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martedì 31 agosto 2010

Test vocazionali


Intervistano Umberto Veronesi. Uomo sempre straordinariamente lucido, anche forse perchè un pò troppo sistematicamente abbronzato, va a commentare i test di accesso a medicina.

Domanda: domani ci sono i test di medicina, che ne pensa?

Veronesi: non sono adeguati perchè sono test di cultura generale e invece dovrebbero essere dei test vocazionali...

Bene. Potrei essere d'accordo. Lo sarei perchè io feci dei test a ingegneria che non servivano per l'accesso, ma dovevano dare una valutazione delle potenzialità. Avendola finita erano test validi, ma nel tempo mi sono domandato se avrei potuto scegliere altre direzioni senza avere a soffrirne. La medicina è una di queste strade inesplorate, per cui la vocazione forse l'avrei anche avuta, ma da cui sarei stato anche spaventato. Il punto è come si reagisce se si scopre di non avere la vocazione? E soprattutto, come si individuano le caratteristiche di uno che la vocazione ce l'ha?

Sentirsi chiamati a qualcosa. Ecco una definizione buona di questa ricerca di una strada cui devolvere la nostra esistenza intera. Ebbene, siccome trattasi di sentimento e non di puro calcolo razionale, ecco che una serie di domande che esula comunque dal vissuto vero, è uno strumento del tutto inefficace a far comprendere se ci siano o meno i presupposti per riuscire in quello che è un sogno... La vocazione è un fatto personale, per la Chiesa tra i chiamati e Dio, per noialtri tra una speranza e la realtà... E allora le motivazioni per ognuno sono diverse. Possono non essere quelle giuste, ma perchè gli altri devono poter avere il diritto di impedirci di vivere un momento di potenziale felicità o soddisfazione? Ci pensa già la vita di tutti i giorni a provare a disilluderci...

E allora io penso non a test vocazionali, ma a test sentimentali... Provare e ricominciare nuove cose senza scoraggiarsi e senza rimorsi, meglio che rinunciare perchè qualcuno ha detto che non se la sentivamo: come faceva a saperlo lui?

giovedì 15 ottobre 2009

Psicologia, sorrisi e lacrime

Io ho una psicologa. La mia psicologa è morbida e bella. Ed è mia. Ok, solo un pochino. Però per quel pochino si.
Stasera ho notato una cosa comune fra noi pazienti della mia psicologa. In effetti me ne ero accorta da tempo ma stasera è venuto su come una bolla d'aria nel mare. Per spiegarvelo però devo prenderla un tantino larga (non tanto però, non preoccupatevi).
Intanto meglio sfatare un mito: non si va in terapia perchè si è matti come cavalli (vabbè, io si, ma mica tutti). Se ti fa male un callo vai dal podologo, se ti fa male la pancia vai dall'internista, a me faceva male l'anima e sono andata da lei. Ci puoi andare perchè hai un piccolo piccolissimo problema oppure perchè sei finito in una stanza buia e non trovi la porta, ma una volta che ci sei arrivato comincia l'avventura. Ed è davvero una bella avventura.
Oddio, è bella se trovi bello attraversare il Sahara con una sola borraccia d'acqua oppure fare una passeggiata in Siberia nudo e senza scarpe. In effetti è un po' come farsi strappare la pelle un pezzetto alla volta, o meglio è come strapparsi da soli la pelle con i denti un pezzetto alla volta. Si sanguina parecchio e fa pure male. Però ...
Però è bello lo stesso. Vuoi mettere quanto arrivi dall'altra parte del Sahara? E' fantastico, altro che bello. Certo, nella traversata ho pianto un sacco, ho brancolato nella stanza buia in cerca della porta infinite volte, senza trovarla. Ho girato in tondo ancora e ancora e ancora tastando i muri della prigione con le dita. Ho battuto sulle pietre ancora e ancora e ancora.
Ma non mi sono arresa e soprattutto non si è arresa lei, che probabilmente mi ha guardato tediata le infinite volte che ho girato attorno mancando ogni volta l'uscita. E sai le palle vedere qualcuno che non trova qualcosa che è lì, proprio davanti al suo naso? E sai quanti ce ne sono che girano attorno come me? Ufff! Ma la mia psicologa è una tosta. E in questi anni (non mi ricordo quando ho iniziato, forse nel 2004, non lo so più, ma insomma è un bel po') non mi ha mollata mai. Mi ha preso a calci, mi ha dato buffetti, mi ha consolato, mi ha guardato schifata, mi ha parlato, mi ha scacciato, mi ha abbracciato, mi ha cullato, mi ha scrollato, insomma ha fatto di tutto con me e per me, senza mollare mai. Nei miei sproloqui e nei miei silenzi.
Adesso andare da lei è bello davvero, io sono pronta a spiccare il volo ma mi piace riposare come un uccellino sul suo dito, guardandomi attorno e scrollando le ali. Ancora un po'. Adesso si ride un sacco e recito per lei i miei migliori sceneggiati, le mie migliori pieces, perchè mi piace vederla ridere e soprattutto perchè oggi recitare per me non è più una costrizione ma un piacere che posso prendere e lasciare. Tutto questo per dirvi una cosa.
Entrando e uscendo dallo studio spesso ci si incontra fra pazienti, uno che entra e uno che esce. E tutti noi ci guardiamo di sottecchi e ci salutiamo. E tutti, praticamente tutti, anche nei momenti peggiori, ci sorridiamo. In tralice, apertamente, dietro una sciarpa, con gli occhi, con le labbra, ci sorridiamo. Come se tutti, ma proprio tutti, covassimo il recondito pensiero e in fondo fossimo sicuri che lei ci porterà fuori dai nostri bui e ci farà vedere il sole.
E' forte la mia psicologa.

