mercoledì 6 agosto 2008

Non vedere la trave ma la pagliuzza...


Devo parlare di una esperienza personale di questi giorni con un certo disappunto e una sorda insoddisfazione. Si tratta di una mancanza di comunicazione con i medici, e credo sia importante questo post, una volta tanto un pò serioso, perchè viene a dire che, almeno sulla salute, un pò di sforzo informativo debba essere fatto, bilateralmente, dai grandi scienziati e dai poveri diavoli che gli capitano sotto...

Come alcuni di voi sapranno, non sono stato e non sto ancora bene. Il continuo martellamento cerebrale dovuto al dolore mai fortissimo, ma costante, mi ha allontanato dallo stato d'animo per godermi le vacanze e prepararmi al lavoro che riprende. Non ne sono ancora completamente fuori, anche perchè la mia testa è la cosa che peggio si presta a liberarsi da malate fantasie apocalittiche e che si autoalimenta di ansie vere e fasulle con una ipocondria da competizione.


Ai miei difetti personali però hanno significativamente contribuito i medici. Prima di tutto, a Napoli, mi sono rivolto a uno specialista che si era occupato di me in un momento di similare difficoltà. Egli prima mi ha rispedito al mittente sostenendo che stavo benissimo, per poi, dopo mia insistenza, verificare che esisteva un problema. Meglio, ne esistevano 2, di cui uno potenzialmente pericoloso e fastidioso, e un altro degno di minore considerazione. Siccome nessuna cura mi era stata prescritta per entrambe le cose, ma anzi mi era stato consigliato di ritornare alla vita normale, ho preso il mio aereo e sono venuto qui, pronto a trovare un altro medico... La paura con cui sono partito grazie all'"incoraggiamento" dello specialista, non ve la racconto... Poi qui ho facilmente trovato un nuovo riferimento (più facilmente di quanto mi aspettassi) e ho fatto una cura medica. La diagnosi è stata la stessa, ma la scelta un pò diversa. Anche qui, però, sottilmente, c'è stata una mancanza di comprensione quando mi è stata indicata ancora come la pagliuzza la cosa "pericolosa" lasciando in background la trave... Almeno questa volta ho avuto una cura anche per la seconda, sebbene io la abbia assecondata inconsapevolmente...

Pensa che ripensa, rovella che ti arrovelli, alla fine ho letto le prescrizioni e le diagnosi. E finalmente una lampadina sulla duplicità del problema si è accesa. Tutti i sintomi che io attribuivo a una sola patologia, sono andati a combaciare con maggiore probabilità con l'altra, con la consapevolezza di dover risolvere entrambi i problemi per chiudere la questione... E ecco che, prendendo più seriamente la cura specifica per problema n. 2, oggi mi sono sentito meglio...


Non sottovaluto la potenza del mio cerebro, ma allo stesso tempo sono certo che fisicamente bastasse poco per andare nella giusta direzione. Domani faccio un'analisi che dovrebbe infine sciogliere tutti i dubbi. Incrocio le dita che sia positiva. Resto comunque amaro: magari concentrando la mia attenzione in modo diverso, sarei uscito prima da un tunnel che mi ha rovinato 3 settimane di vita. Chi me le ridarà più?

2 commenti:

il pappice ha detto...

Purtroppo, caro capotreno, anche ad ammalarsi ci vuole fortuna! Il pressapochismo di questi specialisti (almeno sulla carta e per la parcella che richiedono) offende e avvilisce. Tu forse sei capitato male per via delle imminenti ferie che rendono molti anche piu' distratti del solito. Non giustifica quanto ti e' accaduto ma il fatalismo che mi governa da qualche anno a questa parte mi induce a pensare che doveva andare cosi'.

Sull'atteggiamnto di certi medici, sbrigativi anche quando ti danno notizie terribili, non credo ci sia tanto da fare; in fondo per loro siamo uno tra tanti ed e' routine. Credo incida comunque il carattere del singolo e qui ritorna il mio fatalismo, se ti capita quello piu' gentile bene, senno' forza e coraggio e ti fai bastare solo la sua competenza.

Statt' buon', e' proprio il caso di dire e con tutto l'affetto che sai!

Andrea B ha detto...

Eh, cara Pappice, non di sola gentilezza si tratta, ma anche di riuscire a far capire a una persona che affronta una crisi, priorità, possibilità perchè la persona possa scegliere che fare senza arrogarsi il diritto di decidere su come procedere... Non lo so, ma onestamente credo che diventerò sostenitore accanito del consenso informato, che troppo spesso diviene un optional perchè non c0è la pazienza di spiegare le alternative!

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