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lunedì 2 settembre 2013

Persone che fanno sperare...

Dopo una settimana dal ritorno dal Trentino Alto Adige dove sono stato a celebrare con una quarantina di tranquilli fan degli U2 l'annuale BBQ In the Name of Love, voglio scrivere due righe su quella persona che è artefice di questo ritrovo...


Non si tratta di ringraziare semplicemente. R (motivi di privacy) è sicuramente una persona straordinaria e la sua dedizione all'evento sfiora l'incredibile. Ma quello che piu' di tutto ogni anno mi restituisce l'incontro di fine estate al ritmo del rock e della musica che amiamo, è la speranza per un mondo migliore di quello che io contribuisco a creare.



R prepara un clima sereno e lo fa senza alcun fine di lucro. La pazienza infinita, le buone parole per ognuno, il servizio degli altri. Sono cose che splendono come stelle nelle sere estive...



C'è da imparare e da migliorare seguendo questi esempi. In Italia, nel mondo, fare per sé e per gli altri, ma senza pensare a cosa si riceve in cambio e a cosa serva. Distribuire serenità e felicità perché ci va. Dare senza avere. Messaggi che hanno un pizzico di santità. Non ne faccio un carico pesante per le spalle di R. Dico solo che personalmente vorrei poter imparare a elevarmi dalle piccole storture dei nostri tempi e proporre un messaggio che dia la voglia di mettersi tutti a remare nella stessa direzione... Se ci si impegna tanto, l'esempio non resta inutile: le persone si sentono ispirate e ecco che ognuno fa qualcosa, anche una piccola cosa, che aiuta tutti gli altri...



Come metafora di una società che puo' recuperare una strada solidale, ecco che dopo aver mangiato e bevuto insieme, tutti sono li' pronti a rimboccarsi le maniche e a dare le mani per mettere via le panche su cui hanno festeggiato. E' questo un segnale forte: se qualcosa si riceve, la natura umana è quella di chi sente la riconoscenza e vuole contraccambiare. In un circolo virtuoso, si va avanti a fare le cose che sono giuste e a farle bene.



Restero' un buonista sognatore. Non uno stupido sognatore pero'. Conosco e riconosco il mondo di oggi... Forse pero' sono uno di quelli che spera di poter migliorare quel tantino che basti anche per pochi istanti, a spingere verso un progresso che non sia crescita economica, ma sviluppo di un popolo...

giovedì 29 marzo 2012

Memorie di un Weekend

Eventi incredibili che si manifestano improvvisi, ma che vanno immortalati a caratteri piccoli e fitti per non rimanere solo in bit di immagini piu' o meno a fuoco, ma in parole scritte da una mente poco lucida...

E' stato cosi' il sabato 24 marzo 2012, data scolpita nella memoria quanto quella dell'8 ottobre 2010. Non puo' essere un racconto dettagliato il mio. Filtrato attraverso dei liquidi pensieri un po' colorati tra l'arancione spritz e il rosso Salice, il ricordo non è in sequenza e mi giunge alle orecchie rumoroso ma vivido e felice.

Siamo entrati nel locale sulle note di una Streets incantata in un Joshua Tree che sopravviveva al nostro assalto. Pochi minuti lasciati al vino, e ecco che il cibo ha iniziato a piovere sulle nostre tavole come una cascata inarrestabile. Tavolate splendide di persone sorridenti, felici di esserci e di ritrovarsi. Battute a raffica in un casino da stadio. Via di fritto. Via di musica. Via di vino...

E poi lo spogliarello impazzito, i racconti di Bono, la documentazione live imbarazzante per numero e per qualità. E i commenti a 360  gradi di angolo e di temperatura... Esibizioni corali che rendono la musica veicolo spaziale nell'orbita degli incontri che potrebbero essere arricchiti da un concerto dal vivo, ma che già cosi' sono stupendi momenti simili a una tempesta elettrica...

Essere in quel momento parte del gioco è un dovere, un piacere e un bene grande, in quell'abbraccio che ha reso tanti di noi ONE...

