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lunedì 20 settembre 2010

U2 - Monaco di Baviera - Munich


E' stato lo stadio più bello e una serata magica. Qualche goccia di pioggia sparsa, ma niente in confronto a Zurigo 2. E' stato il risultato di una lunga attesa in coda con il gusto dell'amicizia e della giornata all'aria aperta.

Ed è stato ancora una volta un'esplosione di suoni, colori e emozioni. I concerti degli U2, una droga sottile che ti lascia esausto ma felice. Forse è questa la cosa più importante. Godere delle ore magnifiche in cui lasciare andare il proprio io a urla disumane con la consapevolezza che gli altri intorno ti possano capire.

A Monaco abbiamo dovuto litigare con tanti per mantenere il nostro magnifico posto di seconda fila. Mio fratello si è lanciato in mia assenza in un tripudio di improperi a una coppia attempata in vena di sopruso. Io ho eliminato con il mio povero, ma evidentemente efficace tedesco, un esemplare della Wehrmacht di basso livello. Mi ha detto anche che sono stato fortunato. Io penso lo sia stato lui a incontrare un bravo ragazzo di Napoli come me... E dulcis in inizio (non in fundo), due buatte tedesche ci hanno provato con faccini ignoranti finchè non sono state ricacciate tra gli stinchi di maiale di cui avevano abusato...

Ma poi davanti alle note di Beautiful Day, tutto è scomparso inghiottito dalla marea crescente del suono della chitarra di Edge e dai bassi di Adam. Hanno incoronato ancora una volta Bono re dello show sulle pressanti battute di Larry, teso e fisso al suo posto... Non è detto sia stato il miglior show della stagione. Ognuno di quelli a cui ho assistito è stato diversamente meraviglioso. Restano tutti indimenticabili momenti di aggregazione su delle note con 40000 o 80000 persone. E mentre guardo con un misto di trepidazione e malinconia alla data di Roma, penso che nella vita non è mai troppo tardi per incominciare una seconda o una terza esistenza. In fondo basta credere, almeno per una volta, di poter fare qualsiasi cosa. Nella speranza di chi "Still haven't found what I'm looking for..."...

venerdì 30 maggio 2008

Se l'azienda ti veste...


Accade anche questo. Certo non accade solo in Svizzera, ma come al solito mi sembra che qui le cose accadano più velocemente, foss'anche se ci sono soldi da spendere...

Lunedì devo andare a lavorare in un ambiente lurido. Pensate solo che ovunque ci si appoggi c'è uno strato di grasso di almeno un centimetro dovuto a anni e anni di test... Per questa ragione, ho preso la somma decisione di procurarmi gli abiti da lavoro, perchè se si distrugge un paio di jeans che mi è costato 10€, non mi metto in lacrime, ma sempre devo poi andare a ricomprarlo! Avuta l'autorizzazione dal mio Manager a procedere all'acquisto e al ritiro, con 150CHF mi sono rivestito di:
  • 2 Polo con marca dell'azienda
  • 2 T-Shirt con marca dell'azienda
  • 2 Pantaloni con marca dell'azienda
  • 1 Felpa con marca dell'azienda
  • 1 Maglietta (questa piuttosto figa) a maniche lunghe con marca dell'azienda
La qualità non è certo elevata: in particolare il pantalone è ruvido come una piallatrice automatica e quindi prevedo devastanti effetti depilatori sulle mie già non particolarmente lanose gambe. La felpa mi entusiasma alquanto, ma l'accumulo di energia statica sarà più o meno quello di un condensatore cilindrico grande quanto il sottoscritto: sarò veramente una persona elettrica!

Però devo dire che quando addosso hai i vestiti "brandizzati", ti senti un pò un uomo gadget e anche un pò parte di un conglomerato pulsante. Lo so che è anche suggestione, però mi piace confondermi nella folla di meccanici e sentirmene un pò parte. Mi piace respirare quella sensazione di fare materiale e non solo cerebrale. Il senso di completezza di mano e ingegno, esplode un pò e ad oggi mi sento forse anche un pò più Ingegnere. Se questo sia un male lascio a voi decidere, ma di certo l'abito aziendale è un pò un saio: fa il monaco!

Note per Viaggiatori Occasionali...

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