E' andata così: una schifezza! La storia è quella degli ultimi giorni che mi sembrano 14 invece di 5...
Venerdì: prima avvisaglia di una tempesta in arrivo. Fulmine a ciel sereno. Un computer necessario per il progetto in cui sono coinvolto si è un attimo rotto dietro l'angolo ottuso di una duna desertica di un paese medio-orientale. Ed ecco iniziare la grandinata a fare male! La spasmodica ricerca di una soluzione ingegneristica ha richiesto tutto il fine settimana, con alla fine da un lato una stanchezza che definire schiacciante appare limitato, ma allo stesso tempo la bocca buona del ritornare in pista... Lo stress accumulato mi si è riproposto come la peperonata, con risvegli ansiosi, incomprensibili incubi conditi in salsa di problemi tecnici, e perdita della percezione di spazi e luoghi... E poi ecco che lunedì, quando un sorriso di speranza e soddisfazione si è presentato sul mio volto, timidamente filtrando tra le nuvole, una nuova drammatica infilata di difficoltà e di rotture si è manifestata come una Epifania. La sola differenza è che nessuno avrebbe portato la mirra e l'incenso, figuriamoci l'oro! I bastoncini profumati, già si apprestavano infelici a fare un percorso stretto e tortuoso, magari anche accesi, con conseguenze interessanti per noi che li avremmo dovuti ricevere...
Ancora una volta, impegno a mille, più che altro a coordinare lo sforzo di diverse persone coinvolte, intente al contributo... La porta del Paradiso a valle del Purgatorio, sembrava iniziare a dare un paio di mandate per aprirsi, quando ecco ancora altri inconvenienti... E la misura della mia pressione è stata miracolosamente rimandata, evitando poi una corsa al pronto soccorso per cautela pre-infartuati...
Bene, ora si dovrebbe essere pronti per lavorare domani, ma non si può dire troppo presto, non per inutili scaramanzie, ma per sfiga di fatto...
A questo punto però devo giustificare il titolo. E' stata questa una storia di stress, indubitabile. Credo che lavorare 20h nel weekend alla salute psico-fisica non faccia molto bene. I livelli di adrenalina, poi, decisamente fanno sentire bene, ma con tutta quella che ho consumato, la mia capacità reattiva avrà avuto un crollo... Come riprendersi? A valle di tutto questo, però, la mia autostima ha avuto una impennata. Lo so che posso apparire presuntuoso, ma corro il rischio, perchè quello che è successo è che non ho perso la calma e la lucidità e ho perseverato a spingere e seguire le attività che servivano a risolvere, foss'anche che non sapevo molto di quello che veniva fatto. Guidare e incanalare energia è stato in ogni caso emozionante, e credo di esserci riuscito bene, se nessuno si è apertamente lamentato con me della mia gestione. Io, come diceva Troisi, preferisco che le cose brutte me le dicano alle spalle adesso, anche perchè il mio ego se la sciala e resta nella sua beata ignoranza e mi permette di continuare a camminare...
E per i miei colleghi un fischio speciale: portiamo a casa il bambino, ce lo meritiamo!
Venerdì: prima avvisaglia di una tempesta in arrivo. Fulmine a ciel sereno. Un computer necessario per il progetto in cui sono coinvolto si è un attimo rotto dietro l'angolo ottuso di una duna desertica di un paese medio-orientale. Ed ecco iniziare la grandinata a fare male! La spasmodica ricerca di una soluzione ingegneristica ha richiesto tutto il fine settimana, con alla fine da un lato una stanchezza che definire schiacciante appare limitato, ma allo stesso tempo la bocca buona del ritornare in pista... Lo stress accumulato mi si è riproposto come la peperonata, con risvegli ansiosi, incomprensibili incubi conditi in salsa di problemi tecnici, e perdita della percezione di spazi e luoghi... E poi ecco che lunedì, quando un sorriso di speranza e soddisfazione si è presentato sul mio volto, timidamente filtrando tra le nuvole, una nuova drammatica infilata di difficoltà e di rotture si è manifestata come una Epifania. La sola differenza è che nessuno avrebbe portato la mirra e l'incenso, figuriamoci l'oro! I bastoncini profumati, già si apprestavano infelici a fare un percorso stretto e tortuoso, magari anche accesi, con conseguenze interessanti per noi che li avremmo dovuti ricevere...
Ancora una volta, impegno a mille, più che altro a coordinare lo sforzo di diverse persone coinvolte, intente al contributo... La porta del Paradiso a valle del Purgatorio, sembrava iniziare a dare un paio di mandate per aprirsi, quando ecco ancora altri inconvenienti... E la misura della mia pressione è stata miracolosamente rimandata, evitando poi una corsa al pronto soccorso per cautela pre-infartuati...
Bene, ora si dovrebbe essere pronti per lavorare domani, ma non si può dire troppo presto, non per inutili scaramanzie, ma per sfiga di fatto...
A questo punto però devo giustificare il titolo. E' stata questa una storia di stress, indubitabile. Credo che lavorare 20h nel weekend alla salute psico-fisica non faccia molto bene. I livelli di adrenalina, poi, decisamente fanno sentire bene, ma con tutta quella che ho consumato, la mia capacità reattiva avrà avuto un crollo... Come riprendersi? A valle di tutto questo, però, la mia autostima ha avuto una impennata. Lo so che posso apparire presuntuoso, ma corro il rischio, perchè quello che è successo è che non ho perso la calma e la lucidità e ho perseverato a spingere e seguire le attività che servivano a risolvere, foss'anche che non sapevo molto di quello che veniva fatto. Guidare e incanalare energia è stato in ogni caso emozionante, e credo di esserci riuscito bene, se nessuno si è apertamente lamentato con me della mia gestione. Io, come diceva Troisi, preferisco che le cose brutte me le dicano alle spalle adesso, anche perchè il mio ego se la sciala e resta nella sua beata ignoranza e mi permette di continuare a camminare...
E per i miei colleghi un fischio speciale: portiamo a casa il bambino, ce lo meritiamo!
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