Mentre ci avviciniamo allo scadere di una settimana dall'evento, mi ritornano negli occhi una serie di immagini che non sono su nessuna macchina fotografica che non siano le mie retine o che io non stia inventando. Un venditore di rose, dei cioccolatini, degli abbracci sinceri, dei sorrisi illuminati, dei vitellini e delle pecorelle, dei profumi di cibo e delle donne bellissime... Passerà del tempo prima che si ripeta perchè è cosi' che succede.

Pero' io credo sia fantastico tenere ancora per un attimo un ricordo per sentirne il sapore dolce e amaro, e a tutti voi che leggerete, la dedica di un attimo speciale...


domenica 30 ottobre 2011

Napoli, sole, U2 e fantasia.

Un weekend di fine ottobre pieno di caldo a Napoli. Quando ci sono arrivato c'era un sole che pensavo ormai di rivedere in 10 mesi, e invece questa è una città sempre stupefacente... Venire a Napoli è inevitabilmente scoprire il perché, nonostante i milioni di problemi, essa non scompaia, e sperabilmente non scomparirà mai...
Ovviamente io ci torno per vedere famiglia e sentirmi un po' a casa, foss'anche per poche ore... Questa volta, con piacere, ho aggiunto alla mia visita l'opportunità di incontrare gli amici fan degli U2. Raduno è una parola che nasconde fare chiacchiere di musica, certo, ma anche presentare un luogo attraverso il suo cibo ed alcune di quelle immagini da cartolina che le persone possano portare con sé.
E in questa centrifuga di eventi ad alta temperatura spero e credo di non essere il solo a essere uscito divertito e ovviamente anche un po' devastato da un concerto di cover dei nostri irlandesi. Ricordo vagamente che la musica era un po' altina, visto che il mio orecchio destro continua a fare cenni di dissenso all'ascolto... Ricordo che il mare ha fatto vedere quanto sia straordinario e profumato. E ricorderò poi a lungo che gli incontri al suono di canzoni che non possiamo dimenticare, non perdono quella luce di amicizia che vale la pena di godere insieme...
C'è spazio per tanto in 2 giorni passati insieme, e io ne prendo un bel po'. Ringrazio tutti quelli che sono venuti. Sarà bella un'altra serata, giornata o qualunque altra idea possa sorgere. In attesa del lancio sul Claw o su qualunque prossimo palco, I wanna run...

lunedì 1 agosto 2011

360° Tour – Being part of it


La fine del tour degli U2 è arrivata un paio di giorni fa dopo 110 date e più di 7 milioni di biglietti venduti. Probabilmente un pò meno di 7 milioni di spettatori se si considera che io da solo ho assistito a 6 date, mio fratello a 9 e tra gli amici ci sono stati massimi al di sopra delle 20 ripetizioni... Roba da assetati di grande musica e di grandi show, roba un po' da collezionisti, ma momenti difficili da dimenticare...

Sì sta abbattendo un velo di malinconia e tristezza su molti di quelli che sono fan e sono stati parte di tutta questa macchina spettacolare e potente. E' per me più che comprensibile: quando la nostra serie di concerti, quella basata in Europa, finì per motivi logistici e per l'inizio delle altre sezioni del tour, fu difficile non avere un nuovo evento da attendere e da pianificare. Però la musica, thanks Internet e Youtube, continuò a fluire... E ora no. Ora ci sarà pausa, ricordo, bootlegs, ma niente di fresco per un po'... Difficile per chi gli U2 li ha nelle vene come una droga dolce e molto sana... Però c'è il rovescio della medaglia, o almeno io lo voglio trovare in questi miei giorni di ferie in cui con mio fratello abbiamo ancora una volta spaccato il capello della nostra esperienza...

E il rovescio è proprio essere stati parte dell'evento, profondamente, intensamente, in modo indimenticabile... Un mio amico mi ha detto che noi europei guardiamo troppo avanti, ai progetti, al futuro che chissà se c'è. Che invece in Africa si vive il presente in modo pieno e non c'è necessariamente da programmare: insomma, anche se domani devo andare a lavorare, perchè stanotte non posso stare a festeggiare fino all'alba? C'è poi chi guarda alla tradizione, a ciò che è stato e lo considera guida e illuminante freccia...


