Esperienze nuove. Dato che nella nostra Italia e in special modo nella ridente Partenope, la cucina internazionale fatica a radicarsi, in un paese dove invece non c'è alcuna tradizione culinaria, è possibile sperimentare di più.
Ecco perchè ieri, con il tipico approccio dello scorpione esploratore, mi sono lasciato condurre al ristorante etnico indiano... Ora devo dire che la cornice è interessante: tutto curato, abiti tradizionali, colori alle pareti accesi stile Bollywood... Ti senti proiettato con fiducia in un luogo che brilla per pulizia e organizzazione. Forse sovradimensionato il personale lavorante, ma quando hai un miliardo di indiani nel mondo perchè non farlo? Gentilissimi tutti, pronti a parlare in un incerto italiano e a ripetere due o tre volte le cose in un tedesco ben più fluente...
Però le note dolenti, almeno per il sottoscritto sono venute dal cibo. Premetto che le cose molto piccanti non mi piacciono: anestetizzano ogni sapore le spezie che bruciano le papille gustative invece di titillarle. Sono un cultore dei gusti delicati o decisi, ma dovuti al materiale di cucina stesso, e non alle più o meno fantasiose aggiunte. Ho lasciato ordinare ai miei commensali, pregando e sperando che le cose che avrei posto nel mio piatto non mi avrebbero recato danno... Beh, diciamo che la missione in terra orientale è stata fondamentalmente un insuccesso se si esclude il riso in bianco bollito che mi ha dato un certo piacere. Già al primo boccone curioso di una specie di involtino primavera ripieno di strani intrugli, ho capito che l'aria si sarebbe riscaldata facilmente. All'attacco del pollo e del manzo in salse varie, la mia bocca ha iniziato a pulsare come una stella di media grandezza con fusione di idrogeno in corso... La reazione nucleare deve aver presto raggiunto le orecchie, se mi sono ritrovato con due antenne fosforescenti ai lati della testa. E nel frattempo, non più di sapore si poteva disquisire, quanto di livello del dolore... Insomma, stop obbligato alla pompa di acqua fresca, incapace però di lenire seriamente il fragore delle esplosioni...
Ho capito di essere stato sconfitto da questo approccio stile "soffio di drago" e che per la cucina indiana, un altro round verrà in tempi piuttosto remoti... Peccato, i miei vicini di casa sono originari di quella zona: dovrò evidentemente rifiutare ogni possibile invito a cena!
Ecco perchè ieri, con il tipico approccio dello scorpione esploratore, mi sono lasciato condurre al ristorante etnico indiano... Ora devo dire che la cornice è interessante: tutto curato, abiti tradizionali, colori alle pareti accesi stile Bollywood... Ti senti proiettato con fiducia in un luogo che brilla per pulizia e organizzazione. Forse sovradimensionato il personale lavorante, ma quando hai un miliardo di indiani nel mondo perchè non farlo? Gentilissimi tutti, pronti a parlare in un incerto italiano e a ripetere due o tre volte le cose in un tedesco ben più fluente...
Però le note dolenti, almeno per il sottoscritto sono venute dal cibo. Premetto che le cose molto piccanti non mi piacciono: anestetizzano ogni sapore le spezie che bruciano le papille gustative invece di titillarle. Sono un cultore dei gusti delicati o decisi, ma dovuti al materiale di cucina stesso, e non alle più o meno fantasiose aggiunte. Ho lasciato ordinare ai miei commensali, pregando e sperando che le cose che avrei posto nel mio piatto non mi avrebbero recato danno... Beh, diciamo che la missione in terra orientale è stata fondamentalmente un insuccesso se si esclude il riso in bianco bollito che mi ha dato un certo piacere. Già al primo boccone curioso di una specie di involtino primavera ripieno di strani intrugli, ho capito che l'aria si sarebbe riscaldata facilmente. All'attacco del pollo e del manzo in salse varie, la mia bocca ha iniziato a pulsare come una stella di media grandezza con fusione di idrogeno in corso... La reazione nucleare deve aver presto raggiunto le orecchie, se mi sono ritrovato con due antenne fosforescenti ai lati della testa. E nel frattempo, non più di sapore si poteva disquisire, quanto di livello del dolore... Insomma, stop obbligato alla pompa di acqua fresca, incapace però di lenire seriamente il fragore delle esplosioni...
Ho capito di essere stato sconfitto da questo approccio stile "soffio di drago" e che per la cucina indiana, un altro round verrà in tempi piuttosto remoti... Peccato, i miei vicini di casa sono originari di quella zona: dovrò evidentemente rifiutare ogni possibile invito a cena!
2 commenti:
una volta fui così stolto da dire al cameriere indiano, con un espressione troppo arzigogolata: "perfavore per me tutto molto-poco-piccante" il tizio masticava appena l'italiano, tutto quello che captò fu: "molto" e "piccante"
Non oso immaginare...
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