venerdì 27 luglio 2007

Panegirico della serenità.



Chi di noi è sereno? Domanda importante. Sì perchè spesso la serenità cammina a braccetto con la felicità. Ora dunque ipotesi illuminante: ci si trova a passeggiare, soli o in compagnia a seconda delle occasioni, per una pineta isolata. Brezza marina si intrufola veloce tra gli alberelli, frusciando come i freschi vestiti che si indossano. Gli uccellini e le cicale rumoreggiano, a volte troppo, con conseguenze traumatiche come l'adesione alla campagna per la caccia a mani nude da parte dei meno sereni. Anche i più beceri si sentono invadere da una sensazione di torpore che invita alla distensione e poi al distendersi per aggiungere il proprio russare al suono naturale... Certo attenzione agli aghi di pino che se ti entrano nelle mutande... Ma così poi ci si sente rilassati e riposati per qualche istante. Si sfiora quel momento per cui si può commentare: "come sto bene!".

Poi ci si risveglia dal sonno/sogno e si riprende l'auto, si attiva l'aria condizionata, ci si rituffa nel traffico, perchè mica tutti abbiamo una piscina, e tutto scompare... Scompare anche il ricordo? Oppure è come un deodorante che alla mattina ci fa uscire un pò meno malconci dalle notti insonni e accaldate?

Non lo so, ma fatto sta che io sento ben poco deodorante intorno a me... E d'estate è più grave!

1 commento:

La perfezione stanca ha detto...

Non si può che dire: dalle stelle alle .... stalle!!!!

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