martedì 4 marzo 2008

Cinzia e Sebastian: ad imperitura memoria...


Capitò una di quelle serate napoletane in cui sembra che non ci sia niente da fare e si possa solo sperare che qualcuno illumini il buio siderale con una idea originale... Il più delle volte la luce non si palesa, e neanche quella sera... La tensione del "che fare" cresceva penosa e frustrante. Alla fine, l'immancabile pizza divenne sempre più reale e accettabile. Non ricordo chi fossimo, ma di sicuro c'era il vecchio D. (vecchio non solo di nome...) che una parte poi assunse in questa storia...

Dove andare? Ok, la pantofola umana che è in me, visto che l'andazzo non era esaltante, la fece sporca, e mi sobillò a suggerire la pizzeria Sebastian, dove la pizza era buona, sì, ma soprattutto che distava circa 50 metri da casa, assicurando quindi una immediata via di fuga quando la serata stesse languendo... Consapevoli del giusto (cioè della prima parte...) gli altri accettarono fiduciosi. Io ero ben contento di essere stato opportunamente manipolativo...


Ed ecco la serata accendersi inaspettatamente al suono della voce di Cinzia. Trattavasi di giovane cantante da piano bar, ingaggiata dalla pizzeria che, pur avendo le dote fondamentale di poter consegnare la pizza calda a casa da me, stava cercando di risollevare una non esaltante condizione economica... A conferma di questo, effettivamente, c'è da dire che a parte la nostra tavolata, nel locale gli avventori ricordo fossero ridotti a una smilza pattuglia. A parte la voce, Cinzia era dotata di denti piuttosto lunghi e aguzzi, ma nel complesso risultava piacevole alla vista e magari, dal mio punto di vista, poteva esserlo anche al tatto... Tuttavia, quello che mi conquistò di lei, fu la possibilità di poter duettare in un karaoke improvvisato con "Acqua e sale". Nella parte di Celentano, chi mi conosce come cantante, difficilmente potrebbe vedermi: l'essere stonato è una dote che difficilmente potrò nascondere con umiltà...


Da allora, io e D., iniziammo a essere i migliori (e forse gli unici ) sostenitori dell'economia di Sebastian, presentandoci lì ogni volta che Cinzia si esibiva, da soli o in compagnia. Le mie corde vibrarono in lunghi e fascinosi duetti dove forse un pò di alcol sarebbe stato di aiuto, almeno per chi ascoltava!


Poi una sera la tragedia: il fidanzato di Cinzia si presentò a fare da guardiano alle sue grazie (canore). Il mio sogno sanremese si infranse così contro lo sguardo arcigno del legittimo proprietario delle note della cantante... Probabilmente aveva egli saputo che due loschi individui si presentavano di frequente nella pizzeria e che si esibivano monopolisti del secondo microfono...


E così Sebastian chiuse, e la carriera di Cinzia come pianista-barrista entrò nella ignoranza dei suoi più grandi ammiratori... Resta però nella mia memoria, e quella è abbastanza a lungo termine...

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