In tutti i casi, non si può prescindere dalla propria esperienza nel continuare il nostro cammino, e chi è stato parte del 360° Tour porta qualcosa di speciale con sé... Porta la musica, certo. Ma soprattutto le emozioni e le atmosfere. Il cuore a mille e le parole urlate insieme a quelle sussurrate. Porta i volti e gli abbracci anche con sconosciuti che hanno un collegamento che non si spezza facilmente e per cui bastano poche parole per ricordare qualcosa di condiviso... E tutto questo che noi che c'eravamo ci portiamo appresso, diventa il buon compagno di un piano per il futuro e di un godersi il presente...

Insomma, nell'essere grato per quello che ho avuto, mi piace pensare che le passioni e le emozioni danno un senso a tanto di quello che non va e permettono di lenire altre piccole tristezze ripensando a quei sorrisi che si sono ripetuti tante volte e ancora si ripeteranno...

Pronti per viaggiare ancora Where the Streets Have no Name...

mercoledì 4 maggio 2011

Zurigo-Bologna e ritorno, passando per Milano e ricordando gli U2

Lo scorso weekend è stato intenso. Sono partito venerdì lottando disperatamente con il tempo, il mio capo e del software capriccioso. Potevo essere stressato all'inverosimile, invece potenza dei 240 cavalli del motore e della bella giornata e della sostanziale assenza di traffico, sono arrivato a Bologna quasi in una sola tirata. Indubitabilmente stanco, ho però apprezzato l'aria di una città degna di questo nome e soprattutto viva e italiana. Bella Bologna, dove ero stato tanti anni prima con una certa goduria, del tutto confermata...

Ma la città è stata solo ottima cornice all'incontrare la bella gente appartenente al forum italiano dei fan degli U2 (www.u2place.it). Molti li avevo intravisti nella scorsa pazza estate a ritmo di Beautiful Days, ma tanti altri li ho incontrati con il piacere di chi da neofita entra in un ambiente ricco di storia. E' straordinario essere uniti da una passione e trovare in essa una inesauribile fonte di comunione con nessuna altra attesa che il ritrovarsi insieme... E devo dire che poi i fissati per i quattro irlandesi, sono molto meglio di tanti altri...

Ancora una volta sono esploso saltando per Where the Streets Have no Name. Certo non all'altezza dell'emozione originale, ma in ricordo di quel momento, di quei momenti che il tempo non cancella. Ed è bello approfittare di questi eventi per stare con il fratello in uno spazio nostro...

Il ritorno è stato anche Milano. L'abbraccio di un bambino timido che mi ha voluto quasi regalare la sua ranocchia CraCra è stata una scelta positiva. E una serata con gli amici non ha prezzo.

E poi eccomi qui di nuovo nel Maniero. E' scuro fuori ora che scrivo, ma le giornate sono ancora lunghe. Sono perplesso sul mio momento personale. E' una situazione di difficile lettura che sto inquadrando pezzo a pezzo. Sento la necessità di viaggiare, di conoscere nuove facce di questo mondo a spicchi. Devo trovare il tempo per conciliare me con la realtà che mi circonda e riadattarmi a un silenzio irreale che sta seguendo una tempesta. Ma ho un barlume di fiducia che la mia vita non sia solo le 12+12+12h di lavoro che mi aspettano fino a sabato... E che nel mondo non ci siano solo quelli che ho incontrato senza aver scelto...

Walk on!

martedì 12 ottobre 2010

U2 - Persone


Non continuerà all'infinito questa monotona litania di celebrazioni legate agli U2. Prometto che questo, per ora, è uno degli ultimi post sulla stagione dei concerti. Però sento di dovere qualche parola a quelle persone che ho incrociato, finanche solo per brevi istanti, in questo cammino accidentato e ripido che ci ha portato a memorie di un anno...

