giovedì 21 agosto 2008

Sleepers: un film di amicizia

Ogni volta che passa in tv, sono magneticamente attratto da Sleepers. Non sono i grandi nomi di attori che recitano, non sono le loro prove e neanche molta parte della storia che va avanti anche con dei momenti un pò prolissi. Quello che mi attira è quella ipotesi di amicizia che viene proposta e descritta e che è inizio e fine del film...

Ci rivedo un pò di me e un pò delle mie speranze, a volte realizzate e volte fallite. Ci vedo quella sensazione di gruppo che cammina compatto e attraversa insieme i percorsi della vita sfidando le onde e le mareggiate. E' molto vero, al di là del romanzo cinematografico e letterario sotteso, che si suppone che niente possa intaccare certe cose e che sia possibile mantenere delle certezze molto a lungo nella propria esistenza, addirittura indefinitamente...

Se profondamente è possibile che ci siano cose che permangono e restano integre, nei fatti questo è una rarità. E' un discorso di dolorosa accettazione purtroppo connaturato e collegato a quel fenomeno gradito e odioso che si chiama età e che cammina parallelamente all'esperienza...

Del film c'è una frase che mi entra ogni volta in testa e che fatico a smettere di far girare come un CD incantato: "...era la loro serata speciale, e se la fecero durare il più a lungo possibile...". Mi viene sempre da ripensare a alcuni momenti, alcune serate, in cui anche io ho vissuto quella sensazione di appartenenza infinita e di comunicazione epidermica con alcune persone alle quali, anche per questo, rimarrò sempre legato... Mi intristisce pensare, allo stesso tempo, che i momenti speciali a volte sono irripetibile inizio di un distacco perchè acme di una scalata e di un percorso in cordata... Fortunatamente non è sempre così, ma che dolore crescere e ridiscendere alcuni pendii fino a slacciare alcuni legami...

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