venerdì 23 gennaio 2009

Storia di un'alba impossibile...


Treno della mattina... In marcia verso il lavoro, il sole inizia a cambiare da chiarore in luce intensa... E' una nuova alba, con il suo rosa arancione che diventa rosso per un istante prima che il dolce e caldo bianco si stenda come un velo di felicità.

Mi piacerebbe vedere un'alba speciale. Un'alba che fosse tutta per me: quella di uno sguardo che fosse tiepido e intenso, dove i fotoni significassero più delle parole e fossero destinati a me...

E' il desiderio di questa generosa alba impossibile che mi fa svegliare, alzare dal letto e camminare in giro come una trottola. E' una ricompensa che, durasse anche solo un istante, potrebbe riempirmi per un'esistenza... E la speranza che accada mi rallegra: quell'attimo che potrebbe non arrivare mai, mi lascia felice di attenderlo...

Forse è inutile pazzia, ma a cosa serve la sanità se è buia in una immutabile realtà?
E mentre scrivo penso ancora a lei, a quel momento che non ha un volto, e sorrido: sognerò ancora alla prossima alba...

domenica 13 luglio 2008

Sono un violento?


Stamattina sogno violento. Mi capita di tanto in tanto di avere simili eventi... Sogno di fare a mazzate con qualcuno, di usare mosse tremende, pur scommato di sangue, per restituire pane e focaccia al sugo al mio nemico/oppositore. Gliene do tante che alla fine in genere lo lascio esangue al suolo. E' un sogno, ovviamente, anche perchè nella realtà non avrei mai la capacità nè i mezzi fisici per essere così performante in situazioni simili. Eppure, sento montare in me rabbia e adrenalina come un'onda oceanica, e mi sembra di saper guidare e muovere un piccolo esercito alla conquista della vittoria che passa sempre per lo sfracellamento di parti fisiche degli avversari!

Stanotte ho sognato e ricordo chiaramente 3 eventi concatenati. Il primo riguarda una donna che avrei voluto "conoscere meglio" come si usa dire, ma che poi ho perso di vista. Me la trovavo davanti a baciare un altro, e questo ovviamente mi indispettiva, pur senza scatenare l'Incredibile Hulk che c'è in me. Poi, non so come, uscendo per la strada, incontravo un tipo che lavora in fabbrica dove sono io, e che mi è innaturalmente antipatico. Trattasi di biondo e smilzo personaggio di origine incerta, ma camminatore con un passo veloce e incessante grazie a delle lunghe leve. Lo vedo molte mattine sul treno per il lavoro, e mi ispira un senso di pericolosità e di antipatia che non riesco a spiegare... Egli guidava una frotta di nani o bambini in magliette a righe orizzontali bianche e blu con calzoncini bianchi, che a un suo comando si gettavano all'assalto del sottoscritto e di un collega. La mia reazione era cruenta, e impugnando un ombrello mi davo a spazzare gli assalitori sciarmando lo sciarmabile... Ma laconseguenza di questo atto era l'inizio di una organizzazione di guerra, in cui con un manipolo di coraggiosi piuttosto ingrippati, mi dovevo difendere dal prossimo attacco dei sadici gnomi. Davo chiare istruzioni a tutti di usare ombrelli e bastoni per colpire senza pietà e dominare le ondate nemiche. Per arroccarci in salvo dovevamo anche attraversare uno stretto corridoio bersagliati di frecce e assaliti ai fianchi, ma ancora una volta a ombrellate, riuscivamo a raggiungere un luogo sicuro dove prepararci a subire l'attacco...