Le esperienze con le persone dei concerti iniziano molto lontano. Nel 2005, Vertigo Tour a Roma, accompagno il fratello che mi aveva edotto con How To dismantle an atomic bomb... Tribuna Tevere quella volta. Caldo. Italiani e basta intorno. Romani e basta in realtà. E un soldato di artiglieria alla mia destra che aveva particolare familiarità con i cannoni e ha cercato di coinvolgermi nella sua umidiccia esperienza bellica proponendomi rischiosi rapporti non protetti con la saliva da lui abbondantemente spalmata sulla canna... Al mio rifiuto un pò perplesso e decisamente schifato, replicò che di certo il concerto sarebbe stato più bello dopo aver fumato. Vista l'assunzione passiva, non posso fare un paragone, ma posso dire che fu un bel concerto: poco consapevole, ma allegro e partecipato...

Con questo ricordo nella tasca, l'anno scorso, rassegnato, affrontai Milano. Lì nessuno fumava, c'era un gruppo di Austriaci simpatici e decisamente appassionati che avevano fatto un paio di date. Allora, mi sembrarono dei pazzi... Oggi, la loro normalità mi sconcerta...

E quest'anno è stato tutto diverso. Con mio fratello a far da Virgilio nell'inferno degli appassionati, ho conosciuto Davide (discendente diretto di una famiglia di Pirahna a dieta...) e Veronica, Sandro (e il suo ottimo panino alla cotoletta torinese...) e Antonella, Sara (e l'emozione dipinta in volto...), Manuela (con il racconto dello squarcio del pantalone di Bono) e tanti altri di cui non ho neanche saputo il nome... Fila lunghissima e estenuante a Torino. Attesa rilassata ma alla fine tesa a Monaco. Veloci ingressi a Zurigo e rilassati arrivi a Roma. Tutto è passato sempre molto più rapidamente di quanto avessi immaginato. Non ricordo altro che sfocate immagini colorate e fiumi di parole spese in discussioni di scalette, in sogni di canzoni mai suonate e poi in extremis apparse. Ricordo sorrisi e risate molto più di tensioni e scatti d'ira. Ci sono stati, anche quelli, ma immediatamente si sono sciolti nell'unione di un intento: esserci, ed esserci bene e fino in fondo!

Al di là di coloro che mi sono rimasti in contatti veri, non dimentico i aver parlato a moltissime persone venute da tutto il mondo con la voglia di divertirsi e di godere una serata. L'unione di migliaia di voci dietro quella musica che sa parlare ai cuori è una cosa sorprendente che ha reso ogni concerto diverso, indipendentemente dal fatto di aver ascoltato alcuni pezzi 5 volte. Aver ballato contro un colosso di 1,90, aver cantato con Svizzeri sconosciuti a squarciagola e sotto l'acqua, aver quasi abbattuto a colpi secchi chiunque mi fosse vicino su Where the Streets have no name come pure esserci abbracciati su ONE a Roma dondolando piano... Ricordi di persone, di sguardi, di contatti caldi e mai inutili... La magia di momenti in cui la massa diventa un unità...

E se ora pure sono nel silenzio, so di non essere mai solo...

lunedì 11 ottobre 2010

U2 - Roma


E' difficile iniziare questo post senza essere assalito dall'onda del ricordo e senza quel pizzico di commozione per una serata speciale. Se non è possibile stilare una classifica dei concerti degli U2 di quest'estate. E' possibile dire di alcune emozioni che hanno lasciato e di quello che hanno significato per quelli che come me, con ignoranza ma cuore aperto, vi si sono avvicinati, prima che qualche stilla di quel sangue bollente benedetto venga a essere rinnovata...

Venerdì è iniziata diversamente dalle altre volte. C'era naturalmente l'ansia di andare allo stadio e respirare l'atmosfera, ma c'era anche il posto tribuna, che dava la possibilità di non arrivare troppo presto. Non so se sia meglio o peggio. Alla fine, dove sei conta meno di come sei e del con chi... Certo il prato ha un fascino diverso, ma da subito mi è piaciuto anche poterlo per una volta guardare dal di fuori, come in una di quelle scene da film in cui la tua anima si distacca dal corpo. Io mi sono visto con Mario sotto al palco, nel pit di fronte ad Adam, e mi guardavo dal di fuori, esterrefatto e beato... Poi appena è partito Space Oddity, sono ritornato in me e tutto ha iniziato a funzionare in questo rito ormai studiato di mosse, scene, suoni e colori che ho finalmente visto anche da un'altra prospettiva...

