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mercoledì 20 febbraio 2013

Esperti per caso

Sembra che diventare esperti di qualsiasi cosa sia diventato uno sport... Il mondo si popola di persone dotate di conoscenze speciali ad un ritmo forsennato e per certi versi ingiustificato.

Mi capita sempre più spesso di assistere a questa ascensione nella scala delle competenze che avviene per il solo fatto di essersi trovati in un posto ad un certo momento e senza che nessun altro potesse svolgere qualche mansione specifica. Esempio che mi tocca da vicino: negli ultimi cinque anni ho contribuito e senza falsa modestia guidato lo sviluppo di un sistema che usiamo nel mio lavoro... E' stato un progetto lungo e difficile con una serie di momenti veramente onerosi, ma che mi hanno reso alquanto padrone dei contenuti tecnici e dei trucchi per sfruttare al meglio il giocattolo. Non è stata una conoscenza acquisita in un giorno. Parlerei di almeno 3 anni e mezzo di ragionamenti, prove e errori che hanno contribuito a migliorare e a uscire dalla mediocrità di un sistema poco flessibile... Forse anche per la situazione contingente, sono diventato un esperto...

Ma in un paio di settimane passate in compagnia del mio "bambino", un altro pare sia stato eletto Gran Maestro. Interessante è il fatto che si sia trattato di un plebiscito senza candidatura: uno stuolo di personaggi in cerca di un vitello d'oro da adorare ha messo su un piedistallo qualcuno che ha fatto qualcosa con uno strumento. Nessun astio nei suoi confronti, ma un po' di sorpresa resta forse giustificata...

Al di là di questo aneddoto, assistiamo troppo spesso a incarichi irrazionalmente distribuiti a individui senza competenze specifiche e senza meriti. Sparare sul governo del Cavaliere sarebbe troppo facile: persone che non si erano mai occupate di null'altro che della propria estetica elevate al rango di ministri della Repubblica. Oggi abbiamo un ex-comico come Grillo che vuole occuparsi di tutti i problemi strutturali d'Italia senza dargli un assetto teorico, ma provando con il copia e incolla dagli altri. Potrebbe funzionare in alcuni casi, ma per i discorsi umani ci vuole un incolla speciale che sia guidato non solo dalla sensazione di pancia.

Non credo che ci siano esperti di "guida di un paese in crisi". La laurea per questo la devono ancora inventare. Credo però che una squadra possa attingere a tante esperienze che rendono (quelle sì) "esperti". E credo che sia importante non essere frettolosi nel giudicare: da un lato non si dovrebbe avere pregiudizi, ma dall'altro non si potrebbero anche evitare le esaltazioni incondizionate? Se di qualcosa sappiamo -1000 e uno ne sa 1 ci sembrerà un drago. Ma se per fare bene in quel settore c'è bisogno di 1000, sempre un disastro sarà...

Augurando al mondo meno esperti e più umili "infarinati", mi avvio verso la cuccetta del treno. Per il fatto di passarci quasi 8 ore al giorno, posso definirmene un maestro...

domenica 22 gennaio 2012

Le prime impressioni

Le prime impressioni che riceviamo dalle persone non sono sempre quelle giuste. Questa affermazione semplice e da tutti sperimentata innumerevoli volte, viene in genere recepita nel senso negativo. Quello che tendiamo a dire in quel caso, è che spesso ci facciamo una pessima idea degli altri, salvo poi cambiarla quando ci dimostrano di essere migliori di quello che crediamo... Può però purtroppo avvenire il contrario. Credo che fondamentalmente in questo caso sia più difficile accettare il proprio sbaglio. In fondo quando ci accorgiamo che uno è peggio di quello che ci aspettassimo, significa che ci ha deluso. Difficile separare il fastidio per il proprio errore da quello per un torto o un'azione sgradita e che ha gettato nuova luce sulla persona.

In genere sono molto guardingo quando conosco qualcuno. Mantengo il mio giudizio in sospeso per un pò prima di farmi conquistare da bei modi e azioni a volte indecifrabili o per condannare alle fiamme dell'inferno la persona in questione... Mi sembra un comportamento equilibrato, saggio addirittura e anche motivato dall'esperienza. La mia naturale tendenza è a dare una possibilità. Non è né un merito né una condanna. A volte pero' il giudizio inevitabilmente sospeso, è fin troppo benevolo. E cosi' ecco che mi ritrovo a dover dire di aver preso una cantonata devastante.

A valle di tutto cio', c'è pero' il discorso del vantaggio di quelli che riescono a emergere positivi dopo i primi mille metri di maratona. Spesso ce li si ricorda con ammirazione perchè magari non si guarda tutta la gara e le loro performance successive, ma si punta su di loro troppo presto. E' solo l'aver visto un paio di olimpiadi che ci dice che queste lepri non sono cosi' fantastiche, perchè dopo il loro sprint che serve a sfiancare un po' tutti, non concluderanno il percorso e non vedranno il nastro dell'arrivo. Questa complicata metafora per dire che c'è gente che riesce a confondere gli altri con una bella faccia, salvo poi rivelarsi in seguito profondamente inutile. Peccato che nel frattempo in molti (troppi) casi, essi siano riusciti a incantare e a ottenere dei benefici di cui sapranno magari godere, ma che non sono utili per altri che per se stessi...

Ed ecco quindi l'importanza di un breve colloquio di lavoro, di un simpatico incontro fortunato per quelli che rimangono facilmente impressi per qualche loro caratteristica non necessariamente cosi' importante. Per quelli normali, per quelli che escono alla distanza perchè sono persone ottime, ma di sicuro non obbligate ad avere lo scatto di Usain Bolt, resta molto spesso poco spazio. Non è giusto. Ma con le scarse opportunità di oggi, con i frullatori mediatici cui siamo abituati, con quegli istanti pietosi e compressi che possiamo concedere agli altri, chi puo' salvarci dalle prime impressioni? Non lo so, eppure credo che dobbiamo incessantemente lottare per trovare il tempo di osservare e decidere su chi puntare per il nostro futuro.

Solo il tempo è un vero saggio...

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