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sabato 29 dicembre 2012

Vacanze senza rete

Quest'anno sono venuto in vacanza dotato del mio smart smartphone e di nessun altro aggeggio che mi permettesse di collegarmi alla rete.

Certamente avevo accesso tramite i computer di famiglia, ma la cosa è andata nella direzione di un progressivo distacco dalle vie di comunicazione che pervadono la mia esistenza...

Già da qualche tempo ho lasciato Facebook a veleggiare senza di me. Credo che la ciurma dei miei amici se la sciali serenamente e non senta la mancanza del mio contributo. È dipeso senz'altro dalla mia mutata situazione sentimentale, ma anche da un progressivo decrescere dell'interesse per il pettegolezzo altrui e per quella massa crescente di "mi piace" che mostrano tutto e il suo contrario senza alcuna apparente coerenza.

La riduzione della mia possibilità di connessione mi ha inizialmente contrariato. Come una progressiva terapia di disintossicazione, ho avuto tipici effetti di sbalzi d'umore e sguardi intensi alle tastiere in giro. Poi però ho iniziato a recuperare un rapporto più sano con i bytes. Quell'attaccarsi senza scopo al pc facendo trascorrere il tempo in balzi continui tra una finestra e l'altra mi è apparso inutile. Seppure tornerò presto a farlo, ho la netta impressione che tra le altre cose, questa esperienza mi abbia insegnato che sia anche possibile essere partially offline.

Senza nessuna critica verso quell'informatica che amo tanto, penso che la rete ci rende liberi fin quando siamo noi a controllarla e a lanciarla per pescare informazioni. Se i pesci diventiamo noi stessi, immobilizzato a dibatterci nelle maglie strette che abbiamo abbracciato, possiamo credere che non ci sia un mondo alternativo.

Scongiuriamo questo rischio vivendo anche qualche tempo pericolosamente senza rete...

sabato 25 dicembre 2010

In vacanza dalle nostre scelte...


L'unica vacanza che non possiamo mai prenderci, è quella dalle nostre scelte. Le decisioni di vita, i bilanci di opportunità e quant'altro ci venga in mente, non vanno via durante le feste. Anzi, si manifestano più presenti, con la forza di riflessioni intense sul nostro vissuto e sul nostro futuro.

Il tentativo di dimenticare chi siamo e dove siamo nel nostro viaggio, di non analizzare la nostra collocazione in prima o seconda classe, è del tutto vano. E allora, nella inutilità del tentativo di fuga, meglio usare questo tempo per ripartire con nuove idee. Troppi restano inconsapevoli del fatto che quello che rende l'umanità speciale è la memoria e l'innovazione. Le due cose, solo apparentemente in contrasto, sono invece il completamento l'una dell'altra. La storia è il punto di partenza da cui creare cose del tutto nuove che immediatamente diventeranno nuovo patrimonio del passato.

Ecco quindi che, a fine dell'anno, ma meglio dire a inizio del nuovo, vale la pena di dirci cosa abbiamo capito del tempo trascorso, cosa abbiamo imparato, e fare un progetto da perseguire. Accettare successi e fallimenti è il primo gradino da salire. Poi mettere obiettivi possibili che ci diano una spinta dolce, ma costante.

Io so oggi che sono migliorato nel lavoro, imparando a gestire complessità maggiori. So anche che sono diventato diverso nei rapporti umani, aprendo alcune porte di solito chiuse. E lì non è detto che sia meglio o peggio, perchè il metro non ha carattere di universalità.

Se guardo alle scelte, le trovo spiegabili, anche nel loro fallimentare occasionale risultato. E tutto sommato, non ho voglia di rifugiarmi nel silenzio attutito del sonno quest'anno. Cerco progetti per il prossimo anno. Alcuni sono ben chiari e definiti, altri hanno bisogno di un fine-tuning. Ma nel complesso, le vacanze sono ancora una volta un tempo di sonnolente quiescenza in cui trovare pezzi mancanti e spazi da riempire in quel puzzle complicato che è la vita, e che spero di non completare tanto presto: sarebbe da allora un semplice rimirare, senza desiderio alcuno, una bellezza piena, ma malinconicamente statica...

lunedì 23 novembre 2009

Madrid: come (non) farci una vacanza...

