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mercoledì 6 gennaio 2010

Dall' e dall' si spertusea pur o' tarallo...


Questo detto, invenzione di un amico, non ha senso ovviamente: un tarallo è (o dovrebbe essere) già "spertusato" (che per i non addentro viene da "pertugio", quindi buco, quindi bucare...).

Ma voglio raccontare una cosa che almeno ha attinenza con il "Dall e dall". Come sapete, dal mio primo mese in Svizzera, partecipo attivamente a un corso di tedesco. Con il tempo è diventata anche una cosa spassosa: fioccano le battute e l'apprendimento procede, pur con la fatica di una lingua che con l'italiano ha una somiglianza e una parentela lontana. Tutto sommato, cinicamente, mi domando perchè il latino sia morto e il tedesco invece no: della sua mancanza, non avrei avuto a soffrire. Della mancanza dei tedeschi forse sì, perchè tutto sommato apprezzo la maggior parte di quelli che conosco. In fondo la Germania è una nazione grande e molto diversa, e l'assimilazione delle persone a dei tratti comuni è molto difficile.

Qualche mese fa, orgogliosamente, superai l'esame di livello A2 (la schifezza della schifezza), con il miglior risultato. Fu una sorpresa per tutti, soprattutto per me. Ancora sospetto che ci sia stato un grave errore di correzione da parte della mia Lehrerin, ma la carta è rimasta a cantare! A distanza di tempo, mi rendo fortunatamente conto che capire la lingua nell'uso comune è diventato possibile. Parlare di facezie o di argomenti spiccioli non mi mette più in ansia. Interloquire su argomenti tecnici e massimi sistemi è ancora una impossibile barriera, ma con tutto il rispetto per colleghi e amici, entrambe le cose non sono proprio all'ordine del giorno.

Il mio cervello, goccia a goccia, si sta clamorosamente scavando. Se parlo con italiani o se devo imprecare seriamente, parto con la madrelingua. Se sono in ambiente internazionale. l'inglese mi calza come un guanto più grande solo di una mezza taglia. Per tutte le altre lingue parlate nel mondo, per inconscia associazione di idee, me ne esco in tedesco. Tra un "entschuldigung" e un "danke", passando per un "bitte", mi sembra logico che tutti debbano capirmi. Le sinapsi stanno però creando evidentemente delle tortuose strade in cui i corto circuiti non mancano se per me l'aeroporto di Zurigo è e resta in qualsiasi condizione "Zürich Flughafen"!

C'è ancora speranza per me: ho incontrato una ragazza proveniente dalla Sicilia ieri in treno che vive qui da 18 anni. Parla tedesco, ma mi ha detto che non lo ha in realtà mai imparato bene perchè non le piace. Neanche io lo adoro, ma i chiari cedimenti mi rendono un candidato alla poltrona di meticcio linguistico nel prossimo futuro...

E allora, dall' e dall' si spertusea pur o' tarallo...

giovedì 12 febbraio 2009

Non ridono abbastanza...


Secondo me i teutonici non ridono abbastanza. Sì, generalmente la mia impressione è che raggiungano lo stato di "pre-ilarità", quando sul volto gli si dipinge un sorriso divertito, ma senza che poi si lascino andare a una risata liberatoria... Generalmente per arrivare a quella devono essersi resi il più simili possibile a uno di quei barilotti di birra in alluminio, almeno dal punto di vista del contenuto...

Liberarsi dai freni inibitori tramite l'alcol è una strategia di origini antiche, ma loro ne hanno fatto una scienza esatta. Quantità batte qualità 5 a zero in queste epiche battaglie a chi resta in piedi. Nessuna differenza tra uomini e donne, neanche sulla quantità necessaria per sentirsi volare e di sicuro non superare il temutissimo palloncino della polizia... Ho visto persone qui riuscire a bere 5-6 birre senza battere ciglio, senza neanche l'ausilio preventivo del pesantissimo cibo che si autopropinano... Però il sistema idraulico corporeo deve avere qualche inceppamento, perchè nessuno fugge verso il bagno con fretta e ne torna soddisfatto... Se io ingollassi una simile quantità di liquidi, tenderei a non allontanarmi oltre i 4 metri dal gabinetto, onde evitare spiacevoli (e soprattutto umidi) inconvenienti...

E se anche i tedeschi trovassero altre ricette per ridere un pò? Io me ne preoccuperei seriamente: potrebbero diventare un popolo molto poco serioso e ancor meno noioso, e iniziare a diffondersi in forma giullaresca... Solo che rimarrebbero macchinosi nei movimenti, al punto da non riuscire mai a sfondare neanche a una festa patronale...

Eppure la contropartita sarebbe tragica: chi potrebbe sopravvivere a un cambio di prospettiva in cui fossero i rigidi oltralpini a recitare espressivi come pini della foresta nera?
Non lo so, ma forse è meglio che si mantengano così, senza troppo divertimento: potrebbe fargli male! :-)

domenica 25 gennaio 2009

Ancora no!!!!!!!!!


Sono le 19.24 all'orologio ovviamente sbagliato del mio PCcino... La ragione del suo errore è da ricercare nel meccanismo penoso di sincronizzazione della Microsoft che non funziona mai... Ma risolverò anche questo...

