A volte si realizzano nella vita quelle scene da film che si vivono al rallentatore... Eccone una...
Davanti a me mia cugina con sua figlia in braccio, conversa tranquillamente di paesaggi, luoghi e amenità varie. Ecco che la cinepresa si fissa sulla sua schiena e la sequenza parte:
dettaglio della punta del piede che sbatte sul marciapiede, sbilanciamento improvviso dovuto al peso in avanti costituito dai 10kg di pargola... Inizio di una caduta inarrestabile... Le mie mani si muovono con ritardo tentando una presa disperata, mentre lei impatta al suolo preoccupandosi subito della piccola... Sul suo volto uno sguardo terrorizzato stile "Urlo" e una totale inconsapevolezza spazio temporale. 3 secondi o 3 centesimi. Poi si ritorna alla realtà con le due distese a terra sulle strisce pedonali, una auto in attesa di farci attraversare che è ora diventata possibile ambulanza, e l'inizio del disperatissimo pianto giustificato. Pianto di paura, di adrenalina e di preoccupazione per la mamma, fortunatamente non pianto di dolore...
Poi la corsa a casa di cui non ricordo altro che il passeggino vuoto e i lacrimoni di bambina...
Quegli attimi di vita sono stati lunghissimi eppure completamente persi. Meno male che li ho potuti già cancellare!
Davanti a me mia cugina con sua figlia in braccio, conversa tranquillamente di paesaggi, luoghi e amenità varie. Ecco che la cinepresa si fissa sulla sua schiena e la sequenza parte:
dettaglio della punta del piede che sbatte sul marciapiede, sbilanciamento improvviso dovuto al peso in avanti costituito dai 10kg di pargola... Inizio di una caduta inarrestabile... Le mie mani si muovono con ritardo tentando una presa disperata, mentre lei impatta al suolo preoccupandosi subito della piccola... Sul suo volto uno sguardo terrorizzato stile "Urlo" e una totale inconsapevolezza spazio temporale. 3 secondi o 3 centesimi. Poi si ritorna alla realtà con le due distese a terra sulle strisce pedonali, una auto in attesa di farci attraversare che è ora diventata possibile ambulanza, e l'inizio del disperatissimo pianto giustificato. Pianto di paura, di adrenalina e di preoccupazione per la mamma, fortunatamente non pianto di dolore...
Poi la corsa a casa di cui non ricordo altro che il passeggino vuoto e i lacrimoni di bambina...
Quegli attimi di vita sono stati lunghissimi eppure completamente persi. Meno male che li ho potuti già cancellare!
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