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sabato 12 dicembre 2009

Quando pensavo che accadesse solo nei film...


C'è stato un tempo, anche piuttosto lungo, in cui pensavo che ci fossero cose che accadessero solo nei film. Poi la vita ha iniziato a scorrere un pò più realisticamente e io a notare che i film sono sempre trasposizione di cose molto reali (escludendo forse gli horror peggiori o le favole migliori)...

Oggi ennesima conferma. Incontro un vicino, e lui si ferma a raccontare la storia di come la moglie lo abbia lasciato dopo un bel pezzetto di anni. Mi parla di dolore e depressione, cose evidentemente non superate. Mi parla di solitudine... Io resto annichilito in silenzioso ascolto. Ripenso alla signora in questione e collego i puntini realizzando un quadro fiammingo per il realismo dell'immagine... Tutto torna in una equazione 1 + 1 = 3...

E mi sono anche venute in mente le storie d'ufficio, quelle scabrose e intricate come quelle semplici e lineari... E i ricordi dei racconti di gioventù al limite del porno che un fondo di verità avevano di certo... Per non parlare dei gialli e dei crimini: appaiono tutti i giorni in tv nella loro inverosimiglianza e nella loro cruda realtà...

E i film iniziano a sbiadire di fronte all'interessante varietà dei rapporti umani, delle azioni di tutti i giorni, dei comportamenti al di fuori della morale generale eppure molto più diffusi di quanto si possa ipotizzare. A volte mi sembra che tutto il mio modo di essere, i miei tentativi di coerenza e correttezza siano ridicoli di fronte a quello che è il senso comune. Nella infinita varietà delle situazioni, le scelte meno scontate che ci sorprendono e ci entusiasmano in un film, sono infinitamente meno improbabili di una vincita al superenalotto. Questo significa che non ci vuole fantasia per inventare una bella sceneggiatura, ma solo un pò di attenzione...

domenica 13 aprile 2008

Pubblicità: "Non Pensarci"


Da un pò, causa di forza maggiore, non entravo in una sala cinematografica. Stasera sono partito fiducioso per vedere l'ultimo film di Virzì, "Tutta la vita davanti", cui volevo dare fiducia in virtù di una serie di buone prestazioni dietro la cinepresa, in mezzo costellate di eventi meno memorabili...

Avevo però dimenticato, mea culpa, che a Napoli vivono milioni di persone, per cui l'idea di andare al cinema non viene solo a me... Eccomi quindi davanti all'ingresso, e ecco degli inattesi cartelli di tutto esaurito... Considerazione prima: il cinema, almeno la domenica e nonostante il peer to peer, si riempie ancora! Considerazione seconda: sono fregato, nessuna possibilità di vedere un film!

Poi ho guardato meglio, e ho visto che c'era spazio in sala per un film di cui sapevo poco se non un paio di frasi buttate giù in una intervista dalla Bignardi di Valerio Mastandrea, attore che sarebbe ingiusto definire emergente perchè secondo me abbastanza emerso ormai. Correre il rischio buttando sul tavolo 7.50€ valeva la pena, anche se poi la possibilità di una fastidiosa visione, costasse molto di più...

E invece, ecco la sorpresa. Film interessante, ironico, veloce e pieno di spunti, portati avanti con garbo e senza shock. Non sempre questo è un pregio, ma a volte perchè no? Cast di attori in buona forma, dialoghi mai stanchi e la testa che riesce a perdersi per un pò in percorsi dell'immaginazione... Insomma, un film che assolve alla sua funzione senza pretendere troppo, e dando qualcosa... Scommessa vinta... Fosse sempre così!

lunedì 17 dicembre 2007

Tutte le donne della mia vita


Il titolo di questo film di recente (ma non recentissima) pproduzione, prometteva bene... Questa possibile corale di attori guidati da Luca Zingaretti poteva dare origine anche a qualcosa di interessante sullo stile di uno "Speriamo che sia Femmina" che come pellicola non mi è dispiaciuta... Ma il trucco invece c'era, e mea culpa (o omissione di nomi nei titoli di testa), non mi sono accorto che la regia era firmata da quella intraprendente quanto anomala donna che risponde al nome di Simona Izzo... Non è la prima volta che si mette dietro la macchina da presa, e ogni volta mette anche mano a sceneggiatura e storia. Mediamente risultati non memorabili, e in questo caso, anche in questo caso, due ore abbastanza inutili e noiose, condite di poce idee e di molti seni, non particolarmente abbondanti in dimensione ma ben fatti. D'altronde non ci vuole Montalbano per scoprire che buona tavola e donne vanno bene d'accordo.Ma quello stesso Montalbano infine si libera del ridicolo posticcio e si lascia andare alla speranza che anche lui possa trovare una sua via che non sia corna e cioccolata... Insomma, un gran pasticcio, in cui la buona idea del cuoco genio e sregolatezza finisce per puntare molto di più sulla sregolatezza senza trasmettere il vero gusto della tavola... Perchè ne ho parlato allora? Perchè a volte anche attori stimati come il buon Zingaretti che in alcune occasioni ha meritato lodi, si lanciano in imprese dubbie che lasciano poi qualche segno...

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