Ed è stata luce, solo luce nei miei occhi e suono nelle mie orecchie e nella mia stonatissima voce, che ha potuto però volare insieme alle altre... E' stato un incredibile vedere le mani di migliaia di persone muoversi insieme, allo stesso ritmo. Fermarsi insieme. Respirare in un attimo tutta l'aria intorno e tirarla fuori solida, in una fantastica esplosione di strumenti meglio o peggio accordati, ma diversamente straordinari... E poi la coreografia di "I still Haven't found what I'm looking for" che ha fermato il cuore di tutti per poi farlo ripartire di colpo, accelerato insieme alle note di Edge e alla voce di Bono rilanciate con violenza. In un minuto lunghissimo in cui tutti hanno guardato intorno e hanno visto solo un One unire l'Italia e l'Irlanda con in mezzo quattro signori ancora ragazzi e 75000 persone che li considerano degli amici...

E poi è arrivata Bad. Attesa da molti in modo quasi maniacale, è stata una enorme perla nera che ha scintillato nella notte di una Roma dove tutto poteva succedere. E quando i "quattro migliori amici", signori della musica di oggi, di ieri e di un prossimo domani, si sono trovati insieme al centro del palco, io ho visto solo 4 ragazzi nati cinquant'anni fa che si divertivano a suonare insieme, con l'incoscienza di chi vuole dire qualcosa e trasmettere una sua emozione. Bono a fare il maestro di un'orchestra dall'immaginazione infinita con sette note diventate 700, 7000, 70000... Ed ognuno ha avuto la sua nota, felice, triste o semplicemente vibrante, e la ha potuta portare a casa...

E poi il resto. Visi felici, sguardi attoniti semplicemente estasiati, una comunità unica. Una One cantata abbracciati e un Where the Streets have no name urlato ancora una volta per dare indietro almeno un millesimo di quello che si è ricevuto...

Non è con tristezza che guardo alla fine di questa estate con gli U2. E' stata un'estate magnifica, dove ho potuto vivere eventi che porterò con me. Dall'aereo che mi ha portato a Torino fino all'auto che mi ha riportato a Napoli, è stato un lungo viaggiare nel tempo e nello spazio alla ricerca coronata da successo di quello che tanti di noi cercano e forse non trovano (but I'm still running!): un'emozione da ricordare nei momenti allegri e un ricordo che illumini quelli bui...

Grazie Mario, perchè mi hai coinvolto: io la mia emozione ce l'ho...

E grazie U2...

lunedì 20 settembre 2010

U2 - Monaco di Baviera - Munich


E' stato lo stadio più bello e una serata magica. Qualche goccia di pioggia sparsa, ma niente in confronto a Zurigo 2. E' stato il risultato di una lunga attesa in coda con il gusto dell'amicizia e della giornata all'aria aperta.

Ed è stato ancora una volta un'esplosione di suoni, colori e emozioni. I concerti degli U2, una droga sottile che ti lascia esausto ma felice. Forse è questa la cosa più importante. Godere delle ore magnifiche in cui lasciare andare il proprio io a urla disumane con la consapevolezza che gli altri intorno ti possano capire.

A Monaco abbiamo dovuto litigare con tanti per mantenere il nostro magnifico posto di seconda fila. Mio fratello si è lanciato in mia assenza in un tripudio di improperi a una coppia attempata in vena di sopruso. Io ho eliminato con il mio povero, ma evidentemente efficace tedesco, un esemplare della Wehrmacht di basso livello. Mi ha detto anche che sono stato fortunato. Io penso lo sia stato lui a incontrare un bravo ragazzo di Napoli come me... E dulcis in inizio (non in fundo), due buatte tedesche ci hanno provato con faccini ignoranti finchè non sono state ricacciate tra gli stinchi di maiale di cui avevano abusato...

