Mi piace molto fare la brace, o come direbbero i più esperti stranieri, fare il barbecue... E' un'occupazione tipica del viaggio e della vacanza... Mi piace iniziare a accendere la carbonella piccola con metodi più o meno ortodossi. Si spazia dalla sottiletta chimica (puzzosa e non sempre efficace), al pericolosissimo alcol (il ritorno di fiamma in genere provoca disastri), al giornale arrotolato sotto il carbone (ma la fiamma è in genere troppo breve...), etc etc...
Poi, una volta acceso tutto con sommo gusto, si procede alla cottura... Si tratti di carne o pesce, quello che resta addosso allo chef de flambè, è un magnifico odore di carbone misto a fumo e pesce o carne che ben si cala nei vestiti e nella chioma... Io, a risentirla, mi entusiasmo, perchè corrisponde alla magnificenza saporita che in genere mi sono gustato... E tutto ciò per consigliare a tutti di darsi all'arte culinaria fiammante. Ieri sera orata e calamaro hanno più che onorato la mia tavola con fragranze goderecce. Questa settimana spero in una replica a base di salsiccia al vino... Goduria!
1 commento:
Mmmmmhhhh! a me l'odore della brace sul cuoco mi fa un effetto di sitmolazione dei succhi, ormonali più che gastrici. Apprezzo l'uomo che non odora di appretto ma di sana e lunga preparazione mangereccia. D'altro canto anche Vasco ha innalzato inni alle mani che odorano di cipolla (bhè, magari è un po eccessivo, ma il senso è quello). Dacci oggi la nostra brace quotidiana e rimetti a noi carne e pesce, che noi innalzeremo a te, o cuoco flambè, inni e ovazioni ....
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