Visualizzazione post con etichetta Aneddoti. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Aneddoti. Mostra tutti i post

domenica 3 maggio 2009

Perquisizione


Tanti anni fa, credo fosse liceo tra il primo e il terzo anno, si portavano i piumini. Eredità del periodo quando i Moncler erano uno status symbol di gioventù, io avevo un surrogato della Diadora. Piumino double-face verde e viola. Poi avevo aggiunto un cappellino blu, simil zuccotto, che mi copriva giusto il cocuzzolo della montagna e faceva molto scippatore... Mi accompagnavo ad un personaggio molto alto per la nostra età, nonchè muscoloso. Lui vestiva sempre un bomber con le maniche arancioni e guidava una vespa blu decisamente usata.

Potevamo apparire una coppia abbastanza losca, ma frequentavamo le zone "bene" di Napoli, e sempre con una certa spensieratezza, viaggiavamo su questo due ruote che in salita arrancava un pò. Tra l'altro, recentemente rubata ma miracolosamente ritrovata dai carabinieri, la vespa non aveva la targa perchè non si agganciava più. Questo ovviamente giusto a completare un quadro già di per sè non particolarmente rassicurante che fortunatamente non era mai andato in giro nelle zone dei temuti Falchi della polizia, che come da loro costume, ci avrebbero prima intommato di mazzate e poi domandato i documenti...

Una sera d'inverno, andando verso casa del personaggio di cui sopra, ci inerpicavamo lungo il Parco Margherita: la Vespa brontolava monotona e affaticata in seconda. Spesso la scalata in prima era necessaria a prendere un pò di velocità, e nel complesso lo sforzo di quel memorabile aggeggio era encomiabile. Ovviamente eravamo nella nostra tenuta d'ordinanza, senza portare il casco e con la rassegnazione a quel chilometro di lenta ascensione... Ed ecco una Alfa 75 bianca a tutta velocità affiancarcisi e farci strani cenni... Repentino parte dal pilota della Vespa un Vaffa di quelli molto coloriti alla napoletana, facilmente intellegibili anche a finestrino chiuso... La macchina rallenta un secondo per poi riaccelerare e intraversarsi davanti a noi per fermarci. Come in un Fantozzi dei bei tempi, "La polizia si era incaxxata"! In realtà erano carabinieri in borghese, che ci fecero scendere e appoggiare in tipico stile Starsky e Husky contro il lato della macchina per la perquisizione d'ordinanza... Dopo averci interrogato per benino, e aver riconosciuto che non eravamo noi quelli che cercavano, ci lasciarono andare senza altro che una pacca sulla spalla: "...pecch' se ver' c'a sit bravv uaglion'...".

Fuggimmo a casa con un nuovo evento da raccontare e quella immutata consapevolezza di invincibilità di due adolescenti. Ma che paura...

sabato 17 gennaio 2009

Aneddoti: Sì Viaggiare...


Il post della Perfezione, mi ha fatto tornare in mente l'esame di scuola guida... Che c'entra? Ora vengo e mi spiego...

Non sono stato molto bravo con la scuola guida... All'inizio devo ammettere che guidavo una schifezza, troppo concentrato sulla tecnica e senza lasciarmi andare... Frequentavo la Autoscuola della mia zona facendo infinite schede di preparazione. Ovviamente alla parte teorica ci misi 15 minuti dei 30 previsti e con un brillante 2 errori, passai alla successiva e molto più impegnativa fase pratica. Avevamo un istruttore reduce da ictus, che amava molto raccontare della sua vita mentre i discepoli guidavano, e la cui frase preferita era: "...quando guidi, agli altri, devi far mangiare il limone...", il tutto all'insegna della cortesia tipica degli automobilisti napoletani. Generalmente manteneva la calma, anche se un paio di volte, gli feci scappare i cavalli con qualche manovra azzardata del tipo contromano alla Torre di via Manzoni...