Ecco qui il lungo racconto di un weekend non fortunato. Se vi va di leggerlo, credo ci saranno anche un paio di informazioni che spero non vi siano mai necessarie, ma potenzialmente considero utili...

Io e mio fratello siamo partiti alla volta di Madrid venerdì in mattinata. L'Iberia già in avvio, ci ha donato generosamente un'ora di attesa non necessaria. Vabbè, stai andando in vacanza, sei impaziente, ma non vuoi sprecare energie nervose e quindi ci passi sopra. Volo tranquillo comunque, anche se ormai allineato a una povertà di cibo offerto che rasenta il ridicolo... A ora di pranzo, darti un aperitivo e basta suona male... Anche questo superato, l'abitudine fa l'uomo robusto...

Arrivo a Madrid Barajas. L'aeroporto è una bella struttura nuova, sufficientemente leggera, ma già mi puzza di disorganizzazione, se è vero come è vero che per un transito ci vogliono fino a 30 minuti di spostamento, e se il tuo aereo è in ritardo di un'ora siamo alla accensione di cero affinchè il successivo sia ancora lì... Ma di questo e di altri aeroporti parlerò in altri post...

Decisi con il nostro bagaglio a mano, andiamo alla ricerca della Metro che porta in centro. E' un servizio promettente: i treni sono puliti, evidentemente nuovi e dignitosamente frequenti con un intervallo di circa 5 minuti. Al nostro arrivo il treno non è particolarmente affollato, anche perchè siamo in moto dalla stazione di partenza. Ci sediamo allegramente e soddisfatti ci prepariamo al paio di trasbordi necessari a raggiungere il centro. Dal Terminal 4 di Barajas fino alla stazione di Nuevos Ministerios ci vuole una mezz'ora abbondante, e da lì ci dirigiamo alla linea blu, in direzione di Tribunal. La metro è affollata, non da non poter respirare, ma con un bel pò di gente. Saliamo per un paio di fermate e via in direzione Gran Via. Al momento di scendere per cambiare, un pò di spinte, ma da bravi napoletani non possiamo farci tanto caso. Il treno successivo non è male e ci attende una sola fermata. Ci siamo. Dobbiamo solo uscire e saremo all'albergo...

Ma, mio fratello mi guarda con occhi strani di sorpresa. Si tocca la tasca, dà una controllata a quelle del giubbotto che gli sta in mano, e risulta chiaro che manca qualcosa. Mi trema un pò la mano nello scrivere la parola "portafogli". Senza andare a cercare l'istante esatto, nella metro, qualche veloce spagnolo, ha operato quella arte del furto sul turista di turno... Ormai vicini all'albergo, inutile ributtarsi nel tunnel con le valigie e per trovare chi e cercare cosa?

Corriamo in stanza e partono le telefonate a raffica: carta di credito bloccata, carta bancomat pure, denuncia alla polizia, richiesta alla compagnia aerea di come procedere per volare. In 30 minuti tutto fatto, per il "modico" costo (realizzato solo a posteriori) di circa 45€. Sudati a bestia, cerchiamo di ricapitolare i dettagli:

  • Le carte sono state bloccate e quindi non sono possibili perdite di denaro da lì.
  • I soldi sono persi, probabilmente già trasformati in qualche allegra birra da movida...
  • La denuncia telefonica, raccolta in italiano (comoda caratteristica del servizio, che però mostra una preoccupante abitudine ad una criminalità che colpisce a 360°), deve essere firmata e servirà da base per le ulteriori mosse prima della partenza.
  • Secondo Iberia, per partire, bisognerà andare il giorno dopo in aeroporto al commissariato locale, dove ci faranno un documento temporaneo per volare.
Tutto ci porta alla Polizia. Ancora un pò acerbi della città, già ci troviamo a che fare con le forze dell'ordine, che però nella loro gioventù ci appaiono piuttosto rassicuranti... Dopo un'attesa non tanto lunga, firmiamo e usciamo alla ricerca di un posto dove mangiare. Bisogna aspettare almeno le 21, impone la Lonely Planet, e con i succhi gastrici azzerati dallo stress di queste ore, non è un problema girare un pò a vuoto prima di trovare il ristorante. Decido di affidarmi alla guida, ma è un errore grave questa volta: il luogo sarà anche tipico madrileno, ma puzza di fogna e il cibo non è rustico nel senso di piacevolmente rozzo nella presentazione, ma piuttosto scadente...

La movida in un altro giorno te la potresti gustare per recuperare dal cibo pessimo, ma è troppo per noi. Fuga in albergo: speriamo che la città domani con la luce ci sembri più amica...

L'albergo si rivela centrale, anche troppo: tutta la notte c'è gente che passeggia 5 piani più sotto e vocia rumorosamente. Bella questa movida... Di fronte poi una strada che congiunge direttamente la Gran Via con Puerta del Sol. Centro centro miei cari: ma perchè ci sono tante prostitute e pusher? Anche questa è movida? E poi lo strano puzzo di fogna mi perseguita: anche in camera non ne sono esente e aprire il balcone aiuta, ma non risolve...

La mattina dopo Iberia si rivela una compagnia dalle idee confuse: la "gita" all'aeroporto è inutile come ci fanno capire al commissariato. Pare che la denuncia da noi già sporta potrebbe bastare per volare lunedì. Ma siccome quelli a cui lo chiediamo sembrano poco sicuri, scatta l'operazione consolato-ambasciata. Non c'è problema: un documento ve lo diamo noi e sicuramente vi permetterà di volare. Ritiro nel sabato pomeriggio. Nel complesso giornata persa, colazione saltata e umore nivuro... Ancora un pranzo a sentimento e una cocente delusione che dovevamo presagire quando il cameriere italiano ci ha proposto la paella...

Al consolato, scopriamo che la schiera dei derubati del venerdì è ben più consistente di quanto immaginato, e che la sera prima abbiamo mancato per poco una bella festa all'italiana al commissariato. Non è tanto meglio, ma almeno una signora ci sa suggerire un buon locale per tapas che provvede finalmente a dare un pò di senso a queste strane e convulse giornate. Siamo un pò più sereni, ma non abbastanza da reggere un dopocena. Ancora albergo, ancora odori per strada...

Una passeggiata domenicale e una visita al museo dà un senso alla domenica. Siamo sostanzialmente contratti e costernati. Io porto addosso un pò di tensione che possa succedere qualcos'altro, e quindi la voglia di stare in giro decade fino al livello più infimo, che per me è il "livello Mc Donald's". Panino e patatine, Coca e dritti in stanza a dormire, obliare, in attesa del taxi (con la metro abbiamo chiuso).

Ultimo atto, il gentile tassista che ci aspetta dieci minuti prima con il tassametro acceso. Gli regaliamo gli ultimi 5€ rubati. Lo facciamo con la consapevolezza che stiamo andandocene e che fatto 30, il 31 è inevitabile...

domenica 21 dicembre 2008

Salsiccia e Friarielli e ancora Friarielli


Superato immediatamente il piccolo distacco di cui al post precedente, eccomi facilmente riemerso nel mare napoletano con il sole e la pizza. Dopo circa 2h di attesa nel caldo/freddo di Materdei, pizza salsiccia e friarielli da competizione gestronomica... Dimenticati per fortuna i dischi biscottati svizzeri, e riconciliato tramite delle montanare alla cipolla con il fritto di Napoli, eccomi ridente partenopeo pronto per una passeggiata sul lungomare in attesa del pranzo domenicale con parentado assortito!