Ma poi davanti alle note di Beautiful Day, tutto è scomparso inghiottito dalla marea crescente del suono della chitarra di Edge e dai bassi di Adam. Hanno incoronato ancora una volta Bono re dello show sulle pressanti battute di Larry, teso e fisso al suo posto... Non è detto sia stato il miglior show della stagione. Ognuno di quelli a cui ho assistito è stato diversamente meraviglioso. Restano tutti indimenticabili momenti di aggregazione su delle note con 40000 o 80000 persone. E mentre guardo con un misto di trepidazione e malinconia alla data di Roma, penso che nella vita non è mai troppo tardi per incominciare una seconda o una terza esistenza. In fondo basta credere, almeno per una volta, di poter fare qualsiasi cosa. Nella speranza di chi "Still haven't found what I'm looking for..."...

lunedì 13 settembre 2010

U2 - Data 2 - Zurigo


Plink plink plink........

E' iniziato così il concerto del 12, la data due di Zurigo... Eravamo felicemente stati in attesa di Bowie e degli U2 e tutto sembrava funzionare bene. Siamo al termine dell'estate e il sole cala prima. Quindi le nuvole che arrivavano alle spalle del Claw le abbiamo un pò sottovalutate... Ma poi plink plink plink...

Potrei scrivere un post di dieci milioni di miliardi di plink, se considerate che sono stato per due ore sotto l'acqua insieme a 10000 persone dei posti prato e molti di quelli dei posti seduti. Perchè la tempesta è stata una di quelle con i controfiocchi. Inizialmente pioggia verticale, e un piede del palco che ci difendeva, ma poi vento turbinante proprio con un temuto 360° tanto in linea con il logo del tour... Ci siamo bagnati alla grandissima. Io ad un certo punto sentivo distintamente l'acqua colare nelle mutande, eppure quando il rosso di Where the streets have no name si è acceso, sono impazzito ancora una volta. Mentre Adam Clayton ormai a torso nudo se la rideva beato, Bono piazzava parole mai usate nelle canzoni, Edge si accaniva con rabbia sulle corde delle chitarre quasi volesse sfidare il cielo nero e le saette incombenti, Larry Mullen se ne stava al coperto sotto l'ombrellone, ma anche lui si andava a prendere la sua bella dose d'acqua con le tonga...

L'atmosfera era diventata ormai pazzesca. Gli svizzeri si erano sovraeccitati sentendosi in un clima familiare forse e mostrando di dover essere scossi nel profondo per partecipare veramente. Cantavano tutti, e nonostante l'acqua, la gente sarebbe rimasta anche per quella With or Without You negata dalle cascate del Niagara che ormai avevano allagato pericolosamente il palco. Il maxischermo maculato ha dovuto dire arrivederci, ma gli U2 si sono divertiti. Sì, secondo me si sono sentiti degli arzilli ventenni di cinquant'anni spinti da tutta quella gente che non se ne sarebbe andata. E vedere Bono ridere di gusto, Adam guardarlo inventare e non crederci, ha detto che ne è valsa la pena. Ed è valsa la pena di correre indietro alla macchina e mettere il riscaldamento a palla incluso il dolce massaggio al sedere del sedile termico!

Mi rimangono immagini confuse di una corsa sotto l'acqua e di una Walk On da sotto alla passerella mobile. Ma mi resta chiara quella sensazione di evento che ricordi. Perchè nelle cose estreme c'è un ché di assoluto. Gli U2 lo sanno. E quelli che c'erano ieri sera, pure...

domenica 12 settembre 2010

U2 - Data 1 - Zurigo


Ebbene la prima data è felicemente passata ieri sera. Atmosfera completamente diversa da quella di Torino. Nessuna coda chilometrica all'apertura cancelli. Nessuna pazza corsa e rincorsa verso l'agognato posto avanti. Arrivo smooth, ingresso più smooth. Seduti nell'attesa del momento in cui il gruppo spalla ha iniziato a suonare. Pensate che sono riuscito anche a andare e tornare dal bagno in 10 minuti quando le prime note dei One Republic sono partite nel cielo azzurro di Zurigo...

