giovedì 16 aprile 2009

Primo giorno di lavoro

Sono rientrato in Svizzera, nel maniero, con una certa inquietudine. Nella partenza, come al solito, qualcosa é andato storto a livello psicologico e quindi mi ha preso un pò di ipocondria. I segni di somatizzazione sono piuttosto fastidiosi, ma c'é poco da fare: all'irrazionale non si comanda...
Il passo successivo é stato ovviamente il ritorno al lavoro. Tutto come lo avevo lasciato, con qualche collega sulla via dell'influenza da cambio stagione e un discreto caldo...
Ma non sembra anche a voi che il ritorno alla routine, nel suo essere una noiosa manifestazione di impotenza verso un cambiamento di vita radicale, sia anche la rassicurazione di ritrovare il proprio bozzolo da cui evadere ogni tanto spiegando farfallesche ali?
In ogni caso, mi sono rituffato nell'acquario rimettendo in funzione anche le mie branchie contro l'assenza d'aria. Non é andata male,e nel treno sulla via di casa mi sento piuttosto sereno (a parte l'ipocondria). Mi godo il sole con una certa felicità, pur se domani verrà di nuovo a piovere. E in tutto ciò mi chiedo quando finiranno i primi giorni qualunque essi siano...

2 commenti:

Angelo ha detto...

Quando sono in vacanza la routine del lavoro alla fine mi manca...a parte che anche in vacanza il PC me lo porto sempre dietro...e a dire il vero non faccio mai una vacanza di "stacco totale"...

Ma so' patologico...delle volte mi sveglio di notte e comincio a pensare...oppure mi sveglio con la soluzione in testa (asterZi Wolgavy)

Se facessi un lavoro "vero" probabilmente la penserei com te...

Andrea B ha detto...

Meglio non farlo, allora, un lavoro vero!

Anche se a me sembra dalla descrizione che il tuo sia un lavoro fin troppo vero!

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