mercoledì 20 agosto 2008

Guida di Parigi in poche righe...


Questa volta la mia Lonely Planet mi ha deluso un pò. Una serie di informazioni date non erano esatte, o quanto meno erano imprecise, e questo significa un pò fastidiose per il turista affannato e affamato di desiderio di vedere e assaggiare...

Prima cosa che non ho trovato corretta: dall'aeroporto CDG a Parigi ci vuole 1h... Non è vero, perchè alla fine almeno 1h e 30 ci metti non sapendo come orientarti... Niente da dire sulla metropolitana invece, che serve molto: come si possa girare una città così immensa, foss'anche solo al centro, a piedi per una giornata, è un mistero...


Informazioni mancanti sono sul fatto che i ristoranti nel periodo di ferragosto sono chiusi per ferie. Almeno l'80% di quelli consigliati dalla guida e di cui avrei voluto usufruire mi hanno gentilmente mostrato cartelli di "Torno Presto"...


Informazioni terroristiche: se andate al Louvre ci sono file chilometriche! Non è vero: basta non entrare dall'ingresso principale e poi il biglietto si fa facile e veloce e ti puoi ciaciare nell'arte per molto tempo, anche troppo...


Informazioni fasulle: la Tour Eiffel è super visitata, ma viene dopo Notre Dame... Certo, ma per Notre Dame la fila è di 5 minuti, mentre per la Tour Eiffel, senza andare al terzo piano con l'ascensore, ti snoccioli 1h45 di fila e poi se commetti l'errore di salire prima al secondo piano e poi fermarti al primo, ci metterai ore per essere di nuovo con i piedi per terra! Insomma per la Tour Eiffel, che comunque vale la pena, mettete in conto un santino di Santa Pazienza!


Dunque i miei consigli: andate a Parigi e fate le cose come se foste in Italia. I francesi sono molto più fratelli che cugini e non siate intimiditi da ipotetici problemi di lingua e dalla loro "Grandezza".
Andate alla Tour Eiffel, al Louvre, fuori al Sacro Cuore e a Notre Dame, passeggiando per il Quartiere Latino e per L'Ile da la Citè... Andate lungo la Senna a cercare il Tulipano Nero e Lady Oscar. Magari vi va bene!

Non uscite dal centro però: nell'immaginario televisivo, si è parlato molto delle Ballieu, e devo dire che finanche solo attraversando questi sobborghi con il treno dall'aeroporto siamo rimasti un pò perplessi...


Non vi aspettate poi molto dai ristoranti, a meno che non decidiate anche di investire in cibo il budget vacanza. Scelta possibile e che personalmente non mi pentirei di fare, ma non sono sicuro che poi i sapori ne valgano la pena...


Infine siate pronti alla multiculturalità: è un aspetto a mio modo di vedere bello, anche con i suoi soliti retroscena un pò amari!

2 commenti:

ddp ha detto...

Riporto lo scandalo di qualche tempo fa circa l'attendibilità delle guide lonelyplanet sperando possa contrubiure a far disintossicare dal suo abuso quanti vanno in giro per il mondo credendo in esse come fossero testi sacri. Spero, soprattutto però, di tutelare quanti visitano quei luoghi (poveretti) in compagnia del "turista-tossico-lonelyplanetdipendente" costretti, spesso sotto il sole cocente e attanagliati dai dolori provocati dai morsi della fame, a fare decine di km, vedendo sfilare catene di fast-food, pizzerie e carnacottai, pur di trovare il ristorante "consigliato" e scoprire che è chiuso.....

Ecco quanto promesso:
"Sui media stranieri si parla da giorni dello scandalo causato dalle dichiarazioni di Thomas Kohnstamm, un giornalista/scrittore che ha collaborato in passato con Lonely Planet (www.lonelyplanet.com). Kohnstamm ha collaborato alla realizzazione delle guide Lonely Planet relative a Brasile, Colombia, Caraibi, Venezuela, Cile e Sud America, e ha recentemente dichiarato di aver scritto sulla Colombia senza muoversi da San Francisco, basandosi su cio' che una sua "amica" colombiana gli ha raccontato. Tre le altre attivita' discutibili di Kohnstamm, l'aver venduto droga per integrare le sue entrate e l'aver accettato regali (e sesso, in almeno un caso) dalle imprese che ha recensito durante i suoi viaggi...."

Ciao a tutti

Andrea B ha detto...

Colpito al cuore dal calo di fiducia nella Lonely... Per me era un faro, specialmente dopo NYC e Barcellona. Parigi mi ha deluso un pò, effettivamente, ma un dubbio così tremendo mi farà guardare le cose con un'ottica meno illusa... Che tristezza!

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