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sabato 29 dicembre 2012

Vacanze senza rete

Quest'anno sono venuto in vacanza dotato del mio smart smartphone e di nessun altro aggeggio che mi permettesse di collegarmi alla rete.

Certamente avevo accesso tramite i computer di famiglia, ma la cosa è andata nella direzione di un progressivo distacco dalle vie di comunicazione che pervadono la mia esistenza...

Già da qualche tempo ho lasciato Facebook a veleggiare senza di me. Credo che la ciurma dei miei amici se la sciali serenamente e non senta la mancanza del mio contributo. È dipeso senz'altro dalla mia mutata situazione sentimentale, ma anche da un progressivo decrescere dell'interesse per il pettegolezzo altrui e per quella massa crescente di "mi piace" che mostrano tutto e il suo contrario senza alcuna apparente coerenza.

La riduzione della mia possibilità di connessione mi ha inizialmente contrariato. Come una progressiva terapia di disintossicazione, ho avuto tipici effetti di sbalzi d'umore e sguardi intensi alle tastiere in giro. Poi però ho iniziato a recuperare un rapporto più sano con i bytes. Quell'attaccarsi senza scopo al pc facendo trascorrere il tempo in balzi continui tra una finestra e l'altra mi è apparso inutile. Seppure tornerò presto a farlo, ho la netta impressione che tra le altre cose, questa esperienza mi abbia insegnato che sia anche possibile essere partially offline.

Senza nessuna critica verso quell'informatica che amo tanto, penso che la rete ci rende liberi fin quando siamo noi a controllarla e a lanciarla per pescare informazioni. Se i pesci diventiamo noi stessi, immobilizzato a dibatterci nelle maglie strette che abbiamo abbracciato, possiamo credere che non ci sia un mondo alternativo.

Scongiuriamo questo rischio vivendo anche qualche tempo pericolosamente senza rete...

sabato 6 novembre 2010

Lo spirito di Internet


Mi sta venendo ultimamente il dubbio che lo spirito di internet si stia perdendo o sostanzialmente sia mutato profondamente, contaminato da interessi, soldi e cattivi maestri...

La rete è di tutti e di nessuno. E' sempre stata un po' anarchica e aperta alle opinioni. E' una inesauribile fonte di sapere più o meno utile e veritiero. Ma generalmente contribuisce a distribuire informazioni. E questo è sempre stato il suo punto forte e la sua filosofia vincente. In una guerra spietata all'aiuto reciproco in caso di problemi informatici e non, nacquero per esempio i forum, figli diretti dei gruppi di discussione di Usenet. Si andava lì con buona volontà, acquisendo informazioni e condividendone altre senza fini di lucro, ma con spirito comunitario. C'era chi chiedeva, chi rispondeva. E il motivo per impegnarsi in una risposta era per imparare a propria volta a fare una cosa nuova.

Tecnologicamente Internet è stata ed è ancora un mezzo di crescita della sapienza mondiale. Lontani anni luce dalla scienza che esibire le proprie intuizioni e proposte solo in alcune sedi, è possibile oggi condividere dei risultati e delle scoperte senza dover andare neanche in una biblioteca. Questo fa impennare la capacità creativa, ovviamente insieme ad una selvaggia competizione all'invenzione...

Generalmente questo è produttivo. Ma adesso sempre più sono colto dalla sensazione che un demone malato si sia impadronito di noi. Percorriamo queste autostrade informatiche senza una meta, spesso senza sapere perchè. Siamo attratti da infiniti negozi che offrono cose meravigliose quanto inutili. E in questo correre da un posto all'altro, sempre più spesso come nella vita quotidiana, non lasciamo spazio da dedicare a imparare condividendo informazioni. Non mi assolvo. Sono responsabile quanto gli altri. Ma cerco un'ipotesi non per tornare indietro, ma per dare una missione a mezzi potenti come potrebbe essere Facebook. Esso ha creato una società virtuale completamente collegata, e non c'è da discuterlo. Ma cosa produce di converso? Non potrebbe scemare l'aspetto semplicemente ludico e prendere piede quello di sostegno a cause importanti? Servirebbe una guida e la capacità e il tempo di esplorare e coinvolgere, ma in questo mare magnum, c'è un modo per trovare qualcuno che si impegni in questo senso?

Io ci spero... E spero anche che quel seme di globalizzazione positiva che Internet ha saputo gettare dai suoi esordi, come comunità positiva che si sostiene in una piramide infinita, non vada perso...

Ubuntu.

Note per Viaggiatori Occasionali...

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Capotreno e Viaggiatori