Aria di casa, aria di una vita... Sono felice, con gli occhi a cuoricino come dice una mia amica, e con il cuore pulsante come un calzone nell'olio bollente (quale visione più poetica?)...
E dopo una dormita non ancora a livello delle attese, ma fantasiosa nei colori sfumati di sogni agitati, mi preparo a immergermi in Via Caracciolo piena di sole, di mare e di gente. Sono emozionato, ancora una volta, e non me ne vergogno assolutamente, perchè meglio essere realisticamente un pò di pastafrolla che un rudere pietroso...

E in questo spirito natalizio, venia chiedo a Trinity, perchè ieri è stato il suo compleanno, e nel rinco***** del mio arrivo festaiolo, non mi sono connesso più al pc e me ne sono dimenticato. Da buon Capotreno, segnalo il ritardo (e che Tranitalia non me ne voglia...), e rimborso il suo biglietto per la giornata di ieri, con le profonde scuse del Customer Service.


Per chi c'è e ne ha voglia, sappia che sono visibile in spirito e corpo, ma soprattutto in corpo, per rieducarmi al contatto con la città e con il suo rotondo mondo!

sabato 2 agosto 2008

Finalmente vacanza

Oggi è il mio ultimo giorno qui in città. Il caldo mi sta davvero distruggendo. Stamattina ho fatto l'ultimo giro per il vomero con l'intenzione di comprare le ultime cose prima della partenza, ma l'effetto sauna mi ha fatto resistere solo 30 min prima di tornare a casa e buttarmi sotto la doccia d'acqua fredda. Quest'ultima settimana di lavoro è stata abbastanza piena. Ho una nuova collega di "progetto" che mi è parsa molto simpatica. Ho perso ben 400 euro che avevo anticipato per delle missioni in italia e che non mi verranno rimborsati, perchè la mia stupidità non mi ha permesso all'epoca di controllare attentamente il contratto di lavoro che ho firmato.
Ma ora basta.Non voglio pensarci. Volgio solo godermi ueste tre settimana di piacevole e soprattutto meritato relax lontano dallo stress quotidino e direi anche dalla cattiveria che spesso ci circonda. Nessun viaggio esotico quest'anno caratterizzerà la mia estate, ma solo una piacevole vacanza con la mia famiglia (che vedo troppo poco spesso) sulla costiera marchigiana e qualche altro giorno in costiera sorrentina. Unica pecca è il tempo che dovrò dedicare alla stesura della tesi di dottorato che proprio non se ne scende giù.


Cmq volevo approfittare di queste ultime ore che ho da passare davanti al computer per augurare a tutti voi buone vacanze siano esse in città, al mare, in montagna...


Il treno per me farà una lunga sosta... tornerò in carrozza a settembre!!!!

martedì 1 luglio 2008

Previsione...


Si avvicinano le ferie. Magari qualcuno le vede come una meta distante, ma improvvisamente capiteranno fra capo e collo. In Italia in genere coincidono con il mese di agosto, quando tutto chiude e volenti o nolenti, le persone devono uscire dagli uffici ben refrigerati e immergersi nella calura... Non che dispiaccia del tutto la cosa, ma se si potesse scegliere di fare diversamente e gestire il proprio tempo, perchè no?

Io farò così, perchè in questo paese agosto è un mese abbastanza anonimo, quando tra l'altro inizia a piovere e neanche a fare più tanto caldo... Ma so che per molti di voi lettori e scrittori non sarà così, e ci sarà un periodo più o meno lungo di astinenza da contatti e da commenti... Seppure la mia voce continuerà a vagare nel deserto, un pò profetica, un pò solitaria, un pò ridicola, pochi saranno in ascolto... Non me ne lamento perchè è cosa giustamente prevista, e perchè il blog è lo specchio di noi e di quello che facciamo.

