lunedì 23 novembre 2009

Madrid: come (non) farci una vacanza...

Ecco qui il lungo racconto di un weekend non fortunato. Se vi va di leggerlo, credo ci saranno anche un paio di informazioni che spero non vi siano mai necessarie, ma potenzialmente considero utili...

Io e mio fratello siamo partiti alla volta di Madrid venerdì in mattinata. L'Iberia già in avvio, ci ha donato generosamente un'ora di attesa non necessaria. Vabbè, stai andando in vacanza, sei impaziente, ma non vuoi sprecare energie nervose e quindi ci passi sopra. Volo tranquillo comunque, anche se ormai allineato a una povertà di cibo offerto che rasenta il ridicolo... A ora di pranzo, darti un aperitivo e basta suona male... Anche questo superato, l'abitudine fa l'uomo robusto...

Arrivo a Madrid Barajas. L'aeroporto è una bella struttura nuova, sufficientemente leggera, ma già mi puzza di disorganizzazione, se è vero come è vero che per un transito ci vogliono fino a 30 minuti di spostamento, e se il tuo aereo è in ritardo di un'ora siamo alla accensione di cero affinchè il successivo sia ancora lì... Ma di questo e di altri aeroporti parlerò in altri post...

Decisi con il nostro bagaglio a mano, andiamo alla ricerca della Metro che porta in centro. E' un servizio promettente: i treni sono puliti, evidentemente nuovi e dignitosamente frequenti con un intervallo di circa 5 minuti. Al nostro arrivo il treno non è particolarmente affollato, anche perchè siamo in moto dalla stazione di partenza. Ci sediamo allegramente e soddisfatti ci prepariamo al paio di trasbordi necessari a raggiungere il centro. Dal Terminal 4 di Barajas fino alla stazione di Nuevos Ministerios ci vuole una mezz'ora abbondante, e da lì ci dirigiamo alla linea blu, in direzione di Tribunal. La metro è affollata, non da non poter respirare, ma con un bel pò di gente. Saliamo per un paio di fermate e via in direzione Gran Via. Al momento di scendere per cambiare, un pò di spinte, ma da bravi napoletani non possiamo farci tanto caso. Il treno successivo non è male e ci attende una sola fermata. Ci siamo. Dobbiamo solo uscire e saremo all'albergo...

Ma, mio fratello mi guarda con occhi strani di sorpresa. Si tocca la tasca, dà una controllata a quelle del giubbotto che gli sta in mano, e risulta chiaro che manca qualcosa. Mi trema un pò la mano nello scrivere la parola "portafogli". Senza andare a cercare l'istante esatto, nella metro, qualche veloce spagnolo, ha operato quella arte del furto sul turista di turno... Ormai vicini all'albergo, inutile ributtarsi nel tunnel con le valigie e per trovare chi e cercare cosa?

Corriamo in stanza e partono le telefonate a raffica: carta di credito bloccata, carta bancomat pure, denuncia alla polizia, richiesta alla compagnia aerea di come procedere per volare. In 30 minuti tutto fatto, per il "modico" costo (realizzato solo a posteriori) di circa 45€. Sudati a bestia, cerchiamo di ricapitolare i dettagli:

  • Le carte sono state bloccate e quindi non sono possibili perdite di denaro da lì.
  • I soldi sono persi, probabilmente già trasformati in qualche allegra birra da movida...
  • La denuncia telefonica, raccolta in italiano (comoda caratteristica del servizio, che però mostra una preoccupante abitudine ad una criminalità che colpisce a 360°), deve essere firmata e servirà da base per le ulteriori mosse prima della partenza.
  • Secondo Iberia, per partire, bisognerà andare il giorno dopo in aeroporto al commissariato locale, dove ci faranno un documento temporaneo per volare.
Tutto ci porta alla Polizia. Ancora un pò acerbi della città, già ci troviamo a che fare con le forze dell'ordine, che però nella loro gioventù ci appaiono piuttosto rassicuranti... Dopo un'attesa non tanto lunga, firmiamo e usciamo alla ricerca di un posto dove mangiare. Bisogna aspettare almeno le 21, impone la Lonely Planet, e con i succhi gastrici azzerati dallo stress di queste ore, non è un problema girare un pò a vuoto prima di trovare il ristorante. Decido di affidarmi alla guida, ma è un errore grave questa volta: il luogo sarà anche tipico madrileno, ma puzza di fogna e il cibo non è rustico nel senso di piacevolmente rozzo nella presentazione, ma piuttosto scadente...

La movida in un altro giorno te la potresti gustare per recuperare dal cibo pessimo, ma è troppo per noi. Fuga in albergo: speriamo che la città domani con la luce ci sembri più amica...

L'albergo si rivela centrale, anche troppo: tutta la notte c'è gente che passeggia 5 piani più sotto e vocia rumorosamente. Bella questa movida... Di fronte poi una strada che congiunge direttamente la Gran Via con Puerta del Sol. Centro centro miei cari: ma perchè ci sono tante prostitute e pusher? Anche questa è movida? E poi lo strano puzzo di fogna mi perseguita: anche in camera non ne sono esente e aprire il balcone aiuta, ma non risolve...

La mattina dopo Iberia si rivela una compagnia dalle idee confuse: la "gita" all'aeroporto è inutile come ci fanno capire al commissariato. Pare che la denuncia da noi già sporta potrebbe bastare per volare lunedì. Ma siccome quelli a cui lo chiediamo sembrano poco sicuri, scatta l'operazione consolato-ambasciata. Non c'è problema: un documento ve lo diamo noi e sicuramente vi permetterà di volare. Ritiro nel sabato pomeriggio. Nel complesso giornata persa, colazione saltata e umore nivuro... Ancora un pranzo a sentimento e una cocente delusione che dovevamo presagire quando il cameriere italiano ci ha proposto la paella...

Al consolato, scopriamo che la schiera dei derubati del venerdì è ben più consistente di quanto immaginato, e che la sera prima abbiamo mancato per poco una bella festa all'italiana al commissariato. Non è tanto meglio, ma almeno una signora ci sa suggerire un buon locale per tapas che provvede finalmente a dare un pò di senso a queste strane e convulse giornate. Siamo un pò più sereni, ma non abbastanza da reggere un dopocena. Ancora albergo, ancora odori per strada...

Una passeggiata domenicale e una visita al museo dà un senso alla domenica. Siamo sostanzialmente contratti e costernati. Io porto addosso un pò di tensione che possa succedere qualcos'altro, e quindi la voglia di stare in giro decade fino al livello più infimo, che per me è il "livello Mc Donald's". Panino e patatine, Coca e dritti in stanza a dormire, obliare, in attesa del taxi (con la metro abbiamo chiuso).

Ultimo atto, il gentile tassista che ci aspetta dieci minuti prima con il tassametro acceso. Gli regaliamo gli ultimi 5€ rubati. Lo facciamo con la consapevolezza che stiamo andandocene e che fatto 30, il 31 è inevitabile...

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