Poi gli U2. Sono arrivati silenziosi come sempre, pronti a scatenare una popolazione notoriamente non entusiasta. Ce l'hanno messa tutta, specialmente all'inizio con una serie di pezzi che avrebbero messo in moto una macchina senza la batteria... E la maggior parte del pubblico si è fatta trascinare... Certo con le dovute eccezioni. Tipo quella che mi ha guardato in tutti i modi mentre urlavo alla disperata e alzavo le braccia... Inorridita forse dal fatto che non fossi più fresco di doccia, ha ritenuto che la sua occhiata potesse influire in qualche modo sulla mia decisione sbattermi come un uovo in un Bimbi! Ma come Bono ha avuto modo di dire: "...also Swiss people can go crazy..."...

Ma soprattutto è stata una bella serata di casino in compagnia... E' stata una serata di festa con un bel gruppo di amici che si è fatto conquistare dalla musica, dallo show e dalla possibilità di trascorrere delle ore insieme senza i freni della vita quotidiana. Ed è stato ancora una volta spettacolo vero. Quello spettacolo che gli U2 sono rimasti in grado di fornire con una concreta musica oltre che con gli effetti speciali e le danze di corpi seminudi proposte da tanti altri.

Oggi andiamo ancora. Andremo probabilmente più avanti. Ma questo non è il punto nodale. Perchè ovunque tu sia, la sensazione è talmente forte che ne sei parte... E resta con te...

giovedì 20 agosto 2009

U2 a casa...

Da Sheffield, con fratello invasato, ascolto il concerto degli U2 in diretta su internet... Mentre ci sprechiamo sulle previsioni sulle prossime canzoni, mentre Where the Streets have no Name passa ancora meravigliosa, mentre in migliaia cantano come noi a Milano, pare Bono si prepari ad andare ad un matrimonio... Insomma una vita normale anche per le superstar che magari devono pensare alle mutande e alla cravatta, proprio come noi... E tutto sommato, il nostro viverli come eroi del nostro tempo, non é forse esagerato? Avranno anche loro i peli della barba incarniti, si spezzeranno le unghie, si sbrodoleranno mangiando gli spaghetti aglio e olio... Insomma persone normali, a cui andrà anche la gratitudine per alcune emozioni, ma nella nostra vita non sono forse importanti cose più piccole provenienti da persone famose solo per noi?
É una banalità, a livello di quelle di "graziealcazzo", sito specializzato sul tema, ma é almeno una banalità sentita...
E mentre ancora una volta la musica volge al termine, forse guidata anche dalla paura di perdere l'aereo, volto pagina, pensando ad una figura indefinita che spero illuminerà il mio percorso, presto o tardi... With or without you...

giovedì 9 luglio 2009

2(nd) for U2


Il concerto mi ha lasciato un bellissimo ricordo, finanche per tutte le stranezze che vi hanno fatto contorno. Vi racconto qualche aneddoto, con un finale speciale dedicato a questi amici conosciuti sulle gradinate del Meazza... La foto è terribilmente mossa, mea culpa di fotografo stanco e sovraeccitato dalla musica, ma forse è bello che sia così perchè è stata una serata mossa, anzi, movimentata!

Andando allo stadio, all'ingresso in metropolitana, mi sembrava che tutto fosse abbastanza regolare: mi aspettavo un gran casino, ma invece all'inizio niente di speciale. Solite facce milanesi si accalcavano nel treno, evidentemente dirette a casa dopo il lavoro... Poi improvvisamente il vagone si è riempito come un uovo, e tra il sudore e il calore, ho iniziato a sentire parlare di Bono e degli U2. Le domande sulla fermata a cui scendere si affollavano al ritmo delle persone che salivano e aumentavano fermata dopo fermata... Finalmente, pregustando già il calore delle gradinate, siamo scesi come un gregge di pecore a Lotto Fiera 2 (come se ci fosse un Lotto Fiera 1...) e seguendo i "bene informati" siamo usciti dalla metro in direzione stadio. Mia prima sosta al Mc Donalds, ovviamente non per mangiare (Dio mi scampi e liberi prima di un concerto!), ma per le altre necessità fisiologiche... Poi l'organizzazione dell'incontro con mio fratello, detentore del biglietto e proveniente da direzione opposta... Dopo circa 15 telefonate, impattiamo alla gate 1, anello arancione, settore 262, fila 3, posti 5-6-7-8... Acquisto maglietta ricordo (inevitabile!) masticazione panino, pronti per la musica...