Fare un pò di pausa dal treno pendolare va bene, anzi è salutare.
Spero però che poi tanti di voi abbiano voglia di ritornare a settembre dalle vacanze e calcare queste banchine. Le novità della Perfezione sono state un colpo di tristezza per molti, ma sappiate che la potrete continuare a trovare su queste pagine, come d'altronde è stato per il sottoscritto Capotreno, che nonostante un migliaio di km di distanza, è ancora un pò presente nella vita di alcuni che lo hanno voluto...

Per cui, con anticipo, buone vacanze a tutti e a tutte. Siate felici e rilassati, ma ricordatevi questo indirizzo, perchè nuove sorprese sono in attesa, e dopo i treni estemporanei, purtroppo o per fortuna, ritornano quelli dei pendolari!


Fischio!!!!!

martedì 3 giugno 2008

Week end lungo, sfiga lunga

Uhè, guaglio', uso 10 secondi 10 per ritornare un momentino sul nostro blog. Era da agosto scorso che non tornavo al Villaggio Valtur sull'isoletta amata. Che ve lo dico affà?
Tempo: 'na schifezza, sono stata al mare solo un'oretta in 3 giorni e l'acqua era "molto molto tonica" (troppo, ho un principio di congelamento alle dita del piede destro). Il resto è stato un'unica orrenda nuvola.
Rilassamento: nullo, mia madre ha deciso di fare 2 cene in 2 giorni e mezzo. Ho cucinato veramente di tutto e mi sono fatte 2 palle così. Il mio fidanzato ha completato il quadretto rendendo memorabile il lunedì con una serie di scostumatezze inaudite, lo voglio defunto.
Ritorno: un'odissea. La nave avrebbe dovuto partire dall'isoletta alle ore 21,20. E' arrivata a tirarci su alle 00,15. Ora che abbiamo preso le chiavi della cabina e siamo riusciti a ficcarci nelle cuccette era la 1 del mattino. E' arrivata a Napoli alle 9,25 (2 ore e mezza di ritardo), sono schizzata su un tram e sulla vesuviana e mi sono anche fatta 20 minuti a piedi con lo zaino sulle spalle. Che ve lo dico affà, in quei 20 minuti il sole spaccava le pietre, sono morta dal caldo.
Lavoro: che noia, che palle, che noia, che palle.
L'unica nota positiva è che sono riuscita a comprare la pasta di pistacchi, una confezione anche per un'amica qui del blog.
Ok, alla prossima partenza speriamo in una sorte migliore.

domenica 2 settembre 2007

Lavoro in città....vacanze a CASA



Rieccoci qua......finalmente o malaguratamente dopo questo, bhè devo ammeterlo, non proprio breve periodo di vacanza..................................
e visto che il nostro, ormai svizzero, capotreno ci ha chiesto report sulle vacanze eccomi pronta ad obliterare biglietto!


Inizierò col dire che spesso la parola vacanza è per me associata al rientro a casa ovvero al mio paesello di origine Bellosguardo!!!


