Inauguro una nuova rubrica, quella degli aneddoti... Non è niente di così nuovo visto che centinaia di aneddoti di vita sono stati già raccontati su queste pagine, ma mi ispiro a un post del blog di Lucia che mi ha ricordato come gli anni del liceo e tante altre occasioni siano state prodighe di eventi comico/sadico/masochistici che tutto sommato possono strappare un sorriso... Come al solito mi piacerebbe che anche gli altri autori ci mettessero i loro eventi, se gli va...
Ebbene scuola... Il Liceo nel suo essere microcosmo a cerchi concentrici, è sempre inevitabilmente stato girone infernale di scherzi e giochi più o meno sadici... Sfogliando il lungo catalogo che la mia memoria mi dona, ecco che appare la storia dello Schiacciatesta e rivedo la scena nitida di fronte a me come se fosse ora...
Giornata di compito di Latino. Il dizionario preferito da tutti era "IL", copertina verde telata, peso 3kg circa. Finito il compito, adrenalina a mille, idee geniali del mio compagno di banco per sfogarsi un pò. Creazione di uno "schiacciatesta". Funzionava così: due personaggi di robusto fisico, si ponevano ai lati della porta con il dizionario in una mano in stile cariatidi. Sul primo inerme e ignaro compagno, si sarebbero abbattuti dai due lati della testa, i pesanti volumi nella realizzazione di una perfetta riproposizione di antiche macchine militari... C'era la storia dietro, è ovvio... Ebbene il malcapitato fu quello che notoriamente era considerato il pallonaro della classe. Riusciva a spararne di tutti i colori, preferibilmente provando a solleticare gli ormoni sovraeccitati degli adolescenti che eravamo... Lo schiacciatesta funzionò con perfetta sincronizzazione bilaterale. Dalla mia posizione cinematografica frontale, vidi chiudersi la morsa in una armonia dolorosa sulle orecchie del pallonaro... Ovviamente gli artefici iniziarono a complimentarsi reciprocamente con scoppi di risa e pacche sulle spalle... Ma dopo l'intontimento ci fu la reazione della vittima che, colto da rabbia incontrollabile, si diede a urlare: "Voi siete pazzi!!! Io c'ho il trauma cranico!!!"... Dopo un primo momento di sbigottimento generale, sorrisini maligni si dipinsero sul volto di tanti, troppi... Fosse stato un altro, la paura del danno si sarebbe diffusa, ma nessuno poteva crederci... Il torrente di risa, si tramutò in un Rio delle Amazzoni, con lacrime dagli occhi di tutti, mentre la rabbia montava sul volto e nei gesti del "Traumatizzato"... E il peggio fu quando cercò il contatto fisico con il mio amico, allora campione di canottaggio, che continuò a ridergli direttamente in faccia senza muoversi di un millimetro...
Da allora il soprannome del pallonaro divenne Trauma: facile e doloroso, e le sue storie impossibili divennero frutto di quella testa schiacciata, dal quale mai potè riprendersi!
Ebbene scuola... Il Liceo nel suo essere microcosmo a cerchi concentrici, è sempre inevitabilmente stato girone infernale di scherzi e giochi più o meno sadici... Sfogliando il lungo catalogo che la mia memoria mi dona, ecco che appare la storia dello Schiacciatesta e rivedo la scena nitida di fronte a me come se fosse ora...
Giornata di compito di Latino. Il dizionario preferito da tutti era "IL", copertina verde telata, peso 3kg circa. Finito il compito, adrenalina a mille, idee geniali del mio compagno di banco per sfogarsi un pò. Creazione di uno "schiacciatesta". Funzionava così: due personaggi di robusto fisico, si ponevano ai lati della porta con il dizionario in una mano in stile cariatidi. Sul primo inerme e ignaro compagno, si sarebbero abbattuti dai due lati della testa, i pesanti volumi nella realizzazione di una perfetta riproposizione di antiche macchine militari... C'era la storia dietro, è ovvio... Ebbene il malcapitato fu quello che notoriamente era considerato il pallonaro della classe. Riusciva a spararne di tutti i colori, preferibilmente provando a solleticare gli ormoni sovraeccitati degli adolescenti che eravamo... Lo schiacciatesta funzionò con perfetta sincronizzazione bilaterale. Dalla mia posizione cinematografica frontale, vidi chiudersi la morsa in una armonia dolorosa sulle orecchie del pallonaro... Ovviamente gli artefici iniziarono a complimentarsi reciprocamente con scoppi di risa e pacche sulle spalle... Ma dopo l'intontimento ci fu la reazione della vittima che, colto da rabbia incontrollabile, si diede a urlare: "Voi siete pazzi!!! Io c'ho il trauma cranico!!!"... Dopo un primo momento di sbigottimento generale, sorrisini maligni si dipinsero sul volto di tanti, troppi... Fosse stato un altro, la paura del danno si sarebbe diffusa, ma nessuno poteva crederci... Il torrente di risa, si tramutò in un Rio delle Amazzoni, con lacrime dagli occhi di tutti, mentre la rabbia montava sul volto e nei gesti del "Traumatizzato"... E il peggio fu quando cercò il contatto fisico con il mio amico, allora campione di canottaggio, che continuò a ridergli direttamente in faccia senza muoversi di un millimetro...
Da allora il soprannome del pallonaro divenne Trauma: facile e doloroso, e le sue storie impossibili divennero frutto di quella testa schiacciata, dal quale mai potè riprendersi!
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