Il fatto è che come al solito, mi imbarcai nell'impresa pratica insieme al mio compagno di banco, quello dello Schiacciatesta per intendersi... Il seme dell'avventura era quindi ben piantato nella miscela di saggezza e stupidità che sapevamo creare. Lui faceva il gradasso e sembrava in pieno controllo della Panda 750 con i doppi comandi. Anche troppo in controllo, visto che si metteva a cambiare prendendo la leva solo con due dita. Questo non era gradito all'istruttore, che più di una volta doveva reprimere la sua irruenza...

Giorno dell'esame. Non ero pronto, era evidente. Avevo accelerato i tempi per non fare altre lezioni visto che erano costosissime e visto che avevo sentore che alla scuola mi stessero tirando un pò per fesso... Il mio amico aveva accelerato anche lui, forse un pò troppo fiducioso con le sue due dita sul volante... Il disastro. Siccome la motorizzazione a Napoli è in quella magnifica via Argine che da ogni parte del mondo ci invidiano, la prova pratica si faceva lì, dove notoriamente i napoletani diventano ancor più disciplinati del solito... Vado tranquillo. Acquisto fiducia nei miei mezzi mano a mano che passano le centinaia di metri... Ok, parcheggiamo qui... Il posto era stretto, molto più di tutti quelli che avevo provato... Ma ok, si deve fare... Affianco l'auto davanti, retromarcia senza grattare, via! Non so che piombo mi si è attaccato alla scarpa e eccomi con una ruota sul marciapiede... Ripeto e vado liscissimo santiando... Pietra tombale al primo incrocio, quando non do la precedenza a destra... Esame ragionevolmente non superato...

Il mio amico dopo di me, appare molto più performante e fiducioso... Passa un pò di tempo in cui lo perdo di vista... Ecco poi la macchina rispuntare... Si ferma con calma. Il suo viso mi sembra un pò turbato... Il racconto è vago... Pare che ad un incrocio, qualcuno gli abbia bussato provenendo da destra a grande velocità e che le strade percorse fossero impervie mulattiere di montagna. Risultato identico al mio, magra consolazione...

Delusi, ritenteremo il mese successivo. L'esame una passeggiata in campagna, forse anche perchè avevamo pagato abbastanza lezioni per superarlo. Neanche il parcheggio mi fecero fare: una banale retromarcia lato strada... Insomma, una barzelletta... Idem per il mio amico. Siamo quindi al settimo cielo: diciottanni e la patente! Il massimo della vita. Ed è qui che il mega-aneddoto prende il suo titolo...

Complice Napoli intasata, tornavamo verso casa con la macchina della scuola guida in compagnia del nostro foglio rosa ancora non ufficialmente convertito, e ci trovammo in un ingorgo a "croce uncinata". A via Marina, il proprietario della scuola guida, ci dice: qua è tutto fermo. Io devo andare in questura. Vi lascio la macchina e ci vediamo a via Medina. Al mio amico non sembra vero da neo-patentato non in regola di fare questo scatto in avanti, ed eccolo ai comandi con me al fianco a fare da navigatore... Iniziamo anche come due imbecilli a cantare: "Sìììì viaggiare, evitando le buche più dure... etc." con esaltazione e adrenalina a mille. Lui accelera come un pazzo e io ogni tanto do un colpo di freno con i doppi comandi... Direzione questura... Neanche un buco piccolo per parcheggiare. Poca dimestichezza con i segnali. Eccoci scendere giù per la traversa di fronte alla questura. Ovviamente subito dopo realizziamo con orrore che siamo contro senso, probabilmente a causa del fatto di trovarci una alfetta della polizia di fronte. Il miracolo avviene quando ci fanno passare e ci incanaliamo in degli oscuri vicoli da cui per intercessione della Patrona degli automobilisti usciamo vivi con la Panda ancora intera e senza graffi. Gocce di sudore imperlano le nostre fronti. Si sente l'odore della paura, fino a quando riusciamo a fermare l'auto.