E poi mi sono svegliato, ancora contratto e con la sensazione di stringere la mia arma pronto per aprire le teste melonate dei nani da giardino!

Tutto ciò fa di me un violento represso? Non credo. Però magari la coincidenza con la trasmissione del Signore degli Anelli di ieri non è del tutto casuale. In fondo, cambiando un pò i contorni in modo da modernizzarli, anche io ero pronto a salvare Minas Tirith... E per Aragorn una nuova impresa: salvare un manipolo di colleghi dall'assalto dei nani in maglietta marinara...

Forse non sono proprio un eroe dei nostri giorni...

lunedì 31 dicembre 2007

Bilancia e Bilanci


Fine dell'anno e tempo di Bilancia e di bilanci. Per quanto riguarda la prima, posso dire che le mie nuove dimensioni mi inducono a considerare quest'anno con un netto segno meno... Come ho già avuto modo di dire, questa cosa ha sia lati positivi che negativi, ma in generale mi ritengo contento perchè i chili andati via non li rimpiango! Addirittura non ho più dolori di schiena, riesco a sollevare pesi superiori, e mi sono spuntati due bicipiti simil pelle che fanno la loro porca figura sui pettorali simil pelliccia!

Per i bilanci, anche se caratterialmente sempre portato a farli, mi sento confuso di fronte all'impresa di giudicare un anno che in ogni caso è stato così importante e nuovo per me. Ne consegue che ho deciso di non bilanciare e di dire ok, è stato il 2007. Questo anche perchè io non sono mai riuscito a associare gli eventi agli anni, quanto gli eventi a periodi della mia vita... Grossa invidia per chi dice: era il 1998 quando iniziai a tagliarmi i peli del naso... Io ho sempre un'idea molto approssimativa di quanti anni avevo quando andai all'isola d'Elba e di quando ho iniziato a pettinarmi in avanti per coprire l'incipiente calvizie!

Ora ecco il momento degli auguri. E' un istante delicato perchè mentre per il Natale in pratica si augura solo una buona giornata, a Capodanno ci si impegna per 365-366 gg! Beh, io auguro per me che le cose continuino a prendere il verso giusto. Credo sia un sobrio augurio da poter estendere a tutti coloro i quali leggono queste righe, assiduamente o sporadicamente.

Ma soprattutto, oggi, salute e serenità sono la necessità reale, qualunque sia la vostra età...

E arrivederci nel 2008, quando Trenitalia arriverà in orario tutti i giorni, Alitalia sarà un'azienda sana e io parlerò tedesco...

domenica 21 ottobre 2007

Sogni, dreams...


Mi sveglio spesso nel mezzo dei miei sogni. A volte strane immagini restano impressionate non tanto nel cervello quanto sul nervo ottico, e sono incredibilmente persistenti. Anche i suoni hanno effetti allucinogeni mica male... La sveglia più volte mi si è introdotta tra le figure animate come colonna sonora e devo dire che è una esperienza generalmente traumatica...


Tuttavia da quando sono qui, i sogni sono dei viaggi interessanti. L'unico problema è che non li ricordo più. E' vero che neanche in Italia li ricordavo bene, però qui restano completamente avvolti nel mistero. Forse una ragione grave è che ho iniziato, mi vergogno un pò a dirlo, a avere una serie di sogni in lingua inglese. Non li ricordo, come detto, ma che siano in straniero idioma ne sono sicuro... La preoccupazione per tutto questo cresce: e se un giorno iniziassi a sognare in tedesco????? Achtung!
P.S.: L'immagine proviene da Napoli, il B&B Posillipo Dreams mi sembrava indicato...

Note per Viaggiatori Occasionali...

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Capotreno e Viaggiatori