mercoledì 10 settembre 2008

O' Latitante: animazione sospesa e Rossi Francesi


Sono piuttosto latitante, e quindi cedo per un momento alla stretta regola che mi sono dato di non scrivere dall'ufficio... Avevo ceduto, ma poi invece mi sono fermato subissato dalle cose da fare e infastidito dai cento occhi indiscreti che, anche nella rispettosa svizzera, si volgono famelici dei fattacci tuoi a guardare lo schermo che si riempie di lettere... Dunque silenzio, o almeno corrente alternata. Meno male che ci sono anche gli altri Viaggiatori e lettori vari a mettere mano, perchè la carrozza vaghi anche se il Capotreno è in malattia e/o nessuno fa le pulizie...

L'estiva animazione sospesa sta ora lasciando il posto al tramtram quotidiano del lavoro, che sta crescendo a dismisura lasciando poco spazio finanche per la respirazione. Mi piace avere responsabilità e cose da fare, ma certo le energie residue non incoraggiano il sano fluire dei pensieri e il veloce scorrere delle parole. Sono in animazione sospesa 2 giorni su 5 della settimana lavorativa: divento una immota palla di carne accoccolata davanti alla tv, e mi ritrovo improvvisamente a dormire finanche quando importanti scene di Grey's Anatomy si succedono. Non era così quando ero piccolo, e dopo pranzo ritenevo assurdo che mia Madre dormisse sul divano davanti alla TV. Ma le cose cambiano, e non si può far altro che adeguarsi a se stessi...


Una esperienza di adeguamento, è stata la battaglia con i semafori francesi in Parigi. All'inizio io e mio fratello, da tipici buoni viaggiatori italiani che si vogliono mettere in luce per la loro correttezza, rispettavamo religiosamente il segnale pedonale e speravamo che il rosso francese si manifestasse in una epifania di colore. Il tempo passava immoto nella attesa, e anche guardare i contorni delle persone in giro e gli sfondi dei palazzi, diventava un esercizio poco gradevole. Eravamo tesi pronti per la partenza, ci siamo messi in moto, e ecco che l'omino verde che sgambetta è ritornato a essere uno squallido indiano D'America rigido. Con le grandi strade di Parigi, ci siamo ritrovati in mezzo alla carreggiata con il senso del pericolo innescato... E questa cosa, nonostante un esercizio atletico spinto al parossistico e i tentativi di sincronia con lo sparo tipici dei centometristi, è andata avanti per un bel pò. Poi abbiamo capito che bisognava sfruttare ogni momento di strada libera dimenticando gli scherzi semaforici se si voleva giungere a qualche destinazione indenni...

Ma insomma, nella regolata Francia, senza fare rivoluzioni finanche contro il rosso giallo e verde, non si può ottenere nulla!



1 commento:

Mario ha detto...

...Quanto è vero...
Considero l'essere tornati integri dalla capitale francese -a dispetto dei tentativi di eliminarci da parte del Comune precedentemente governato da Sarkozy per mezzo dei citati semafori- motivo di grande orgoglio e di soddifazione.
Ho trovato semafori killer più efficienti solo ad Atene: lì la durata del verde per i pedoni era così breve che ipotizzammo (mentre cercavamo di riprendere fiato dopo l'ennesimo attraversamento a passo da bersagliere) che lo scarso numero di anziani che si vedevano in giro non fosse dovuto al caldo soffocante, ma allo sterminio dei suddetti provocato dai semafori...
Probabilmente siamo riusciti a tornare sani e salvi sia grazie al nostro atletismo (lo spirito olimpico che imperava in quei giorni ci aveva evidentemente contagiato e beneficamente influenzato...), sia soprattutto al fatto che le strade parigine, durante il nostro soggiorno (nel week end di ferragosto) erano fortunatamente poco trafficate; in caso contrario forse questo blog avrebbe perso il suo fondatore...
Ulteriore soddisfazione, che ha fatto gongolare il mio senso civico (anche se qualche volta ci faceva sentire un pò stupidi): capitava spesso che, durante la nostra attesa del verde per i pedoni, finissimo con l'essere gli unici due a rimanere in attesa, mentre gli indigeni si limitavano a controllare se arrivasse o meno qualche auto, e in caso negativo attraversavano subito: anche in questo ci siamo dimostrati superiori ai cugini transalpini!

Il tutto all'insegna del più sano revanscismo!!!

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