Ci guardiamo infine e ricominciamo a cantare: "Sììììììì viaggiare, evitate le buche più dure, senza per questo cadere nelle tue paure, gentilmente con coraggio e con amore... E tornare a viaggiare...."....

martedì 30 dicembre 2008

Aneddoti: Lo Schiacciatesta

Inauguro una nuova rubrica, quella degli aneddoti... Non è niente di così nuovo visto che centinaia di aneddoti di vita sono stati già raccontati su queste pagine, ma mi ispiro a un post del blog di Lucia che mi ha ricordato come gli anni del liceo e tante altre occasioni siano state prodighe di eventi comico/sadico/masochistici che tutto sommato possono strappare un sorriso... Come al solito mi piacerebbe che anche gli altri autori ci mettessero i loro eventi, se gli va...

Ebbene scuola... Il Liceo nel suo essere microcosmo a cerchi concentrici, è sempre inevitabilmente stato girone infernale di scherzi e giochi più o meno sadici... Sfogliando il lungo catalogo che la mia memoria mi dona, ecco che appare la storia dello Schiacciatesta e rivedo la scena nitida di fronte a me come se fosse ora...

Giornata di compito di Latino. Il dizionario preferito da tutti era "IL", copertina verde telata, peso 3kg circa. Finito il compito, adrenalina a mille, idee geniali del mio compagno di banco per sfogarsi un pò. Creazione di uno "schiacciatesta". Funzionava così: due personaggi di robusto fisico, si ponevano ai lati della porta con il dizionario in una mano in stile cariatidi. Sul primo inerme e ignaro compagno, si sarebbero abbattuti dai due lati della testa, i pesanti volumi nella realizzazione di una perfetta riproposizione di antiche macchine militari... C'era la storia dietro, è ovvio... Ebbene il malcapitato fu quello che notoriamente era considerato il pallonaro della classe. Riusciva a spararne di tutti i colori, preferibilmente provando a solleticare gli ormoni sovraeccitati degli adolescenti che eravamo... Lo schiacciatesta funzionò con perfetta sincronizzazione bilaterale. Dalla mia posizione cinematografica frontale, vidi chiudersi la morsa in una armonia dolorosa sulle orecchie del pallonaro... Ovviamente gli artefici iniziarono a complimentarsi reciprocamente con scoppi di risa e pacche sulle spalle... Ma dopo l'intontimento ci fu la reazione della vittima che, colto da rabbia incontrollabile, si diede a urlare: "Voi siete pazzi!!! Io c'ho il trauma cranico!!!"... Dopo un primo momento di sbigottimento generale, sorrisini maligni si dipinsero sul volto di tanti, troppi... Fosse stato un altro, la paura del danno si sarebbe diffusa, ma nessuno poteva crederci... Il torrente di risa, si tramutò in un Rio delle Amazzoni, con lacrime dagli occhi di tutti, mentre la rabbia montava sul volto e nei gesti del "Traumatizzato"... E il peggio fu quando cercò il contatto fisico con il mio amico, allora campione di canottaggio, che continuò a ridergli direttamente in faccia senza muoversi di un millimetro...

Da allora il soprannome del pallonaro divenne Trauma: facile e doloroso, e le sue storie impossibili divennero frutto di quella testa schiacciata, dal quale mai potè riprendersi!

Note per Viaggiatori Occasionali...

Questo blog attualmente non contiene pubblicità esplicita e se ce ne è di occulta non lo sappiamo neanche noi che siamo gli autori... Per il copyright, esso è di chiunque lo reclami e possa dimostrare che le sue pretese hanno un minimo fondo di verità. Se inavvertitamente qualcosa coperto da proprietà intellettuali varie è stato usato, vi preghiamo di segnalarcelo, perchè provvederemo a riparare alla disattenzione che nessun vantaggio economico e morale ci porterà...

Capotreno e Viaggiatori