martedì 22 gennaio 2008

L'ometto


Questo post lo scrivo dopo una giornata lavorativa di 11h. Però è nato stamattina, prima di questa tranvata, alla stazione del treno di Baden, e è nato così in profondità, che non potevo pensare di andare a letto e lasciarlo lì...

Eccolo lì, il mio emulo di Huckleberry Finn. In piedi statico e teso alla banchina del treno fa l'ometto. Zaino militare, vestiti d'ordinanza, stivale anti pioggia, concede alla sua gioventù solo quella masticata strafottente di qualche enorme gomma ai frutti di bosco...
E' deciso e senza paura, ma con ingenuità cerca di darsi un tono... I fantastici 8-10 anni, quando andare a scuola da soli era un gran conquista...

L'ho invidiato, l'ometto, per la vibrante emozione che le prime libertà sanno dare. Ma è stato anche malinconicamente meraviglioso rivedere me in lui... Gli anni sono passati (e 20+ sono tanti), ma sono ancora lì a cercare di darmi un tono...

3 commenti:

La perfezione stanca ha detto...

Ti racconto una cosa: anche a glfjs8 sono ancora lì che cerco di darmi un tono e quando esco con un'amica penso: "giochiamo alle signore". Vedi un po' tu ....

Grimilde ha detto...

Quando ho una riunione importante cerco di vestirmi in modo "importante" e adeguato all'impegno...e allora mi dico: oggi mi travesto da donna...non è darsi un tono anche questo!?!

Andrea B ha detto...

E dipingersi sul volto una sfrontata sicurezza? Toni alti cari tutti...

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