giovedì 26 novembre 2009

Fiat bussa a soldi, come sempre...


Da un paio di giorni Fiat è ritornata decisamente sulla scena avvertendo di fatto che chiuderà Termini Imerese. E' una storia già sentita che si condisce ogni volta di un nuovo pinzimonio. Questa volta però Marchionne, quello stesso manager poco fa osannato per le sue azioni di "shopping" in casa d'altri nel settore automobilistico, si spiega con numeri. Dice che in Italia, con sei fabbriche, si producono meno veicoli e a prezzo più alto che in una sola fabbrica in Brasile. Quanto ci sia di vero in questo, non me la sento di sindacarlo. In fondo, con tutta sincerità, se pure può questa essere una esagerazione, una distanza forte dalla realtà non ce la vedo.

Gli impiegati in Italia presso Fiat sono una enormità. Parliamo di decine di migliaia. Di tutti gli stabilimenti, Temini Imerese è il più piccolo e quello che produce la Lancia Y. Dovrebbe probabilmente essere rinnovato perchè a quanto pare la nuova Y verrà lanciata presto. Il piano è che però questa macchina venga invece spostata in un paese dell'Est Europa.

Ma la verità di tutto ciò è che ancora una volta Fiat vuole chiudere alcune falle economiche con i soldi dello Stato. Lo dico senza rimprovero: tutte le grandi aziende lo fanno, in modo più o meno trasparente. Purtroppo l'intoppo che prima non c'era e che solo la crisi ha attenuato, è l'Unione Europea. Oggi non credo che sarà permesso al governo di dare esplicitamente dei soldi per risolvere il problema di Termini, e quindi Fiat sarà costretta alla fine a dare un seguito al suo piano di riassetto produttivo, sempre che uno ce ne sia...

E' questo necessariamente un danno? Nell'immediato e nel futuro per le famiglie dei lavoratori lo è. Le tutele organizzate dallo Stato sono misere e poco efficaci, e la speranza di trovare un nuovo lavoro al di sotto del limite della razionalità. E anche per la Fiat, se non si considerasse sempre l'esperienza delle persone come spazzatura, è una perdita...

Io ho allora due proposte antisindacali, ma con una logica nella loro follia.

  1. La Fiat metta in prova il suo impianto e il personale: metta cioè nelle stesse condizioni l'impianto di Termini e quello dove vorrà andare a produrre, e li metta in competizione l'uno con l'altro. Quello che dimostrerà di essere migliore, continuerà a esistere... La motivazione dovuta alla paura di perdere il posto è disumana, me ne rendo conto, ma è meglio perdere lottando solo con le parole e senza i fatti?
  2. La Fiat venda/regali l'impianto a qualcuno, inclusa però la licenza a produrre auto simili alla Y... A chi? Francesi? Inglesi? Americani? Non credo che lo stipendio che viene pagato a Termini sia più alto di quello di questi altri paesi, per cui l'interesse a produrre e vendere un'auto in concorrenza potrebbe nascere. Ma qui Fiat correrebbe il rischio di scoprire di aver fatto un pessimo affare, e che gli altri possano gestire molto meglio quello che loro hanno mandato comunque il malora...
Credo le mie siano due ingenuità che richiedano uno sforzo di immaginazione e che pongano una serie infinita di problemi. Eppure credo che tutti siano pagati, anche in Fiat, per far prosperare l'azienda e non necessariamente per trovare la soluzione più facile. L'ingegneria è questo. E forse la Fiat ha bisogno di qualche ingegnere in più...

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