Agli ultimi scampoli di Snow Patrol lo stadio è stato piuttosto indifferente... Da soli, 55000 persone al momento non credo che li riuscirebbero a fare! Poi iniziare a guardare i dettagli, acclamare gli organizzatori che toglievano le coperture degli strumenti (perchè non è chiaro, ma se lo meritavano di certo...), sentire l'ansia crescere e ipotizzare la scaletta, insomma, l'evento è entrato in piena fermentazione... Assolutamente proibita l'assunzione di liquidi, pena la fuga al bagno sicuramente intasato, che avrebbe fatto perdere preziosissimi minuti di musica... I soliti fastidiosi davanti alla ringhiera sono stati insultati a dovere e quindi si sono tolti di mezzo, e poi i nostri eroi hanno camminato sulla passerella d'onore, hanno preso possesso del palco a forma di Granchio, e via, tutto d'un fiato, fino alla fine...

Per il racconto in musica, meglio YouTube che qualsiasi altra cosa: ci sono già quasi tutti i pezzi e la qualità non è male... Per il racconto dagli spalti, dedico queste righe a 4 Jungs della Carinzia (è Austria, vicina al nostro confine) che ho conosciuto appena arrivato. Sono venuti sia per vedere un pò di Milano che godersi la musica allo stadio, come anche noialtri, viaggiatori di mille distanze per una serata in cui il tempo va via in una vertigine! La loro allegria è stata contagiosa, e nel nostro piccolo mondo di U2, è stato bello scambiare qualche chiacchiera e saltare sui sediolini... Tutti mi hanno detto di amare l'Italia e che le Italiane sono donne bellissime... Credo che entrambe le cose siano verissime, e che gli stranieri che le sanno apprezzare, meritino ben più di un brindisi! Al prossimo concerto!!!!

mercoledì 8 luglio 2009

Me2 with U2!


Concerto degli U2 a Milano il 7/07/09, noi c'eravamo! E non solo c'eravamo, ma io personalmente ci ho lasciato qualche litro di sudore, le note squillanti della mia voce sembrando oggi un baritono di scarsa levatura, 2 panini farciti e non mangiati...

Ma quello che ne ho avuto è stato molto di più... Musica, effetti luminosi, coinvolgimento con tutti quando abbiamo urlato parole e suoni, lasciandoci andare a quella magnifica onda... Non riesco a individuare un momento specifico, ma eravamo tanti, tantissimi, e tutti volevamo essere lì e sentire, non ascoltare... Abbiamo sentito il basso, la batteria, la chitarra e la voce, investiti da quella intensa aria di rabbia, tristezza, odio e amore che delle parole in musica sanno trasmettere a volte, forse solo a volte, ma per alcuni spesso... Non eravamo U, ma eravamo tutti un W, come We, come Winners di un momento magico...

Gli eventi sono così: un pò inspiegabili. Sapevamo che per noi sarebbe stata una serata bella e di aria densa, che ti resta attaccata. Nelle mie 3 ore di sonno prima di venire a Napoli, non ho sognato solo perchè la realtà era ancora palpabile... Se oggi sono uno straccio, mi basta ripensare a ieri sera e all'emozione che ho avuto per lavare via dagli occhi quella patina appannata...

Sui dettagli e sulle belle scoperte, scriverò un post meno intimista, ma nel frattempo dico un grazie intenso a Mario B, perchè è la seconda volta che andiamo insieme a cena con U2, ed è stato Magnificent!

martedì 10 marzo 2009

U2 - No Line on the Horizon

Perchè bisogna vivere gli eventi...

Note per Viaggiatori Occasionali...

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Capotreno e Viaggiatori