lunedì 8 settembre 2008

In viaggio con i tifosi



Andrea B. ha chiesto il mio punto di vista su questo articolo.




Domenica scorsa ero sull'IC delle 9.24 da Napoli per Torino con l'intenzione di raggiungere degli amici in barca a Formia, e vorrei raccontare la giornata da un altro punto di vista. Per salire sul treno ho dovuto attraversare la calca di tifosi, per lo piu' facce brutte e poco rassicuranti, che facevano, biglietto e documento alla mano, la fila per i controlli. Chi mi ha scortato e aperto un varco nella folla? La polizia? I ferrovieri? No, i tifosi stessi che hanno fatto un cordone per farci passare. I controlli procedevano a una lentezza esasperante ed eravamo gia' da tempo su un treno ormai in ritardo, senza aria condizionata e con i finestrini chiusi nonostante le mie ripetute richieste di sbloccarli, quando ho visto portare a braccia un tifoso con una ferita alla testa. Non si capiva come se la fosse procurata, poi ho saputo per un attacco epilettico, ma farlo passare in mezzo agli altri tifosi non mi era sembrata una cosa saggia. E infatti un attimo dopo c'e' stato l'assalto al treno. Assalto che, per come l'ho vissuto, si e' svolto in maniera assolutamente non violenta, con i tifosi che hanno fatto di tutto per non disturbarci e per rassicurare chi era preoccupato. Dopo due ore di attesa a guardare il questore e i ferrovieri che discutevano senza decidere nulla e senza dare alcuna informazione, dopo un controllo fasullo dei biglietti delle persone sul treno, dopo che sentivamo la tensione aumentare da tutti i lati, dopo che i programmi di viaggio erano saltati per tutti, appena la polizia ha deciso di aprire un varco per farci passare abbiamo abbandonato il treno, volontariamente, tra le scuse dei capi delle tifoserie organizzate, e a quel punto per me e' iniziata la vera tragedia. Ritenevo scontato il rimborso del biglietto. 10 minuti di coda allo sportello Informazioni per sentrimi dire, senza guardare il mio biglietto, che la biglietteria me lo avrebbe rimborsato. 40 minuti di coda alla biglietteria per sentirmi dire che non avevo diritto al rimborso e che dovevo rivolgermi all'Assistenza clienti. Li' la coda non c'era, ma in compenso uno sgarbatissimo ferroviere, senza alzare gli occhi dal pc, mi ha detto di chiamare l'89 20 21. A quel punto ho cominciato ad irritarmi e lui non ha gradito: " Ma a lei chi glielo ha detto di scendere dal treno?". Ma questa e' un'altra storia e rientra nella normale gestione di Trenitalia che quotidianamente sperimentiamo nella nostra vita di pendolari. Cosa sia successo al binario 24 dalle 11.30 in poi lo ignoro, o meglio, l'ho letto sui giornali, e sinceramente, per come ho visto le cose io, ci credo poco. Non voglio essere complottista e gridare all'imbroglio organizzato da questura, Trenitalia e giornali per far passare i Napoletani per delinquenti e camorristi e per tenere a casa gli ultra' fino alla fine del campionato, ma qualcosa che mi puzza c'e': gli ultra' sono ultra' e credo che nessuno si aspetti che tenuti sotto pressione per 4 ore poi si comportino da signorine perbene, come mai il questore ci ha messo 3 ore per decidere che il treno doveva partire "per motivi di ordine pubblico"? Come mai io sabato sera ho potuto comprare on line un biglietto con prenotazione per un treno gia' strapieno e quando normalmente se il posto non c'e' il biglietto non me lo vendono? Come mai hanno parlato di cariche, sommosse, tifosi senza biglietto, petardi, ultra' che hanno cacciato i passeggeri e io che ero li' sul treno o in giro per gli uffici della stazione ho sentito al massimo qualche coro da stadio? Come mai nessuno ha notato che nelle foto della stazione di Napoli tutti i tifosi hanno in mano biglietto e documento e nessuno e' incappucciato? Io, nel dubbio, per la prima volta sono dalla parte degli ultra' e sono contenta di aver lasciato loro, quando sono scesa dal treno, i biscotti che avevo fatto per S. Forza Napoli!

7 commenti:

Andrea B ha detto...

Grazie Gatta. Cercherò (e spero mi seguiate) di diffondere il tuo racconto e fare un pò di controinformazione... Non sono appassionato di calcio, non sono complottista, vivo pure in Svizzera, ma non è giusto portare la mala nominata!

AlessandroT ha detto...