Nel 100% dei casi ogni volta che dico di essere di Bellosguardo tutti ma dico tutti rispondo.....Bel nome ma dove si trova??????? Quindi per i pochi viaggiatori del blog che ancora non lo sapessero Bellosguardo è piccolo paese posto su una ridente collina dell'entroterra cilentano
e la foto ne prova l'esistenza!!!!!
come dicevo quando parliamo di vacanza per me significa rifurgiami lì tra la mia gente nei lughi che mi hanno vista fanciullla, dove il tutto assume una dimensione propria!!!! il tempo, i rapporti, le chiacchiere anche il lavoro lì hanno un sapore diverso e capite non dico megliore e peggiore ma diverso!!!
A tutto questo, fortunatamente, in questi ultimi anni si aggiunge l'enorme gioia di vivere questo periodo con le mie nipotine a fare da zia a tempo pieno e per le quali quest'estate da una delle mie migliori amiche sono stata soppranominata ZIA D'Italia...........
bhè l'avrete capito non posso raccontarvi episodi particolarmente avventurosi ed interessanti delle mie giornate da zia se non la gioia per l'acquisto di due pesciolini rossi la disperazione per la velocissima morte di uno dei due, il providenziale acqusito di un piccolo compressore per gonfiare le ruote delle bici presso un negozio di un simpaticissimo marocchino che vive a bellosguardo da circa 10 anni e oggi è molto più bellosguardese lui e i suoi 5 figli che io!!!!!
Difatto è cosi anche io vivo oggi questa condizione di emigrante che poi ogni tanto torna a casa........da piccola li ricordo arrivare i vicini di casa da asti, i parenti di mia madre dalla svizzera
con valige stracolme all'arrivo ma ancora più stracolme di cibarie varie alla partenza e quel strano liccichio negli occhi quando ripartivano e tutta una serie di amci con i quali trascorrevo delle spensierate vacanze da ragazina e che fortunatemente riincontro ancora oggi durante il periodo estivo......
bhè confesso e credo che molti di voi concorderanno, ma i rapporti dell'infanzia te li porti dentro
per sempre e non nego che rivedere tutti i miei amici con cui ho vissuto i mie primi 18 anni è sempre salutare sia per la mia mente che per lo spirito.......loro, come dire, sono di fatto quella tacca al muro che segni per verificare di quanti centimetri ti sei alzato in un anno.
Con loro e insieme a loro mi rendo conto che forse un pò siamo cresciuti!!!

lunedì 27 agosto 2007

Arieccomi!

Ed eccoci qua! La musica è finita, gli amici se ne vanno .... insomma sono tornata dalle vacanze, purtroppo! Anche se devo deludere il mio amico, niente avventure, romanzi pochi, insomma non posso proprio fare racconti tormentati, o meglio posso farli ma i tormenti non sono proprio quelli sperati... Bhè, io la vacanza la racconto lo stesso:
Arrivo a Stromboli, terra di fuoco, mare e passione il 5 agosto. Bagnetti, caccia forsennati a branchi di meduse incazzatissime e cazzutissime che molestavano tutti (tranne cugino Max, che essendo un cane ha una bella protezione naturale - detto cugino in quanto mio nipote è convintissimo che Max sia un buffo bambino con il nasone e sappia leggere i bigliettini che lui gli scrive, d'altro canto a 10 anni si sa leggere anche se si è cane, no?). Poi uscite a fare aperitivi, comperine varie, partecipazione a cene, cenette e cenettine, 'na roba super mondana insomma, che praticamente in una settimana sono ingrassata due chili due (già ripersi però, perchè con la mia stazza, 'a verità, se metto un chilo sembro un panzerotto). Ohhh, poi sull'isola c'erano la metà dei miei colleghi, ma li ho scansati tutti con abile mossa svicolante. Poi direi che il mio fidanz praticamente si è seduto in poltrona il 5 e non si è mosso più fino a quando non l'ho raschiato via il 19 per partire. 'Nzomma ... tutto bene. Poi ho fatto una puntata in campagna dai miei suoceri e in tre giorni tre ho rasentato il suicidio per depressione da terra desolata e bar di paese. La roba più botta di vita che ho fatto è stata una puntata al Decò supermercato nel paesello vicino o al mercato della mutanda (che è proprio il mercato di paese, dove la bancarella più accorsata vende mutande Pompea, e l'acquirente più giovane sfiora i 75 anni - me esclusa obviously).
Per fortuna sono riuscita a contrattare una veloce rientrata in città dove sognavo (e lo sognavo da un mese, merda!) di perdermi in passeggiate solitarie e goduriose, con puntate in libreria e soste nei bar sciccosamente adagiata su poltrone a guardare il passeggio, ma ... al rientro la temperatura ambientale ha raggiunto punte vicino alla fusione nucleare e quindi l'unico posto dove si poteva stare era sdraiati in sdraio sul terrazzo, continuamente bagnati dalla doccia e l'attività più sportiva e movimentata è stata girare le pagine di un libro.
Vabbè, persa la passeggiata agognata, con fidanzato immusonito, sono tornata al lavoro pensando di avere ancora una settimana di tregua, nel senso che la dirigenza avrebbe dovuto far rientro al lavoro il 3 settembre; e invece NO! telefonata del super presidente e annuncio del suo rientro mercoledì, che sarebbe a dire dopodomani, che sarebbe a dire sto cominciando proprio a prendere in considerazione l'idea del suicidio già ventilata la settimana scorsa.
Ecco completato il romanzo, direi più che altro lo scadentissimo documentario tipo ditta Angela&Angela, 'na palla insomma, pedalini e pigiama inclusi e lancio del telecomando.
Caro Andrew, stamattina ho ripreso l'usato percorso e sulla scala mobile della metropolitana a Garibaldi mi sono girata come al solito per cercare di vedere la tua faccia sorridente sbucare dal laghetto di teste e invece, sigh, ho rammentato che proprio non l'avrei trovata. Unica nota positiva, dalla schiena del signore dietro di me è spuntato il viso allegro della mia amica e collega Roberta e un po' mi sono consolata.
Bando alla malinconia, piuttosto presenta le new entry Carmen e Clelia (la gelosia è sempre in agguato)! Aspettando i mirabolanti racconti di Emma, a risentirci presto.

