sabato 25 ottobre 2008

El Alamein, La Campagna di Russia e il perchè l'Italia è anti-Fascista


Non chiedo scusa in principio di questo post. La storia è importante e ci serve per ricordare cosa è stata l'Italia, e cosa non debba ritornare a essere. E se per qualcuno è noiosa, problemi suoi...

El Alamein e La Campagna di Russia. I due eventi più tristi, più dimenticati e allo stesso tempo tra i più importanti della Seconda Guerra Mondiale, per quel carrozzone sgangherato che era l'Italia di Mussolini. Sono stati tristi, perchè migliaia di uomini sono rimasti soli in terre lontane. Sono dimenticati, perchè per un motivo e per un altro, considerati vergogna nazionale. Sono importanti perchè hanno portato ripercussioni e sono stati germe della fine di quella ignobile illusione che il piccolo di Predappio (Boccia di ferro se preferite) aveva portato nella mente di tanti.

Di El Alamein, conosco quanto letto su un paio di libri. Fu una battaglia dura nel deserto dove alla fine furono gli inglesi a spuntarla. Ma tanti e tanti dei nostri nonni, che erano stati mandati lì come al solito sull'onda dell'idea imperiale assurda, a parte il loro coraggio, non poterono metterci niente altro. E all'altra estremità sia territoriale che climatica, sempre tanti di quei giovani dell'epoca, provarono a tornare indietro a piedi. Persi in quella marcia senza possibilità di successo, anch'essi andarono dispersi nella indifferenza di coloro che ce li avevano mandati. E qui non si tratta di una ricostruzione di parte. E me ne sbatto di chi dice che la guerra è tremenda e la chiude lì.

No, quelle idee confuse che ci portarono a quegli inutili massacri erano l'essenza di quell'ebbrezza alcolica cui troppi italiani si adattarono. Nessuno può dire oggi che non ne avrebbe fatto parte tranne chi effettivamente si ribellò. Sarebbe una ipocrisia poco realistica. Però poi è stato molto più che giusto imparare dagli errori e criticare quelle guide improvvisate, fanatiche e prone a nefandezze proprie e altrui. E credo che oggi ricordare quegli eventi, sia importante perchè tra le molte altre ragioni hanno condotto a quella repubblica che fin dall'inizio è voluta essere antifascista.

Oggi il Presidente della Repubblica è stato a El Alamein. Ci è andato per la memoria dei nostri italiani. Ha detto delle belle parole secondo me. Ha detto, in buona sostanza, che non quegli uomini furono sconfitti come persone, ma che l'idea che li aveva mandati lì era già destinata al fallimento. Io sono d'accordo e credo questa sia una maniera giusta di non cedere al revisionismo. Si tratta di rimettere il puntino sulla i di Italia...

4 commenti:

La perfezione stanca ha detto...

Questa volta mi hai commosso. Si, hai ragione, troppo spesso dimentichiamo le nostre radici e la nostra storia.

Andrea B ha detto...

Non so se le dimentichiamo noi. Secondo me è facile che vogliano farcele dimenticare...

il pappice ha detto...

Aggiungo il mio grazie al tuo post, Capotreno. In questo periodo storico di estremo disordine mentale, in cui la politica ed i suoi protagonisti hanno smarrito il senso di "cosa pubblica" convertendosi al senso di "fare soldi", ritrovare certe pagine di Storia potrebbe essere salvifico. E per noi cittadini, di tanto in tanto, inchiodati nel traffico, fermi al semaforo, sarebbe anche il caso di rivolgere un pensiero di rispetto (senza ipocrisia)ai Caduti perche' i tanti monumenti delle nostre citta' non siano solo pietre su cui scrivere stronzate.

Andrea B ha detto...

Purtroppo la memoria umana è molto volatile e sopratutto soggetta a manipolazioni... E aggiungo che la funzione di memoria storica dei monumenti è troppe volte dimenticata o trascurata...

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