venerdì 2 maggio 2008

Plie'! Questa e' una bella storia.

Ciao viaggiatori tutti, vi dico subito che quella che sto per raccontarvi e' una bella storia, di quelle che in treno si ascoltano con piacere dai propri vicini di posto e che ti fa venir voglia di credere ancora nei sogni. E' una storia di fatica, determinazione e coraggio ma e' anche la piccola favola che una piccola donna puo' costruirsi giorno dopo giorno per poterla viverla con orgoglio e quasi incredulita'. Oggi rendo omaggio ad una mia collega che fin da piccola desiderava ballare e per una serie di vicende ha potuto frequentare seriamente i corsi di danza solo a 21 anni (quando per tanti e' gia' troppo tardi). Ogni giorno, dopo il lavoro (8 ore e con timbratura, dunque senza barare!) si chiude nella scuola ed ora dopo ora si allena senza temere la fatica, le piaghe sotto i piedi, la stanchezza. L'anno scorso ha invitato noi colleghi al saggio per il diploma in moderno, che emozione il teatro, e bello vedere le coreografie, i costumi, sentire l'odore del palcoscenico anche per una come me non "addetta ai lavori". Confesso di subire il fascino di questo mondo senza neanche provare a resistergli. Il mestiere della ballerina, il senso della disciplina che implica e' qualcosa che ammiro profondamente e rispetto. Oddio, ho scritto mestiere, la danza e' un'arte, direbbe la mia collega, ma non e' una cosa che s'improvvisa e se non si suda e ci si sacrifica...
Torno alla mia storia. Il diploma e' gia' un ottimo risultato, ma la mia collega e' stata chiamata per un provino, lo ha superato ed e' entrata a far parte di una compagnia.
Qui comincia il sogno.
Il sogno e' una tourne' di 10 giorni a Parigi, avete capito bene, a Parigi con uno spettacolo sul disagio delle periferie napoletane. I manifesti nella metropolitana, la fila al botteghino, i complimenti degli spettatori, molti dei quali dell'ambiente, gli applausi...questo e' il sogno. E lei che torna e ci fa vedere le foto, i volti stanchi ma negli occhi una luce particolare, la confusione dei camerini, la regista che le sta rimproverando per non aver rispettato i tempi. Ed io che mentre scorrono le foto ed i suoi racconti penso che in fondo in fondo sognare non e' poi cosi' assurdo, anche per una mezza disincantata come me in questo periodo. Forse e' vero che se ci credi...
Vi confesso che mi e' venuta voglia di ripescare qualche mio vecchio sogno, forse ne vale ancora la pena!
Dopo i fancxxo sparsi a profusione, (per inteso, non sono mai troppi!...ecco irrompe il mio disincanto) e' bello ritrovare un po' di ottimismo e sperare che qualcuno in un giorno non cosi' lontano racconti una bella storia su di noi. Grazie alla mia collega e grazie ai miei sogni, anche a quelli che non ricordo piu' perche' persi da troppo tempo.
...la chiosa sara' leggermente mielosa, ma concedetemela giusto per oggi.

1 commento:

Andrea B ha detto...

Mia Cara Pappice, non solo mai smettere di sognare, ma mai dimenticare i sogni belli fatti durante, prima o dopo il sonno e l'oblio!

Ognuno segua un cammino reale, ma non si stanchi di essere vivo in quello onirico che tanta luce può dare alle nostre giornate...

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