Le due ultime giornate sono volate nell'intraprendere milioni di perigliose attività che hanno di certo remunerato la mia anima quanto impoverito il mio portafoglio... Insomma i saldi e alcune altre spese, previste, ma incontrollate, mi hanno messo al tappeto.
Sono però felice della mia super organizzazione: se tutto va bene, per domani sera mi sarò anche preparato la nuova valigiona da emigrante e quindi sabato mi godrò il matrimonio di due cari amici senza patemi. Credo che per uno come me, stare senza ansia il giorno prima di una partenza sia una delle cose più difficili della storia, per cui tenterò di minimizzare lo stress e essere ancora per un giorno pienamente felice e godereccio.
Ed ecco a voi un paio di considerazioni su cose che mi hanno colpito in questi giorni napoletani.
1) Gucci e Luis Vuitton
Via Calabritto. Gucci e Luis Vuitton devono essere impazziti visto che regalano la merce prima di Natale e continuano anche oggi... Come altro giustificare le code chilometriche con ogni temperatura davanti ai due negozi affiancati? Tutti gli altri piangono in un vuoto desolato e loro se la scialano di brutto? Beh, al mistero di queste due firme non ho saputo trovare risposta... Finchè un'amica mi ha illuminato la mente: guarda anche chi è che ci va, mi ha detto. E io ho guardato, e ho capito... E non mi sono messo in fila per il regalo...
2) Feltrinelli
Il libro è diventato il regalo dell'ultimo minuto. Forse lo è sempre stato, ma quest'anno riprova mostruosa nella fila alle casse di Feltrinelli a Piazza Dei Martiri. Addirittura organizzazione di un tentativo di coda ordinata (vano ovviamente nella confusione napoletana) che ha generato anche malumore nel pubblico pagante... Ma se questa volta non la smettono di dire che Feltrinelli è prossimo alla chiusura, credo sia giusto che li si rimproveri un pò!
3) Guidare
Dopo 4 mesi di astinenza, ho guidato. E' stato bellissimo. Prima, seconda, terza... Poi il traffico di Napoli, quindi seconda prima. Posto auto zac! Parcheggio! Unico inconveniente la diversa concezione di "auto funzionante" con il genitore pilota. Per me l'auto funziona quando non ha problemi. Per lui, quando non ha "quasi" problemi. A domanda specifica: la macchina funziona bene, la risposta è stata un imperativo affermativo. Ebbene, il faro di sx dietro non funzionava, i tergicristalli erano alle Haway in vacanza e le ruote davanti avevano problemi a riconoscere di essere appoggiate su qualcosa... Ma essere di nuovo nel traffico napoletano, seppure per poco, mi ha ricordato i vecchi tempi... E anche perchè dopo un poco si possa pensare di iniziare a portare in giro una fionda...
2 commenti:
Veramente io in genere penso a un bazooka.
Difficile da usare e un pò ingombrante... Però la soluzione radicale è interessante!
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