mercoledì 1 agosto 2007

Meno tre!!!

Ci siamo, ci siamo quasi...... Tra tre giorni sarà finito il lungo periodo di lavoro variamente funestato e migrerò verso il mare, verso il dolce far niente e la cucina del Rettore di Uniroma 3. Siiiiiiiii!!! Avrò come cuoco personale un Magnifico Rettore, mirabilia delle mirabile. Oltretutto io non ci tengo affatto ad affermare una supremazia culinaria a colpi di spadellamenti di vivande sopraffine. Lascio volentieri il primato e l'esecuzione al Magnifico (inoltre io lo so che sono meglio io come cuoca, ma vuoi mettere il sudore risparmiato?) E poi bagni di sole e d'acqua di mare, fantastiche docce con scrub ed olii profumati, riposini saporiti, ombre rinfrescanti e fichi maturi staccati dall'albero e ficcati in bocca caldi caldi di sole. Cene offerte da anatomopatologi, cofecchie con vecchie amiche, ludici aperitivi, e chi più ne ha più ne metta. Una vacanza nell'ottica del risparmio (di energie, di soldi, di tutto!) riccamente servita dalla pregiata ditta mamma & co., non mi pare si possa desiderare di meglio. E allora via, ancora tre giorni tre di agonia e poi il meraviglioso premio.
A proposito, a me le culex pipiens non mi mordono, uso come antizanzara personale la vicinanza con qualsivoglia altro essere umano. Insomma gli faccio schifo alle culex, basta che ci sia dattorno anche il più ributtante esempio di specie umana che mordono il ributtante e mi scansano come un'appestata. Non puzzo abbastanza? Il mio sangue è gelido? Boh? L'importante è che io i bozzi da culex non li ho, in cambio la natura mi fornisce a piene mani bozzi e bozzetti da eritema nonostante io mi ostini a spalmarmi di ogni e qualsiasi protezione e scafandro a prova di sole. Bah! Non si può aver tutto. Raga, stringo i denti, lavoro così mi distraggo e penso fresco.

Besos!

Note per Viaggiatori Occasionali...

Questo blog attualmente non contiene pubblicità esplicita e se ce ne è di occulta non lo sappiamo neanche noi che siamo gli autori... Per il copyright, esso è di chiunque lo reclami e possa dimostrare che le sue pretese hanno un minimo fondo di verità. Se inavvertitamente qualcosa coperto da proprietà intellettuali varie è stato usato, vi preghiamo di segnalarcelo, perchè provvederemo a riparare alla disattenzione che nessun vantaggio economico e morale ci porterà...

Capotreno e Viaggiatori