Il problema però sono le 19.24 in sè. Ora già siamo a 19.26, sto scrivendo sul Blog e secondo i miei piani, ciò che avrei dovuto fare oggi era studiare tedesco... Invece ho stirato e mentre lo facevo ho guardato un paio di telefilm sul pc, ho messo a posto i documenti che giacevano come foglie morte sul mio tavolo da secoli senza neanche finire, ho fatto vedere alla famiglia assiepata davanti allo schermo del pc a casa i miei meravigliosi acquisti di ieri in saldo svizzero e ora.... Ora dovrei mettermi a studiare tedesco, ma dove sta la voglia di impararlo e di recuperare trecento lezioni andate a ramengo? Credo che negli ultimi 8-10 mesi, al di fuori delle lezioni, io non abbia mai e dico mai aperto il libro se non per dare i compiti a casa ai colleghi... Se vado avanti così, non lo imparerò mai, ne sono consapevole, eppure trovo ogni giorno migliaia di tremende scuse per darmi alla macchia... Da un lato vorrei poter comunicare meglio con tutti, ma dall'altro non è semplice pigrizia, è rifiuto dovuto al fatto che lo vedo come un ulteriore lavoro, e dopo le centinaia di ore settimanali, non ne posso più... L'inglese è una lingua che mi diverte poi, il tedesco è un robusto cazzottone in faccia a chiunque lo riceva e uno schiaffone a mano aperta di rimando... Insomma, fa male, da qualunque lato ci si trovi!

Eppure farò uno sforzo, per almeno mezz'ora, a tenere aperto davanti a me il libro di grammatica e provare a captare per osmosi simbiotica il senso di parole che capisco eppure non accetto... Le regole grammaticali mi restano oscure, ma il peggio è che anche i termini mi scivolano via e la mia comprensione ha un andamento sinusoidale... Ora sono in una tremenda valle, speriamo che la china si riprenda presto!

martedì 16 dicembre 2008

New Languages...

I will study German next year... I promised that I will do this and I rarely promise anything... New languages mean just new words to say the same or new things to say?

I don't know: in my case it would be a disaster if I started saying more things than now and in a different way. Already I can hardly stand myself speaking so much, and I don't want to imagine the effect of a long conversation in German... If I really could express concepts without stopping every three seconds, I'm sure first of all I would say to the Germans that their language I will never learn properly as there's no music inside... Then, I would start trying singing Volare auf Deutsch loosing the most of my friends, both as I sing like a bell and also as in German Volare will sound like Fliegen, and no music can really adapt!

But if I could avoid the disaster of the music, I could have a lot of benefits from speaking German in common life. First of all, at the supermarket I could start buying no more like a Neanderthal man indicating by finger meat and other fresh foods: the improvement would be avoiding the unexpected contractions of my face in infinite shapes to try to get something that I like and not just get what THEY understood. Then I could finally understand, among the continuos stream of words of the collegues, if we have to run in a direction since there's a fire or they're just indicating to someone where is the toilette, with the possible consequence of a smelly place but fresh or a smelly place very warm...

Definitely, I want to learn German, but I need help and motivation: maybe a gun in between my shoulders will make the trick! :-)

martedì 18 settembre 2007

L'arcigno tedesco

Uno dei colleghi che più mi ha colpito e in maniera più inaspettata è quello che chiamerò l'arcigno tedesco...
Trattasi di omino piccolo e magro al limite del peso possibile. Il suo volto è un pò butterato di acne giovanile e poco comunicativo. Sembra sempre un pò sulle sue e non dà molta confidenza. E' taciturno e grande fumatore...
Però poi mi ha chiesto inaspettatamente di occuparmi di una cosa di lavoro e mi ha coinvolto in una attività in cui non entravo per niente. E da allora ho capito che in fondo è solo uno dei tanti che viaggia per la sua strada con le sue difficoltà. Quello che succede a tutti noi, quello che accade anche qui, in questa terra piena di montagne, di luci e di ombre, di freddo e di neve. Ma in cui sto scoprendo anche molta umanità, quella umanità di cui troppo spesso noi italiani pensiamo di essere unici depositari, e che invece è tratto da riconoscere anche in piccole gocce nei posti più impensati...

lunedì 3 settembre 2007

Sprichst du Deutsch?




E' iniziata anche quest'altra cosa... Sì, oggi primo giorno di lezione di tedesco germanico svizzero! Arrivo in ritardo di 2 minuti e loro sono già lì tutti pronti a seguire il corso con penna e quaderno. Individuo subito i diversi componenti del corso: Ciccio (l'italo-francese dal volto simpatico), Olga (la signora dell'Est), Marchino (quello che il tedesco già lo sa e non si capisce che ci faccia nel corso beginners), Vlad (il belga di origine transilvana) e infine Henry (il canadese indiano)...


Poi c'è Lei, nostra signora della lingua, di origine evidentemente Elfica, ma del lato oscuro... La mia prima ottima figura è quando lei, per fare un esercizio ci fa proporre una nazione di origine e io, a dispetto del colore della sua pelle non proprio chiaro, propongo che lei sia Svizzera... Direi di aver sbagliato giusto giusto di quelle 10000 miglia... Inoltre mi trovo ovviamente impacciatissimo e sono anche seduto vicino a Marchino, che non prendendo appunti per niente (perchè quelle quattro cavolate le sa benissimo) mi fa sentire un idiota. Me la cavo con una simpatica ignoranza e con l'umorismo italiano, ma alla fine della lezione, dopo aver fatto pena nell'esercizio finale, mi becco il rimprovero che dovrò studiare un bel pò durante il weekend. E l'umiliazione è sentirselo dire in inglese, perchè in tedesco non lo avrei capito e me ne sarei andato beatamente inconsapevole!
Ma non finisce qui: siamo solo all'inizio, e a Marchino, la prossima volta, gli metto la colla sulla sedia!

Note per Viaggiatori Occasionali...

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Capotreno e Viaggiatori