Chiacchierando con il capotreno su facebook e sull'incontrare i vecchi compagni di scuola, mi sono venuti tutta una serie di brividi di orrore. In fondo se me li sono persi per strada i compagni di liceo, un motivo ci deve pur essere. E assolutamente non desidero incontrarli di nuovo. La me che li ha mollati per la strada aveva le sue ragioni. E probabilmente anche loro avevano le loro ragioni a voler perdere me. Trovo che quest'ansia di ritrovarsi e salutarsi e dichiararsi amici sia una piccola follia. Un segno dei tempi. Ma io gli amici ce li ho e ogni tanto ne aggiungo di nuovi e se ci tengo, mi sforzo di tenermeli, e se loro tengono a me si sforzano di tenermi. C'è il telefono, gli SMS, le mail, Messenger, il blog e checcazzo, vuoi che non ce la facciamo a tenerci insieme?
E poi i miei compagni di liceo, brrr. C'era la super nazista, sempre in ordine, elegante e che seccati ficcammo dentro i lavandini del bagno (era lunghi, un mega lavandino con 10 rubinetti e una persona ci entrava intera) e aprimmo tutti i rubinetti. C'era Carlo, il radicale pacifista, che aveva il nistagmo e quando ti guardava fisso gli scattavano gli occhi a destra e a sinistra. Gli volevo bene, ma era strano, si metteva a dormire sul tappeto mentre mi coccolavo con il mio fidanzatino dell'epoca. Poi c'era Angelo, sembrava uno sfigato pazzesco, sognava di diventare fotografo a Milano e ci è pure riuscito. L'ho ritrovato qualche anno fa, quando me l'hanno segnalato come docente esperto per un corso post laurea che dirigevo. Abbiamo chiacchierato con entusiasmo, ma con nessun desiderio di tenerci insieme. E con lui c'erano tutti quelli che facevano parte dello S.G.A.T. (San Gennaro aiutaci tu - ovviamente a sfangarla a scuola, visto che non studiavano per niente). Poi ci sono le mie due allora inseparabili amiche Patrizia e Gisella (insieme eravamo I.T.E.R. - i tre elementi rompiballe), Patrizia quella ricca, sciantosa e sempre giusta che si faceva picchiare dal suo fidanzato americano, Gisella quella ex ricca, vorrei ma non posso che riuscì a innamorarsi di un orribile meccanico, io mai stata ricca, alternativa, di sinistra, pantaloni a zampa di elefante, eskimo e gamba di sedia sotto l'eskimo e chissà perchè sempre con loro due. Bah!
Poi c'era quella che puzzava da morire, quella con i calzettoni bianchi fino a 17 anni (e due tette da paura) e un sacco di altri di cui non ricordo nemmeno la faccia, non dico il nome.
Poi Patrizia l'ho rivista, un po' di anni dopo, ma alla fine mi faceva sempre lo stesso effetto, mi faceva sentire fuori posto.
Gli anni del liceo, boh, io non ho mai capito chi dice ah come tornerei agli anni del liceo, per me sono stati anni di grande infelicità, non trovavo mai il mio posto, mi sentivo a disagio ovunque. Ero a mio agio solo con i ragazzi dell'estrema sinistra quasi Brigate Rosse. Poi anche loro sono stati inghiottiti dal nulla.
E va benissimo così.
3 commenti:
Anni strani e difficili anche per me. Forse per tutti. Ma c'è anche chi li ha vissuti solo con la spensieratezza...
In ogni caso, anche io non li rimpiango quegli anni. Alcune persone mi sono mancate nel tempo per motivi diversi, ma nessuno mi farebbe tornare indietro...
La cosa per cui trovo FB affascinante non è tanto le persone che puoi 'incontrare', ma vedere i legami più strani tra i tuoi amici; per esempio ho visto che il nostro capotreno conosce uno dei miei migliori amici: si si caro capotreno vai a verificare! ma eravate compagni di classe o cosa? bello no... noi ci conoscevamo già anche se in modo indiretto, c'è chi sostiene una teoria che dice che tra due qualsiasi persone ci sono 6 gradi di conoscenza... WOW, ciò vuol dire che anche tra me e Brad Pitt ci sono 6 persone che potrebbero farci incontrare, ma vai tu a sapere chi sono!?!
E ti andrebbe poi veramente di incontrare Brad Pitt per poi scoprire che non è come ti aspettavi?
In sostanza sono a dir poco contrariato da FB. Troppe informazioni a troppe persone... Non c'è selezione, e invece nella vita reale c'è... I legami? Sì carino vederli, ma il gioco mi sembra pericolosamente più ampio...
Cmq, per ritornare a noi, compagni di scuola. Liceo G. Mercalli...
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