giovedì 11 settembre 2008

11 Settembre o Nine Eleven: e poi?


Questa sera sono molto stanco, e quindi fra poco sarò tra le coltri a sognare o a dormire senza sogni...

Però in questa data particolare (11 settembre), mi sento di ricordare che qualche anno fa, oggi sono morti in molti, ma è anche cambiata la vita di tutto il mondo. Dalle piccole cose fino alle grandi, una nuova pagina di storia abbastanza oscura è stata scritta... Ci aggiriamo ancora in delle rovine fumanti della civiltà che fummo guardandoci abbastanza impauriti l'un l'altro... Non si capisce quando lo shock che dagli States si è irradiato ovunque sarà superato e se mai lo sarà. Io dico che noi abbiamo iniziato a metabolizzare la nostra nuova realtà con il consueto fatalismo italiano che poco ha a che spartire con il pragmatico sogno americano di chi le cose non le subisce, ma le attua...

Oggi è forse giusto ricordare come eravamo diversamente (probabilmente meno) preoccupati prima, non per essere nostalgici, ma per poter vedere che la strada della vita va inevitabilmente percorsa, finanche quando i duri cambiamenti sono stati a dir poco sgradevoli. E' il nuovo che ci piace e che dobbiamo creare, la nostra unica vera salvezza!

3 commenti:

AlessandroT ha detto...

sono sempre stato un grande fautore del pragmatismo, quest'anno però, complice una ricostruzione vista in TV, non posso fare a meno di pensare la fortuna incredibile che accompagnò i terroristi islamici nel loro maligno progetto, quella mattina gli andò bene tutto, persino pilotare da inesperti gli arerei, centrare il bersaglio per 3 volte, il crollo che credo non avessero neppure preventivato....che avevano mangiato la sera prima, come erano vestiti, a volte mi sorprendo con vergogna a pensarci

Unknown ha detto...

e' stato bello leggere questo post.stare in america il9-11 e' a dir poco tremendo.sebbene tu sia italiano ti sembra di rivivere quel giorno e che nella tua quotidianita' qualcosa di drammatico stia per accadere cambiando inevitabilmente tutto.e' come se tu fossi ad un incrocio e sei forzato a prendere la strada che non vuoi.riesci a toccare con mano il dolore ancora forte di queste persone

Andrea B ha detto...

Ricordo ancora quando arrivai al deserto del World Trade Center, e ricordo il freddo... Sarà stata suggestione, ma era un freddo che ti colpiva allo stomaco come un urlo...

Al di là di questo, guardiamo avanti senza dimenticare...

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