sabato 17 dicembre 2016

Anche io sono stato un sognatore...

Gli uomini hanno la tendenza a essere sognatori. Ci piace immaginare meraviglie e sorprese. Ci piace scoprire se la nostra immaginazione si sia spinta troppo avanti e se la realtà riesca mai a essere come la nostra fantasia...

Con gli anni pero' la spinta alla chiacchiera inventiva, al rullante sparar cazzate che è pero' fonte di mille discussioni potenzialmente dense di progresso, si affievolisce. Sarà che la professione che faccio mi porta spesso a guardare alla concretezza piuttosto che alle mille discussioni fantastiche, ma non riesco piu' a tollerare lo spendere di milioni di parole che non portino poi ad una conclusione.

Ovviamente mi riferisco all'ambito della vita di tutti i giorni, delle cose pratiche. Infatti, in privato, non rinuncio di certo ai miei sogni e alle mie parole senza senso... Sono un bene prezioso e liberano la mia testa da quella nebbia triste dei problemi da risolvere...

Pero' in questi giorni di mille scandali politici, vedo che tanti e troppi si gettano sugli aspetti inconcludenti delle storie marce che emergono. A me non interessa proprio niente l'appartenenza a una parte o ad un'altra. Cio' che esigo dai politici è che sappiano agire e non girare solo in mille dialettiche sfiancanti che non producano alcuna azione concreta.

E' questo che rimprovero al sindaco di Roma per esempio: in carica da 6 mesi e ancora a discutere delle nomine. Ma tutto questo non poteva essere fatto prima?

A Renzi, d'altro canto, rimprovero certamente un lunghissimo tempo perso dietro alla riforma costituzionale. Era una cosa fondamentale? Giusto darle una certa rilevanza, ma male distrarsi dagli obiettivi e dalle necessità economico sociali del paese.

Questo avvitamento sulle discussioni non necessarie, va bene per i ragazzi che possono e devono immaginare e inventare. Ma l'obiettivo di noi quarantenni deve essere per me il creare sulle idee e il farle diventare realtà. Deve essere il rispondere a quelle che sono le problematiche vere delle persone che non hanno piu' il tempo nè la voglia di sognare. Non si sogna se non si riesce a dormire perchè non si sta bene o perchè si ha fame. Fame reale o fame di sicurezza, di legalità, di serenità e di riposo mentale...

Non so se tutto questo abbia un senso per qualcuno. Per me significa pero' che sarebbe il momento di dire basta alle chiacchiere che finiscono senza proposte e di fare...

E in tempo di Starwars, ritorno a citare il maestro verde: Fare, non c'è provare...

martedì 6 dicembre 2016

Effetti discutibili di scelte inopinate...


Ho votato anche io no. Tecnicamente sono stato un cretino rispetto alla maggioranza degli italiani all'estero che avrebbero invece voluto la riforma costituzionale. Per la prima volta nella mia vita sono stato li' a pensarci tenendo la penna in mano per qualche ora in bilico tra le due scelte.

Essendo una persona veramente incline al cambiamento e alla sperimentazione di nuove soluzioni, sia per deformazione professionale che per curiosità, avrei voluto poter dare un Si' deciso. Ma al governo hanno fatto casino per mettere d'accordo tutti, e la riforma era per me incompleta, insufficiente e a tratti incomprensibile. Queste le mie motivazioni, non certo buttare giu' il governo.

Il nocciolo della questione si risolveva nella domanda referendaria che iniziava proprio con "Approvate il testo...". Non lo potevo approvare avendolo letto, e mi sono arenato li'.

Pero' non sono contento delle conseguenze del voto. L'Italia ripiomba in uno stato di caos dove gli unici che sembrano avere possibilità di essere eletti sono questi strani personaggi del Movimento 5 Stelle. La mia valutazione del loro modo di fare è che dicano mille cose belle e non ne realizzino neanche una. A causa della campagna del Referendum, non si sente parlare piu' di Roma. Che è successo in città dall'elezione del nuovo Sindaco? Non mi sembra tanto... E' questo incoraggiante per un governo nazionale?

Se penso al vice-presidente della camera come Presidente del Consiglio e rappresentante mondiale dell'Italia, abbiate pazienza, ma mi viene lo sconforto. Soprattutto, se guardo le interviste che vengono fatte, riconosco quei mezzucci comunicativi che ormai hanno imparato tutti i politici. Non volevano questi differenziarsi dagli altri? Anche a costo di perdere, forse per un discorso puramente utopico, sarei rimasto ingenuo a sincero. Non mi sarei piegato al tritacarne mediatico che li vuole cosi'.

Ovvio lo abbia fatto anche l'uscente Presidente del Consiglio, ma almeno lui mi era piaciuto nel tentativo di non essere distruttivo, ma propositivo e semplificativo... Questo approccio puo' portare anche ad errori, ma è meglio che stare li' a guardare innalzando slogan vuoti...

Ebbene anche Renzi ha seguito l'esempio di Cameron e si è schiantato contro il muro compatto del voto contro. In piu' si è associato con quell'establishment che vuole sempre apparire estremamente intelligente e sofisticato e cui la maggioranza delle persone sono del tutto insofferenti. L'esempio della Clinton negli USA, sostenuta da quello stesso tipo di popolo, non ha insegnato niente. Mentre si moltiplicavano le battute satiriche per ogni nuovo personaggio che si univa al fronte del si', quelle sul no sono state ben poche. E questo dava già il polso della situazione.

Ora l'Italia affronta una delle peggiori stagioni politiche della sua storia con un misto di personaggi evanescenti nelle parole e negli atti. Con un potenziale gruppo dirigente che non ha neanche imparato a fare politica, ma solo a fare contro-politica. E questo ovunque uno si giri... Potremmo tutti fare di piu', certamente. Ma la mancanza di un ideale da seguire è la morte della politica...

Comunque vada, sarà un insuccesso... (cit.)


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