giovedì 23 ottobre 2008

La scuola


Apprendo dai telegiornali italiani che ancora una volta gli studenti sono in piazza a protestare. E' una notizia che mi arriva gradita: io considero altamente positivo che si spendano delle ore a confrontarsi con gli altri, a proporre soluzioni e a raccogliersi dietro a idee comuni.

Sinceramente me ne frego altamente dei pretestuosi richiami a "chi vuole studiare e viene invece privato del diritto" che provengono dall'uomo del Tacco. Troppo comodo dire che si vogliono salvaguardare i più sfortunati, i meno abbienti, quando di fatto si vuole giustificare l'eventualità di un intervento delle forze di polizia. E poi, in passato e tutt'oggi, a chi del governo è mai interessata una cippola dei meno abbienti? Loro che hanno fatto della scuola privata una bandiera!

Senza mitizzare il mio periodo di occupazioni e autogestioni, non dimentico che è stato un momento di ideali. Ho creduto di dare un contributo, foss'anche di dissenso, ai movimenti di allora. Uno dei miei migliori amici del tempo era assolutamente lontano dalla mia moderazione, eppure ci rispettavamo, ci confrontavamo apertamente e pure nelle scelte diverse riconoscevamo la coerenza, bene importante. Ho partecipato allora, forse non fino in fondo o dormendo all'istituto, ma attratto dalla mobilitazione e prendendo la parola, dicendo la mia. Credo che i ragazzi di oggi debbano poterlo fare avendo il rispetto anche degli adulti. Di quegli adulti che non hanno più il ricordo di essere stati ragazzi. Di quelli che credono di sapere come fare perchè la futura classe dirigente venga su bene, senza confrontarsi con essa...

Quando si parla di ore perse in polemiche politicizzate, c'è tutto quel disprezzo del confronto che la classe politica italiana (e non solo a destra) ha radicato nel profondo. Non si ragiona più di idee che guidino un progetto pratico da secoli. Non c'è più niente dietro una manovra finanziaria, dietro un provvedimento sulle carceri, che provenga da considerazioni di "filosofia di base". Ci sono solo le pezze a colori, troppo aziendalistiche o troppo poco radicate nella realtà.

Io dico di lasciare fare la loro polemica ai ragazzi. La Gelmini, quella suorina in tailleur chanel, ci parli. Dia prova del fatto che la gioventù non le sia scivolata addosso a 10 anni senza alcuna traccia e alcun ricordo. Provi a ascoltare qualche ipotesi di miglioramento e i motivi su cui si fonda la ribellione. Se da un lato si tratta della naturale voglia di fare una vacanza, c'è anche chi si impegna seriamente e ha delle proposte per cambiare il mondo (della scuola).

Perchè, come dice il Maestro Yoda parlando del giovane Luke: "è avventato!", ma Obi Wan Kenobi gli ricorda: "lo ero anch'io!"...

2 commenti:

La perfezione stanca ha detto...

To', un laico! Uno che rispetta le idee altrui anche se non sono uguali alle proprie. Uno che è tollerante, crede nella democrazia e nel confronto. Ehi, ma lo sai che ormai sei una mosca bianca?
Ah, per quanto riguarda la Gelmini non direi propria che è una suorina. Credo che l'infanzia l'abbia passata a calcolare a chi le conveniva darla via, per fare carriera.

Andrea B ha detto...

Però secondo me è riuscita a far credere a tutti i "prescelti" di essere speciali, unici e di dover ricambiare il grande onore... Ha funzionato finora, ma sapere quanto è lunga la lista degli uomini unici e le loro cariche sarebbe interessante... E sia ben chiaro, non lo dico perchè è una donna che ha fatto carriera: tra darla e darlo via, la differenza è solo una vocale...

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