Panetti spaziali quasi fosforescenti che sanno cuocersi senza aggiunte perchè autoconsistenti... Bah...

E' stato interessante parlarne con dei pendolari di varia nazionalità sul treno. Uno di loro, di origine poco chiara, ma di nazionalità inglese, mi ha suggerito una interessante ricetta per i Fish Fingers. Mi ha proposto, ogni giorno per merenda, di friggerli velocemente in abbondante olio, infilarli in un panino o meglio ancora in pan carrè, ricoprirli di ketchup e via con morsi a tutte fauci...

Al solo pensiero delle Dita di Pesce che mi si annozzavano in gola, ho avuto un brivido di orrore. Ho commentato brevemente che certo doveva trattarsi di "english style", ma devo dire che mi conservo fedele al mio italian style, dove i bastoncini del capitano sono ancora una ultima risorsa, estrema e neanche molto godereccia...

domenica 2 novembre 2008

Un weekend così: sproloquio a 360°


Eccomi qui. Sono tornato a casa dopo un'altra giornata di lavoro. Leggete bene, è domenica e ho lavorato. Cose che capitano in questa strana Svizzera, dove il "faticare" delle volte prende il sopravvento su tutto quello che c'è intorno.

L'ultima settimana di stress (fino alla prossima), con il botto finale. Senza eufemismi: oggi un test bello tosto che ci ha procurato qualche vetro rotto e un tric trac con botta finale. Ovviamente io ero completamente al sicuro nella sala di controllo, però è stata una esperienza interessante che mi ha ripagato un pò della fatica di lavorare di domenica...

Sono sopravvissuto anche alla cena a base piatti cipollosi di ieri. Tutto ottimo, per carità, ma stamattina, tra i fumi della stanchezza e sopraffatto dall'idea di andare al lavoro, ho indossato la stessa camicia di ieri, per poi realizzare che sprizzava cipolle da ogni fibra... Buon per chi mi è stato vicino durante i test: si sarà goduto il fresco afrore della natura. Non che comunque potessero accorgersene qui: anche loro hanno sempre molto da dire in fatto di effluvi aromatici!

E poi eccoci pronti per le elezioni americane. Negli anni hanno preso sempre più piede anche in Italia le trasmissioni che danno tutte le informazioni, anche più che per le stesse ricorrenze italiane. E' vero che un presidente degli USA è importante anche per noi italiani, ma da qui a tifare per uno dei contendenti, il passo non è automatico. Io ho preferenze per Barack Obama, ma non gli ho ancora visto l'aureola in testa per poterlo poi considerare un miracoloso toccasana planetario.

E poi Halloween. Quest'anno me ne sono fregato altamente come l'anno scorso, ma non avevo neanche i fantasiosi cioccolatini al rhum. Sarei dovuto ricorrere ai biscotti del mulino bianco, ma nessun bambino ha bussato per il dolcetto e ho tratto volentieri un sospiro di sollievo...

E infine, torna Luca Zingaretti nei panni del Commissario Montalbano. Aveva detto che non lo avrebbe fatto più. Poi credo che i soldi e la bellezza del personaggio lo abbiano convinto. Mi aspetto la solita Sicilia mozzafiato di Camilleri, mentre sto pensando seriamente di organizzarmi un viaggio di un fine settimana nell'isola reale, per abboffarmi di pesce fresco, fritti e dolci meravigliosi...

E per chi è arrivato incredibilmente alla fine di questo strano post lunghissimo del quale avevo voglia, la mia riconoscenza. Ho avuto stasera una notizia che, pur essendo positiva per altre persone a me care, mi ha un pò rattristato, e avevo bisogno del blog per lasciare i pensieri vagare lontano...

Note per Viaggiatori Occasionali...

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Capotreno e Viaggiatori