Mi spiace dissentire ma io un "assalto al treno non violento" non riesco proprio ad immaginarmelo, ma forse ho poca fantasia, anche attribuire tutte le colpe a Trenitalia mi sembra impietoso, quando è noto che si verificherà un assembramento di tale portata la Polizia deve prendere in mano la gestione della faccenda, forse è di questa carenza organizzativa che bisognerebbe parlare. E poi trovo molto negativo che si possa pensare ad una difesa degli ultrà per difendere l'immagine dei Napoletani, credo che tutte le città debbano dissociarsi dagli ultrà. Qualche mese fa a Parma dopo una partita gli ultrà un pò annoiati distrussero una scuola e ferirono due poliziotti, provate a pensare cosa accadrebbe in termini penali in un qualunque paese avanzato Europeo ad una banda che distrugge una scuola pubblica e ferisce agenti di polizia per futili motivi durante una bella domenica di primavera....

Andrea B ha detto...

Devo dissentire dal tuo dissenso... Non credo si possa parlare di assoluzione degli ultrà: nessuno di noi ama il loro manifestarsi violento. Tuttavia non trovo giusto che, ancora una volta, si colga la palla al balzo su giornali e quant'altro per punire non solo la tifoseria accesa, ma per dare un'immagine di guerra di una città. Le responsabilità a Trenitalia le dò volentieri: quante volte in passato mi è capitato di trovarmi in situazioni che dire scomode è un eufemismo per colpa loro? Troppe. La questura: anch'essa ben pronta a pararsi facendo uscire ad arte le voci che convengono. No. Nessuno vuole gli ultrà e la loro violenza, ma una critica alle condizioni e il dubbio che quello che ci fanno vedere non sia vero, io ce l'ho.

AlessandroT ha detto...

Nel dissenzo al dissenzo al mio dissenzo sono d'accordo sul fatto che è ingiusto e strumentale mettere in cattiva luce Napoli, visto che problemi anche più gravi sono avvenuti in tutt'Italia, ancora però mi sfugge perchè un questore debba discutere o negoziare con un capo ultrà invece di chiedergli i documenti, cosa ha in più un ultrà rispetto ad un cittadino tranquillo? E' questo che mi da i brividi

gattacicova ha detto...

Non vorrei aver dato l'idea di difendere le esternazioni violente, di qualunque provenienza. Io ritengo che una persona munita di biglietto, profumatamente pagato, abbia tutto il diritto di salire sul treno e di usufruire di un regolare servizio. Poi se si comporta male ben vengano le punizioni. Ma io di violenza non ne ho vista. E se poi le trasferte non sono gestibili perche' l'oganizzazione e' carente e il normale cittadino ne deve pagare le conseguenze che le vietino pure, non ce ne avremo a male. Ma diamo le colpe a chi davvero le ha e noi imparariamo a leggere tra le righe delle notizie.

il pappice ha detto...

Come al solito, non si capisce mai dov'e' l'errore. Questa giornata era ben nota come a rischio con tanto di appello ai tifosi da parte di capitan Cannavaro.
La testimonianza di Gatta e' importante per chiarire che la "mala intenzione" non c'era almeno in una grossa fetta di ultra' che pero', in quanto tali, se lasciati ad aspettare due ore con la prospettiva concreta di non entrare allo stadio, devono pur tenere alta la propria fama!!
Premesso che ognuno fa il proprio mestiere e che io non sono di quel mestiere, a mio parere, il questore avrebbe dovuto velocizzare al massimo le operazioni di controllo,anzi far partire il treno anche a rischio di pensare che qualcuno fosse salito senza biglietto, dando in tal modo una dimostrazione di fiducia ai tifosi (si sa che ci sono accordi tra le tifoserie organizzate e le forze di polizia perche' e' impossibile un controllo capillare).
Resta inteso che un solo treno mi sembra troppo poco per tanti tifosi, dunque anche qui l'organizzazione e' stata fallimentare in partenza.

E torniamo ai soliti interrogativi: succedono sempre le stesse cose, ogni anno e puntualmente non impariamo mai dai precedenti errori; arriveranno le alluvioni novembrine negli stessi luoghi dell'anno scorso e ci saranno gli stessi danni, le stesse strade dissestate e gli stessi soldi spesi per emergenze, tanto paga lo Stato, W l'Italia!

Andrea B ha detto...

Mi piacerebbe che questi scambi di opinioni avessero avuto luogo anche su giornali e telegiornali, dove invece sbrigativamente si dà la voce al Ministro Leghista. Egli vuole il pugno duro contro i tifosi anche perchè così il Governo potrà mettere una pezza alla decantata e programmata sicurezza che doveva essere data ai cittadini e che forse, poi, tanto avvertita non è...

Insomma, al di là del caso specifico, è ben povero di civiltà un paese se nulla può fare di meglio che piangere sul latte versato...

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