lunedì 5 maggio 2008

Voglia di dire...


Sono un paio di giorni che mi sembra di faticare un pò a trovare ispirazione per scrivere su questo blog. Parlare di blocco dello scrittore sarebbe pienamente ridicolo, e il numero delle cose che osservo ogni giorno e che vorrei promulgare su queste pagine non fa difetto... Però non riesco a mettere le dita sulla tastiera per creare quella piccola magia di racconto che a volte mi è successo di sperimentare. Intendiamoci, non è che parli di capolavori assoluti e memorabili. Penso solo alla soddisfazione interiore di rileggere delle righe partorite dai miei neuroni sovraelettrizzati e provarne una emozione...

Il mio pensiero sta vagando in acque agitate. La casuale coincidenza con l'arrivo della primavera e il conseguente risveglio dei sensi con la natura e con le sue specie, forse non è del tutto casuale. Credo di sentire in me una sottile inquietudine in animazione sospesa in mezzo a weekend che si succedono con impegni già organizzati e potenzialità ancora inespresse... E' così anche la stagione primaverile, in bilico tra il tetro inverno e la stabile estate... Utile dire che l'inverno non è stato poi tanto tetro: tra luci e ombre è trascorso il mio ambientamento in una realtà così nuova e così densa. Ora alcuni semi sono germogliati e mi danno delle sicurezze, ma altre piante robuste aspettano di trovare un luogo dove crescere... Bisogna accettare nuove sfide, ancora mettere in campo del coraggio e sporcarsi le mani. Il secchio delle risorse ha ancora qualcosa dentro? Voglio credere di sì. Arrivano però i momenti in cui il dubbio è palpabile e le gambe potrebbero cedere un pò. E' lì che la mente ritorna in gioco e riesce a riprendere il controllo della situazione razionalizzando ciò che sembra non scorrazzare più scodinzolando...


Ciò che viene fuori dal mio cervello in corto circuito, è che ancora una volta si aspetta molto da se stesso e dal suo involucro di acqua e poco altro... E' bello sentire che si sta facendo del proprio meglio, ma allo stesso tempo, anche questo meglio deve poter essere migliorato, con l'aiuto del caso, può essere, ma soprattutto con un impegno, ancora un impegno...
E quindi ho voglia di dire che il mio impegno c'è, anche se deve emergere tra i fumi della stanchezza e dalle nebbie svizzere a volte simili a quelle padane...

E ora me ne vado a letto, a sognare i miei soliti sogni, ma con nuovi caratteri che giungono alle mie dita e che vorrebbero riempire ancora spazio per comunicare che ci sono, e che ancora ci sarò...

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